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Autore: Josie Walking_Disaster Vengeance    01/09/2012    2 recensioni
Ho fatto una cazzata. Io, Tom DeLonge ho fatto una miriade di cazzate, ma mai una come questa. Una grandissima cazzata. O forse il vero problema è che non lo è, ma sinceramente, che cos'è, non lo so neanche io. Ho dei ricordi vaghi degli ultimi giorni, ma gli avvenimenti delle ultime ore me li ricordo bene.
E chi potrebbe scordarsi il proprio migliore amico che viene a trovarti a casa per confidarsi sui suoi problemi sentimentali e poi alla fine ci finisce a letto? paring: Tom DeLonge/Mark Hoppus
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Mark Hoppus, Tom DeLonge, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ultimo capitolo, godetevelo, ci becchiamo in fondo per le spiegazioni e ringraziamenti vari! ;)

 


 

 






[Mark POV]
I giorni che hanno seguito la breve visita di Jennifer sono stati abbastanza tranquilli, al contrario di quello che avevo precedentemente immaginato.

Tom, in realtà, sembra un po' depresso, ma lo è stato anche i precedenti giorni, quindi la situazione non è cambiata granché. Anzi, potrei quasi dire che sia.. migliorata?

Forse la chiacchierata con Jennifer lo ha in un certo senso liberato da un peso. E' ovvio che sia dispiaciuto per lei, lo capisco quando in certi momenti il suo sguardo si perde
lontano, ma tutto sommato sembra sollevato. E io, un po' come lui, sono dispiaciuto e felice per questo, allo stesso tempo.

Ieri però sono stato preso dalle mie cose per stare a pensare questo. Sapevo che prima o poi il momento sarebbe arrivato anche per me, ma quando Skye si è presentata alla porta di casa chiedendomi di parlare avrei  quasi giurato di essere in procinto di svenire sul pavimento, in particolare  per due motivi:
     Motivo 1: rivedere il suo sguardo dopo tutto questo tempo mi ha fatto un effetto che definire devastante è dir poco.
     Motivo 2: ho avuto paura che mi avesse perdonato.

Ebbene, quel secondo motivo mi fa sentire in colpa come mai mi è successo in vita mia.

Skye porta in grembo nostro figlio -per ora diciamo un groviglio di cellule che diventerà nostro figlio-, le ho giurato amore eterno di fronte al Signore e allo Stato della California, ho passsato con lei molti meravigliosi anni, e per qualche istante mi sono ritrovato a sperare che non mi avesse perdonato. In questo modo ci sarebbero più possibilità e meno problemi per stare con Tom.

Mi sono sentito l'essere più egoista che abbia mai camminato sulla terra ma, per fortuna, sono rinsavito quasi subito.


Per ora abbiamo deciso di lasciare le cose così come stanno e mi ha anche detto che le è difficile perdonarmi... è non posso di certo biasimarla. Anche se poi ha aggiunto che per me le porte sono sempre aperte.

Quando mi ha detto che, anche se fra noi sembrava non funzionare più, il bambino vuole tenerlo lo stesso mi sono sentito male di nuovo. Perché l'idea di rinunciare a quel bambino non mi è neanche passata di mente per un secondo. Il fatto che finora sono stato un pessimo marito non mi impedirà di essere un buon padre.

Incrocio le gambe sopra il letto e rimango a ragionare in silenzio, sento quasi il ronzio del mio cervello in moto. Non credo di  averlo mai fatto lavorare così tanto, ma devo prendere una decisione.

Solo  dopo una buona mezz'ora mi rendo conto che in fondo una decisione l'ho già presa.





[Tom POV]
Mi sono appena svegliato, ma non ho proprio voglia di tirarmi su. Mi sento come se il mio corpo pesasse trecento chili o anche più! 

Ma quando il mio sguardo cade sul display della sveglia, quasi salto mettendomi a sedere: mancano due minuti a l'una. Ma perché nessuno si degna mai di venire a svegliarmi? Odio alzarmi così tardi...

Mi stiracchio le braccia, mi alzo e esco dalla camera barcollando. Mi stropiccio gli occhi da cui vedo ancora mezzo appannato tanto che ho quasi rischiato di dare una capocciata allo stipite della porta.

In cucina trovo Mark già seduto al tavolo con un tazza di The fumante fra le mani.

"Hey, Hoppus" lo saluto attirando l'attenzione su di me, visto che non mi aveva neanche visto entrare.

"Tom..." dice senza neanche guardarmi in faccia.

Tiro indietro la sedia per sedermi, ma subito mi blocco. Conosco quello sguardo. Conosco anche quel modo di fare, quando ti parla senza neanche guardarti negli occhi.

