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Autore: HawkShy    29/08/2012    3 recensioni
Collegio privato.
Una Brittany rispettrice dalle regole, una Santana ribelle. Due mondi così diversi, possono incontrarsi?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tina, Mike e Mercedes spostavano lo sguardo a destra e a sinistra come se stessero assistendo ad una partita di tennis, mentre Brittany guardava fisso dall’altra parte del corridoio, in attesa.
Nella parte opposta, Quinn sbuffò per l’ennesima volta e cominciò a tamburellare a terra con un piede incrociando le braccia. Santana teneva le mani nelle tasche della giacca dell’uniforme e ricambiava l’occhiata di Brittany.
-Ne avete per molto?- chiese spazientita la bionda –Sono dieci minuti che va avanti questa situazione! Va lì e mettetevi d’accordo per vedervi!
-Non voglio parlarle- spiegò Santana irritata.
-Sei una bambina!- commentò Quinn.
 
-Perché non vai da lei e vi decidete? Avrei da fare, non voglio stare qui tutto il pomeriggio!- disse nel frattempo Mercedes.
-E’ lei quella nei guai, quindi sta a lei venire da me!- rispose decisa Brittany.
Tina la guardò un attimo, poi scambiandosi un’occhiata con Mercedes parlò a bassa voce per non farsi sentire dai passanti –Credo che tu prima o poi ci dovrai raccontare cos’è successo esattamente tra di voi.
-Ve l’ho già spiegato!- rispose Brittany che non aveva nessuna voglia di toccare l’argomento.
-“Hanno tutti ragione e basta” non è una spiegazione!- sentenziò Mike, mentre le altre due ragazze annuivano. Brittany alzò gli occhi al cielo.
 
-Santana per l’amor del cielo, ho i crampi alle gambe..-si lamentò Quinn.
-Ehi!- esclamò Santana fermando un ragazzino del primo anno che passava di lì con la fronte china sull’ I-pod –Senti, devi farmi un favore!
-E perché dovrei?- rispose sprezzante quello guardandola dall’alto in basso.
La latina sentì salire il nervosismo dentro di lei e si trattene dal dargli una testata e lasciarlo lì svenuto.
-Senti Piccolo Lord, ora fai quello che ti dico e se osi rivolgerti a me di nuovo in quel tono, prendo il tuo stupidissimo cellulare e te lo infilo talmente in profondità nel tuo corpo che i tuoi genitori dovranno chiamare uno speleologo per tirarlo fuori!- ordinò minacciosa.
Il ragazzino cambiò immediatamente atteggiamento e l’ascoltò attento. –Sono tutto orecchie.
-Bravissimo- sorrise falsamente la mora- Ora..vedi quella bionda laggiù?- indicò Brittany.
 
-Cosa sta facendo?- chiese Mike alle ragazze.
Il ragazzino si allontanò da Santana e Quinn e si avvicinò a loro, rivolgendosi a Brittany.
-Ehm…-iniziò esitante- Santana dice di vedervi alle tre davanti la biblioteca.
Brittany alzò un sopracciglio – Ah si? Bene allora riferisci che Brittany DICE che alle tre non può e sarebbe meglio alle quattro! Anzi, senza “sarebbe”, dille che deve presentarsi alle quattro!
Il ragazzino tornò indietro e riferì il tutto. Videro Santana discutere con Quinn, dopo di che il ragazzo torno indietro sbuffando e disse:
-Alle quattro non può. Quinn mi ha detto di dirti che puoi scegliere tu un orario in cui ti venga comodo e chiede scusa per l’atteggiamento di Santana.
-Alle 5?- Chiese Brittany che stava per avere una crisi isterica.
Di nuovo il poverino torno da Santana.
-Ha chiesto per le 5- disse alla latina.
-Bene , dille che…
-Adesso basta!- intervenne Quinn. Santana la guardò sconvolta –Dovete studiare insieme una settimana, hai intenzione di fermare sempre qualcuno che passa per parlare con lei?- prese l’amica sottobraccio-puoi andare, grazie- si rivolse al ragazzino che non se lo fece ripetere due volte.
Il gruppo osservò le due ragazze avvicinarsi, o meglio, Quinn camminare decisa trascinandosi dietro Santana.
Si bloccarono davanti a loro e per qualche istante nessuno parlò.
Dopo un po’ la latina chiuse gli occhi respirando profondamente ed esclamò tutto d’un fiato:
-Alle cinque va bene!
Poi si allontanò il più velocemente possibile.


