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Autore: RoseGONEwild    30/08/2012    5 recensioni
Peter ha divorziato, ed ora che Isabel se n'è andata ha un disperato bisogno di un coinquilino che divida le spese accettando il suo modo di vivere. E chi meglio di Martin?
Tuttavia, visti i loro trascorsi da ex amanti, Sweet è decisamente riluttante ad accettare la proposta.
- Io amo Ika – Martin pronunciò le tre parole lentamente, scandendole una per una.
Peter sgranò gli occhi e non trattenne una risata isterica. – Non ti ho mica chiesto di sposarmi! -
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passato dall’avere tutto al non avere nulla. Niente moglie, niente casa. O meglio, la casa in sé ce l’aveva, erano i soldi per mantenerla a mancargli.
E per quanto Peter London fosse disposto a svolgere qualunque professione per ottenere il denaro necessario, questo non doveva assolutamente andare in contrasto con il suo impegno principale, la sua scommessa per la vita. Non avrebbe mai rinunciato alla musica.
L’unica soluzione valida, l’unico modo per rimanere economicamente in piedi, era trovare un coinquilino. Aveva bisogno di qualcuno che comprendesse a fondo il suo stile di vita e riuscisse a condividere gli spazi in modo da non dargli problemi. L’unica persona che sembrava essere in possesso di tali requisiti, almeno per il momento, era Martin Sweet. Compagno di band, amico, e perfino ex amante. Beh, in effetti quello avrebbe potuto complicare le cose.
__

- Ti prego Martin, sei l’unico con cui riuscirei a dividere una casa – supplicò, rivolto all’imperscrutabile espressione dipinta sul profilo di Martin che guardava dritto verso il mare di Stoccolma. Erano usciti per una birra, e sulla via di ritorno si erano fermati su una panchina accanto al porto a chiacchierare. Era stato allora che Peter aveva proposto la sua idea, facendo irrigidire l’amico.
- Perché non lo chiedi a Simon? – domandò, con voce pacata, senza distogliere lo sguardo dall’orizzonte.
- Perché lui non è come te. Siamo amici da anni, mi conosci a memoria! -
- Forse un po’ troppo… - lo corresse Martin. Gli voleva molto bene, ma i loro trascorsi includevano esperienze che avrebbe preferito non ripetere. Sapeva bene che per Peter non era stato affatto un “errore di percorso”, come molti sono soliti chiamarlo. A Peter gli uomini piacevano, eccome!
A differenza sua Sweet si era reso conto, dopo aver provato entrambe le cose, che una donna era decisamente meglio. London era stato il suo primo ed ultimo e non voleva in alcun modo alimentare quella che sarebbe stata la possibilità di un ritorno di fiamma. Era deciso ad evitarlo ad ogni costo.
- Ti prego Martin, ti prego! Cosa devo fare per convincerti? – chiese Peter, dandogli una leggera pacca sulla spalla in modo da fargli perlomeno rivolgere lo sguardo verso di lui. Lo guardò sbattendo le ciglia, come fanno i bambini.
- Non questo – sorrise Sweet. Peter mutò la sua espressione in disperata, mordendosi un labbro. Convincere Martin era l’unico modo per cominciare a risolvere i suoi problemi da subito. – Senti, spiegami cosa c’è che non va nel venire a vivere con me -.
- Io amo Ika – Martin pronunciò le tre parole lentamente, scandendole una per una.
Peter sgranò gli occhi e non trattenne una risata isterica. – Non ti ho mica chiesto di sposarmi! -
- So come sei fatto, so che cercheresti qualcos’altro. Ti conosco, Peter. E so come ti comporti – fu la risposta di Sweet. Non c’era alcuna ragione di girare attorno alla questione e London sapeva bene a cosa lui si riferisse.
- Sono passati quasi quattro anni da allora! – Cercò di giustificarsi.
Non era stato per volontà di nessuno dei due. Martin certo non si aspettava di finire, un giorno, a letto con un uomo; Peter, dal canto suo, voleva tenere quelle che allora erano ancora indecisioni al di fuori del suo lavoro. Eppure, era capitato. Più di una volta, a dire la verità.
- Stai per caso cercando di farmi credere che hai perso quel tipo di interesse? -
- Quello è un altro discorso. Il fatto che io sia bisessuale non implica necessariamente che ci debba di nuovo provare con te. – Asserì, sospirando. – Tra l’altro, se l’avessi davvero voluto, avrei potuto approfittare di ogni singola notte in cui sei stato ubriaco durante gli ultimi tour. So che non avresti detto di no. Non ne saresti... -
- Finiscila – lo interruppe Martin. Non voleva più sentir parlare di quella faccenda. Negli ultimi anni aveva costruito solide convinzioni alle quali si aggrappava ogni qualvolta sentisse un’ombra di desiderio nei confronti di Peter; per niente al mondo gli avrebbe permesso di rovinare tutto. Lui era felice, fidanzato ed assolutamente etero.
- Ti prego – ripetè London. – Ti prometto che non mi farò mai trovare nel tuo letto a tarde ore della notte -.
- Non basta – Martin sorrise. Improvvisamente aveva cambiato idea, perdendosi nella disperazione dipinta negli occhi di Peter,  reale o recitata che fosse.
- Prometto che non porterò uomini a casa se ci sei tu? -
- E…? -
- E che in nessun modo mi avvicinerò a te in quel senso – concluse.
Il sorriso di Martin si allargò. Allungò un braccio per stringergli la mano. – Affare fatto -.
La gioia negli occhi di Peter era molto simile a quella di un bambino che scarta i regali di Natale. Per molti versi, lui era ancora un bambino. E Martin sapeva bene che avrebbe avuto bisogno di una persona che lo tenesse d’occhio, ora che era nuovamente single. Ed ora che i patti erano stati sanciti, era disponibile a prendersene la responsabilità.  


Cominciamo con il dire che non mi piace. Doveva contenere dell'Angst, eppure il tutto si è rivelato vagamente comico. Ah beh, ve la prendete così com'è perché sono troppo pigra per cancellare tutto e riscrivere. :)
Grazie a chi legge :*
  
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