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Autore: herm88    14/03/2007    10 recensioni
Effimero. La vita è effimera.
E questa ragazza lo sa.
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Untitled

Ephemeral

 

Tutto era successo troppo, troppo velocemente.

Gli odori, le sensazioni. Diverse, variegate, intense. Nella sua testa vagavano continuamente, senza sosta; uno stormo d'uccelli migratori attraversava il cielo e i pensieri volavano liberi, senza una meta.

Non ragionava più.

La ragione non ha importanza; non ha mai avuto importanza.

La ragione è effimera, è debole, può spezzarsi.I sentimenti, invece, non sono deboli, vivono dentro di noi e lasciano il segno: stagnano nel nostro cuore e vi rimangono anche per anni, racchiusi in un piccolo spazio.
Aspettano solo di uscire, di ribellarsi, di trovare il momento buono per sconvolgere tutto dall'inizio alla fine; o dalla fine all'inizio, poco importa.

L'amore non ha regole, e mai ne avrà.

In questo momento importano solo le sensazioni che provi: vento tra i capelli, una lieve vertigine, il calore in fondo al tuo cuore, l'ansia del gesto che stai compiendo, la consapevolezza di andare contro la ragione, di volerla combattere pur sapendo di aver già vinto.

Conta soltanto ciò che senti, e ciò su cui non ponderi troppo: non pensi a cosa stai facendo, quando compi una cazzata, e tante volte dalle cazzate nascono cose buone.Ma anche dalla ragione nascono cazzate. E' un controsenso? Poco importaSe ascolti la tua testa, continuamente, ventiquattrore su ventiquattro, finirai per non amare più, per perdere tutto quello che hai faticosamente guadagnato e cercato di capire nella tua vita.

Perderai la capacità di amare, la capacità di essere qualcuno diverso da chiunque altro.E la gente, la gente però ti amerà.

Sarai uno dei tanti

***

Scalino per scalino.

Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette.

Quanti scalini.

Gli ascensori mi hanno sempre fatto paura.

Non saprei esattamente dire perché.

L'idea di viaggiare dentro asettiche scatole tenute su da cavi di ferro sospesi nel vuoto, con dentro aria di claustrofobia, mi mette ansia. E poi, si arriva troppo velocemente alla meta prestabilita. Perché non prendersi il piacere di provare soddisfazione giunti alla fine?

Meglio fare qualche scalino e allenarsi, no? Così la penso.

Ecco, l'ultimo gradino.

Ma di cosa? Me lo chiedo ancora, mentre osservo la porta chiusa davanti a me.

La mia mano, ferma, apre la maniglia.

Il sole primaverile m'inonda, con la sua luce e il suo tenue calore.

Ah, che meraviglia.

I miei passi non li sentirà nessuno; nessuno sa che sono qui, e non voglio che lo sappiano.

Questa è una questione personale, molto personale.

E' una sfida tra me e la ragione, e una sfida tra il sentimento e la razionalità.

Chi vincerà?

***

Sospiri soffocati arrivano sommessi da uno sgabuzzino.

Gemiti intensi, meno intensi, acuti.

Qualcosa di bello.

Di non razionale.La trovo quasi un insulto questa parola: razionale; non bisogna usarla spesso.

Danneggia.Le mani scorrono veloci, tra i vestiti, impazienti di trovare qualche punto sensibile; i corpi si scaldano l'uno contro l'altro.

I battiti del cuore non vanno all'unisono; ognuno è al suo ritmo, ed è giusto così.

Leggeri sfioramenti, carezze proibite, baci tanto agognati.

Il paradiso.

Ma quando qualcuno aprirà la porta, ne rimarrà stupito.

Due ragazze che fanno tutto questo, decisamente non sono normali.

E quando ti rendi conto che la gente ti giudica, che per molti conta più l'apparenza che altro, vuoi uscire dallo sgabuzzino, farti vedere e far capire che fai sul serio.

Che non è uno scherzo.

La dura Realtà.

E il cuore comincia a sanguinare.

***

La questione è ancora ardua.

To be or not to be? Era così?

Questo è il dilemma.

Il mio dilemma non sarà come quello di Shakespeare, ma diamine, non sono una scrittrice di drammi, io.

Seduta sul bordo della terrazza, osservo il paesaggio cittadino.

Migliaia, milioni di persone.

Ognuna di loro ha la sua vita; ognuna di loro ha le sue abitudini, le sue certezze, i suoi ideali.

E se la mia strada è questa, non la posso cambiare. Posso farmi male, posso rallentare, posso accelerare, ma non cambiarla, No.

Ecco: siamo al fulcro della faccenda.

Quando senti che la vita non ha più senso, cosa fare? Starsene seduti a vedersela scorrere davanti, arrendersi completamente oppure rialzarsi e combattere?

"La vita è ingiusta, tremendamente." Penso, mentre mi alzo in piedi.

"Non ti dà soddisfazioni." Penso ancora, mentre estraggo il coltellino dalla tasca dei jeans.

"Non ti aiuta, non sta dalla tua parte, non ti farà felice, mai".

E intanto con la lama affilata recido la rete protettiva. Ecco, è tagliata.

Ci passo attraverso, e respiro l'aria fresca e rarefatta che si può trovare all'ottavo piano di un edificio.

Ora sto bene, veramente, per una volta nella mia esistenza.

Valentina non mi ama più; e io, una povera ragazza innamorata, non so che fare.

Allungo un piede nel vuoto, abbassando lo sguardo.

Una leggera spinta, e volo giù, giù, giù… Sempre più giù.

Non posso fare nient’altro che pensare… Sì.

Il vento passerà tra i miei capelli, scompigliandoli, finché il mio corpo non toccherà terra violentemente, provocandomi la morte.

Il mio ultimo pensiero non sarai tu, ma… "sì, è la cosa giusta."

Un'anima infranta non può stare in un corpo sano.

E tu lo sai.

Nello stesso momento, una ragazza scoppiò a piangere.

Alla caduta dell'ultima lacrima, solo silenzio.

  
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