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-Io non capisco, dovrebbe essere lei quella offesa dopo essersi dichiarata a te ed essere stata respinta, perché fai tu l’acida?- chiese Quinn sistemandosi la coda davanti lo specchio, mentre Santana stava seduta dietro la scrivania. Erano le quattro e mezza e si trovavano in camera di Quinn da mezz’ora, cercando di calmare la latina, che era più nervosa che mai.
La bionda non si lasciò sfuggire l’occhiata piena di senso di colpa che l’amica le rivolse un istante, prima di abbassare lo sguardò. Si girò e la fissò.
-Santana?- chiese indagatrice.
-Si?- rispose l’altra con tono innocente.
-Per caso mi hai nascosto qualcosa?- continuò quella avvicinandosi minacciosa.
-Cosa te lo fa pensare?- chiese nervosamente la mora torturando una matita tra le sue mani.
-Esiste una cosa chiamata “linguaggio del corpo” e posso dire con assoluta certezza che in questo momento sei particolarmente stressata!- spiegò indicandole le mani.
Santana sbuffò.-Ok, ammetto di aver modificato leggermente la storia.
-Quanto leggermente?
-Leggermente tipo..-esitò-..tutto quanto!- chiuse gli occhi in attesa di un pugno sul naso da Quinn.
Ma lei si sedette sul letto e la guardò seria. Dopo qualche secondo le chiese- Cos’è successo veramente?
Santana prese un respiro e le raccontò del pomeriggio e della sera di qualche mese prima passati con Brittany.
-Poi è uscita sbattendo la porta e questo è quanto! Non ci parliamo più da allora.- finì di spiegare e guardò Quinn che la osservava in silenzio.
-Wow- commentò dopo parecchi secondi.
-Wow?-ripetè allibita Santana- Tutto qui?
-Devi dirle che ti piace!- decise Quinn alzandosi.
Santana boccheggiò cercando di riprendersi –Quinn?- riuscì finalmente a dire- Hai capito cos’ho detto? Esattamente in quale passaggio del racconto hai sentito le parole “mi piace Brittany”?
-Non le ho sentite, ma è abbastanza chiaro, dal momento in cui hai deciso di mentirmi!
-No, il motivo per cui l’ho fatto è perché non volevo ammettere di aver fallito con una ragazza!
-No, il motivo per cui l’hai fatto è perché non volevi ammettere che con lei ti sei comportata diversamente cercando di essere più gentile rispetto che con le altre tue prede, anche se in maniera del tutto discutibile!- disse Quinn, che sorrise quando Santana confermò la sua tesi distogliendo lo sguardo e arrossendo.
-Vedi?- continuò la bionda euforica –Ti piace! Perché non vuoi ammetterlo? Non ti critica nessuno se per la prima volta ti comporti da essere umano e ti leghi a qualcuno!
-Questa non sono io, Quinn! Non mi piace mettere in mezzo i sentimenti!
-Beh, notizia dell’ultima ora: i sentimenti sono ospiti molto maleducati, arrivano senza il permesso di nessuno!
-E questo che significa?- chiese insicura.
-Significa che devi lasciarti andare- spiegò con tono materno –Approfitta di questa settimana e cerca di avvicinarti a lei, preferibilmente senza portartela a letto e falle vedere che la sua famosa idea su di te è sbagliata!
Santana esitò –E se avesse ragione? Se fossi solo una stronza senza emozioni?
-Non lo sei, San. Sei solo spaventata a morte all’idea di legarti. Non aver paura!
La latina sbuffò di nuovo e guardò l’orologio. Prese i libri e cominciò ad uscire dalla stanza di Quinn.
-Vado in biblioteca- annunciò – Si possono dire tante cose su Santana Lopez, ma mai che sia una ritardataria!


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Cosa che, al contrario, poteva dirsi benissimo di Brittany.
Santana era arrivata da dieci minuti buoni in biblioteca, ma della bionda neanche l’ombra.
Per passare il tempo aveva preso un foglio e cominciato a disegnare tutti i modi che le venivano in mente per distruggere la macchina di Figgins. Stava giusto per definire meglio i dettagli di un carro armato, quando apparve la ballerina rossa in viso e con il fiatone.
-Ciao- salutò gettando i libri sul tavolo, facendo sobbalzare la latina – Scusa per il ritardo, la professoressa Smith mi ha trattenuto più del previsto.
Si sedette e aprì qualche quaderno davanti a lei.
Santana era rimasta imbambolata a fissarla, era difficile concentrarsi con quei capelli lunghi biondi che le ricadevano sulle spalle scombinati, mentre il petto le faceva su e giù per il fiatone.
