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Autore: sheisfaith    01/09/2012    3 recensioni
E' una OS che ho scritto per un concorso,che mi è venuta in mente vedendo un film.
"Non avrei potuto chiedere niente di meglio,dalla vita. Una carriera brillante,una bella casa e una fidanzata splendida,con cui avrei voluto costruire una famiglia e trascorrere ogni mia giornata insieme.
L'avevo conosciuta al college sei anni prima,ed era stato amore a prima vista.
E nonostante ci vedessimo poco a causa dei nostri lavori -lei una biologa,io un'aspirante medico- riuscivamo sempre a ritagliarci un po' di tempo da passare insieme."
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Salve a tutti,questa è una OS che ho scritto per un concorso,ma che avevo già in mente da tempo e che sarebbe comunque stata pubblicata,prima o poi. E' la prima di questo genere,in quanto mi cimento in fan fiction e one shot che abbiano come protagonisti personaggi famosi. 
Premetto che questa storia mi è venuta in mente guardando un film,ha dei contenuti 'forti' ma non ho messo il rating rosso perchè non penso che sia così forte da richiederlo. Nel caso rimaneste impressionati,vi prego di farmelo sapere così provvedo a cambiare rating.
Buona lettura.
Federica


28 Settembre 2008


"Ti amo,Mars."
"Ti amo anche io,Brendan."

Uno,due,tre.  A perfect life.

Non avrei potuto chiedere niente di meglio,dalla vita. Una carriera brillante,una bella casa e una fidanzata splendida,con cui avrei voluto costruire una famiglia e trascorrere ogni mia giornata insieme.
L'avevo conosciuta al college sei anni prima,ed era stato amore a prima vista.
E nonostante ci vedessimo poco a causa dei nostri lavori -lei una biologa,io un'aspirante medico- riuscivamo sempre a ritagliarci un po' di tempo da passare insieme.

"Cosa ti va di fare oggi?" mi domandò sorridente,quel sorriso che mi aveva fatto innamorare di lei all'istante.
"Quello che vuoi,l'importante è che stiamo insieme." non ero mai stato il tipo da smancerie,diciamo che il romanticismo non faceva parte del mio essere. Eppure con lei era diverso. Lei era diversa.
"Mike mi ha detto che stasera c'è un concerto,ti va di andarci?" Mike era il mio migliore amico,fin da bambini. Per me era come un fratello,il fratello che non avevo mai avuto.
"Va bene,vado a cambiarmi allora." mi stampò un leggero bacio sulle labbra,per poi sorridere e sparire lungo la rampa di scale che portava al piano superiore.

Da tempo mi stava balenando un'idea per la testa e avevo bisogno di Mike per un consiglio.
"Vuoi chiederle di sposarti?" la sua espressione divenne sorpresa,il che mi rese ancora più agitato.
"Dici che non è una buona idea?"
"Sì,è un'ottima idea. Solo che..ecco,come pensi di fare?"
"Per questo ho bisogno del tuo aiuto."
"Bren,io non so come si fanno queste cose e lo sai meglio di me. Segui il tuo cuore,è l'unica cosa che posso dirti." non era esattamente ciò che mi aspettavo,ma lo ringraziai comunque.

Quattro,cinque,sei. The incident.

