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Autore: lilyblack90    16/03/2007    12 recensioni
Capitolo Rosso -vuoi lasciarti morire di fame e sete?- -la mia vita non deve interessarti.- Draco sospirò –so che sei scossa per Ginny, ma…- -tu non la devi nominare!- scattò Hermione con rabbia inaspettata, facendo cadere la bottiglia a terra con uno schiaffo. Stava guardando furiosa Draco. Lui si limitò ad osservare la bottiglia andare in mille pezzi. Non sembrava affatto turbato. –non fare scenate da bambina, Granger.- -altrimenti? Cosa fai? Mi torturi? Mi uccidi? Come ha detto voldemort, tu non hai problemi a farlo! Avanti, lanciami un cruciatus!- Draco continuò a bere, osservandola gelido.
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ho tentato di scrivere altre storie! Ma sempre qui ritorno! Il seguito di True Love or Only Hate! 5 anni dopo … ma la stessa scrittrice… il che non è proprio ciò che si chiama una bella accoppiata ;)! Buona lettura!

Draco Malfoy. Pronunciare il suo nome significa morire. Draco Malfoy, il traditore di Lord Voldemort. La causa che mandò il Signore Oscuro dritto ad Azkaban tra le braccia dei Dissennatori. Ogni singolo Mangiamorte medita vendetta verso il figlio del tradimento. Nessuno di questi assassini pronuncia quel nome da tempo. Ormai Draco Malfoy è stato ribattezzato Giuda. Ma a Draco Malfoy non importa. Dopo anni, dopo insistenze e rassegnazioni, ha ottenuto la fiducia degli Auror, di cui ora fa parte. Qualcuno è ancora scettico. Ma non importa. Finalmente adesso Draco Malfoy trascorre una vita più o meno tranquilla. Forse. sospirò. Eccolo là, semi sdraiato sul suo letto. La camera in penombra, una sigaretta tra le labbra che si consuma lenta come la noia consuma lui. Bussano alla porta e qualcuno entra -Malfoy, il capo non aspetta!- - il capo aspetta, Potter. E dal momento che il capo è Weasley, aspetterà ancora di più, visto che sa bene in che stato è casa nostra.- Harry lo guardò scettico -non mi pare tu stia mettendo a posto.- -no, certo, ma questo lui non può saperlo.- Harry alzò gli occhi al cielo e chiuse la porta -cinque minuti!- dichiarò dall’altra parte del legno. Tornò in camera sua per finire di vestirsi. Ancora non ci credeva: lui, Ron e Draco vivere sotto lo stesso tetto. Certo, la presenza di Ginny era d’aiuto, ma era ugualmente strano. Anche se il rapporto tra loro era migliorato verso il settimo anno di scuola, era rimasto visibilmente stupito quando, mesi fa, aprì la porta di casa sua e si trovò davanti Draco Malfoy. La sua prima domanda fu -dov’è Hermione?- e la sua risposta -lei sta bene.- gli fece capire che quell’argomento era sotto censura. Lui, Harry, fu tra quelli che inizialmente lottarono per tenere lontano Draco dagli Auror, per diventare poi il suo più grande difensore. La ragione per cui cambiò idea nessuno, oltre loro dure la conosceva ma da un giorno non definito. Harry strinse la mano a Draco, chiudendo nel passato tutti i loro dissapori. Draco spense la sigaretta nel portacenere d’argento, poi si alzò controvoglia. Potter aveva ragione: il capo non aspettava.

Un’ora dopo…

Ginny si portò la pinza con un pezzo di metallo vicino agli occhi – allora…cos’ hai di pericoloso?-

- trovato niente?-

Ginny sussultò girandosi di scatto.

Harry le sorrideva dall’altra parte del tavolo.

- Ha-Harry…sei pazzo?-

Harry fece il giro e la raggiunse, guardando con interesse il pezzo di metallo.

- hai trovato niente?- ripetè.