-Allora- cominciò Brittany, risvegliandola –Hai già una vaga idea su quale autore analizzare?
La latina riprese la sua aria strafottente e finse di pensarci su un attimo.
-Mmm…. Snoopy va bene? In fondo scrive spesso sul tetto della sua cuccia!
Brittany la guardò storta.
-Ok, ok scusa! Prima regola: niente battute.- commentò ironica Santana.
-Senti- disse Brittany – è più che mai ovvio che questa situazione è una palla al piede per tutt’e due, sia perché sono convinta che entrambe abbiamo di meglio da fare, sia per quella famosa sera di qualche mese fa..
-Non ne voglio parlare- chiarì immediatamente la latina.
-Nemmeno io- rispose Brittany – Per cui direi che è meglio lasciarci alle spalle spiacevoli ricordi e cominciare a studiare.
Alle parole “spiacevoli ricordi” Santana s’incupì interiormente, ma mascherò il malumore facendo finta di cercare qualcosa nella borsa.
-Ripeto la domanda- continuò Brittany –Hai qualche idea?
-Pensavo di cominciare con “Il Ritratto di Dorian Gray” per poi fare un excursus sulle opere e la poetica di Oscar Wilde.
Brittany restò a bocca aperta. –Ti piace Oscar Wilde?- chiese sorpresa.
-Ascoltami bene, copia allungata di Lisa Simpson, solo perché non ho esattamente rispetto per il codice comportamentale di questa scuola, non significa che io sia ignorante come i tuoi amici fighettini che passano l’anno solo perché il loro papà può comprare quest’edificio con un battito di mani!
-Non intendevo niente del genere, sono sorpresa solo perché è uno dei miei autori preferiti e non pensavo potessimo avere qualcosa in comune, tutto qui!- spiegò tranquillamente Brittany con un’alzata di spalle- E poi non capisco questo discorso verso i ricchi, non studi anche tu qui? Ci vogliono soldi per poter pagare la retta!
-I miei genitori sono fruttivendoli, sono qui grazie ad una borsa di studio- spiegò velocemente Santana prendendo il libro di letteratura.
-Borsa di studio?- ripetè Brittany.
-Si, vinta alle medie.
-Per reddito o per merito?
-Merito.
-Merito?
-Hai problemi di udito? Ho detto merito!- si irritò la latina
-Quindi eri brava alle medie.
-L’ultima volta che ho controllato era proprio questa la spiegazione del termine “merito”!
-E perché adesso non lo sei?- chiese la bionda, sinceramente curiosa.
-Detto in poche parole, perché mi fa schifo questa scuola, mi fa schifo i valori che inculca, non sopporto gli insegnanti, non sopporto gli alunni e non vedo l’ora di uscire da qui! Ora se abbiamo finito l’interrogatorio, vorrei cominciare…
-Ma la cultura è una cosa importante, è l’unica cosa che ti resta uscendo da qui. Tra tanti anni queste persone non saranno più nella tua vita, dovresti curarti della tua istruzione indipendentemente da loro.-disse Brittany tranquillamente.
-Infatti ne ho molta cura, me la faccio da sola studiando per i fatti miei, non devo dimostrare niente a nessuno di loro. Ora, per favore- disse le ultime due parole con molto sforzo- possiamo iniziare?
La bionda la guardò per qualche secondo, poi sorrise e cominciò a parlare.

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Tina guardò l’orologio della sua camera e si chiese che fine avesse fatto la sua amica. Era quasi ora di cena e stava morendo di fame.
Stava per mandarle un messaggio quando la porta si aprì ed entrò Brittany con un sorriso a trentadue denti.
-Ehi- la salutò.
-Ehi- rispose- com’è andata?
-Benissimo!- esclamò, per poi ricomporsi- cioè….non male come mi aspettavo!
Tina alzò un sopracciglio –Sinceramente mi aspettavo di vederti tornare con un occhio nero o un paio di cicatrici in viso, non certo con un sorriso.
-Sinceramente? Neanch’io..-ammise Brittany sedendosi –Ma..devo ammettere che dopo qualche minuto passato insieme, Santana non è per niente male….no no non intendo quello!- arrossì guardando l’espressione maliziosa di Tina- Intendo dire che è una ragazza molto intelligente e simpatica ed è…. interessante parlare con lei!
-Quindi adesso è ufficiale il fatto che ti piaccia? Nessun dubbio?- chiese l’asiatica senza giri di parole.