"Maledizione,così faremo tardi!" ero visibilmente nervoso e si capiva,avrei chiesto a Mars di sposarmi proprio la sera stessa,al concerto.
"Ci mancava solo questa!" borbottò Mike,dal sedile posteriore. Una lunga fila di automobili era ferma davanti a noi e non sembravano avere intenzione di muoversi. Perfetto,un ingorgo stradale.
"Conosco un'altra strada." che sia fatto santo il mio migliore amico.
Feci inversione di marcia e seguii le indicazioni di Mike,fin quando non ci ritrovammo in una strada provinciale praticamente deserta.
"Mike,sei sicuro che sia la strada giusta?" eccola lì,la voce dell'angelo seduto al mio fianco. Ma potei chiaramente percepire della preoccupazione,nel suo tono.
"Tranquilla Mars,ho fatto questa strada decine di volte." rispose Mike,che poi si rivolse a me. "Continua dritto,arriverai vicino ai binari del treno."
Proseguii dritto come aveva detto il mio amico,fin quando non arrivammo ai binari.
"E ora che si fa?" domandai,non sapendo dove andare.
"Passa sui binari." Cosa?
Io e Mars ci voltammo verso di lui,con delle espressioni preoccupate in viso. "Io non credo sia una buona idea." non che non mi fidassi di Mike,ero solo preoccupato per la nostra incolumità.
"Sei impazzito per caso?" sbottò Mars. Vidi i suoi occhi illuminarsi di una strana luce,per la prima volta vidi in quegli occhi,che tanto amavo,paura.
"Volete tornare a fare ore di fila? Fate pure."Mike tornò a sedersi al suo posto,seccato.
Mi voltai verso Mars e vidi che mi stava fissando. "Non avere paura,andrà tutto bene." la baciai e la vidi sorridere,prima di farmi cenno di proseguire.
Sentii le ruote anteriori salire sui binari,lentamente,ma poi all'improvviso si bloccarono,provocando uno stridio acuto.
"Che succede adesso?"sbuffò Mike,scendendo dall'auto. "Perfetto,le ruote si sono bloccate." lo sentii tirare un calcio ad una delle ruote.
Panico.
"Come bloccate?"urlò Mars,cominciando ad agitarsi.
"Calmati,cazzo." ringhiò Mike. Non l'avevo mai visto così agitato. "Bren,scendi e vieni a darmi una mano piuttosto." senza attendere un attimo in più,scesi e cominciammo a spingere la macchina. 
"Tesoro,mettiti al volante." dissi a Mars,che fece ripartire il motore. Accelerò,ma le ruote non accennavano a muoversi.
"Maledizione." le cose si stavano mettendo male,eppure io ero ancora calmo.
"Cerca di calmarti,Mike. Andrà tutto bene.2 gli sorrisi e gli diedi una pacca sulla spalla,per cercare di tranquillizzarlo.
"Riproviamo. Mars,accelera." questa volta il suo tono fu più pacato.
"Non c'è nulla da fare,non va." rispose lei.
All'improvviso udimmo un rumore lontano che ci mise subito all'erta. 
"Il treno,merda." Mike prese a spingere più forte l'auto,che però non si mosse di un millimetro. 
In quel momento sentii il corpo pervaso da diverse emozioni,tutte insieme. Panico,terrore,ansia.
"Cerchiamo di rimanere tranquilli,altrimenti è peggio." nemmeno io credevo alle parole che stavo dicendo,ma vedendo che la mia ragazza e il mio migliore amico erano più terrorizzati di me,decisi di infondere coraggio a tutti.
Il treno si fece più vicino e l'auto sembrò muoversi appena. Le ruote parvero sbloccarsi,ma fu troppo tardi.
Una forte luce ci travolse,un rumore sordo ci perforò i timpani. Un urlo,la sua voce,poi il panico prese il sopravvento gettandoci nel buio più profondo,in un baratro senza via d'uscita.

Il suono di una sirena riaccese i miei sensi,ma ero ancora immerso nel buio. Non riuscivo a muovermi,sentivo solo delle voci confuse.
"E' grave?" riconobbi la voce di Mike,ma non mi fece stare meglio. 
"Ha un leggero trauma cranico e qualche ammaccatura,ma niente di grave per fortuna." rispose un'altra voce,con tono rassicurante.
"E lei.." questa volta la voce di Mike era terrorizzata,non riuscì a terminare la frase e lo sentii accasciarsi su di me. 
"Mi dispiace." fu tutto quello che disse l'altra voce,prima che il buio prese di nuovo il sopravvento su di me.

Sette,otto,nove. She's passed away.