Ginny si mise le mani nelle tasche del camicie.

- niente…come al solito un falso allarme!-

- è di John Moody?-

- esatto! È più paranoico dello zio! Nemmeno Alastor era arrivato a pensare che in un paio di scarpe a tacco ci fosse una bomba!-

Si tolse gli occhiali da lavoro.

- sono appena le dodici e già non vedo l’ora della pausa pranzo!-

- io invece sto aspettando la cena! Cucini tu, giusto?-

Ginny sorrise compiaciuta.

Qualcuno bussò alla porta ed entrò Ron.

- oh, ciao Harry! Sorella, devo parlarti!-

Ginny, delusa dall’entrata del superiore, annuì.

Harry salutò e li lasciò soli.

- ho bisogno che tu vada da MacKelly!-

- cosa? E perché?-

- perché è un principiante! L’altro giorno, invece di prendere la scatola dove c’era quel petardo babbano, ha preso la sveglia di Susy e l’ ha smontata finchè non si è accorto che c’erano due 6 e ha detto che quella era la bomba!- scosse la testa – inutile dirgli che uno era il 9 rigirato!-

Ginny rise – ok, ci andrò!-

Ron annuì.

- oh…capo!-

- sì?-

- tra pochi minuti inizia la pausa pranzo!-

- e allora?….oh, no!- -Ron, devi farlo! Sei il capo e devi pur accontentare le tue impiegate ogni tanto!-Il rosso guardò accigliato la sorella – stai diventando confidenziale, Ginny! troppo, per la veste da superiore che rappresento. -

Non continuò perché la campana del pranzo suonò.

Ginny si tolse il camice – bè, io vado a mensa…non mi perderei lo spettacolo per nulla al mondo!- e corse via.

Ginny con passo veloce entrò nella grande mensa e, individuato un tavolo libero, si sedette.

-“giusto in tempo!”

La porta si aprì e fecero il loro ingresso Harry, Draco e Ron.

La mensa si riempì di gridolini femminili.

I tra ragazzi si guardarono esasperati, prima di raggiungere Ginny.

- ho una fame…speriamo si muovano!-

Ron guardò la sorella – bè, puoi andare a prendere da mangiare come tutti!-

- e perché? Ancora 5 secondi…ecco la prima!-

Una bionda si avvicinò a Harry – ehy, ti ho portato della pasta…vuoi?-

Harry ringraziò.

- la seconda…-

Una castana venne al loro tavolo con un altro primo per Ron.

- ora sta a Jennifer!- continuò ridendo Ginny.

E così via.

Dopo dieci minuti nel loro tavolo c’era cibo da soddisfare un esercito intero.

Andava sempre così, ogni giorno! Le ragazze si avvicinavano, davano qualcosa e stavano lì ad aspettare qualcosa di più di un ringraziamento.

