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Autore: Everett    01/09/2012    3 recensioni
“Sorvola campi di grano,
dalle pareti i fiori cadono,
raccogli i sogni di un estraneo
dagli occhi neri e un profumo d'incenso”.
Era questa la canzone che ascoltava Zoe con il suo iPod mentre camminava a passo svelto per raggiungere Sara e Francesca, le sue coinquiline, al supermercato.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho finalmente sfornato questo sesto capitolo. Mi scuso per l'attesa prolungata, ma come potete immaginare, luglio è stato un mese decisamente pieno, ho avuto esami fino al 24. Poi ad agosto ho deciso di mandare il cervello in vacanza, quindi ci ho messo un'eternità a partorire il capitolo XD Spero che sia di vostro gradimento e come sempre vi invito a recensire :) Buona lettura!

 

CAPITOLO 6

Decisioni e scoperte

 

Life's too short to even care at all, oh
I'm losing my mind, losing my mind, losing control.
These fishes in the sea they're staring at me, oh oh
a wet world aches for a beat of a drum, oh.

If I could find a way to see this straight
I'd run away to some fortune that I,
I should have found by now.

I'm waiting for this cough syrup
to come down, come down.

 

Sara era distesa sul letto con le cuffie nelle orecchie, persa nei suoi pensieri. Michela era andata via il giorno prima; nonostante ciò che era successo, aveva cercato di comportarsi normalmente, per non farla preoccupare. Apparentemente ci era riuscita, ma adesso mille interrogativi affollavano la sua testa. Mentre rimuginava sul suo incontro con Bea, qualcuno bussò alla porta della sua camera.

“Avanti!”

Davanti a lei si palesò Francesca.

“Ehi! Come mai a letto, non stai bene?”

“Nah, avevo solo voglia di pensare un po'.”

“Avanti, cosa ti passa per la testa? È da quando è andata via Michela che sei molto strana. Sputa il rospo. Zoe è troppo occupata con lo stalking per accorgersi di qualunque altra cosa, ma io ormai ti conosco.”

Sara sospirò. Aveva riflettuto sull'opportunità di parlare a qualcuno di ciò che era successo e alla fine aveva deciso di tenere la bocca chiusa, per evitare che qualche voce giungesse alle orecchie sbagliate. Però... aveva davvero bisogno di sfogarsi e in quel momento Francesca faceva proprio al caso suo: una persona amica ma allo stesso tempo decisamente discreta.

“Qualche giorno fa mi ha chiamata Bea, la mia ex. Sicuramente ti ricorderai di lei, ne avevo parlato sia a te che a Zoe.”

Francesca sgranò gli occhi: “Certo che mi ricordo di lei! È quella che ti ha mollata per mettersi con un'altra, no?!”

“Esattamente. Mi ha chiesto di vederci e io l'ho accontentata. Mi ha semplicemente detto che adesso che è stata scaricata anche lei senza troppi complimenti, si è resa conto di quanto mi abbia ferita e si è voluta scusare. Il punto è che mi ha detto pure che vorrebbe entrare e far parte della mia vita in qualche modo.”

“Mmm, credo che non ci sia bisogno che sia io a dirti che questa richiesta è molto sospetta.”

“L'ho pensato anche io ovviamente. Però nonostante tutto non riesco ad odiarla; mi rendo conto che il suo volersi riavvicinare sia solo frutto del suo egoismo, ma è più forte di me, non riesco a scacciarla dalla mia testa.”

“Sara... stai attenta. Ne hai parlato con Michela?”

“No, ma sei pazza!? Se solo avesse saputo, avrebbe dato i numeri! Non le ho detto niente, anche perché non ho ancora deciso come comportarmi.”

Francesca si sedette sul letto accanto a Sara. “In realtà credo che tu sappia quale sia la giusta decisione da prendere in questo caso. Eppure in fondo hai intenzione di fare tutt'altro, non è vero?”

Sara abbassò lo sguardo; Francesca aveva colto nel segno, come spesso accadeva.
“Lo so che non dovrei darle corda e che potrebbe crearmi dei problemi in futuro, ma onestamente non riesco a credere che abbia qualche secondo fine nei miei confronti. Dovrebbe immaginare che non sarei così stupida da ricascarci!”

