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Autore: Francibella    31/08/2012    3 recensioni
Dal primo capitolo: "«La conosci, no?»
«Cosa?»
«La… diciamo leggenda dei Potter.»
«Che cos’è?»
«Sì, insomma, la diceria sui Potter. La sai benissimo. Hai presente, no? Ai Potter piacciono le rosse.»
«Ah quella. Me ne hanno parlato, è una scemenza.»
«Tua mamma e tua nonna…»"
Una breve raccolta, solo alcuni momenti su Albus Severus Potter.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La leggenda dei Potter



«La conosci, no?»
«Cosa?»
«La… diciamo leggenda dei Potter.»
«Che cos’è?»
«Sì, insomma, la diceria sui Potter. La sai benissimo. Hai presente, no? Ai Potter piacciono le rosse.»
«Ah quella. Me ne hanno parlato, è una scemenza.»
«Tua mamma e tua nonna…»
«Due. Sai come altro si dice? Una è un caso, due una coincidenza, tre una moda. Perciò siamo solo alla coincidenza.»
«Qualcuno – una giornalista o psuedotale – ha fatto una ricerca. Anche la madre di tuo nonno era rossa. Sono risaliti fino a molti anni fa, forse addirittura secoli. È testato, avete un gene che vi fa prediligere le donne rosse.»
«Perché qualcuno dovrebbe mai fare una ricerca del genere?»
«Perché i Potter fanno notizia.»
Approfittando di un momenti di silenzio, la mano di Alex si infilò nel sacchetto di marshmallow e ne prese alcuni.
«Secondo me è una sciocchezza.»
«Piccolo Al, anche la tua generazione lo sta confermando, sai?»
«Oh, andiamo, Alex, James si... Mio fratello certo non guarda il colore dei capelli delle ragazze con cui sta.»
«E chi ha parlato di James? Parlavo di te, Potter Jr.»
«Io non confermo la regola.»
«Charlie Weedstock, hai presente?» Al annuì silenziosamente, sentendo nell’aria l’odore di sconfitta. Era un colpo basso, anche per Alex, citare la sua ex. Si erano lasciati e ripresi per almeno tre anni. Aveva dovuto beccarla con suo fratello prima di decidersi a mollarla per sempre. E aveva i capelli rossi. Beh, più ramati che… Non erano proprio rosso Weasley.
«Hai ragione tu…»
«Queste parole sono oro per me, Albie bello.»
«Per ora. Hai ragione tu, per ora, Alex. Non mi sono ancora sposato! Ho solo diciassette anni e una ragazza importante alle spalle. Con i capelli rossi, è vero, ma solo una. Posso ancora redimermi. E smetti di storpiare il mio nome, odio quando lo fai.»
«Anche tu lo fai!»
«No, Alex è un soprannome. Albie bello è un insulto. E poi cosa dovrei fare? Chiamarti con tutti i tuoi nomi, che forse nemmeno ricordo?» Alex girò la testa, la tentazione di chiedere ad Albus se ricordasse tutti i suoi nomi era forte. «Alexandra Hope Nott. Dai, sembri un personaggio da soap opera.» Risero insieme e di gusto. Quei nomi – e cognomi – importanti li avevano sempre accomunati. Ma soprattutto li avevano fatti conoscere e diventare amici. «Sai cosa mi piace di te, Alex?» La giovane Nott ringraziò che il buio della stanza nascondesse il rossore che si stava diffondendo sulle proprie guance. «Capisci tutti i miei riferimenti babbani. Non devo mai pensare ah no, sto parlando con una strega, meglio non nominare nulla di babbano.» Alexandra si infilò tre marshmallow in bocca per nascondere la delusione. Le sarebbe piaciuto maggiormente sentire qualcosa che assomigliasse a un complimento, uno vero. Dannatamente, infilarsi tutte quelle caramelle in bocca non fu una grande idea, dal momento che rischiò di soffocare. Per fortuna Albus aveva la bacchetta a portata di mano. «Certo che se soffochi tutte le volte che ti faccio un complimento, dovrò controllarmi!»
«Non era un complimento!»
«Lo era, Alex. E tu – meglio degli altri – dovresti saperlo. Sono cresciuto in mezzo alle mie cugine, che sono bellissime o intelligentissime o simpaticissime. Questi aggettivi mi danno la nausea, sono usati e abusati. Chiunque potrebbe andare da mia cugina Victoire e dirle che è bella, cosa ci vuole? È evidente. Io apprezzo di più i complimenti che nascondono una riflessione. Io posso parlare della tua vasta conoscenza del mondo babbano, mentre un qualsiasi Richard Phinnis può al massimo notare che hai un fisico da copertina o degli occhi che parlano, tanto sono espressivi e profondi. Io posso andare oltre.»
Alexandra sapeva che Albus aveva ragione, che avrebbe dovuto apprezzare tutto ciò, ma non riusciva a nascondere – nemmeno a se stessa – che quando lo sentiva dire queste cose, il suo cuore vibrava. E ne voleva sempre di più.
«Però se ti fa piacere sentirti dire che sei bella, te lo dirò più spesso.»
«Non dire sciocchezze, io non ho bisogno di sentirmi dire che sono bella. Lo so già.»
Risero insieme, come sempre, ma non era la loro solita risata.
Alexandra nascondeva una smorfia di dolorosa consapevolezza.
Albus nascondeva un’espressione dubbiosa.
Forse entrambi stavano per andare fuori da  quel recinto sicuro che avevano inconsapevolmente costruito. Quello dove erano amici e basta. Quello dove non si ponevano domande l’uno sull’altra. Quello dove Alex non era innamorata da anni di Al. Quello dove Al sembrava non accorgersi di nulla.
Rimasero in silenzio per un po’, seduti davanti al fuoco a mangiare marshmallow.
«Alex, come hai fatto a trovare l’articolo sulla leggenda che ai Potter piacciono le rosse?»



 




Hola! Questo è solo il primo piccolo capitolo. Lo so è breve e banale, ma mi andava di iniziare così, in maniera tranquilla. Ho pensato a questa coppia scrivendo una piccola OS su Daphne Greengrass e ho pensato di dare forma ad Alexandra Nott.
Ah già. Alexandra è figlia di Daphne Greengrass e di Theodore Nott. Daphne ho sempre pensato fosse una bella ragazza, perciò anche Alex secondo me è carina. Nulla di straordinario, semplicemente una bella ragazza. Anche se alla fine, non lo siamo tutte a modo nostro?

   
 
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