-sbaglio o manca ancora quella sciaguatta che ci prova con te, Malfoy?- chiese disgustata Ginny. Ma il biondo non fece in tempo a rispondere che la porta si aprì nuovamente. C’era una ragazza. Una bella ragazza. I capelli ricci raccolti delicatamente dietro alla testa. Piccoli ciuffi le accarezzavano il viso dolce dall’espressione matura. Gli occhi nocciola di una lieve sfumatura gialla, guardavano ansiosi la mensa. Una ragazza bella. Una sconosciuta per molti, ma famosa di fama. Un’amica per pochi lì presenti. La forchetta cadde dalle mani di Ron e andò dritta nel piatto con un rumore metallico. Nessuno se ne accorse, con il rumore che c’era. Ma Harry sentì quel rumore come ovattato, tanto era lo stupore. Ginny si alzò veloce in piedi e corse verso la ragazza. Si guardarono a lungo, poi si abbracciarono -Hermione… - L’ex Grifondoro sentì gli occhi innumidirsi. Si allontanò da Ginny solo per abbracciare Ron e Harry, avvicinati a loro. -mi siete mancati tantissimo!- si distaccò. Teneva per una mano Ginny, con un ‘altra stringeva quelle di ron e Harry. Li osservava radiosa. E loro osservavano lei. Dopo cinque anni. Finalmente di nuovo insieme. Certo, si erano rivisti qualche volta, questione di un’ora. Hermione si rese conto di non poter più evitare l’inevitabile. Spostò lo sguardo verso il tavolo dei suoi amici. E rivide, dopo molti mesi, quegli occhi che tanto aveva amato. La guardavano freddi, mentre Draco non si era mosso di un solo centimetro. Hermione gli si avvicinò, seguita dai suoi amici. Tentò di sorridere -ciao.- Draco la guardò ancora qualche secondo. Poi tornò al suo pranzo -ciao.- ferita da quell’aspettata freddezza, Hermione venne salvata da Ginny -allora, come vanno i tuoi studi?- -molto bene.- -potevi avvertirmi che saresti arrivata!- proruppe Ron. Hermione lo guardò stupita -la McGranitt ti ha inviato un gufo!- Ron alzò gli occhi -probabilmente era tra quelli delle mie tante fan che ho bruciato!- Hermione guardò Ginny -un po’ modesta quest’affermazione…- -ignoralo…com’è insegnare?- -impegnativo … e un po’ strano … non avrei mai pensato di tornare a Hogwarts come insegnante … di Difesa Contro le Arti Oscure! Come non mi aspettavo di tornare qui! È strano …-

-allora potevi non tornare.- la voce gelida di Draco giunse come una semplice osservazione. Si alzò di scatto, prese il suo vassoio per andarsene. Hermione con un sorriso lo ignorò. Aprì la bocca per aggiungere altro, ma Harry la precedette -dove andrai a dormire?- -ho prenotato in un albergo qui vicino.- -ah ah ah, molto divertente Granger! Non se ne parla! Tu sei ospite mia .. Nostra, a Grimmuald Place.- Hermione aprì la bocca per ribattere, ma gli sguardi felici di Ron e Ginny la convinsero e annuì. Ginny l’abbracciò -sei fortunata, stasera cucino io!- Hermione rise, quando una ragazza arrivò al loro tavolo. Capelli lunghi, bionda chiaro, quasi platino, con una leggera ricrescita scura all‘attaccatura; la camicia della divisa sbottonata abbastanza da far intravedere le sue prosperità. senza dire una parola si buttò al collo di Draco, rimasto pietrificato ,senza che nessuno se ne accorgesse, quando aveva sentito l’invito di Harry a Hermione. La bionda lo guardò con aria seducente -ciao.- voce smielata e altezzosa. Draco sorrise. Non per la felicità, ma nel vedere in quella ragazza la sua ancora di salvezza … o il suo tiro mancino.-Lorelain, dolcezza, sei libera stasera? Ti andrebbe di venire a cena da me?- Gli occhi di Lorelain si illuminarono -certamente!- Draco annuì, fece passare un braccio intorno alla sua vita e insieme s’incamminarono verso l’uscita. Ginny aveva assunto un’aria schifata e infuriata -come osa invitare quel verme a casa nostra? Sa che non la sopporto!- -ma chi è?- chiese Hermione. Harry e Ron si lanciarono un’occhiata -è una sua collega di lavoro. E sono molto amici.- - ah.- mormorò Hermione abbassando lo sguardo. Molto amici? Chissà perché non le sembrava convincente come risposta. Forse perché ogni amica di Draco prima di tutto era ospite del suo letto? Ron si alzò -Hermione, vieni nel mio ufficio, così parleremo di questo tuo trasferimento.- Hermione annuì, salutò Harry e Ginny e lo seguì.

Entrarono nel suo ufficio. Era spazioso, ordinato. Troppo per essere di Ron. Lui si sedette dall’altra parte di una bella scrivania. Hermione di fronte.