“Forse lo immagina, ma vuole provarci lo stesso. O forse vuole davvero esserti amica. Devi semplicemente capire se per te vale o meno la pena rischiare per capire quale delle due opzioni sia quella giusta.”

Francesca si alzò e lasciò Sara da sola, in modo che potesse riflettere sul da farsi.

Sara, dal canto suo, pensò che esitare ancora avrebbe ulteriormente complicato la situazione, per cui prese il cellulare, compose un sms e lo inviò a Bea. Dopo di che, si lasciò andare pesantemente sul materasso e selezionò dall'iPod una canzone che era solita ascoltare quando era un po' triste.

 

I hope that someone's gonna call me and tell me this night is over
'Cause I wanna start living my life before I get much older.

 

 

Francesca, dopo aver parlato con Sara, decise che avrebbe fatto un salto anche in camera di Zoe, visto che da due giorni non faceva altro che stare incollata al pc, cercando di reperire informazioni sulla misteriosa Anna. Si avvicinò alla camera di Zoe (la porta era aperta come al solito) e la vide di spalle, seduta alla scrivania, che smanettava col pc.

Si avvicinò e, non appena fu alle sue spalle, le disse: “Ancora in pieno stalker mode?”

Zoe sospirò e rispose: “Sì, ma senza alcun risultato. Ho cercato su facebook tutte le Anna che abitano qui, ma sono un numero spropositato! Ho controllato qualche profilo, ma dalle foto che ho visto, nessuna sembra essere la mia Anna.”

“Senti, tu hai assoluta necessità di scollarti da sto cazzo di pc, quindi adesso muoviti, vestiti che usciamo.”

“E dove vuoi andare?”

“Daniela, la mia amica gran rimorchiatrice, mi ha invitata a vedere una sua partita di calcio, visto che non ci sono mai andata ed è un'occasione per vedersi. Per te sarà un modo per distrarsi, visto che ormai hai solo un pensiero fisso.”

“Vabbè, tanto ormai ho perso le speranze.”

Zoe si vestì in fretta e uscì insieme a Francesca, presero le bici e si diressero verso il campetto di calcio, nella zona periferica della città.

Quando arrivarono, la partita era iniziata da poco; Daniela correva tantissimo in campo ed era anche parecchio brava. Zoe osservava attentamente tutte le giocatrici: la maggior parte di loro sembrava parecchio mascolina. Non poté fare a meno di rivolgersi a Francesca dicendo:
“Fra, queste qui son tutte camioniste... gli manca solo la scritta IVECO!”

Francesca scoppiò a ridere per la battuta, poi la sua attenzione fu catturata da un'azione particolarmente movimentata della partita: una ragazza aveva commesso fallo su un'altra nel tentativo di sottrarle il pallone. La malcapitata era ruzzolata a terra e pareva essersi fatta male ad un ginocchio; tra imprecazioni varie e minacce di vendetta, uscì dal campo e fu prontamente sostituita da un'altra giocatrice. Francesca vide Zoe sbiancare improvvisamente alla vista della ragazza che era appena entrata in campo: aveva la bocca spalancata e Francesca temeva sinceramente che da un momento all'altro le cadesse la mascella a terra.

“Zoe? Che succede? Hai visto un fantasma?”

“No... Fra... quella ragazza... QUELLA È LA MIA RAGAZZA MISTERIOSA! È ANNA!”

Francesca sgranò gli occhi e guardò attentamente la ragazza che era appena entrata in campo. Non le sembrava di conoscerla.

Entrambe seguirono la partita con trepidazione, visto che, una volta terminata, avrebbero potuto chiedere informazioni a Daniela.

Quando l'arbitro fischiò la fine, le giocatrici si diressero negli spogliatoi per farsi la doccia e cambiarsi. Zoe era ormai fuori di sé dall'ansia, non ne poteva più di aspettare. DOVEVA assolutamente avere altre notizie su Anna, altrimenti sarebbe esplosa.

Finalmente Daniela venne verso le sue amiche, tutta contenta, vista la loro vittoria.

