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Autore: willbeyoungforever    02/09/2012    19 recensioni
Cooper Anderson, famoso volto delle pubblicità delle merendine, ha deciso di sposarsi. L'attore, troppo impegnato con il suo lavoro, chiede al fratello Blaine (suo manager) di aiutarlo ad organizzare il matrimonio. Ma Coop è un ragazzo esigente, e desidera un matrimonio perfetto, per questo si rivolge al miglior Wedding Planner di tutta NY: Kurt Hummel.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi qua! Come al solito per chi non mi conosce mi presento sono Ottavia, piacere nuovi lettori!
Avevo promesso questa storia, e visto che ormai la Calvin Klaine è giunta praticamente al termine, mi sembrava giusto postarvi il primo capitolo di questa nuova storia!
Tra l'altro qualcuno di voi potrà pensare che sono malata di Real Time, visto i titoli delle mie storie (SOS Tata!) ma in realtà io questo programma, Klainefeld o come si chiama, non l'ho mai visto! So che esiste e che parla di abiti da sposa! Ho solo rubato il titolo (e il sottotitolo XD) per questa fanfiction!
Quindi, buona lettura, ci sentiamo sotto con le note!



Capitolo 1 –  Prologo
 
Blaine fece appena in tempo a sedersi tra Wes e Trent quando le luci dell’auditorium si abbassarono e la solita voce esagitata rimbombò per la sala, annunciando l’esibizione dei prossimi concorrenti.
“E ora dal liceo McKinley, le Nuove Direzioni!”
Blaine, così come tutti gli altri Warblers, era molto curioso di assistere alla performance di questa scuola “nemica”. Aveva sentito parlare molto spesso di questo Glee Club, ma non aveva mai avuto la possibilità di gareggiare contro di loro.
La sua interpretazione di “Hey Soul Sister” era stata impeccabile: aveva cantato perfettamente destreggiandosi sul palco con le sue mossettine ormai ben collaudate, e il pubblico si era rivelato entusiasta.
Gli usignoli pensavano già di avere la vittoria in pugno.
A dividerli dal trofeo vi era solo questo ostacolo chiamato Nuove Direzioni.
Blaine iniziò a mordicchiarsi il labbro agitato mentre le prime note della colonna sonora di  Dirty Dancing risuonavano per la sala e una coppia di ragazzi biondi procedeva cantando tra la platea.
Erano bravi, veramente bravi.
Il resto del gruppo comparve sul palcoscenico solo al primo ritornello, e Blaine potè immediatamente notare che dal punto di vista coreografico erano nettamente inferiori. Almeno fino a quando un ragazzo alto e moro, con i capelli perfettamente acconciati e dei pantaloni molto più aderenti di tutti gli altri componenti della squadra (Blaine non potè fare a meno di notare come la stoffa scura fasciasse perfettamente le gambe di quel ragazzo mettendone in risalto le sue forme) non si posizionò al centro del palcoscenico seguito da una ragazza bionda e una asiatica, limitandosi a sorridere sicuro di se con una mano sul fianco, mentre aspettava l’attacco della canzone successiva.
Dopo qualche secondo Single Ladies risuonò nella stanza e i tre incominciarono a ballare.
Blaine rimase a bocca aperta più o meno per tutta la durata della canzone.
Il movimento di bacino di quel ragazzo era illegale.
Wes portò una mano verso il mento del solista, chiudendogli la bocca mentre diceva scherzoso “Blaine asciugati la bava…”
Questa frase riuscì a fargli recuperare parte delle sue facoltà intellettive: il ragazzo iniziò così a guardarsi velocemente attorno per cercare di capire quale reazione avessero avuto i suoi compagni. La maggior parte degli usignoli si era persa a guardare le due ballerine, ma tutti dimostravano una sorta di timore verso il ragazzo solista.
Blaine cercò di sistemarsi meglio sulla sedia, per godere meglio dello spettacolo, mentre il ballerino si destreggiava con dei passi sempre più audaci.
Perchè i pantaloni di quel ragazzo sembravano praticamente cuciti addosso al suo sedere?
E per quale dannatissimo motivo i suoi fianchi erano in grado di fare quei movimenti così…provocanti?
Più o meno verso la fine della canzone il ragazzo iniziò a muovere il bacino sempre più velocemente mentre procedeva verso il basso, aggiungendoci anche un movimento di spalle. Una volta arrivato al pavimento si inginocchiò e con un occhiata maliziosa verso il pubblico iniziò a tirarsi qualche pacca sul sedere e a massaggiarselo ammiccando e canticchiando le parole della canzone di Beyonce.
Aveva sempre fatto così caldo in quella stanza, o era solo un’impressione di Blaine?
