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Autore: destinyWeb    30/08/2012    1 recensioni
"Pensi davvero che sia il caso di lasciare l'Organizzazione?"
"Assolutamente. Marluxia, Axel e Larxene si sono rintanati al Castello dell'Oblio...Forse dovremmo raggiungerli."
"Se chiedessimo a Xemnas una cosa del genere, probabilmente ci proibirebbe di..."
"Non ho mai detto che Xemnas deve saperlo."
(Zemyx scritta prima dell'uscita di 358/2 Days, al quale non ho neppure giocato. Se ci sono delle incongruenze, vi prego di avere clemenza!!)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Demyx, Zexyon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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"Pensi davvero che sia il caso di lasciare l'Organizzazione?"
"Assolutamente. Marluxia, Axel e Larxene si sono rintanati al Castello dell'Oblio...Forse dovremmo raggiungerli."
"Se chiedessimo a Xemnas una cosa del genere, probabilmente ci proibirebbe di..."
"Non ho mai detto che Xemnas deve saperlo."
 
"...Era ora che arrivassi."
Il numero VI, Zexion, stava aspettando il numero IX, Demyx, da più di mezz'ora. Già era una tortura andare in missione con lui, se poi doveva anche sopportare i suoi ritardi...
"Scusa, scusa!" disse prontamente Demyx "E' che Xigbar, ecco..."
"Non cercare scuse. Sei in ritardo. Ora avremmo meno tempo, riusciremo a raccogliere meno cuori del previsto e Xemnas ci sgriderà." gli disse gelido il compagno.
"Lo so, lo so! Senti, mi prenderò io la colpa e..."
"Vuoi perdere altro tempo? Avanti, muoviti."
 
La missione di quel giorno era a Crepuscopoli. Una bella cittadina, molto calma e con il perenne tramonto.
Demyx doveva ammettere che gli piaceva quella cittadina, nonostante ci fosse andato solo due volte: la prima volta insieme al suo amico Axel - un'amicizia davvero strana, eh? - e la seconda volta proprio con Zexion.
Con Axel si era anche divertito, perchè avevano passato la maggior parte della missione a fare a gavettonate, mentre invece con il numero VI non c'era tempo per i divertimenti: quello sguardo e quel carattere gelidi come il ghiaccio però attiravano il Notturno Melodico.
Gli sarebbe piaciuto conoscerlo meglio.
 
Dopo tre quarti d'ora, Zexion concesse finalmente una pausa al ragazzo.
Decisero di prendere la specialità della città: il gelato al sale marino. Demyx ne andava matto!
 
"...Senti, Zex, stavo pensando ad una cosa..."
Lui pensa?! "Non chiamarmi Zex."
"Ok, ok...Però...ecco, secondo te un Nessuno può provare sentimenti?"
"...Ma che dici, certo che no."
"!"
"Siamo gusci vuoti, Demyx. Non abbiamo un cuore, non possiamo provare sentimenti."
"M-Ma io ed Axel siamo amici, ci vogliamo bene...!"
"CREDI di volergli bene." ci fu una pausa "Solo quando avremo aperto Kingdom Hearts avremo un cuore e dei sentimenti, fino ad allora non siamo nulla."
Il Burattinaio fece per andarsene.
"...Non è vero."
Zexion si voltò verso il compagno. Con sua grande sorpresa, il suo volto era rigato dalle lacrime.
"Demyx, co-"
"IO HO UN CUORE!" gli urlò contro, sempre piangendo.
Era strano vedere Demyx così ostinato.
 
La verità è che il numero IX da tempo pensava quella cosa.
Odiava essere considerato Nessuno.
 
"I-Io provo sentimenti...!"
Si asciugò le lacrime in maniera infantile, tirando su con il naso e bofonchiando qualcosa, quando si rese conto che anche Zexion lo stava aiutando a pulirsi il volto.
Nonostante avesse ancora quello sguardo impassibile, Demyx era certo che gli stesse per dire qualcosa di importante...
Non si accorse che stava arrossendo leggermente.
Poi Zexion si girò di nuovo.
 
Per evitare il suo sguardo.
 
