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Autore: __Light    01/09/2012    3 recensioni
« Ciao Sakura, perché sei triste? », chiese lui con velo di preoccupazione sul volto accompagnato dalla solita disarmante spigliatezza.
« Niente di che », rispose la ragazza riponendo la foto nella sua borsa. « Stavo solo pensando ».
« A Sasuke? ».
Lei lo guardò con gli occhi leggermente sgranati: Sai era goffo e spesso anche rude nel rapportarsi agli altri, ma nei momenti seri si mostrava così acuto nel capire lo stato d’animo altrui da dare l’impressione di poter leggere nel cuore del suo interlocutore.

[Leggermente SaiSaku con riferimenti SakuSasu]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sai, Sakura Haruno
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Masashi Kishimoto; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.






Un altro giorno di ricerche aveva dato risultati fruttuosi. Il tramonto stava per giungere e si rese conto che era ora di andare a casa per dedicarsi un po’ alla pittura; salutò cortesemente la custode con un inchino e uscì dalla biblioteca.
Seduta su una panchina un po’ appartata, Sakura se ne stava immobile con lo sguardo assorto su una vecchia foto: quella del Team 7. Lo faceva spesso da quando aveva rivisto Sasuke: erano trascorsi quasi tre anni dalla sua dipartita da Konoha ed era diventato tanto forte quanto freddo. L’altro suo compagno, Naruto, si stava prodigando con tutto se stesso in un allenamento speciale con lo scopo di raggiungere il livello di forza dell’amico perduto, ma lei non riusciva a fare altro che piangere.
La passione e la dedizione nei confronti delle arti mediche non erano state sufficienti: era in grado di guarire le ferite dei combattenti, ma non il cuore del suo amato; sentiva in quel momento di non avere la forza necessaria per fare progressi, anche perché spesso prendendo l’iniziativa finiva per sbagliare, quindi pensava fosse meglio lasciare spazio ai vincenti.
Una lacrima le rigò il viso e in quel momento Sai la vide.
 
Sai si nascose un po’ dietro al tronco di un albero, osservandola e rimuginando su cosa fosse giusto fare. Considerava Sakura - e Naruto - non solo i suoi temporanei compagni di squadra, ma i primi preziosi amici. Vedere la ragazza soffrire in quel modo gli provocava una sensazione tanto fastidiosa da poter risultare insopportabile; sì, sicuramente non sopportava vederla così triste e voleva fare di tutto per tirarle su il morale.
Il caso volle che quel giorno gli fosse capitato di leggere un libro che trattava proprio i metodi per tirare su il morale alla gente, quindi poteva subito mettere in pratica la lezione.
Estrasse il kit da disegno dal suo borsello e velocemente riempì un bel foglio bianco di sinuose linee d’inchiostro.
Sakura sentì un tocco leggero sulla spalla e si destò dai propri pensieri.
 