Il ragazzo si ammonì mentalmente: “Blaine, riprenditi…sei in un luogo pubblico, quello è un semplice sconosciuto che sta ballando, anzi è un tuo rivale non dovresti provare…questo! Insomma, datti una regolata!”
La canzone stava ormai volgendo al termine e Blaine ringraziò il Signore quando i tre si misero in posa finale.
Fermi.
Immobili.
Basta movimenti di bacino, scrollatine di spalle o occhiate maliziose.
Grazie a Dio era tutto finito.
La sala esplose in un ovazione generale, tutto il pubblico era in piedi ad applaudire. Blaine avrebbe veramente voluto alzarsi, ma era ancora tutto scosso da non riuscire a dare degli ordini al suo corpo che non fossero “corri dietro le quinte e saltagli addosso”.
E decisamente quello non era il caso.
Il ragazzo si inchinò sorridendo felice e poi procedette verso il fondo, mentre una ragazza ispanica si faceva avanti intonando le prime parole di “Valerie”.
A Blaine sembrò abbastanza brava, ma non potè dirlo con certezza, perché per tutta la canzone la sua attenzione fu rivolta verso quel ragazzo, che ora si limitava a ondeggiare sul fondo seguendo la coreografia.
Le Nuove Direzioni conclusero la loro esibizione con quel numero, e dopo aver salutato il pubblico corsero felici dietro alle quinte.
Blaine ebbe il tempo di riprendersi mentre osservava la (mediocre) esibizione del terzo Glee Club.
I giudici si ritirarono per una manciata di minuti per decidere i vincitori, e nel frattempo i tre Glee Club si posizionarono sul palcoscenico. Blaine non poteva smettere di guardare quel ragazzo, che però non sembrava averlo notato. Ogni tanto ricambiava qualche occhiata e Blaine ebbe la possibilità di notare quanto i suoi occhi fossero azzurri, ma per la maggior parte del tempo si limitava a stringere la mano di una ragazza di colore e a torturarsi il bordino della camicia, agitato.
Quando i tre giudici arrivarono anche loro sul palcoscenico, Blaine si mise sull’attenti, aspettando il verdetto, che fu decisamente inaspettato.
La Dalton Academy e il Liceo McKinley avevano pareggiato.
Entrambe le scuole sarebbero andate alle Regionali.
Blaine venne totalmente sommerso dagli abbracci dei suoi compagni di squadra che gli urlavano frasi scomposte nelle orecchie, ma in realtà l’unica cosa che voleva fare in quel momento era correre a congratularsi con quel ragazzo.
Riuscì a fatica a liberarsi dalla presa dei suoi amici e si avvicinò titubante all’altra squadra che stava festeggiando la vittoria.
“Complimenti! Sei stato bravissimo!” disse porgendo la mano al ragazzo moro che aveva le lacrime agli occhi e stava saltellando felice tra i suoi amici.
Il ragazzo rivolse finalmente i suoi bellissimi occhi azzurri verso quelli di Blaine e sorrise imbarazzato “Oh, Grazie! Anche tu sei stato fenomenale! La tua versione di Hey Soul Sister è stata incredibile!”
Blaine ricambiò il sorriso, facendo arrossire ancora di più l’altro ragazzo, soddisfatto di essersi per lo meno fatto notare “Io sono Blaine Anderson!”
“Piacere, io sono Kurt Hummel! Ci rivedremo sicuramente alle regionali!” rispose il ragazzo.
“E’ una promessa! E che vinca il migliore!” disse Blaine stringendo la mano di Kurt, forse con troppo entusiasmo “Volete venire con noi a festeggiare questo pareggio? Di solito andiamo in un posto qua vicino…” aggiunse poi Blaine.
“Oh, mi spiace, ma le Nuove Direzioni hanno una specie di rito…festeggiamo sempre nella nostra aula canto…” rispose Kurt, che sembrava veramente dispiaciuto.
“Non preoccuparti! Nessun problema! Ci vediamo alle Regionali, Kurt!” disse velocemente Blaine.
“D’accordo!” rispose il ragazzo, rivolgendogli ancora uno dei suoi bellissimi sorrisi, prima di allontanarsi avvolto dall’abbraccio della sua amica di colore.
 
Kurt.
Non era un tipo di cui ci si riesce a dimenticare facilmente.
Blaine pensò a quegli occhi, a quel sorriso, a quel corpo più o meno per tutti i mesi di preparazione alle regionali.
 
Purtoppo però una settimana prima delle gare Blaine si ruppe una gamba alle prove, finendo in ospedale. Gli usignoli furono costretti a sostituirlo con Nick, che dovette imparare il medley di Pink in una manciata di giorni.
 
Naturalmente la Dalton Academy perse alle regionali contro il McKinley.
Ma a Blaine non importava un granché del risultato. Quello che lo rattristava più di tutti era il fatto di non aver potuto partecipare, di non aver mantenuto la sua promessa con Kurt, di non aver potuto assistere alla sua performance e di non essersi potuto congratulare con lui personalmente per la vittoria.
Se solo avesse avuto il suo numero di telefono, o un suo contatto.
Ma niente.
 