Brittany abbandonò il sorriso e le voltò le spalle, facendo finta di cercare qualcosa nella cassettiera.
-Tina per favore, smettila con questa storia, mi fai innervosire quando fai così!
-Sono solo preoccupata, da quando mesi ti fa ti abbiamo proposto di chiederle di uscire, appena si nomina Santana scatti come una molla!
Brittany si irrigidì e Tina lo notò. –Visto?- disse infatti.
La bionda si girò e incrociò le braccia, guardandosi i piedi.
-Mi ha usata- spiegò.
-Come?- chiese Tina sbarrando gli occhi.
-Cioè, volevo dire..mi ha quasi  usata…un minuto prima si è fermata e mi ha avvisata.
-In che senso ti ha avvisata?
-Mi ha detto chiaramente che quella sera si sarebbe divertita e l’indomani non mi avrebbe più considerata!
-Oh…- fece Tina dispiaciuta per la sua amica che aveva assunto un’aria da cucciolo bastonato –Mi dispiace Britt..
-E poi ha anche avuto il coraggio di dirmi che non aveva mai avuto la premura di avvisare nessuno prima e che si sentiva in colpa con me!- continuò alzando la voce.
-Aspetta, ti ha detto così?- chiese Tina cambiando subito espressione.
-Si
-E tu che hai fatto dopo?
-Sono andata via, che avrei dovuto fare?
-E da allora come si comporta?
-Da allora mi evita come la peste bubonica!
-Ma è fantastico!- esclamò Tina. Brittany si shoccò.
-Fantastico? Ma..-  non capiva assolutamente.
-Tu le piaci!- proclamò allargando la braccia come se fosse una cosa palese.
Brittany sbattè velocemente le ciglia. –Prego?
-Ma è ovvio Bri! Si è sentita in colpa! Santana Lopez che si sente in colpa! E soprattutto che ti evita! C’è solo una spiegazione: ti evita perché si sente in colpa e si sente in colpa perché le piaci!
Brittany restò in silenzio per un po’, guardando allibita l’amica. –Posso citarti Anacleto?
-Chi?
-“Quiscuille e pinzillacchere!”- esclamò senza dare spiegazioni.
-Cosa?- chiese confusa Tina.
-Cazzate, Tina! Cazzate!
-No!- si avvicinò all’amica e le prese il volto tra le mani.- Ascolta, cerca di essere sincera con te stessa un attimo: ti piace Santana?
-Sei impazzita? E’ la ragazza più irritante, irrispettosa, indisponente, stronza, menefreghista, spiritosa, affascinante, attraente, intelligente…si, mi piace.- ammise infine.
-Perfetto. Fidati di me quando ti dico che anche a lei tu piaci. Fidati ti dico, sono un’esperta in questioni di cuore, faccio tira e molla con Mike da quattro anni per qualsiasi motivo, ormai conosco le più piccole sfumature!
Brittany sorrise e annuì. –Che devo fare?- chiese esitante.
-Solo un consiglio: lasciati andare. Non avere paura.

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I successivi quattro giorni passarono più velocemente del previsto e per Santana e Brittany esisteva una sola spiegazione: erano stati veramente piacevoli.
Entrambe avevano scoperto caratteristiche dell’altra che non si aspettavano e che avevano trovato di loro gradimento.
Nessuna delle due però prese mai argomento “sera di mesi prima”, non ce n’era mai stata l’occasione e, soprattutto, non volevano rovinare l’atmosfera che si era creata.
Ormai i commenti acidi e le frecciatine erano quasi del tutto spariti, lasciando posto a battute divertenti e a gentilezze inaspettate.
Il sabato pomeriggio dell’ultimo giorno di studi, Santana si offrì addirittura di offrire il caffè a Brittany, che accetto con piacere.
-Allora- iniziò quest’ultima –Pronta per lunedì mattina?
-Lunedì mattina? Pensavo che l’assemblea fosse martedì!- rispose Santana preoccupata, posando di scatto il bicchiere sul tavolo.
-Si, ma lunedì devi presentare la tesi a Figgins per essere approvata- spiegò Brittany sorseggiando il suo caffè.
-Approvata? Addirittura? Mi sembra che si stia arrivando all’esagerazione! Possibile che in questa scuola non esista il senso della misura?- commentò Santana irritata.
-Sono d’accordo- annuì Brittany.
Santana si sorprese. –Sei d’accordo ad una critica verso questo posto? Wow! Io pensavo amassi tutto questo!