Subito comincio a sentirmi nervoso. Gli ultimi giorni qui a casa di Travis sono stati stupendi. Abbiamo passato il tempo a giocare alla play, sparare al massimo volume i CD delle nostre band preferite e a fare i cretini come al solito. E nei momenti in cui Travis era assente potevo starmene un po' solo con Mark e stavamo bene.

Ora sembra ci siano di nuovo guai in vista. Perché le cose belle non possono durare?


Mi siedo dopo qualche momento, quasi già rassegnato.

Lui mi siede di fronte e ancora tiene in mano la tazza di the senza osare alzare lo sguardo.

"Che succede?" chiedo preoccupato.

Mark tentenna a rispondere e io rimango ad osservarlo. E' già completamente vestito, cosa alquanto strana dato che gli ultimi giorni abbiamo vissuto in pigiama come i
peggiori degli sfigati.

Il mio sguardo cade sullo zaino strabordante di roba ai suoi piedi. Ma che diavolo di intenzioni ha?

Poi la verità mi colpisce con una forza allucinante. Non riesco a stare fermo, così mi alzo in piedi.

"Stai andando via?"

Il tono della mia voce  è perfettamente piatto, neutro. Nessuno al di fuori di me potrebbe percepire come il mondo mi stia lentamente crollando addosso, pezzo per pezzo.

Finalmente alza lo sguardo su di me.

Si alza anche lui e prima che ricominci a parlare mi sembra quasi che abbia lasciato passare un secolo, e, per quello che dice, avrei preferito aspettarne altri cento.

"Vado a casa, Tom.   A casa mia, da mia moglie incinta"

Lo sapevo che l'avrebbe fatto. Questi giorni sono stato bene, ma è come se avessi vissuto in attesa di questo momento. Sembrava surreale perfino per me. Era come vivere in una bolla e lasciare tutto il resto, la realtà, al di fuori. Non si lascia la propria moglie che aspetta un bambino per il tuo migliore amico, anche se il tuo migliore amico è la persona che ami. Perché su questo non ho il minimo dubbio. Mi ama e non è egocentrismo o un eccesso di autostima, lo so e basta. Anche io sento lo stesso ed è per questo che non opporrò resistenza. Non sopporterebbe l'idea di fare questo al suo futuro figlio, e io non voglio di certo allontanarlo.

Annuisco impercettibilmente, puntanto lo sguardo sul pavimento, finché non mi sento di nuovo pronto a guardarlo negli occhi.

"Ti accompagno alla porta"

Fa cenno di sì e si mette in spalla lo zaino.

Una volta alla porta, prima di andarsene, si gira verso di me.

E' strano quanto questa cosa sembri un addio. Ma non lo è veramente, abbiamo ancora la nostra band, un migliaio di tour da fare insieme, i nuovi album... e anche se fra di noi tutto è cambiato non rinuncerò a lui, neanche come amico. Non ne abbiamo parlato, ma so che anche per lui è così.

Eppure in un certo senso questo è un addio. Stiamo per lasciarci alle spalle le ultime settimane. Dal fatidico giorno in cui venne da me e ci baciammo mentre giocavamo a Super Mario, ai dubbi, alla paura di amarci e di mandare all'aria l'amicizia, tutto. Però so che riusciremo a superare anche questa, soprattutto perché la nostra amicizia ora ha un extra in più che la sostiene: l'amore. E' strano, è fuori luogo, contraddittorio, e forse anche senza senso. Ma è così.

"Non guardarmi in quel modo Tom... Lo fai sembrare come se stessi per partire verso il fronte per un anno, ma già da domani dobbiamo essere in sala prove" mi dice con un mezzo sorriso, metà triste e metà scherzoso.

Non riesco a resistere a quell'espressione e pian piano un mezzo sorriso si fa strada anche sul mio viso.

"Non ti guardo proprio in nessun modo, testone"

"A me sembra di sì"

"Allora hai qualche allucinazione, cos'hai messo nel the sta mattina?" lo stuzzico.

"In realtà non ne ho bevuto neanche un sorso"

"Allora sarà colpa del tuo cervello, quei pochi neuroni che ti sono rimasti passano il tempo a giocare a carte, eh?"

"Sono sempre messi meglio del tuo unico neurone che è costretto a giocare al solitario, se sai cosa intendo" mi prende in giro.

Ed eccoci tornati. Non possiamo resistere senza prenderci per il culo a vicenda. E infondo non siamo due stupide tredicenni in piena tempesta ormonale, sapremo gestire questa situazione. O almeno spero.