- allora…penso che la tua presenza qui sia dovuta a una missione degli Auror comunicatami dal Ministro. E presumo sia una missione lunga. Quindi …-

- cosa? Devo lasciare Trasfigurazione?-

- sì… non so cosa sia questa missione, ma dubito si possa risolvere in una settimana.-

si alzò e prese una scatola da un cassetto.

Hermione l’aprì – Ron! È la mia vecchia divisa! Come fai ad averla? Credevo di averla lasciata dove vivevo prima.-

- ho un potere molto influente. ben tornata tra gli Auror!-

- ma…-

- niente ma! Ci sei mancata, piccola.-

- ma…-

- ti ho detto niente ma!-

Hermione sorrise – ok…grazie Ron.-

- bene, puoi andare! Oh, un’altra cosa…da oggi sono “comandante Weasley” in pubblico.-

- certamente, Comandante!-

- può andare capitano Granger!-

si sorrisero ed Hermione andò.

Sera.

Hermione fu portata a casa dal primo pomeriggio da Ginny, che l’aiutò a sistemare le sue cose. Avrebbe dormito nella camera che utilizzava le poche volte che li andava a trovare.

Chiaccherano molto, mentre Ginny preparava la cena, ma mai di discorsi seri, tipo Draco e Harry. Avrebbero avuto tutto il tempo per farlo. Per le sette arrivarono i tre uomini che, fatta una doccia e vestiti, furono pronti per la cena. Ma mancava ancora una persona. -si fa attendere la bionda…- sibilò Ginny. Il campanello suonò -alleluia!- esclamò la rossa sedendosi alla tavola, seguita da tutti tranne che da Draco che andò ad aprire. Si sentì parlare, chiudersi la porta, qualche passo e poi ritornò nella sala da pranzo, seguito dalla ragazza. -ciao.- le risposero in coro tutti e quattro i ragazzi a sedere. Draco spostò la sedia vicino a lui per farci accomodare la sua collega, sedendosi poi a sua volta. La ragazza indossava una maglietta a dir poco scandalosa, o per lo meno scandalosa in una cena informale. Hermione, nella sua semplice maglietta nera con scollatura a v si sentì improvvisamente a disagio. Ginny si alzò, prendendo la prima portata e cominciando a servirla. C’era un’atmosfera non propriamente amichevole da quando era arrivata la nuova ospite. Hermione notò subito l’espressione disgustata della rossa, gli occhi di fuori di Ron come quando conobbe Fleur e la lotta interna di Harry, incerto se lasciarsi andare al suo istinto maschile o se conservare un atteggiamento distaccato causato dalla poca simpatia per la ragazza. Draco, invece rimase impassibile. Anche se il suo sguardo indugiò qualche secondo nella scollatura della bionda. Troppi secondi, a detta di Hermione. Stava iniziando un silenzio che rese Hermione ancora più a disagio. Cercò con gli occhi un sostegno da parte di Ginny che, controvoglia, si diede alle presentazioni.

-Hermione, lei è Lorelain McAbony. Lorelain, lei è Hermione, una nostra ex compagna…insegna a Hogwarts…ha reso quella scuola ancora più prestigiosa!- spiegò la rossa, ben sapendo che Lorelain era convinta che la scuola dove era cresciuta (Durmstrang) fosse la meglio.