-Certo che no!-rispose indignata la bionda- Solo perché sono la rappresentante non significa che io accetti tutto quanto! Cerco solamente di costruirmi delle buone basi per entrare nel mondo universitario con un bel curriculum!
-Quindi vuoi andare all’università?
-Certo!
-E cosa vorresti diventare?
-Mmm…presumo qualsiasi cosa che mi possa far guadagnare bene!
Questa, Santana doveva ammetterlo, non se l’aspettava.
-Guadagnare bene? Cioè vuoi avere tanti soldi?
-Si!- esclamò Brittany- Così un giorno potrò aprirmi una scuola di danza tutta mia!
-Scusami se mi faccio i fatti tuoi, ma la tua famiglia non è ricca? Hai già i soldi per aprirla!
-Si, ma non voglio vivere per sempre di rendita, voglio essere indipendente e cavarmela con le mie forze! La scuola di danza è il mio sogno e devo essere io a realizzarlo, non i soldi dei miei!
A Santana spuntò un sorriso spontaneo dopo aver sentito quel discorso e Brittany ricambiò. Si guardarono per un lungo minuto, persa l’una negli occhi dell’altra.
-Che fai stasera?- chiese Santana spezzando il silenzio.
-Niente- rispose la bionda torturando un tovagliolo.
-Io e Quinn andiamo in un locale non molto lontano da qui, c’è musica dal vivo- esitò- vuoi…venire?
Brittany la fissò e la latina arrossì imbarazzata. –Ov..ovviamente puoi portarti i tuoi amici, non devi venire sola, anzi non devi venire a prescindere se non ti va, era solo un’idea…
La ballerina rise, era uno spettacolo vedere Santana in difficoltà e il sorriso le si allargò al pensiero che fosse lei la causa di quell’imbarazzo.
-Mi piacerebbe molto ma…-iniziò.
Santana parve delusa –Ma?
-Ma se non ricordo male il sabato sera il coprifuoco è alle undici e dubito che nei tuoi piani è previsto quell’orario di ritorno.
-Andiamo! Per una volta puoi trasgredire una regola!
Brittany alzò le sopracciglia.
-Dai! Cosa vuoi che accada? E’ sabato sera! Io torno tardi da quasi quattro anni e non mi ha mai scoperto nessuno!- Brittany sembrò pensarci su- Daiiiiii!- fece un piccolo broncio alla quale la bionda non seppe resistere.
-Ok!- concesse finalmente.
-Perfetto! Allora ci vediamo al cancello alle dieci e mezza, va bene?
Brittany annuì e Santana si alzò salutandola, per poi uscire dal bar sorridendo. La bionda si mise le mani ai capelli e ricominciò a respirare regolarmente.

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-Ma il cancello chiude tra mezz’ora!- disse Mercedes seduta sul letto di Brittany, mentre lei finiva di truccarsi.
-Lo so!- rispose quella davanti lo specchio.
-Non hai paura di essere beccata?- chiese Tina coricata sull’altro letto.
-A dire la verità…..non me ne importa niente!- esclamò euforica, facendo l’occhiolino a Tina.
Mercedes lo notò –Che cosa le hai fatto?- accusò l’asiatica.
-Io non ho fatto niente! Le ho solo consigliato di lasciarsi andare!- si difese quella.
-Ma l’ha trattata male e adesso rischia di essere scoperta per colpa sua! Non può esporsi più di tanto!
-Io e Mike siamo usciti di nascosto un sacco di volte e lo rifarei anche a costo di farmi punire! Posso capirla benissimo!
-Si ma tu e Mike state insieme, loro hanno preso confidenza da una settimana..
-Potreste smetterla di parlare come se io non fossi qui?-intervenne Brittany girandosi. –Come sto?- chiese alle amiche.
-Benissimo.
-Fantastica, adoro questi jeans! E la camicia sembra fatta apposta per te!
-Grazie!- sorrise a più non posso.-Ora devo andare, ci vediamo domani mattina!
-Ciao- la salutarono le due amiche, una euforica e l’altra con poco entusiasmo.
 
 
Santana era in piedi accanto al cancello, guardando in continuazione il cellulare. Era più nervosa che mai.
-Vuoi calmarti?- la rimbeccò Quinn, a braccetto con il suo ragazzo.
-Non ci riesco- rispose la mora.
-E’ così bella questa Brittany?- chiese lui.
-Guarda tu stesso, amore- disse Quinn per lei, guardando un punto ben preciso alle spalle della latina.
Santana si girò e resto a bocca aperta davanti la visione angelica di Brittany che le si avvicinava. Era troppo distratta per notare che anche la bionda aveva la stessa espressione ebete.
