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Autore: mamogirl    31/08/2012    1 recensioni
Si sentiva amato, si sentiva desiderato ed adorato. Ed amava Nick, lo desiderava e lo adorava. E quei sentimenti erano le parole che ora stava trasmettendo, in quello sguardo che sarebbe durato anche solo pochi secondi ma che avrebbe dato inizio ad una serie di immagini che il mondo non avrebbe mai avuto possibilità di ottenere.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Littrell, Nick Carter
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Am I sexual?”

 

Oh, lui sapeva quanto lo poteva essere. Lo provava e lo percepiva quando quegli occhi si posavano su di lui, osservando con precisione quasi predatoria ogni centimetro del suo corpo. Ovunque quello sguardo si posasse, sembrava essere in grado di annullare ogni resistenza, trasformandola in elettricità che dava benzina ai suoi nervi, lasciandolo in compagnia solo di sensazioni che non cessavano mai di essere assuefanti.
Totalmente e completamente.

 
 

“Am I sexual?”

 

 

Le mani.
A volte rimanevano semplicemente fra i suoi capelli, accarezzandoli in lenti e dolci gesti mentre lo aiutavano a lasciarsi andare fra le braccia di Morfeo. Altre, invece, rimanevano sempre immerse in quei fili biondi ma con più forza, sempre attento a non fargli del male, mentre quelle labbra gli ricordavano che non vivevano solamente per la pura essenza di quell’amore, ma anche per quella molto più fisica ed immediata.
Dai capelli, quelle dita poi scendevano, seguendo linee immaginarie che non erano mai le stesse. Cambiavano, si modificavano, seguivano differenti percorsi e ogni volta, ogni singola volta, riuscivano a scoprire un nuovo punto sensibile a quelle carezze. Quei polpastrelli tracciavano la linea della mascella, si fermavano a riposare sui lembi rossi delle labbra e poi scendevano: collo, spalla, petto. Nessun muscolo veniva risparmiato, nessuno spazio veniva dimenticato, nessun centimetro di pelle veniva abbandonato senza essere accarezzato. E poi passavano alla schiena: seguivano le curve dei muscoli, scrivevano su quella lavagna frasi punteggiate da baci, parole che l’orecchio aveva sempre udito e che il cuore aveva sempre conservato dentro di sé. Erano, quelle, frasi colme di una devozione che la mente spesso faceva fatica a recepire e che poco combaciavano con l’idea che si era fatta sul proprio corpo. Invece, fra quelle mani e labbra, sembrava diventare la più preziosa delle opere d’arti, un capolavoro che pochi potevano apprezzarne le peculiarità e la bellezza nascosta da strati di indumenti e di insicurezze.

 
 

“Am I sexual?”

 

Essere desiderati non era mai stato così appagante come lo era con lui. Non ci doveva essere più niente che non conoscesse di quel corpo, di quello sguardo o di quegli occhi. Eppure, bastava un impercettibile cambiamento, un sorriso che nascondeva un segreto di cui solo lui conosceva la chiave per decifrarlo, ed ecco che gli si apriva un nuovo mondo. La realtà, anche solo per un frammento di tempo, si fermava: voci di fans impazzite si dissolvevano nell’aria, bassi e percussioni perdevano potenza di fronte al suono molto più forte ed intenso dei loro cuori. Thum. Thum. Thum. Rapidi, veloci, correvano lungo i nervi ed arrivavano alle loro orecchie, formando una melodia su cui nessuno ancora era riuscito a scriverne una canzone. In quel particolare momento, c’erano solo loro due. Non parlavano, come potevano se nel frattempo continuavano a cantare? I loro occhi, invece, si cercavano e lasciavano passare tutto ciò che le labbra non potevano pronunciare, non almeno in quel momento. Erano sussurri e respiri che vivevano nell’oscurità e nella privacy, non di fronte a milioni di persone.


 

“Am I sexual?”


 

C’erano i vestiti che venivano cancellati da mani troppo frementi, c’erano le lenzuola che si appiccicavano a quei corpi nudi e li seguivano nei loro movimenti e c’era l’aria che veniva riempita di sudore e profumi. Qualsiasi stanza poteva diventare il loro mondo, non occorreva che fosse una semplice camera da letto. Perché quando si guardavano con quell’espressione, non ci poteva essere attesa: era un desiderio che bruciava fin quando non veniva estinto, era un bisogno che nasceva nel più profondo dell’animo e che non si sarebbe silenziato con un “aspetta la sera”. Il contatto era fondamentale, era la parte più vitale di quell’intimità che era stata costruita con tenerezza e decisione negli anni. Era l’anticipazione a rendere tutto più eccitante, era il sapere già che cosa gli aspettava una volta che i loro corpi si fossero fusi l’uno nell’altro: a volte arrivava subito, a volte era più lento, più agognato e più passionale.
Ma a Brian non importava. Perché aveva Nick, lo aveva fra le mani e lui era fra le sue braccia.
Si sentiva amato, si sentiva desiderato ed adorato. Ed amava Nick, lo desiderava e lo adorava. E quei sentimenti erano le parole che ora stava trasmettendo, in quello sguardo che sarebbe durato anche solo pochi secondi ma che avrebbe dato inizio ad una serie di immagini che il mondo non avrebbe mai avuto possibilità di ottenere.

 

“Am I sexual?”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

__________________________________________

 

 

Che cosa può nascere guardando lo streaming della loro perfomance al GMA. Quello sguardo di Brian dopo l'"Am I Sexual" di Nick non poteva non darmi ispirazione.
La domanda ora è: volete anche la parte di Nick? XD

   
 
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