Zoe non le diede nemmeno il tempo di aprire bocca: “Devi immediatamente dirmi tutto quello che sai su Anna.”

Daniela la guardò perplessa: “Ma Anna chi?”

“Anna la tua compagna di squadra!”

“Ma perché, la conosci?”

A quel punto intervenne Francesca, visto che Zoe era evidentemente sull'orlo di una crisi isterica.

“L'ha vista una sera in un pub, non aveva idea di chi fosse né come si chiamasse finché non l'ha incontrata per caso al supermercato e stalkerandola ha scoperto il suo nome e dove abita.”

Daniela assunse un'espressione ironicamente ammirata: “Ah però, ti sei data da fare!”

“È stato un caso... sono passata davanti al suo portone mentre diceva il suo nome al citofono!”

“Sì, vabbè, proprio un caso... lasciamo stare va. Cos'è che vuoi sapere?”

“Qualsiasi cosa! Anni, cosa studia, musica preferita...”

“Sì, e magari anche il codice fiscale! Tanto è inutile gasarsi così!” Daniela si stava spazientendo, viste le richieste assurde di Zoe; improvvisamente al loro gruppetto si avvicinò una ragazza.

“Ohi Dany, per caso sai dov'è Anna? Sono arrivata un po' tardi e la partita era già finita. È andata via per caso?”

“Mmm no, credo sia ancora nello spogliatoio, dovrebbe uscire a momenti.”

“Ah ok, grazie. Allora magari vado ad aspettarla là vicino.” e si allontanò.

Zoe e Francesca si voltarono contemporaneamente verso Daniela in attesa di spiegazioni.

“Era quello che stavo per dirvi prima. Quella tipa è Antonella, la ragazza di Anna. Beh, almeno così dovrebbe essere, visto che si pigliano e mollano almeno una volta al mese.”

Zoe era incredula. Anna era fidanzata. Non era possibile, la sfiga si accaniva in maniera inspiegabile contro di lei.

“Sì beh, ma se si mollano poco e spesso, sarà una storia ormai agli sgoccioli, no?” chiese Francesca.

“Mah, chi lo sa. È un bel po' che vanno avanti così, in squadra abbiamo spesso scommesso su quanto sarebbero ancora durate. Il punto è che secondo me Anna non ha la forza di lasciarla definitivamente, forse teme di rimanere sola.”

Il discorso rimase in sospeso perché la loro attenzione fu catturata da due ragazze che discutevano animatamente a pochi metri da loro. Si trattava ovviamente di Anna e della sua ragazza. Sembrava che Anna stesse rinfacciando alla sua dolce metà di essere egoista e di non darle alcuna importanza.

“Non è la prima volta che Antonella viene in ritardo ad una partita o non ci viene proprio, dopo aver assicurato la sua presenza. Ad Anna queste cose fanno saltare i nervi.”

Nel frattempo, la discussione era finita con Antonella che andava via dal campetto; era talmente incazzata che sembrava capace di compiere un omicidio.

Anna era quasi in lacrime e si era seduta su una panchina. Daniela le andò vicino e cominciò a consolarla. Anna lentamente si calmò e fu di nuovo padrona di sé. A quel punto timidamente si avvicinarono anche Zoe e Francesca. Certo, non era proprio un momento ideale, ma Zoe non poteva lasciarsi sfuggire quell'occasione, doveva farsi presentare Anna.

Daniela alzò lo sguardo e vide le due a pochi passi da loro. Per rompere il ghiaccio, disse ad Anna: “Ehi, guarda un po', ci sono le mie amiche. Ora mi aiutano loro a tirarti su.”

Anna si voltò a guardarle e tirò su col naso. Aveva gli occhi ancora lucidi e sicuramente doveva aver passato momenti migliori. A Zoe si strinse il cuore a vederla così, avrebbe voluto abbracciarla forte. Nonostante i capelli scompigliati e gli occhi a palla, era comunque molto carina.

Francesca si fece avanti e le porse la mano: “Ciao, sono Francesca, piacere!”

Anna le strinse la mano e rispose: “Anna, piacere.”

