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Autore: epiclove    30/08/2012    1 recensioni
D'improvviso, Brittany udì dei passi accelerare nella propria direzione e si preoccupò. Quel giorno non glielo poteva rovinare nessuno, nemmeno quella che sembrava una dog-sitter. Ma la ragazza non intendeva fermarsi e le venne addosso. C'era un confine estremamente sottile tra sopportazione e odio. Santana lo aveva varcato di netto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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< Dunque tu davvero saresti una amica di mia figlia? > chiese la signora Pearce a Santana, con la stessa espressione scettica che ebbe Richard quando lo scoprì.
< Sì, signora e sono venuta qui proprio per Brittany > rispose lei, decisa.
< Oddio santissimo, le è successo qualcosa? Ha avuto un incidente? > chiese la signora Pearce, in preda al panico.
< Assolutamente no signora, niente del genere. Ad essere sincera, mi sentirei molto più a mio agio se ne potessimo parlare... dentro casa >
< Oh, ma certo. Entra pure, cara > le disse la madre di Brittany, facendole strada.
Appena si accomodarono in sala da pranzo, la signora Pearce già scalpitava per sapere cosa avesse la figlia.
< Ascolti, io non sono venuta fin qui per farla preoccupare, ma... penso che Brittany non stia bene > le disse Santana, con una sincerità disarmante.
< Ti prego, spiegati meglio > le disse la signora, incitandola a proseguire.
< Io... sono andata a trovare sua figlia, nemmeno due giorni fa e stava dormendo... sì insomma, appoggiato sopra il comodino, della sua stanza da letto, vidi un flacone di Clopixol e, sia chiaro, non voglio insinuare nulla, però... quello è uno psicofarmaco estremamente potente ed era vuoto > concluse Santana, sentendosi il cuore pesante.
< Se sei così allarmata, potevi chiederle cos'è che non andava > rispose la madre, quasi indignata.
< Non mi avrebbe mai risposto con sincerità. Insomma, se voglio che qualcuno mi racconti una bugia, gli chiedo se per caso è felice >
< Tu sei saggia, devi aver sofferto molto. Buon per te > al suono di quelle parole, Santana inclinò lievemente il capo, perplessa, ma si ricompose subito quando si accorse che la signora non aveva ancora finito < ehm, ma... tu sei sicura che fosse del Clipixol? >
< Sì signora, sicurissima > rispose Santana sentendo il cuore ancora più pesante.
La donna scosse il capo energicamente < Signora Pearce... si sente bene? >
< No, per niente. Non posso credere che stia accadendo di nuovo > rispose la donna, quasi tra sé e sé.
< Che stia succedendo... cosa? > le chiese Santana, allarmata.
< Non so se posso fidarmi di te, Santana. Io non ti conosco e una storia come questa non può essere udita da chiunque >
< Signora Pearce, io capisco il suo scetticismo, ma io tengo veramente tantissimo a Brittany e farei qualunque cosa per vederla sorridere > la madre della biondina si intenerì e corse il rischio.
< D'accordo, allora. Vedi, Brittany è sempre stata una brava ragazza. Sempre educata, sveglia, senza tanti grilli per la testa > Santana, mentre l'ascoltava, annuiva energicamente < ed era sempre stata così... fino a due anni fa. Vedi, circa sei mesi dopo il suo matrimonio con Richard... lei si ammalò, proprio come accadde a me quando lei era piccola, solo che le nostre sono circostanze completamente diverse >
< Ma, come successe sei mesi dopo al matrimonio? Richard la trattava male? >
< Oh no, non è questo. Vedi... una tragedia. Il migliore amico che Brittany avesse al mondo, morì tragicamente un un incidente d'auto e lei cadde all'inferno. Non mangiava più, non usciva più di casa. Tutti noi pensavamo che fosse depressione ma in realtà, la morte di questo ragazzo fece scattare in lei qualcosa che la stava divorando. Quando si ammalò, non era più la stessa. Iniziò ad incidersi i polsi con un coltellino che giorno dopo giorno diventavano sempre più profondi, iniziò ad urlare se qualcuno la toccava, iniziò addirittura a parlare da sola > il cuore di Santana divenne di piombo. 
Crollò.
Era sconvolta ma una di quelle situazioni era familiare.
< E dopo che accadde? >
< Dopo, con l'aiuto di tutti i suoi amici, la ricoverammo in una clinica psichiatrica e ci restò per sei mesi e quando ne uscì, notai qualcosa di diverso.
La mia Brittany era fredda e distante, nonostante fosse guarita, ma da quello che mi dici... immagino anche tu l'abbia trovata addormentata alle sette del mattino, vero? >
< Io... ecco... sì, signora > rispose Santana. la signora annuì amaramente < ma, insomma, sarà stato solo un caso, non le pare? > chiese ingenuamente Santana.
< Lo vorrei >
< Io... io le prometto che Brittany non sarà mai sola, mai > disse Santana, con l'amore nella voce.
< Sei una cara ragazza. Ti prego di mantenere la parola >
< Lo farò, signora Pearce. Ma, solo per curiosità... come si chiamava l'amico di Brittany? >
< Sean. Sean Miller >
 
< San, tesoro, ti spiace se parliamo un attimo... in privato? > chiese la nonna, squadrando Brittany da capo a piedi.
< No, figurati > e si allontanarono, appoggiandosi entrambe ad una macchinetta per caffé.
< Ma si può sapere chi diamine è quella? E che ci fa in questo momento, qui, in ospedale? >
< Nonna, calmati! E' soltanto una alla quale tengo il figlio qualche sera >
< A me non sembra che sia solo quello. Sicura che non ci sia qualcosa tra voi due? > chiese la nonna, sfoderando uno dei suoi sorrisini.
< Eddai, basta. Io e lei ci disprezziamo >
< Chi disprezza compra >
< Senti, ora hai seccato >
< D'accordo, scusami se sono una povera signora impicciona. Hey, ma che sta facendo? > chiese la nonna, posando lontanamente il suo sguardo su Brittany.
< Non saprei... penso che stia parlando con qualcuno, muove le labbra >
< Con chi? Non c'è nessuno lì accanto a lei >.
  
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