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Autore: GasPanic    31/08/2012    4 recensioni
Helena vive a Londra. La sua vita è noiosa, e lei passa le sue giornate a girovagare tra gli scaffali di un negozio di dischi. E' proprio qui che incontra una persona che le cambierà la vita. Quella persona è Noel Gallagher.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Helena.

 

 

«Buongiorno,Londra! Sono le 7:30 e state ascoltando Radio One!»

La voce distorta dello speaker sembrava rumorosissima. Rimbombava nella mia testa come se un jet fosse atterrato proprio vicino a casa mia. Mugugnai un 'Vaffanculo' e tesi la mano verso la dannata radiosveglia, i cui grandi numeri rossi parevano abbaglianti in mezzo a tutta quell'oscurità.

«...E ora vi proponiamo il brano di una band molto promettente, che piano piano sta facendo strada, gente! Loro sono gli Oasis con Live Fore...»

Silenzio. Finalmente misi a tacere quell'idiota. Mi rigirai nel letto ancora una volta, decisa ad ignorare la fastidiosa vocina che dentro di me continuava a ripetere di alzarmi. Rimasi a fissare il buio per qualche minuto, affrontando dubbi esistenziali dentro la mia testa. Alla fine però prevalse il buonsenso. Brancolando nel buio della mia camera, procedendo a tentoni, in qualche modo riuscii a trovare la serranda, pur rischiando di inciampare miseramente su Winston, il mio vecchio coniglio di peluche che avevo probabilmente scagliato altrove in preda a un brutto sogno.

Il sole era accecante. Imprecai. Dovevo smetterla di segregarmi al buio in quel modo, sarei diventata cieca o qualcosa del genere. Mi venne in mente mia madre. “Sei peggio di un vampiro, a volte mi fai proprio paura”. Non aveva certo tutti i torti.

Diedi un'occhiata in giro. La mia stanza era un vero disastro: vestiti in terra, qualche romanzo dimenticato sparso qua e là, dischi ovunque. Sul mio letto svettava un enorme poster dei Beatles. Lo guardai con orgoglio, mentre mi infilavo una vecchia t-shirt e dei jeans afferrati a caso dai meandri del mio armadio. Ero pronta per affrontare una nuova, pallosissima giornata.

 

 

 

«Hai intenzione di comprarlo o vuoi startene tutto il giorno a fissare la copertina?»

Sbuffai. «Sei un vero rompipalle, Larry. Lo sai che non ho mai soldi.»

Rigirai tra le dita un'ultima volta 'The Dark Side of the Moon', immaginandolo nella mia collezione di dischi. Lo misi al suo posto con immenso rammarico.

«Toglimi una curiosità» incalzò Larry con tono burbero, mentre io alzavo gli occhi al cielo, «perchè ti trovo ogni giorno a girellare per il mio negozio se poi non compri mai niente?».

Mi aspettavo quella domanda. Larry mi fissava dall'alto del suo bancone con aria di superiorità, i capelli grigi raccolti in un codino e un ghigno sarcastico dipinto sul volto grassoccio. Decisi di stare al gioco e sorrisi di rimando.

«Perchè naturalmente spero che qualcuno prima o poi si decida a regalarmi un disco!». Larry inarcò un sopracciglio, scettico.

«Per quanto mi riguarda, te lo puoi anche scordare. Ed ora, dato che ci sei , potresti anche dare una mano a questo vecchio hippie a scaricare i nuovi arrivi.»

Ero indignata. «Però se ti aiuto pretendo un disco.»

Lui mi voltò le spalle come se niente fosse, scomparendo nel retro del negozio. Non potei fare altro che seguirlo.

