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Autore: SummerRestlessness    29/08/2012    1 recensioni
Kendall Schmidt. Il suo sorriso che nasconde la sua insicurezza più grande. E una ragazza a una festa che non conosce i BTR e confonde i loro nomi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“I never thought of myself as someone that someone could shake for…” Kendall Schmidt




 

Non è una buona giornata per te. Nessuno lo sa, ma c’è qualcosa che ti tormenta nel profondo e che non riesci a scacciare.

Così, anche se hai acconsentito ad andare a questa festa piena di vip con la tua migliore amica, te ne stai in disparte e lasci che la festa prenda il suo corso senza prendervi parte. Lei, Ashley, ti ha persino presentato quattro ragazzi che dovrebbero far parte della sua band preferita, una band per la quale lavora insieme alla sua agenzia di comunicazione. Hai sorriso a tutti e quattro cordialmente mentre ti stringevano la mano dicendoti i loro nomi. Hai registrato distrattamente il fatto che uno di loro ha una stretta calorosa e occhi di un colore assurdo, verdi come non ne hai mai visti, ma niente di più. E ora te ne stai seduta su un cornicione tutta sola, perché ovviamente la festa si tiene sul tetto di un enorme grattacielo, e guardi nel vuoto con un bicchiere mezzo pieno in mano, mentre il vento ti scompiglia un po’ i capelli.

Finché qualcuno non si siede di fianco a te.

«Ehi, va tutto bene?» dice il ragazzo dagli occhi verdi. Ha i capelli lisci e biondi un po’ spettinati sul davanti e un’espressione preoccupata dipinta sul volto. Non sai come, capisci che la sua non è una frase di circostanza. Ti viene da piangere, perché si vede che vuole saperlo davvero se va tutto bene e perché sai quanto è raro incontrare persone così. E poi lui è una popstar, dovrebbe essere altezzoso e fregarsene degli altri, non essere preoccupato per una sconosciuta. Vorresti rispondergli che, no, non va tutto bene, ma in realtà quando ti giri verso di lui e lo guardi tutto ciò che ti viene voglia di fare è sorridere. E allora ti riscuoti un po’ e lo fai, sorridi, gli rispondi «Sì, ehm, grazie» e ti senti stupidamente meglio quando lui sembra più sollevato.

«Cosa c’è che non va?» chiede allora lui, ma smette di fissarti, come se non volesse sembrare pressante. E non lo è. La sua presenza ti calma, ti fa sentire a tuo agio, ti sembra di stare improvvisamente meglio.

«Oh, niente. Cioè, non è niente ma… niente» gli rispondi e nella tua mente sorridi, perché non ricordi quando è stata l’ultima volta che un ragazzo ti ha messo in difficoltà o l’ultima volta che non sei riuscita a formulare una frase sensata per via della sua vicinanza. Ti viene da rispondere che, no, non ti è mai successo prima. Gli sorridi imbarazzata.

«No, è ok. Non mi conosci nemmeno, non devi dirmelo per forza» fa lui sempre sorridendo e facendo apparire due fossette ai lati della bocca. Ti sono sempre piaciuti i ragazzi con le fossette, hai sempre pensato, chissà per quale motivo, che fossero più veri e genuini degli altri. Lui dà un’occhiata alla folla di persone in piedi davanti a voi e seguendo il suo sguardo ti accorgi che gli altri ragazzi della band vi stavano osservando, ma che immediatamente quando ti giri verso di loro fingono di essere occupati in altre faccende. Ti chiedi con una punta di divertito interesse cosa stia succedendo.

«Adesso allora ti faccio ridere un po’» dice il ragazzo dagli occhi verdi ridendo sotto i baffi. Ti viene da ridere per quanto è adorabile. Poi continua: «Sono stato, ehm, mandato qui per scoprire quale dei miei amici ti piace…»

Sono sconcertata. Cosa? Perché mai io?

«Tipo… per una scommessa?» è l’unica cosa che riesco a dire, ma più che sconcertata devo suonare offesa, perché lui si affretta a dire: «No, no! Mi hanno chiesto se… Poi tutta la parte sul come stavi era mia, sembravi triste e…» smette di parlare a raffica e tira un sospiro come per riprendere il filo del discorso «Dopo averti conosciuta ci siamo messi a parlare e abbiamo scoperto che tutti ci avrebbero ehm, come dire… volentieri provato con te stasera…» ride.

«E così mi hanno chiesto di venire a indagare se c’è qualcuno che ti piace o se…» si schiarisce la voce «Certo, avrei dovuto farlo con un po’ più di discrezione, ma be’…». Si mette a ridere e fa un gesto con le mani come se volesse dire “che cosa si aspettavano da me” e anche a te viene parecchio da ridere, ma ti trattieni un po’ perché stai pensando a una cosa.

«Vediamo…» dici scrutando i suoi tre amici che nel frattempo si sono messi in cerchio a parlare tra loro «C’è quello alto, mmmh, be’, potrebbe andare… tutti hai detto? Sei sicuro?»

«È strano anche per noi, di solito non succede ma sì, tutti!» risponde lui allegro. Forse lui non vede l’assurdità della situazione, ma per te è una cosa pazzesca.

«Quello più scuro di carnagione è carino, l’altro anche e poi deve essere simpatico…» continui mentre finalmente un’idea si forma nella tua testa. Il calore del suo corpo vicino a te e il suo buonissimo profumo non aiutano affatto la tua mente già provata dagli ultimi avvenimenti.

«Uhm, vorrei uscire con… uhm, vediamo… Kendall.» dici e poi ti giri verso di lui per vedere la sua reazione da vicino. Il suo sguardo verde prima si illumina, poi si spegne velocemente e assume un’espressione cordiale, come se avesse capito l’errore e stesse per farlo capire anche a te.

«Ah! No, non credo che ti ricordi bene i nostri nomi…» risponde ed è troppo tenero per essere vero. Continua indicando senza troppa discrezione gli altri della band: «Quello alto e carino è James, quello che in questo momento sta raccontando qualcosa e facendo facce strane è Logan, quello bassino che ride e sorride un sacco è Carlos» si volta verso di te e ti sorride quasi come se volesse scusarsi di qualcosa. «Tu hai detto Kendall, e Kendall…»

«Sì?» dici tu mentre lui arrossisce un po’.

«Io sono Kendall» fa un sorriso meno sicuro dei precedenti e dopo una breve pausa continua: «E devi aver sbagliato, perché semplicemente non è possibile…» sospira e riprende abbassando lo sguardo «Tu sei davvero carina e non è possibile che tu scelga me quando hai ragazzi come James che ti…»

Non riesce a finire la frase, perché all’improvviso nel bel mezzo di quello che stava dicendo ti sei sporta verso di lui e gli hai dato un bacio leggero sulle labbra. Stranito, lui alza gli occhi verso di te. Brillano.

«Oh» fa, piano, e sembra realizzare tutto in pochi secondi. Si avvicina, ti mette una mano sul viso e ti dà un altro bacio, stavolta più lungo.

«Quindi davvero Kendall, eh?» dice poi e fa un sorriso dolcissimo, come se fosse la persona più felice sulla faccia della terra, come se non ci credesse che davvero, per una volta, qualcuno possa sul serio scegliere lui.

«Sì» sussurri piano e tremi mentre lui si avvicina di nuovo.

 

   
 
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