-Ciao- la salutò sorridente.
-Ciao- rispose la ballerina, rossa in viso- ciao Quinn e ciao…- si rivolse al ragazzo a braccetto con Quinn e le parve di conoscerlo, soprattutto per il dettaglio della cresta che era convinta di aver già visto.
-Noah- rispose lui, stringendole la mano- ma puoi chiamarmi Puck!
-Hai un’aria familiare- osservò Brittany- frequenti questa scuola?
-Veramente sono l’addetto alle pulizie della piscina- rispose con un mezzo sorriso.
-Oh, capisco- disse Brittany, spaventata di aver fatto una brutta figura.
-Allora, andiamo?- chiese Quinn per spezzare l’imbarazzo.
I quattro uscirono dal cancello e cominciarono a camminare lungo la strada che costeggiava la scuola, diretti al locale.
Non era molto lontano, solo a pochi minuti di strada, per cui andarono a piedi. Arrivati lì non c’era ancora molta confusione, così Puck propose di sedersi e mangiare.
Brittany finì ovviamente accanto a Santana e cominciarono quasi subito a chiacchierare. Puck era un ragazzo molto simpatico e Quinn era una delle ragazze più brillanti che avesse mai conosciuto. Ora capiva cosa intendesse Santana quando criticava tutti gli altri studenti della scuola: loro erano completamente diversi! Certo, anche i suoi amici erano molto umili, ma pensava fossero delle eccezioni, non credeva che sarebbe riuscita a trovarsi bene con altre persone, specialmente se si trattava degli amici di Santana Lopez.
Verso mezzanotte arrivò la band e cominciarono a suonare e cantare in un misto tra rock e r’n’b.
Erano davvero bravi, Brittany doveva ammetterlo. Era ancora seduta al tavolo, accanto a Santana, mentre Puck e Quinn erano andati a ballare già da parecchi minuti.
-Ti stai divertendo?-chiese d’un tratto Santana all’orecchio di Brittany che sentì mille brividi invaderle il corpo.
-Si-rispose lei, cercando di sovrastare la musica –Ma…-guardò la pista.
-Ma?- chiese Santana.
Brittany le sorrise e le si avvicinò all’orecchio –Mi divertirei di più ballando!- le prese la mano e la condusse con lei sulla pista.
Ballarono per tantissimo tempo senza sentire minimamente la fatica, divertendosi come non mai. Il momento più bello era arrivato quando si unirono a loro Puck e Quinn e tutt’e quattro improvvisarono un cam cam in mezzo alla pista, mentre la gente intorno batteva le mani a ritmo.
Finita la serata tutt’e quattro si ritrovarono davanti alla ringhiera dell’entrata secondaria del dormitorio, dove Puck stava salutando Quinn in maniera decisamente non verbale, mentre le due ragazze la aspettavano per  scavalcare.
-Mi sono divertita tanto stasera!-disse Brittany per rompere il ghiaccio.
-Anch’io- rispose Santana, rabbuiandosi all’improvviso.
-Che c’è?- chiese Brittany.
-Niente..è solo che…questa scena mi ricorda qualcosa…
Brittany si accigliò, poi si distese in un’espressione di comprensione e fece –Oh…
-Beh..- continuò tornando sorridente e attirando l’attenzione di Santana- questa serata è decisamente diversa! Non siamo sole e soprattutto ci conosciamo meglio, quindi direi che non c’è nessun pericolo di capitare di nuovo nella stessa situazione!- rise, ma la latina non ricambiò.
-Dai, non pensarci..- mormorò Brittany.
-No..io…Brittany..Io devo farti le mie scuse!- esclamò la mora.
Brittany sarebbe stata meno sorpresa se le avessero detto che Silente era tornato in vita e ora vendeva gonnellini scozzesi agli angoli delle strade.
-Come?- le chiese infatti.
-Mi sono comportata malissimo, sono perfettamente consapevole di quanto io sia stata pessima con te, sia per il modo in cui ti ho trattata quella sera, sia per tutto il periodo successivo in cui ti ho ignorata. Mi dispiace, davvero.- si scusò tutto d’un fiato.
Brittany stava per rispondere, ma furono interrotte da Quinn che aveva finalmente dato la buonanotte a Puck .
Tutt’e tre scavalcarono il cancello, anche se Brittany era stata molto più lenta delle altre due, ormai esperte.
-Brittany vuoi salire in camera a prendere una birra?-chiese Quinn, una volta arrivate al primo piano del dormitorio –sai, finalmente la responsabile del dormitorio ha accettato la nostra richiesta e adesso siamo compagne di stanza!
