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Autore: Eleanor_Devil    30/08/2012    16 recensioni
Sulfus, un adolescente, cade sul fiume durante una gita in barca con i suoi amici. Una ragazza strana e misteriosa lo salva. Non sapendo chi lei è, Sulfus la chiama di Ninfa della Cascata...ma chi è lei veramente? Perchè non parla e fugge ogni volta che lo vede?
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kabalé, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La Ninfa della Cascata
 
Capitolo 18 – Nuova Vita (Ultimo Capitolo)
 
Mise una mano sul vetro...quel vetro enorme che lo separava di lei, ma che gli permetteva di vederla, anche era soltanto alla distanza, la vide muoversi un po’ mentre dormiva pacificamente. Un sorriso apparve sulle labbra, non poteva farne a meno...lei era così innocente...così adorabile...così fragile...
 
Non riusciva a staccare gli occhi da lei, nemmeno per guardare gli altri, anche loro fragili, innocenti e adorabili...ma lei...lei era speciale...era parte di lui! Voleva solo andare lì e guardarla da vicino e anche toccarla...
 
E pensare che lei era soltanto qui per poche ore...
 
Erano passati 8 anni, 8 anni da quando aveva vissuto quelle avventure, da quando aveva scoperto tutte quello cose magnifiche, da quando aveva imparato a credere nella magia e nel destino ma sopratutto...da quando l’aveva incontrata di nuovo...la sua Raf...la sua Ninfa...
 
Ormai entrambi avevano 25 anni, e perché Raf aveva recuperato i suoi ricordi e anche la voce, i due si avevano dedicato allo studio e ora entrambi erano direttori di un refugio per gli animali cui specie era minacciata, anche se loro accettavano animali feriti e prendevano cura di loro e li mantenevano al sicuro fino a quando non erano guariti e pronti per tornare al loro habitat. Per quanto riguarda la loro vita personale, proprio come aveva promesso alla sua amata, Sulfus aveva trovato la soluzione perfetta per lei non si separare dai lupi che l’avevano creato, è questa soluzione era stata mostrata alla giovane ragazza quando entrambi completarano 20 anni, dopo aver finito l’università...beh non serve niente dire che Raf è rimasta sorpresa con l’idea.
 
“Dai fammi aprire gli occhi!” si lamentò la ragazza mentre continuava a camminare davanti al suo ragazzo che stava dietro di lei, coprendoli gli occhi
 
“Ci siamo quasi” disse lui
 
“Hai detto la stessa frase 5 minuti fa!”
 
“Smetilla di lamentarti e cammina” i due continuarano a camminare fino a quando finalmente Sulfus dice a Raf che poteva smettere di camminare. Lei lo fece e poco a poco senti le mani del ragazzo scoprendo i suoi occhi...lo senti dire che poteva aprire gli occhi, non appena lo fece, Raf si meravigliò con la vista che vedeva. Davanti ai suoi occhi c’era una grande casa, bianca e azzurra, pianterreno e primo piano, poi un giardino decorato con tutti i tipi di fiori e una piscina.
 
“S-Sulfus...” mormorò la ragazza, senza avere il tempo di girarsi perché il ragazzo l’abbracciò da dietro, baciandole poi la testa
 
“Questa è la nostra casa d’ora in poi” sussurrò “Come puoi vedere, non è troppo lontano dalla città, né troppo lontano dalla foresta, adesso puoi visitare i lupi quando vuoi”
 
“O-Oh mio dio...tu...hai mandato costruirla...?”
 
“Sì, ci sono voluti quasi tre anni per essere pronta, ma eccola finalmente...ed è tutta nostra” la ragazza letteralmente le saltò in braccia, piú felice che mai con questa sorpresa che lui gli aveva fatto!
 
Già...da quell tempo che ormai vivevano in quella casa, cioè per 5 anni...e circa un anno dopo che si erano trasferito a quella casa...non ci volle molto tempo per Sulfus farli un’altra sorpresa...
 
“Raf...” mormorò il ragazzo mentre teneva la mano della sua amata, era già notte e i due stavano facendo una passeggiata per il giardino della casa, erano appena tornati da una cena romantica.
 
“Sí?”
 
Smise di camminare, e si mise davanti a lei e li tieni entrambe le mani “Sai...che ti amo più di ogni cosa...e...io voglio passare il resto della mia vita  accanto a te...”
 