"Ora levati dalle palle, prima che ti mandi fuori a calci in culo, Hoppus" gli dico molto gentilmente.

Mark scuote la testa e si mette a ridere. Quanto amo quella risata.

"Sì, ci vediamo domani, DeLonge" si volta e fa per andarsene.

E prima che possa anche solo fare un passo, lo afferrò per lo zaino e lo giro di nuovo verso me, avvicinandomi a lui.

"Ti amo" gli sussurro a due millimetri di distanza dalle labbra senza andarle a toccare veramente.

Appoggia la fronte contro la mia e lo vedo chiudere forte gli occhi. Sento il suo respiro solleticarmi la guancia.

Riapre gli occhi, a due centimetri dai miei "ti amo, Tom. E non smetterò mai, te lo prometto".






[Travis POV] - Dieci mesi dopo.

E con quella di oggi siamo all'ultima data del tour. Da una parte mi dispiace, è sempre così stimolante viaggiare per il mondo, vedere ogni giorno gente nuova e dedicarsi completamente alla musica. O per meglio dire  alla nostra musica.

Ammetto che per un po' sono stato spaventato: dopo tutto quello che è successo negli ultimi mesi temevo che i Blink non ce l'avrebbero fatta ad attraversare tutti questi momenti difficili. E invece i Blink sono sopravvissuti anche a questo. Il che mi fa capire che non devo preoccuparmi, che riusciremo a vincere qualsiasi sfida la vita ci riserverà, anche quella più dura.

Comunque non è il momento di pensare a questo, il concerto comincerà fra una quindicina di minuti e io devo essere carico!

Suoneremo all'aperto -sono i miei concerti preferiti quelli all'aperto- il cielo promette bene, è di un azzurro scuro, il sole è giù tramontanto e solo qualche sbuffo di nuvola interferisce con la perfetta monocromaticità serale.

Vado a farmi sistemare l'auricolare all'orecchio e poi corro per tutto il piano alla ricerca delle mie bacchette portafortuna. Mi servono, soprattutto stasera che è l'ultima data.

Trovate, me le infilo nella tasca posteriore dei pantaloni, infilo bandana e il mio solito cappello e sono pronto a raggiungere gli altri.

Facio per girare l'angolo per arrivare al vero e proprio back stage, ma  mi blocco appena in tempo. Faccio capolino quel tanto che basta per vedere  Tom sporgersi verso Mark e lasciargli un bacio a fior di labbra. Non è la prima volta che assisto a questa scena negli ultimi mesi. Ero sicuro che non avrebbero semplicemente potuto lasciar cadere ciò che c'era stato fra loro come se nulla fosse accaduto. Non è un tradimento e d'altronde credo che chiunque se ne accorga, i loro amici, le mogli, i fan, basta guardarli: perché guardando quei due semplicemente fare i coglioni sul palco, prendersi in giro o solo parlare fra loro, s'intuisce da lontano un miglio quella potente forza che li avvolge e li lega, e che non li lascerà mai. E' l'amore che provano l'uno per l'altro, che non avrà mai il suo spazio per sbocciare, non potrà mai svilupparsi, ma è sempre lì. Fra di loro.













NdA:
Ok, partiamo dal presupposto che questa ff è stata ferma per... uhm, quasi un paio d'anni? :'D
Infatti dubito che ci sia qualcuno ancora interessato a  seguirla, ma vederla li, vedere quel "no" vicnino alla voce "completa" mi dava veramente fastidio. Poi sono stata contattata più volte da alcuni di voi che mi hanno chiesto di andare avanti, quindi ecco qui per voi :)
So che il finale non è il massimo, Mark è tornato da Skye per crescere suo figlio, ma come si può intuire dalla fine non ha rinunciato a Tom. Diciamo che ho lasciato il finale aperto, della serie  c'è una speranza per tutto! :P
Ringrazio chiunque abbia letto (se qualcuno ancora ci fosse) e mi scuso per aver lasciato a fare la muffa questa storia per così tanto tempo.
La dedico a chiunque abbia speso un po' del suo tempo a leggere e la voglio dedicare anche al mio adorato Mark, perché è il mio idolo fra gli idoli, colui che riesce sempre a farmi sorridere, che mi fa sentire meglio anche solo sentendo la sua magnifica risata e ovviamente anche ai Blink <3 (che se leggessero questa ff verrebbero qui di persona a pestarmi LOL)
Insomma, sono contenta comunque di essere riuscita a concluderla, alla fine.

 Un bacio e un abbraccio a tutti, e grazie per la pazienza.


Josie

 

 

   
 
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