-Quinn…-rispose per lei Santana- puoi aspettarmi in camera? Vorrei parlare da sola con Brittany..-le chiese gentilmente.
-Ma certo! Allora buonanotte Britt!- la salutò.
-Buonanotte!- rispose Brittany, mentre la bionda si allontanava.
Santana la guardò.-Vieni con me- le disse prendendola per mano.
La portò nel giardino alle spalle del dormitorio, dove nascosta tra i cespugli stava una panchina, invisibile per i passanti.
Santana si sedette e picchiettò accanto a lei per invitare Brittany  a fare lo stesso. Lei obbedì e rimasero per parecchi minuti in silenzio.
-Io..-dissero d’un tratto all’unisono.
Brittany rise – Ok, prima tu.
-Mi stavo chiedendo se hai accettato le mie scuse di prima..- mormorò Santana senza guardarla in faccia.
Un minuto di silenzio. –Si, le accetto- rispose infine la bionda.
Santana le sorrise, sollevata.
-Ma volevo chiederti una cosa- aggiunse la bionda.
Il sollievo di Santana si affievolì.
-Ecco… Se…se dovesse capitare di nuovo una cosa come la volta scorsa…tu..continueresti a pensarla allo stesso modo? Mi considereresti come una delle tue conquiste?
Santana impallidì, poi arrossì e poi impallidì di nuovo. Non sapeva cosa rispondere.
Abbassò la testa e restò in silenzio.
Dopo parecchi minuti, Brittany si arrese. –Ho capito. Chi tace acconsente vero?- ancora nessuna risposta –Buonanotte Santana- e si alzò delusa.
-Aspetta, non è così!
Brittany si fermò.
-Tu…Tu non sei come le altre…per me.- Brittany la guardò, con lo sguardo che tradiva l’emozione –Ma…io non mi sono mai legata a nessuno e…ho paura!- ammise, senza neanche sapere come.
Brittany le si avvicinò e le prese le mani. –Non c’è niente di cui aver paura- le sussurrò prima di avvicinare il volto pericolosamente a quello di Santana.
Delle risate squillanti le fecero sobbalzare e Santana istintivamente trascinò Brittany giù con sé a nascondersi tra i cespugli.
Arrivarono correndo mano nella mano il professor Schuester e una donna con i capelli rossi che le ragazze riconobbero come la signorina Pillsbury, la consulente scolastica.
-Oh mio Dio, quei due stanno insieme?- chiese Santana inorridita.
-Ma no, staranno solo parlando di lavoro!- provò Brittany, prima che il professore baciasse la donna con almeno mezzo metro di lingua. Santana la guardò con un sopracciglio alzato –Ok, stanno insieme!- ammise Brittany.
Finalmente i due professori si allontanarono e le due ragazze poterono uscire dal loro nascondiglio.
-C’è mancato poco!- esclamò Brittany, anche se non era affatto preoccupata.
-Questo non è niente, una volta mi sono nascosta nell’auto della Sylvester, adrenalina pura!- rispose Santana levandosi le foglie dai jeans e dai capelli. Si bloccò quando notò il troppo silenzio e alzando lo sguardo vide Brittany che la fissava in contemplazione sorridendo.
-Che c’è?- chiese.
La bionda si avvicinò e le cinse la vita. –Sei bellissima- le sussurrò sulle labbra, prima di baciarla.
Paralizzata. Era completamente paralizzata. Il suo corpo fu invaso da talmente tante emozioni che non riuscì a muovere un muscolo. Non le era mai capitato in tutta la sua vita. Dopo qualche istante, si riprese dallo shock iniziale, chiuse gli occhi e ricambiò il bacio. Aveva baciato decine di persone nella sua vita, ragazzi e ragazze, ma mai, nemmeno per un secondo, nemmeno lontanamente, aveva sentito le gambe tremare e il cuore battere così forte come in quel momento.
Si staccarono delicatamente e Santana poggiò la sua fronte contro quella di Brittany, tenendo ancora gli occhi chiusi. Quando li aprì, il suo sguardo si perse nei diamanti azzurri dell’altra. Non ricordava di aver mai visto occhi più espressivi e più belli. Brittany sorrise e lei ricambiò.
-Credo che dovremmo tornare nelle nostre stanze, Quinn e Tina ci staranno aspettando!- disse Brittany.
Santana annuì, prima di baciarla di nuovo.