 

Quella maledetta pila di dischi rischiava di cadere ad ogni passo. Dovevo posizionarla proprio lì, vicino a 'Orbison, Roy'. Chi fossero questi Oasis, io non lo sapevo. Forse li avevo sentiti nominare quella stessa mattina in radio, anche se probabilmente ero ancora troppo addormentata per prestarci attenzione. Presi un disco e lo osservai. 'Definitely Maybe', non male. In copertina c'erano quelli che supposi fossero i membri della band; uno era sdraiato in terra al centro della stanza, un altro era seduto sul divano e suonava la chitarra, un altro ancora era seduto più in fondo e... «Scusami». Sentii una mano sulla spalla, un tocco leggero. Mi voltai, il disco ancora saldamente stretto tra le mani. Un ragazzo poco più alto di me mi stava fissando. Non potei fare a meno di notare i suoi occhi, di un meraviglioso azzurro limpido. «Sei la commessa? Senti, sono passato per accertarmi che in tutti i negozi sia uscito il nostro album». Lo guardai con aria interrogativa, in parte ammaliata dalla sua persona, e in parte per cercare di capire se stesse dicendo sul serio. Ma lui sembrava convinto.

«Io... Veramente non lavoro qui. Aiuto solo il vecchio Larry sperando che mi regali qualche disco.» Ebbi come l'impressione che non mi stesse affatto ascoltando. Continuava a fissarmi, con una specie di sorriso stampato sul volto. Un bel sorriso. Solo dopo qualche secondo realizzai che non stava fissando me, ma il disco che tenevo in mano. «Quello ti consiglio di comprarlo».

«No che non lo compro. Non ho soldi, e non è roba che fa per me.»

Mi guardò contrariato. Perchè diavolo ci teneva così tanto?

«Aspetta solo qualche settimana e impazzirai anche solo all'idea di poter venire a un nostro concerto.»

Scoppiai a ridere. «Nostro? Aspetta, fammi capire bene. Tu sei uno degli Osis?»

Il mio sguardo indugiò sull'album. Il ragazzo seduto sul divano... Beh, di profilo gli rassomigliava, ma la foto era piccola, e io avevo ancora i miei dubbi.

«Sono Noel» mormorò tendendomi la mano.

«Helena». Gli strinsi la mano, continuando a guardarlo negli occhi, rapita. Cosa mi stava succedendo?

«Ciao, Helena. Sei proprio una bella ragazza, anche se devo dire che i tuoi gusti musicali lasciano davvero a desiderare, a quanto vedo».

Finsi di non aver sentito. «E se tu sei davvero chi dici di essere, si può sapere cosa ci fai qui? In un negozio per comuni mortali a comprare un disco che dovresti avere già?»

Noel alzò gli occhi al cielo. Che gesto antipatico. «Io non sto comprando un bel niente. Passavo di qui e ho voluto accertarmi personalmente che il disco fosse arrivato nei negozi». Continuava a fissarmi. Ancora, ancora e ancora. Che rompipalle. «Non lo sai che è maleducazione fissare la gente?»

Per tutta risposta scrollò le spalle. «Ti andrebbe di uscire con me?»

Lo fulminai con lo sguardo. «No, e poi no. Perchè dovrei?»

«Perchè io sono Noel Gallagher.» disse sorridendo.

«Grazie per l'invito, ma potresti essere anche Dio sceso in terra, non mi importa. Se vuoi però puoi offrirmi qualcosa, comincio ad aver fame. »

Il suo viso si illuminò. In cuor mio speravo che accettasse, perchè era davvero carino.

«Perchè no? Suppongo che questa volta mi dovrò accontentare.»

Cercai di contenere il mio entusiasmo mentre ci dirigevamo all'uscita. 'In fondo non ti piace. Ti attira solo perchè è un musicista'. Per l'ennesima volta, mandai a quel paese la vocina dentro la mia testa, mentre varcavo la soglia con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. 




Saalve Mad Fer :3 Questa è la mia prima ff sugli Oasis, e mi rendo conto che possa sembrare un po' banale ma abbiate pazienza. Buona lettura!
  
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