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Autore: Melabanana_    29/08/2012    2 recensioni
Il sole stava sorgendo, ma non per lui. Shuu apparteneva al buio e ora il buio lo stava avvolgendo.
E lui lo lasciò fare, perché era quello che voleva. Non gli importava più.
Aveva gli occhi chiusi.

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Shuu-centric. Angst, molto angst. Se siete molto sensibili, preparate i fazzoletti. [Roby]
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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[ Ad occhi chiusi. ]
 

Just close your eyes, the sun is going down.
 
Cantava a voce bassa, ma dolce.
Non era una ninnananna, ma a lui piaceva cantarla, soprattutto quando lei aveva gli incubi e non riusciva a dormire. Lei diceva che la sua voce che la calmava.
Ora il bosco era grande ed incombeva su di lui, che aveva di fronte a sé solo il mare.
Un mare che sembrava essere infinito, da quando era bloccato su quella dannata isola.
 
You’ll be alright… No one can hurt you now…
 
Chiuse gli occhi e pregò che la terra non pesasse su di lei. Lei era così piccola e leggera, di certo non aveva potuto pesare tanto sulla terra…!
Era così leggera, così piccola che gli era stata portata via in un attimo.
La strada dal bosco al fiume era breve, nella sua isola, un’isola lontana da quella dove si trovava ora.
Aveva percorso quella strada di corsa, con il cuore a mille, perché quando era tornato a casa lei non c’era; le aveva portato dei fiori splendidi con cui fare ghirlande e la cercava per regalarglieli.
Guardò il cielo scuro, la luna che si rifletteva sull’acqua lasciando una scia argentata e poi vide una barca e sulla barca di legno c’era lei.
Corse fino alla riva, non la chiamò ma entrò nel fiume finché l’acqua non gli arrivò alle ginocchia e il rumore la fece voltare verso di lui: la bambina gli sorrise, con il viso rigato di lacrime e le mani intrecciate in una preghiera.
E Shuu capì.
Si fermò e rimase senza parole, perché parole non ce n’erano, a fissare la barca che scivolava via lungo il fiume. Non aveva avuto nemmeno il tempo di versare una lacrima.
Gliel’avevano portata via senza chiedere nulla e per questo odiava la isola natale tanto quanto odiava il posto in cui era ora. Non esisteva luogo in cui Shuu potesse vivere senza ricordarsi di lei.
 
Come morning light…
 
Il sole stava sorgendo, ma non per lui. Shuu apparteneva al buio e ora il buio lo stava avvolgendo.
E lui lo lasciò fare, perché era quello che voleva. Non gli importava più.
Aveva gli occhi chiusi.
 
You and I’ll be safe…
 
Una lacrima gli scivolò lungo una guancia, ma non cadde a terra: si trasformò in fumo nero, una macchia d’inchiostro, polvere scura.
La prima lacrima che aveva versato da quando le aveva detto addio.
O meglio, non l’aveva detto.
 
…and sound.
 
 
 
 
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**Angolo dell’Autrice**
Buonasera a tutti.
Ho scritto questa shot mentre stavo sull’aereo per Praga, viaggio di andata in cui ho bestemmiato ferocemente contro i voli in aereo –oh, sì, non mi è piaciuto per niente. L’atterraggio è stato così brusco che ho pensato che il pilota avesse gettato l’àncora anziché far uscire il carrello.
Ehm, comunque. *COUGH*
La fic è ispirata alla canzone Safe and sound di Taylor Swift e The Civil Wars.
Se avete visto il film di IEG, saprete chi è Shuu; ma bisogna leggere la sua pagina Wikia per apprendere il suo passato infelice: sua sorella minore è stata offerta in sacrificio dagli abitanti dell’isola su cui lei e Shuu abitavano (forse questo è il motivo per cui il ragazzo ha accettato di entrare nel Quinto Settore? Non viene detto nell’anime, ma secondo me è andata così.)
Dedico questa fic a Caty, la mia principA, che io adoro.
Ti mando un sacco di affetto, lo sai ~ Bacioni&Abbraccioni&Meloni ~
 
Roby
   
 
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