La ragazza arrossì davanti alla dichiarazione, Sulfus sorrise quando vide l’imbarazzo della sua compagna, ma poi, ancora tenendo entrambi le mani della ragazza, si inginocchiò su un ginocchio, poi prendi qualcosa dalla tasca della giacca, era una cassetta quadrata blu scuro, la aprì e Raf spalancò gli occhi quando vide quello che era dentro:  un bellissimo anello d’oro decorato con due piccole gemme, una rossa e una azzurra, i loro colori preferiti.
 
“S-Sulfus...”
 
Il ragazzo sorrise “Raf Eryn...mi dai l’onore di diventare mia moglie?”
 
La ragazza non poteva resistere più lungo e si gettò nelle braccia del suo amato, urlando innumerevoli volte ‘Si’.
 
Il matrimonio è stato semplice e piccolo, erano riusciti a farlo senza la presenza di molti paparazzi, invintando soltanto il loro amici più vicini e familiari. E’stata una giornata indimenticabile per tutti e due ma anche uno dei migliore, già...uno dei migliori...perché circa quattro anni dopo, fu Raf chi sorprende Sulfus...
 
Raf camminava sulla stanza davanti e indietro, era nervosa...non sapeva come dirglielo...e se reagisse male? E se non accettase? Fece un respiro profondo, cercando di guadagnare coraggio. Improvvisamente sentì bussare alla porta e il suo marito entrò.
 
“Raf, stai bene? Sei qui per quasi un’ora” disse Sulfus, Raf toccò i capelli, sistemò la gonna, schiarò la voce e si sede sul letto, sistemando di nuovo la gonna, Sulfus capì subito che quelli erano segni di nervosismo, quindi entrò nella stanza e chiuse la porta, non che fosse necessario perché erano gli unici in casa. Si avvicinò a lei e si sede accanto a lei sul letto, mettendo una mano sulla sua “Raf?”
 
“Sì io...hum...beh...io sto bene” mormorò la donna, però Sulfus non credi i una sola parola della moglie, sapeva perfettamente che era lontana di stare bene. Mise una mano sul mento e la costrinse a guardarlo.
 
“Raf...sai che puoi dirmi tutto quello che sta succedendo, non lo sai?” lei annuì “Allora dimmi che cosa sta succedendo, sei troppo nervosa, non ti ho mai visto così prima”
 
“Ecco io...” muovi la mano verso qualcosa che era sotto il cuscino, tirò fuori l’oggetto e lo mise sulla mano del marito, guardandolo poi, negli occhi. L’uomo non appena si rese conto di quello che era l’oggetto, alzò gli occhi, sorpreso, la donna annuì “Sono...sono incinta”
 
Infatti la novità lo aveva colto di sorpresa,ma poi, non appena si riprendi dalla sorpresa e shock iniziale, Sulfus aveva abbracciato la moglie più felice che mai! Poi aveva messo la mano sulla pancia ancora piccola di sua moglie, già ansioso di sentire il loro bambino muovendosi. La felicità della coppia durò per tutti i 9 mesi di gravidanza, ma Sulfus faceva sempre il broncio perché ogni volta che portava Raf a fare una ecografia lei rifiutava a sapere il sesso del loro bambino perché voleva che fosse una sorpresa, ma Sulfus invece voleva sapere se stavano per avere un maschio o una femmina. Anche se si rifiutava a saperlo, Raf sembrava molto sicura di sé quando diceva che sarebbe una femmina.
 
I nove mesi passarano e ormai era tempo per la coppia di andare sulla maternità, perché secondo la medica che aveva accompagnato la gravidanza di Raf, il bambino sarebbe lì presto...ma le cose non erano andate come il previsto...
 
“Raf, che diavolo stamo facendo qui? Dovevamo stare arrivando alla maternità!” disse Sulfus, di nuovo, alla moglie perché invece di andare in maternità, lei aveva insistito in andare prima sulla cascata, anche se lei sapeva benissimo che le acque potrebbeno rompersi molto presto...
 
“Sulfus, calmati, ho tutto sotto controllo” disse Raf mentre continuava a camminare sull’erba, entrando poi in acqua “E’strano...”
 
“Che cosa?”
 
“Non so perché ma...io...ho perso i miei poteri” mormorò la donna
 
“Hai perso i poteri? Ma l’anno scorso ancora li avevi” disse Sulfus
 
“Io...li ho persi...da quando sono rimasta incinta...”
 