Ma, nonostante questo, l’occhiata che lanciò a Hermione non era di semplice stizza. Appena sentito il suo nome, il suo sguardo si era trasformato. Cattivo, minaccioso, da far rabbrividire. Gli occhi verdi che quasi mandavo scintille. Hermione, che aveva tentato un sorriso, rimase congelata da quell’accoglienza. Anche Ginny ne rimase stupita. Ron, i cui occhi si erano persi nel paradiso dentro la maglietta di Lorelain, non si era reso conto di niente. Solo Harry, lasciata prevalere la razionalita, capì. -eh, sì, Hermione, devi sapere che Lorelain era un’ottima studentessa di Durmstrang. Ha frequentato quella scuola perché ad Hogwarts partecipava l’altro ramo della famiglia…Lorelain è cugina di Dark Lover… ehm,Lisa.- -Oh Merda!- si lasciò sfuggire Ginny e fu la stessa cosa pensata da Hermione. Ora capiva perché quello sguardo. Lisa, alias Dark Lover. Corvonero, da sempre innamorata di Blaise Zabini. Quando lui si mise con Hermione, lanciò una maledizione a Draco, affinchè portasse a letto la Grifondoro. Il piano fallì in parte: infatti Hermione e Draco non fecero nulla perchè il biondo si riprese in tempo, ma Blaise li scoprì in una situazione equivoca. Lasciò Hermione e litigò di brutto con Draco. -vorrai dire ero sua cugina.- la voce drammatica di Lorelain entrò in testa a Hermione. Era, esatto, perché Draco, scoperto in Lisa il colpevole di tutto, la uccise. Quei ricordi erano ancora freschi. Ma se per Ginny portarono imbarazzo e sensi di colpa per la figura fatta, al contrario resero Hermione fredda, decisa e spietata. Il dolore provato quei giorni di cinque anni fa non era ancora svanito. Lei non avrebbe mai perdonato Lisa. E non sarebbe stata di certo sua cugina a farla sentire in colpa. In colpa di cosa, poi? Di aver amato Blaise? Si sistemò meglio sulla sedia -bè, spero tu abbia un carattere più maturo del suo.- proruppe tra lo stupore dei presenti. Lorelain si accigliò ulteriormente -non ti ho mai perdonato per la sua morte. Io e Lisa eravamo molto unite. Era come una sorella. Quando mi arrivò una lettera annunciante la sua morte… mi sono sentita malissimo. Sola. Sola senza la persona che più mi aiutava Non puoi capire il dolore!- certamente Hermione avrebbe dovuto dispiacersi … in teoria … ma la pratica è sempre diversa -bè, non posso capir e il dolore perché IO, non mi circondo di “amiche” che come passatempo lanciano maledizioni su ragazzi per violentare una loro amica e far si che si lasci con il legittimo fidanzato.- -Blaise era suo! Si conoscevano da anni!- -e che c’entra? Ma poi scusa, mica l’ho uccisa io!- si difese Hermione. Lorelain rise cattiva -non rivoltare la colpa a Draco! Lui l’ha fatto solo per amor tuo, come per amor tuo Blaise ha spezzato il cuore a Lisa! Tu sei una strega! Come scrissero anni fa su un giornale, tu prepari filtri d’amore per stregare i ragazzi che ti circondano!- Hermione non credeva alle sue orecchie: ma cosa dicendo quell’invasata? Per fortuna anche i suoi amici trovarono il tutto così ridicolo che scoppiarono a ridere. Tutti tranne Draco, che sospirò -Lorelain, basta. Hermione non ci ha mai preparato filtri d’amore.- il cuore di Hermione si fece leggero -semplicemente io e Blaise siamo sempre stati così ciechi da non vedere che dietro a quel viso angelico si nascondeva una stronza.- le risate finirono. Hermione davvero non sapeva se ridere o piangere. Alla fine scelse una via di mezzo: la rabbia