Passarono tre giorni, quando finalmente Vexen diede la notizia a Zexion.
"Io e Laxeaus siamo pronti. Hai già fatto i bagagli?"
"Sì...Partiamo stanotte, quando staranno dormendo tutti."
 
Demyx amava suonare di sera.
Doveva ammettere che in fondo non gli dispiaceva neppure essere sgridato perchè aveva svegliato tutti con un assolo del suo sitar, l'Arpeggio.
Stava già per cominciare a strimpellare qualcosa, quando notò da lontano i numeri IV, V e VI dell'Organizzazione muoversi furtivamente.
"Forse, non dovrei seguirli...
...Ma sono curioso!!"
 
Quando notò che avevano aperto un Varco Oscuro decise di mostrarsi.
"Cosa state face-"
"Ci ha scoperto!" disse allarmato Vexen, mentre Laxeaus tirava già fuori la sua arma.
Demyx era pronto a contrattaccare, quando Zexion si mise in mezzo.
"Ci penso io." disse, rivolto ai due compagni "voi andate."
Il Freddo Accademico e l'Eroe del Silenzio si scambiarono uno sguardo, prima di entrare nel Varco.
"Zexion, cosa significa...?"
"Ce ne andiamo, Demyx. Vogliamo fermare Marluxia."
"M-Marluxia...?" chiese il ragazzo. Lui non sapeva dove fosse finito.
"Esatto. Crediamo voglia spodestare Xemnas, ma non possiamo andarcene dal Castello Oscuro senza il suo permesso, e lui non accetterebbe mai di lasciarci andar-"
"Vengo anch'io!" disse prontamente il numero IX
"No. E' troppo pericoloso."
"Ma...!"
Prima ancora di poter obbiettare, Demyx si trovò tra le braccia di Zexion, le loro labbra si stavano toccando.
Si stavano...baciando?!
Imbarazzato, Demyx si staccò subito da Zexion, fissando il pavimento, rosso e sudato.
Se avesse avuto davvero un cuore, in quel momento sarebbe stavo velocissimo.
Il numero VI gli alzò il mento, guardandolo dritto negli occhi. Per la prima volta, gli stava sorridendo.
"Tornerò."
"P-Promesso? Lo prometti?!"
Ci fu una pausa di silenzio.
"...Lo prometto."
E così dicendo, scomparve anche lui nel Varco.
 
Passò molto tempo.
In quel periodo, comparve il numero XIII, Roxas. Un ragazzo di poche parole, con cui Demyx tentò di fare amicizia, inutilmente.
Quel carattere freddo gli fece tornare in mente Zexion.
 
Axel tornò pochi giorni dopo. Ricevette un caloroso benvenuto da Demyx, che gli fece subito conoscere il nuovo arrivato.
"Com'è andata al Castello? Marluxia è stato sconfitto? Ho sentito che c'era anche Sora, lì! E Zexion? Zexion come sta?"
Solo pronunciando quel nome, Demyx fece sobbalzare Axel.
"C-Cosa te ne importa di quel rompiscatole?"
Il numero IX arrossì, guardando in basso. Stava per rispondergli, quando sentì il Soffio di Fiamme Danzanti sospirare.
Alzò lo sguardo, notando che si era rattristato.
"...Mi spiace, Demyx."
"No..."
Corse subito nella sala delle lapidi. Le rocce di Marluxia e Larxene erano buie.
"No, no...!"
Controllò quelle di Lexaeus e Vexen, anch'esse prive di luce.
"No...!!"
...Poi, ecco la sesta. Quella di Zexion.
Buia.
"No...!"
In uno scatto d'ira, Demyx tirò fuori il sitar e la distrusse.
"Stupido Zexion! Stupido! Stupido!!"
Si era di nuovo messo a piangere.
"Me l'avevi promesso...ME L'AVEVI PROMESSO...!!"
Cadde in ginocchio, davanti alla lapide. Provava dolore. Provava odio.
Provava...amore.
"...Te l'avevo detto, Zexion.
Io ho un cuore...Non sono vuoto."
...
"Io...io ti...
Io ti amo."
 
Nobody loves you.
Nobody wants you.
 
...But remember.
I AM a Nobody.
  
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