“Ma è strano...perché la gravidanza cancellarebbe i tuoi poteri?”
 
Raf scosse la testa “Non lo so...non riesco a capire”
 
“Andiamo Raf, dovremmo essere ormai in maternità” insisti di nuovo Sulfus, Raf uscì dall’acqua con una mano appoggiata sulla pancia
 
“Calmati Sulfus, va tutto be-“ improvvisamente non riusci a parlare, anche il suo respiro gli mancava, ci teni contro un albero mentre la mano continuava appoggiata sulla pancia, appena vide questo Sulfus non esitò in correre verso di lei.
 
“Raf? Che ti succede?!”
 
“Niente...è solo stato un calcio...”
 
“Solo un calcio? Sei sicura?” disse l’uomo ironicamente quando di nuovo la moglie si contorsi dal dolore
 
“Okay non sono così sicura...” mormorò
 
“Andiamo alla maternità e ora, non cerchi di lamentarti” disse Sulfus mentre prendeva la moglie tra le braccia, ma una voce li fermò di continuare le loro strada...lo Spirto del Lago...
 
“Sulfus, non hai ancora capito, vero?”
 
“Che cosa?”
 
“Tutto questo era destinato ad accadere, Raf ha perso i suoi poteri da quando è rimasta incinta perché quelli poteri sono stati trasferiti al vostro bambino che ormai sta per nascere, questo bambino è destinato ad nascere qui”
 
“Come?! Lei non può partorire qui! E’ pericoloso!” esclamò l’uomo dai capelli scuri “Se qualcosa va storto, nessuno sarà qui per aitutarla!” lo spirito si avvicinò alla coppia
 
“Niente di male accadrà, ho avuto una visione di questo e tutto andrà bene, ma tu dovrai aiutarla” Sulfus non sapeva che cosa fare, temeva che tutto ciò lo spirito aveva visto era falso e che qualcosa andrebbe storto...ma tutte le visioni che lei ha avuto in passato erano accaduti...quindi...questa non sarebbe diversa...giusto...?
 
“Va bene...va bene lo farò...” non aveva scelta, lui solo voleva che la moglie e figlio o figlia escano sicuri da tutto questo. Posò la mano contro il tronco dell’albero.
 
Il parto è stato duro e lungo, Raf aveva cercato di non urlare, ma era così difficile perché il dolore era troppo, ogni urlo che dava era come una coltellata sul cuore del marito perché odiava vederla soffrire così, senza poter fare niente per fermalo...ma alla fine...
 
Il pianto echeggiò sul posto mentre Sulfus si toglieva la giacca e avvolgeva il neonato là, puliziando il sangre e il liquido che li copriva il corpo. Un sorriso apparve sulle labbra dell’uomo...
 
“Avevi ragione Raf...è una femmina” mormorò, avvicinandosi poi alla moglie che ancora cercava di riprendere il fiato dopo aver fatto tanta forza, la aiutò a tenere la bambina, lacrime scapparano dagli occhi azzurri di Raf, quando vide sua figlia per la prima volta...
 
“È belissima” mormorò, poi guardò il marito “Si assomiglia a te” Sulfus sorrise, già la sua bambina era davvero come lui, era già evidente che i suoi capelli sarebbeno scuri come quelli del padre e la sua pelle era una miscela della pelle palida del padre e quella abbronzata della madre. Le manine della bambina si muoverano un po’ e poi gli chiuse quando Sulfus mise un dito sul piccolo palmo della mano.
 
Poi baciò la testa della moglie “Andiamo, vi poterò alla maternità”
 
E così lo fece, Sulfus portò la moglie e la figlia in maternità dove immediatamente erano stati presi e dove Sulfus inventò una storia dicendo che le acque si erano rotto prima del previsto e appena ha avuto il tempo di portarla in maternità perché Raf aveva partorito subito. Così era stato lui a fare partorire la moglie. La medica lo aveva chiamato di eroe perché quasi nessun uomo sarebbe stato capace di fare quello.
 
“Signore Zolfanello?” chiamò una infermiera, svegliando l’uomo dai suoi pensieri, staca gli occhi della unità neonatale dove la figlia e molti altri bambini erano e guardò la donna accanto a lui “Vostra moglia si è appena svegliata, adesso portiamo la bambina da lei. Vuoi portarla?” Sulfus sorrise e annui. I due entrarano nella stanza e l’infermiera aiutò il nuovo papà a tenere la bambina sulle braccie. Proprio in quel momento si diresse verso la stanza in cui era Raf.
 