*

 
Il tempo passò e Blaine non incontrò più Kurt.
Ma si sa, a volte il destino è imprevedibile, non si sa mai cosa ha in serbo per te il futuro.
 

*

 
Blaine si era quasi totalmente scordato di quel ragazzo dagli occhi azzurri e dal sorriso abbagliante; d’altra parte erano passati quasi 8 anni dall’episodio delle gare di canto. Ormai aveva decisamente appeso al chiodo la sua divisa da scolaretto della Dalton per gettarsi nella caotica vita di New York.
Viveva in un bell’appartamento, si vedeva ancora con alcuni dei suoi vecchi amici del liceo che si erano trasferiti anche loro nella grande mela, la sua vita sentimentale non era delle migliori ma non poteva nemmeno lamentarsi (aveva avuto un paio di ragazzi, ma nessuno si era rivelato l’uomo della sua vita) e lavorava come manager per suo fratello Cooper Anderson.
Esatto, quel Cooper Anderson.
Il famoso volto delle pubblicità delle merendine.
Il bel ragazzo dagli occhi azzurri e dal sorriso enigmatico che faceva strage di cuori ed era sulle copertine di tutti i giornali di gossip americani.
Quel Cooper Anderson che un bel giorno piombò di prima mattina a casa del fratellino più piccolo sganciandogli una notizia bomba.
“Schizzo! Mi sposo!”
In quel momento Blaine si stava lavando i denti, e non appena sentì quella novità, sputò tutto il dentifricio sulla faccia di Cooper, che schifato si ripulì.
“COSA?” riuscì finalmente a domandare Blaine.
“Mi sposo!” ripetè ancora una volta il fratello maggiore tutto esaltato.
“Stamattina mi sono svegliato e ho visto Christine li sdraiata accanto a me che dormiva e…BOOM! Glie l’ho chiesto!” spiegò il fratello.
“Ma…ma sei sicuro? Tu e Christine state insieme da pochi mesi! Lei è sempre in tour con le altre ballerine di Beyonce…come farete a vedervi? Ci hai pensato a questo? Ci hai pensato bene? Il matrimonio è una cosa seria Coop!” disse Blaine per farlo ragionare.
“Si che ci ho pensato! E visto che a Dicembre Christine partirà per il nuovo tour il matrimonio dovrà essere organizzato subito! Ora siamo ad Agosto….direi che per Ottobre si può fare! Dobbiamo dare tempo alla stampa di far trapelare la notizia! Pensa, ho avvisato prima te che loro! E sai perché?” chiese Cooper tutto emozionato.
“Perché sono tuo fratello?” rispose il ragazzo più piccolo con fare ovvio.
“No, schizzo! Perché in qualità di mio manager, dovrai occuparti tu di tutto il matrimonio! Non sei felice?!”
“NONONONONONO! Non se ne parla Coop! Io non so nemmeno da che parte cominciare!” disse Blaine agitando le mani spaventato.
“Ma ovviamente non farai tutto da solo! Ti ho già preso un appuntamento con il miglior Wedding Planner di New York! Tu sarai solo il mio tramite! Sai com’è, io sono troppo preso con i nuovi spot non posso anche andare agli incontri organizzativi…” spiegò il ragazzo guardandosi nello specchio del bagno e sistemandosi il ciuffo.
“Non ci posso ancora credere…” disse Blaine scuotendo la testa.
“Sono passato per darti il biglietto da visita e la via dell’agenzia…ecco qui! Mi spetta una conferenza stampa e poi un photoshoot! Ci sentiamo domani così mi racconti com’è andato il primo incontro?” chiese Cooper esagitato.
“…OK” rispose Blaine in tono piatto afferrando il bigliettino da visita e rigirandoselo tra le mani.
“A domani allora!” disse il fratello maggiore precipitandosi fuori dalla porta e lasciando Blaine interdetto.
Il ragazzo lesse il biglietto bianco che aveva in mano per vedere se conosceva la via del negozio.
“Cazzo!” disse sottovoce “Non è possibile….deve trattarsi di un caso di omonimia…”
 
407 Lexington Ave, New York, NY 10022
Kurt Hummel, Wedding Planner

Free Talk


Non sono impazzita, il prologo con Single Ladies ha un significato ben preciso, lo capirete più avanti, anzi quasi alla fine della storia! Per ora tenetelo bene a mente!
Spero che questo incipit vi abbia stuzzicato e invogliato a leggere anche i prossimi capitoli, che non so bene quando arriveranno, ma non preoccupatevi non vi farò aspettare troppo!
Se vi va, lasciatemi una recensione, così facciamo quattro chiacchiere!
Grazie a tutti per essere arrivati a leggere fino a qui!
Baci
Ottavia



   
 
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