Quando fu la volta di Zoe, il cuore le batteva a mille e le parole le uscirono a fatica dalla bocca: “Ehm, io sono Zoe.” e le porse a sua volta la mano, un po' tremante.

Anna la strinse e disse: “Anna, piacere. È un nome originale Zoe, è particolare.”

Zoe in quel momento pensò di stare per svenire. Diventò completamente rossa e riuscì a farfugliare: “Ehhhh, sì... sai, i miei... cercavano un nome strano... insomma, sì, ecco...”

Anna scoppiò a ridere, divertita dall'imbarazzo di Zoe, che non riusciva a finire la frase.

“Scusami, non volevo farti sentire a disagio!”

“No, figurati, di solito non sono così impedita.” rispose Zoe, guardando per terra, rossa fino alla punta delle orecchie.

Francesca avrebbe voluto dare un pugno in testa alla sua coinquilina, che sembrava una ragazzina alla prima cotta. Daniela, dal canto suo, rideva sotto i baffi e si godeva la scena.

Anna sorrideva; si era decisamente rilassata, l'incursione delle due ragazze le aveva fatto dimenticare la lite con Antonella. La timidezza di Zoe l'aveva messa di buon umore, le persone come lei la incuriosivano.

All'improvviso si rese conto che doveva essere abbastanza tardi e lei aveva promesso alle sue coinquiline che avrebbero cenato insieme e guardato un film.

“Ragazze, credo proprio di dovervi salutare. È quasi ora di cena e le mie coinquiline mi aspettano. È stato un piacere conoscervi, spero di rivedervi presto.”

“Oh sì, ci rivedremo sicuramente, soprattutto Zoe è un'amante delle partite di calcetto!” disse Francesca ironicamente.

Zoe avrebbe voluto decapitarla, ma si limitò a ridere nervosamente.

Anna le salutò tutte e poi si allontanò. Zoe rimase imbambolata a guardarla. Francesca le si parò davanti e le disse: “Certo che avresti potuto anche dare una migliore immagine di te stessa. Sembravi un'adolescente di fronte al figo della scuola!”

Daniela scoppiò a ridere. “Dai Fra, non fare la stronza, si vede che sta sotto!”

“Non sto sotto!” protestò Zoe. “Non la conosco nemmeno, praticamente. È che... mi intriga. Ha qualcosa che mi affascina veramente tanto. Saranno i suoi occhi, non ho mai visto degli occhi di un verde così brillante!”

Francesca e Daniela si guardarono e sospirarono. Zoe era proprio senza speranza.

“Smettetela di prendermi per il culo e fatevi venire un'idea!” esclamò Zoe.

“Un'idea per cosa?” chiese Daniela.

“Ovviamente per far sì che Anna si accorga di che persona meravigliosa io sia e decida che non vale più la pena di fare tira e molla con la sua attuale ragazza!”

“Ohi ohi, prevedo guai all'orizzonte...” Francesca non amava mettersi in mezzo a queste cose.

Daniela invece si alzò in piedi e diede una pacca sulla spalla alla sua intraprendente amica: “Vedrò cosa posso fare per aiutarti. Non ti garantisco nulla, però... Anna si confida molto con me. Secondo me ha bisogno solo di un valido motivo per lasciare Antonella. E quale migliore motivo di un'altra ragazza?”

Zoe era quasi commossa: “Oddio Dany, grazie! Ti sarò debitrice a vita!”

“Ehi calma, non ti ho detto che vi farò mettere insieme! Beh, adesso però andiamo che sto morendo di fame. Propongo una bella pizza per festeggiare la vittoria!”

Le tre ragazze si avviarono all'uscita per dirigersi a riempire i loro stomaci nella pizzeria più vicina. Zoe aveva un sorriso ebete dipinto in faccia: aveva finalmente un collegamento reale con Anna e l'opportunità di poterla per lo meno conoscere un po' meglio. Ovviamente la speranza che lasciasse la sua attuale ragazza era molto forte, ma si rendeva conto che avrebbe avuto bisogno davvero di molta fortuna perché ciò accadesse, e la fortuna non era qualcosa che di solito la accompagnava.

   
 
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