« Oh, Sai… sei tu », disse stropicciandosi gli occhi, distogliendo lo sguardo dal ragazzo che invece la fissava dritto negli occhi.
« Ciao Sakura, perché sei triste? », chiese lui con velo di preoccupazione sul volto accompagnato dalla solita disarmante spigliatezza.
« Niente di che », rispose la ragazza riponendo la foto nella sua borsa. « Stavo solo pensando ».
« A Sasuke? ».
Lei lo guardò con gli occhi leggermente sgranati: Sai era goffo e spesso anche rude nel rapportarsi agli altri, ma nei momenti seri si mostrava così acuto nel capire lo stato d’animo altrui da dare l’impressione di poter leggere nel cuore del suo interlocutore. Abbassò lo sguardo e si prese un attimo per riflettere.
« Mi ero ripromessa di diventare forte per poter essere alla loro altezza, per riportarlo indietro… ».
« Capisco; ma tu sei già forte », si toccò istintivamente una guancia, colpita più volte dai pugni micidiali della ragazza. « Inoltre adesso ci sono anch’io al tuo… al vostro fianco ». Dicendolo abbozzò un sorriso e gli si arrossarono lievemente le guance. Il primo passo: rassicurare.
« So come ti senti », proseguì il ragazzo. « Consideri importanti queste due persone e vuoi essere alla loro altezza, averle al tuo fianco e viverci insieme felicemente… anche io provo le stesse cose da quando vi conosco. Per questo… », arrossì maggiormente e iniziò a grattarsi la guancia non maltrattata, distogliendo lo sguardo dall’interlocutrice « Riportare indietro Sasuke è diventata anche una mia priorità ». Non capiva perché i suoi amici tenessero tanto ad una persona che li aveva traditi e abbandonati per perseguire i propri scopi, ma aveva deciso che ciò che era importante per loro lo era anche per lui. Questo era oltretutto il secondo passo: il metodoti capisco, io sono come te”; gli era rimasto particolarmente impresso perché colui che l’aveva comprovato e lo consigliava caldamente, tale Dott. Rondella, nella foto dell’articolo assomigliava tantissimo a Naruto, sorriso enorme compreso.
Sakura si sentì toccata dalle parole dell’amico, ma non riusciva ancora a riprendersi del tutto e gli sorrise mestamente ringraziandolo.
Sai decise allora di passare al piano B, in altre parole un approccio più “intimo”; era molto teso perché la situazione si stava rivelando più difficile di quanto si aspettasse, ma non aveva intenzione di mollare: la missione denominata “salviamo Sakura dalla tristezza” doveva essere completata con successo.
« Uh, uhm… ecco... non so se potrà farti piacere », aprì il borsello, prese il foglio dipinto poco prima e glielo porse. « Ho un regalo per te ». Un piccolo regalo fatto con il cuore: avrebbe dovuto sortire qualche effetto.
Sakura osservò il disegno: vi era ritratta lei che, munita di sorriso fiero teneva per la collottola Naruto e Konohamaru pestati a dovere; il titolo dell’opera era “Le conseguenze della Tecnica dell’Erotismo”.
Rise di gusto e poi fece finta di indignarsi, gonfiando le guance: « Ah, quindi mi vedi in questo modo? », si rilassò e ghignò leggermente. « Beh, non escludo che un avvenimento del genere possa accadere realmente… ». Così dicendo, il ghigno si trasformò in un bel sorriso dentato.
Sai le sorrise di rimando e decise di chiudere in bellezza: « Non arrenderti e soprattutto non piangere più, perché quando sorridi sei… uhm… ehm… », cercò velocemente le parole giuste. « Molto più… carina? ». I complimenti rendono felici le persone, ma quando lui cercava di farne si beccava sempre un pugno, quindi aveva sempre paura di sbagliare.
Sakura arrossì vistosamente e restò a bocca aperta, shockata da quelle parole inaspettate che tuttavia gradì molto. Era innamorata da sempre della stessa persona, ma di certo non disdegnava i complimenti di un bel ragazzo come Sai, che per giunta gli assomigliava un po’.
A quel punto il ragazzo si sentì molto fiero della sua performance, ma pensò incautamente di spingersi oltre, con la classica “ciliegina sulla torta”: « E poi la fronte corrugata, come dice lo stesso aggettivo, fa venire le rughe… e visto che la tua è
enorme sarebbero davvero tan- ».
Non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò a terra, con la solita guancia in fiamme e dolorante. Sakura, che era in piedi davanti a lui fumante di rabbia, sbraitava: « Carino un corno, tu non capisci il cuore delle donne! Sei il solito idiota insensibile! », e, dopo aver preso le sue cose, si avviò verso casa continuando ad imprecare.
 
Sai si tirò su massaggiandosi la faccia e stette seduto sull’asfalto per un po’ chiedendosi cos’avesse detto di sbagliato per farla arrabbiare tanto, dato che fino a pochi secondi prima la sua attività di consolatore procedeva a gonfie vele. Di una cosa però era sicuro: lei non era più triste; inoltre mentre la guardava allontanarsi aveva notato che stringeva al petto il disegno che le aveva regalato.
Alzandosi in piedi, si spolverò gli abiti e sorrise soddisfatto.
Missione compiuta.

 
 

 
 
Con questa storia inauguro il mio passaggio da semplice lettrice nell’ombra a “scrittrice”.
In realtà la mia storia “inaugurale” doveva essere un’altra riguardante altri personaggi, che non riesco a concretizzare nonostante sia ben delineata nella mia mente. Spero di poterla realizzare presto.
Questa fiction invece l’ho scritta di getto e inizialmente doveva essere una drabble/flashfic d’avvio per una raccolta, ma la situazione mi è sfuggita di mano ed è venuta fuori una one-shot che per una persona sintetica come me è… lunghissima!
La collocazione temporale è di facile intuizione: tra i capitoli 311 e il 319 con un leggero riferimento al 347.
Per quanto riguarda la stesura della storia, ho provato a trattare un legame - quello fra Sai e Sakura - che ritengo troppo sottovalutato, così come le potenzialità dei due personaggi che vengono spesso sovrastate dai difetti degli stessi, che invece penso dovrebbero esaltarle. Ciò vale soprattutto per Sakura.
Naruto è presente in qualità di "filo conduttore".
Ho cercato di curare la grammatica il più possibile, ma spero che la lettura risulti gradevole e non troppo “rigida”, i personaggi più o meno IC e soprattutto di essere riuscita a trasmettere il mio messaggio.
 
A presto! ♥
   
 
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