Mi risvegliai in un letto d'ospedale,con un forte mal di testa. Provai ad alzarmi,ma ero ancora troppo debole.
"Dio,sei sveglio finalmente." Mike mi abbracciò forte,come non aveva mai fatto prima d'ora. "Come ti senti?"
"Un po' ammaccato,ma sto bene. Credo." un presentimento si fece largo tra i miei pensieri. "Cos'è successo?" chiesi,mentre il mio migliore amico mi aiutava a mettermi seduto.
"Non ricordi nulla?" domandò incredulo,gli occhi chiari spalancati. 
"Ricordo solo che eravamo in macchina,poi ci siamo bloccati sui binari e.." mi bloccai di colpo,riportando lo sguardo su Mike. "Dov'é?" chiesi,cominciando a ricordare tutto quello che era successo. "Dov'è lei?" ripetei,cominciando a muovermi convulsamente.
"Sta' calmo,Bren. Non agitarti così,sei ancora debole."
"Dimmi dov'è Mars." ringhiai,mentre cercavo di alzarmi.
"Sta' fermo." Mike continuava a bloccarmi,ma io non avrei ceduto. Dovevo andare da lei.
"Michael,dimmi immediatamente dov'è Mars." questa volta urlai e lo vidi irrigidirsi di colpo,con un'espressione terrorizzata in volto.
"Lei..non ce l'ha fatta. Mi spiace." mi crollò il mondo addosso,sentii il buio prendere di nuovo il sopravvento ma questa volta avrei combattuto,non mi sarei lasciato sopraffare.
Sentii gli occhi bruciare e le lacrime si riversarono copiose sul mio viso,annebbiandomi la vista.
"Lei era dentro l'auto,il treno l'ha presa in pieno..l'impatto è stato micidiale,l'ha stroncata sul colpo.." adesso anche lui stava piangendo. Si accasciò a terra,accanto al mio letto,e prese a singhiozzare.
Sentii un dolore lancinante all'altezza del petto e i sensi di colpa cominciarono ad attanagliarmi,senza via di scampo. "E' tutta colpa mia.."
"La colpa non è di nessuno,Bren."mormorò Mike,avvicinandosi a me. Un moto di rabbia mi invase e con uno scatto rapido lo afferrai per la maglietta.
"La colpa è tua,se non ci avessi convinto a prendere quella fottuta strada,lei sarebbe ancora viva!" sputai quelle parole con una velocità assurda.
Non pensavo realmente quello che avevo appena detto,e lui lo sapeva bene,ero accecato dalla rabbia,dal dolore e dai sensi di colpa. Le mie parole furono più velenose e taglienti di quanto immaginassi,vidi il mio migliore amico allontanarsi da me e sussurrare un flebile "Mi dispiace" prima di uscire definitivamente dalla mia stanza.

"Mi dispiace,Bren." era la millesima volta che Michael mi ripeteva quella frase,da quando mi avevano dimesso. 
"Non è colpa tua,Mike. Ero..fuori di me,sai bene che non penso ciò che ho detto." lo abbracciai di slancio e lui si bloccò,sorpreso. "Ti voglio bene,Mike. Grazie per tutto quello che hai fatto per me in questi anni." non avevo mai avuto la possibilità di ringraziarlo e quello era il momento giusto per farlo,anche se le circostanze non erano delle migliori.
"Sei sicuro di farcela?"mi domandò. Non avevo ancora avuto modo di vederla,dopo l'incidente. Annuii ed entrammo insieme.
La visione che si presentò ai miei occhi mi distrusse -più di quanto non fossi già- e non riuscii a resistere. Le gambe cedettero e mi ritrovai sul pavimento a piangere. Le forti braccia di Mike mi strinsero e mi sollevarono da terra,portandomi vicino al suo corpo martoriato.
Era irriconoscibile,l'impatto l'aveva schiacciata nell'abitacolo. Il corpo pallido avvolto in un lenzuolo bianco,il viso candido e dai lineamenti delicati era diventato cianotico e ricoperto di ferite. Le schegge di vetro conficcate fin nella carne erano state rimosse,ma le avevano lasciate profondi tagli su braccia e gambe,fasciate. E i suoi bellissimi occhi chiusi,quasi fossero incollate le palpebre.
Mi avvicinai tremante,sorretto ancora dalle braccia di Mike,e le lasciai un ultimo,candido e leggero bacio sulle labbra,divenute ormai viola e screpolate.
"Perdonami,Mars. Avevo giurato di proteggerti,ma non ci sono riuscito. Ricorda solo che ti ho amato,ti amo e ti amerò per sempre." con un profondo vuoto nel petto uscii da quella stanza degli incubi,crollando a terra una volta uscito.

Il funerale fu un vero e proprio martirio,per me. I genitori avevano scelto una cerimonia privata,con pochissime persone,ma non era stato comunque facile sentirsi sguardi carichi d'odio su se stessi. Perchè sì,mi odiavano. Mi odiavano perché erano convinti che fosse colpa mia,perché il loro angelo era stato strappato dalla vita troppo prematuramente.
"Io so che non è colpa tua,Brendan. Tu l'amavi da morire e so che sei distrutto quanto noi." quelle poche parole pronunciate da June,la sorella di Mars,mi avevano fatto stare un po' meglio.