- Draco, non cominciare.- -tranquilla piccola, non farei niente per minare alla tua sensibilità, alla tua voglia di ribellione. Tu, che vuoi stare sola e che.- -BASTA!- lo interruppe Hermione, sapendo dove voleva andare a parare. Quell’urlo ebbe la capacità di ammutolire tutti. Ron tossicchiò imbarazzato -buona questa zuppa Ginny … è Inglese?- -Esotica.- rispose fingendo tranquillità Ginny. Ma i loro sforzi risultarono inutili. Hermione si alzò -scusate, non ho più fame.- -Herm!- -certo, fuggi dai sensi di colpa e dalle tue responsabilità. Prima o poi me la pagherai, Mezzosangue.- fu un attimo. Dal settimo anno Hermione aveva imparato a rispondere agli insulti. Era stanca di stare in silenzio fingendo che andasse tutto bene. Forse, in altre occasioni, avrebbe lasciato correre. Ma non quando quelle parole venivano dalla bocca di una mai conosciuta, che subito l’aveva attaccata. Sfoderò la bacchetta e in un secondo la puntava al collo di Lorelain. -Hermione!- urlò Ginny, mentre Harry e Ron si alzavano -non osare più. Non so chi sei, né cosa tu voglia da me. Tua cugina ha avuto ciò che meritava e mai mi sentirò in colpa ne permetterò che tu mi faccia accuse infondate. Altrimenti …- Lasciò la frase in sospeso, rimanendo a fissar e con odio gli occhi verdi spaventati di Lorelain. Poi, una mano, si posò sulla sua bacchetta, abbassandola. Hermione guardò Draco.Harry prese una mano di Hermione -ora… non roviniamo tutto … Ginny ci ha messo tanto impegno per preparare la cena. Siediti, tranquilla, e mangia con noi.- Hermione ubbidì, troppo dispiaciuta per ciò che aveva visto. La mano di Draco, la mano destra di Draco, con non portava più la fedina di oro bianco che si erano regalati. La stessa fedina che, nonostante tutto, lei teneva ancora al dito. La cena trascorse tranquilla. Parlavo solo Harry, Ron, Ginny e alcune volte Draco, se non era intento a chiacchierare con Lorelain. L’apice di maggior tensione ci fu tra il dolce e il caffè. Lorelain aveva fatto una battuta, capita solo da Draco che, forse per premiare tanto senso dell’umorismo, le prese il mento e la baciò. Ron battè forte la testa contro le mani. Harry distolse lo sguardo. Ginny guardò Hermione. Hermione assunse un atteggiamento maturo e indifferente. Ma il tutto si spezzò quando Draco le lanciò una lunga occhiata di sfida. A quel punto, con un gesto secco, Hermione si tolse l’anello e lo lasciò ricadere sul tavolo. Si alzò e se ne andò in camera sua. -mi sembra un po’ suscettibile.- dichiarò Lorelain-. Ginny la fulminò con lo sguardo -molto, sì. Ora, se permetti, dovremmo mettere tutto a posto … pensi di andartene? Ti accompagnerà Ron.- il fratello colse la palla al balzo, si alzò, fece alzare Lorelain e l’accompagnò alla porta. Ginny guardò Draco -posso picchiarti! Ti prego, è un favore importante!- -Draco, sei un totale coglione!- sibilò Harry. Ma Draco non rispose. I suoi occhi guardavano quel piccolo anello. E i ricordi tornarono.

“-Amore…è bellissimo!- -davvero? Non sembri sicura…- -No…il fatto è che…apri il tuo regalo!- Draco, dubbioso, ubbidì. C‘era un pupazzo grande, soffice -bello…ma cosa c‘entra con il mio regalo?- -giralo.- Draco lo girò e vide una cerniera nascosta dal pelo finto. L‘aprì e tra le sue mani cadde una fedina uguale a quella che aveva regalato a Hermione. Scoppiarono a ridere e si baciarono -ciò vuol dire…che non dovremo mai togliercela! Perché rappresenta la nostra vita, rappresenta Noi! Finchè la indosseremo, il nostro ricordo sarà vivo e forte!-”

Draco scosse la testa. Hermione aveva creduto che si era tolto la sua. Con mano tremante posò una mano all’altezza del torace. Poi si alzò e se ne andò. Sotto la camicia, proprio dove si era premuto, la piccola fedina, attaccata a una catena, gli sfiorava la pelle nuda.

Lily Black

  
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