L’infermiera aprì la porta “Signora Zolfanello” disse, Raf alzò la testa e l’infermiera si fece da parte per permettere a Sulfus di entrare con la bambina, un sorriso apparve sul volto della donna quandi li vide, cercò di mettere a sedere il meglio che poteva.
 
“Vado a prendere i papeli per registare la bambina” disse l’infermiera, uscendo della stanza, lasciando i nuovi genitori da soli con la loro bambina
 
“Ecco la mamma, tesoro” mormorò Sulfus per la sua bambina, mettendola sulle braccia di Raf chi baciò la fronte di sua figlia, quella alla volta muovi le sue piccole braccia verso di lei, fissando puoi i suoi genitori con i suoi grandi ed innocenti occhi azzurri.
 
“La mia bambina...” mormorò la donna dai capelli biondi, proprio in quel momento fissò il marito, chi era ancora incantato ccon la nuova aggiunta della famiglia “Sulfus”
 
“Sí?”
 
“Voglio che tu scegli il nome” disse, cogliendo l’uomo di sorpresa
 
“I-Io?”
 
“Certo, hai sempre avuto più inspirazione per i nomi che io” disse, ridendo
 
“B-Beh, io...”
 
“Dai, devi avere un nome in mente, giusto?”
 
“Beh, per dire la verità ho molti...” disse mentre grattava la testa, imbarazzato
 
“C’e qualcuno che ti piace in particolare?”
 
“Mmm...” pensò alla lista di nomi che aveva fatto per la figlia, cercando di scorprire quale gli piaceva di più “Beh...forse è un nome strano ma...cosa ne pensi di Luna?”
 
“Luna?”
 
“Si...la sua pelle mi ricorda il colore della luna e anche il suo viso é rotondo come la luna, i suoi capelli invece sono scuri come il cielo della notte”
 
Raf sorrise “E’ perfetto”
 
“Davvero?”
 
“Sì...lei è la nostra piccola luna...la nostra Luna Eryn Zolfanello”
 
~*.*~*.*~
 
5 anni dopo...
 
Sulfus era seduto sul suo letto, il lenzuolo copriva il suo corpo e il cuscino serviva di supporto alla schiena, stava leggendo qualcosa. Raf da ore che dormiva profondamente.
 
Fu allora che improvvisamente e poco a poco la porta della camera si aprì, Sulfus alzò la testa e si trovò faccia a faccia con Luna, chi teneva su un braccio il suo orsacchiotto ma stava anche piangendo. L’uomo non esitò più in chiudere il libro, alzarsi dal letto e andare da sua figlia.
 
“Luna, cosa c’è tesoro?” disse, inginocchiandosi
 
“Io...h-ho avuto...un incubo...” disse tra i singhiozzi, gettandosi poi tra le braccia del suo papà, Sulfus la prende in braccio e accarezzò i suoi capelli ondulati blu, cercando di calmarla. Per non svegliare la moglie, andò verso la stanza di sua figlia dove la sedi sul letto.
 
“Andiamo piccola, è stato solo un sogno” disse, mentre asciugava le lacrime dagli occhi di sua figlia che ancora singhiozzava “Non vuoi dire al papà che cosa hai sognato?” la bambina scosse la testa, Sulfus si sedi sul letto e mise la figlia in braccio per calmarla, ci vuole un po’ ma alla fine si calmò.
 
“Papà...?”
 
“Sí, tesoro?”
 
“Puoi...puoi restare qui con me stasera...?” Sulfus sorrise e baciò la testa di sua figlia
 
“Sí, certo che posso principessa mia” il letto di Luna era piccolo, fatto per una sola persona ma con qualche sforzo Sulfus riusci a mettersi li dentro, sapeve che nella mattina siguente si svegliarebbe con il suo corpo indolenzito ma questo non li importava, solo voleva che sua figlia si sentisse al sicuro.
 
Accarezzò teneramente i capelli di Luna fino a quando lei si addormentò e poi anche lui si addormenta...
 
FINE
 
E questa è la fine della  storia che io considero che è stata la mia meglio fin’ora! Grazie a tutti che hanno seguito la storia fino al finale! I vostri commenti sono molto importanti per me!
  
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