Dieci. The death is the only one that can relief this pain.

Sono passati ormai tre anni dalla sua morte e io ancora non riesco a voltare pagina. 
"Finirai col farti male,Bren." Michael me lo ripete in continuazione,ma a me non importa.
Non c'è nulla ormai che faccia male. La sua scomparsa mi ha segnato profondamente e sono cambiato,non so se in meglio o in peggio.
Mike mi ha obbligato ad uscire di casa,stasera. Vuole che io mi distragga,che cerchi -almeno per un po'- di non pensare a lei. 
Mi porta in un pub molto carino,non molto affollato. "Due birre,per favore." ordina al barman,ma io sono distratto.
Ogni cosa che mi circonda mi riporta alla mente la mia Mars,e questo non fa che peggiorare la serata. 
Mike mi passa la mia birra e comincio a sorseggiarla,sperando che raffreddi i miei pensieri. Lo vedo attaccare bottone con una tipa,alta e bionda,con le curve al posto giusto.
Ma mi accorgo che non è sola,c'è un'altra ragazza con lei che non smette di fissarmi.
"Lui è il mio migliore amico,Brendan." mi presenta,vedo le due ragazze sorridermi e dire i loro nomi,ma vedo che solo la mora è interessata alla conversazione. L'amica sta dando corda a Mike e conoscendolo se la porterà a casa prima di mezzanotte.
"Io sono April." solo ora mi accorgo che la mora si è seduta accanto a me. Alzo lo sguardo e per poco non rischio un infarto.
"Mars,sei tu?" sussurrò,con una mano sospesa nel cielo. Devo avere le allucinazioni.
"Chi è Mars?" domanda confusa. Di sicuro sta pensando che io sia pazzo!
"Scusami è che..tu assomigli tantissimo alla mia ragazza.." perché mi ostino a dire che è la mia ragazza,se ormai non c'è più?
"Volevo dire,ex. E' morta tre anni fa.." e non so nemmeno il perchè sto raccontando la mia vita a una perfetta sconosciuta.
"Oh,mi dispiace.." mormora,posando una mano sulla mia spalla e accarezzandola dolcemente. Rabbrividisco,perchè il suo tocco mi ricorda tanto quello di Mars.
E' che questa ragazza,April,è così simile a lei. Stesso sgaurdo curioso,stessi lineamenti delicati che la fanno sembrare di porcellana,stessi occhi scuri e profondi,che però non hanno la brillantezza che avevano i suoi. E lo stesso identico sorriso,lo stesso sorriso che mi mandava fuori di testa.
E sarà per questo che mi avvicino a lei e la bacio,sperando che mi faccia tornare alla mente le emozioni che provavo quando ero con lei. Ma questo non accade,perché non è lei. E nessuno mai potrà esserlo.
"Scusami." sussurro,senza un apparente motivo. Mi precipito fuori dal locale e comincio a camminare per la strada deserta,senza una meta precisa.
Cammino a lungo,fino a non sapere più dove mi trovo. So solo che non sono più in città.
Scorgo un bosco e decido di addentrarmi,sperando di sentirmi meno solo.
Alzo lo sguardo e mi fermo ad ammirare le stelle nel cielo,più lucenti che mai,in questa notte d'estate. Lei amava vedere le stelle.
Sento una calda lacrima solcarmi la guancia. Mi manca,e so che mai nessuna ragazza potrà farmi provare quello che mi faceva provare lei. 
Mi ritrovo a sorridere,inconsciamente,al suo ricordo.
Esco fuori dal bosco e mi accorgo che c'è un vecchio binario del treno che divide il bosco e comincio a camminare sul bordo di ferro,impudente.
Sto bene,in pace con me stesso. Non c'è alcun rumore a rompere questo meraviglioso silenzio,se non qualche grillo che canta allegramente.
Sento un rumore,inconfondibile,che mi rievoca quella maledetta sera.
"Ti amo,Mars." urlo al cielo,sperando che lei possa sentirmi.
Il rumore si fa sempre più vicino e sento le orecchie dolermi.
"Aspettami,amore. Sto per raggiungerti." è tutto ciò che dico,prima di buttarmi sul quel maledetto binario che proprio ora sta per essere attraversato da un treno che viaggia veloce.
Lo stesso maledetto treno che me l'ha portata via.

  
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