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Se l’ingiustizia potesse avere un aspetto umano, Brittany era convinta che sarebbe quello del preside Figgins.
Era lunedì mattina e si trovava con Santana, il professor Schuester e la professoressa Sylvester nell’ufficio del preside. Dopo aver appena intravisto l’argomento della tesi di Santana, Figgins spinse i fogli verso la ragazza, rifiutandosi categoricamente di accettare l’elaborato. Dopo la richiesta di spiegazioni dai presenti, si era limitato a dire che non trovava Wilde “consono per quell’ambiente” e adesso erano dieci minuti che discuteva con Santana e con Schuester, che appoggiava la ragazza.
-Non ammetto che si leggano volgarità simili nella mia scuola! Queste opere sono indecenti e irrispettose!- sbottò il preside, paonazzo in viso.
-Senza offesa, signor preside, ma indecente e irrispettoso ci sarà lei, la sua distinta madre e gli avi suoi tutti!- ribattè la latina furiosa.
-Santana!- la rimproverò Schuester.
-Santana un cavolo!- rispose lei a tono –Mi sono rotta il culo in questa settimana per riuscire a fare questa cosa ridicola della tesi e adesso mi sta dicendo che sarò sospesa lo stesso per le sue idee bigotte e moraliste del cavolo? Non ci sto!
Uscì dalla stanza come una furia, sbattendo la porta e imprecando. Un insegnante sbucò fuori dalla sua aula attirato dal trambusto e quando si accorse di Santana le chiese- Potrebbe fare più piano per favore? C’è lezione!
-E tu chi cazzo sei? Va al diavolo!- gridò Santana arrabbiata come non mai.
Quinn ,che aspettava fuori dall’ufficio di Figgins, aveva seguito tutta la scena e cominciò a correre dietro alla latina cercando di fermarla.
Poco dopo venne superata da una chioma bionda, che si accorse essere Brittany solo dopo che questa afferrò Santana per un braccio e la bloccò, facendola girare verso di sé.
-San calmati.- le disse.
-Calmarmi?- urlò –ma l’hai sentito? L’hai visto? È uno stronzo!
-Si, è vero, è uno stronzo. Ma per fortuna gli altri insegnanti non sono come lui.- spiegò Brittany, lasciandola andare.
-Che vuoi dire?- chiese Santana, abbassando tantissimo il tono della voce e guardando speranzosa Brittany.
Quinn rimase scioccata. Non l’aveva mai vista con quell’espressione, sembrava un cucciolo incantato a guardare il padrone. La tenerezza di quella scena la fece sorridere.
-Significa che hanno convinto il preside a premiarti lo stesso perché hai fatto un ottimo lavoro! Così non solo non sarai sospesa, ma non dovrai nemmeno essere esaminata davanti tutta la scuola!- disse raggiante.
-E ci hai anche guadagnato la ragazza!- commentò Quinn ad alta voce, senza averlo previsto. Le due ragazze si girarono a guardarla e lei si imbarazzò al massimo. –Ops…scusate!- disse e scappò via per uscire da quella situazione.
Brittany guardò Santana.
-Non dare retta a quello che ha detto, nessuno ti sta puntando la pistola contro, se non v- fu interrotta dalle labbra della mora che non le lasciò finire la frase.
Brittany riprovò a parlare, ma la latina la interruppe ancora ed entrambe sorrisero nel bacio.
-Posso dire solo una cosa?- chiese la bionda dopo parecchi minuti.
Santana annuì.
-La famosa idea che avevo su di te…è decisamente cambiata!- annunciò Brittany, poi annullò di nuovo le distanze.


Note
1) Sto esaurendo! Complimenti a tutti gli autori di fan fiction per riuscire ad andare avanti senza diventare pazzi!
2) solo un commento: schifo ._.
Davvero, non mi piace per niente, specialmente l'ultimo pezzo che è uscito fuori un pò..boh!
Comunque! Ecco finalmente la terza e ultima parte di quest'esperimento! spero che sia piaciuta almeno un pò e che non abbia deluso troppo le aspettative, ma come già saprete, è la mia prima fan fiction e non sono ancora un granchè con i finali! :)
Ringrazio tantissimo le persone che hanno recensito o messo tra le ricordate-seguite-preferite questa storia!
Ci rivedremo in futuro con una long (spero)!
Grazie mille a tutti!
Kisses
Fede P.s. ho appena creato questo account twitter https://twitter.com/HawkShy e mi trovate anche su facebook http://www.facebook.com/alessia.costantini.58?ref=tn_tnmn (nome inventato)
  
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