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Autore: ValeAki    02/09/2012    0 recensioni
"Rosso, rosso e solo rosso si estende davanti agli occhi Belphegor. Il terreno è tinto di quella tonalità scarlatta, la linfa vitale degli uomini accanto al Varia scorre come un fiume in piena. Bel non chiede di meglio: quella vista è così eccitante, si chiede se anche il suo sangue scorrerà a quel modo."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belphagor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bloody

Rosso, rosso e solo rosso si estende davanti agli occhi Belphegor. Il terreno è tinto di quella tonalità scarlatta, la linfa vitale degli uomini accanto al Varia scorre come un fiume in piena. Bel non chiede di meglio: quella vista è così eccitante, si chiede se anche il suo sangue scorrerà a quel modo. Così prende un coltello, una ferita nel braccio, dove le goccioline cremisi sgorgano dalla pelle: e Bel saggia quel liquido, l’odore acre e pungente giunge al suo naso. Il suo sangue regale, non ha nulla a che vedere con quello che lo circonda. Così, ferita dopo ferita, si ritrova immerso nel suo stesso sangue. Morire adesso, in quel campo rosso cremisi, non avrebbe importanza. Sarebbe un posto perfetto per lui, il Principe Squartatore, cosicché chiunque lo osservi possa rendersi conto di quali scenari meravigliosi lui possa dipingere, quadri macabri immersi nel sangue e contornati dai cadaveri, con la sua regale figura in mezzo. E continua la sua opera, c’era ancora troppo sangue dentro le sue vene, tutte le sue ferite sono solo marginali. Non vuole più vedere delle semplici goccioline, vuole vedere una scia omogenea di rosso che gli attraversa la pelle, e lui è in grado di farlo, di uniformare quel sangue e disegnare cascate sul suo corpo. E perché non provare? Provare equivale a morire, ma al principe non importa. Vuole solamente vedere la sua opera finita.
 
“Voooi! Dove diavolo è finito Bel?” chiese il Capitano Tattico dei Varia, Squalo, non vedendo l’alleato al luogo di raduno. Squalo odiava quando quei mocciosi dovevano creargli problemi, per non parlare di tutte le grane che gli procurava quell’idiota di un boss. “Conoscendo la mentalità del principe fallito, starà tentando di uccidersi.” Sentenziò atono Fran, immaginandosi la scena.Alquanto raccapricciante. “Voooi! Fran! Va’ a prendere Bel, si torna alla base!” ordinò, sventolando la sua spada mortalmente tagliente, quasi che rischiò di tranciare un baffo a Levi. “Aah, Capitano Tattico Squalo, perché devo andare io? Non voglio vedere una scena sanguinolenta dove c’è il senpai... potrei aiutarlo ad uccidersi.” Protestò, mandando su tutte le furie Squalo. “Vivo o morto, riportalo alla base! Muoviti!” urlò, mentre con gli altri tornava indietro, a fare rapporto al boss. Fran sbuffò, e con agilità si mosse tra gli alberi, alla ricerca di Belphegor. E non ci volle molto per trovarlo, era proprio dove immaginava che fosse: in mezzo al campo di battaglia, grondante di sangue con un suo coltello in mano. Rimase sopra il ramo, guardandolo tra lo schifato e l’incredulo: come poteva piacergli quella macabra visione? Bel stava per affondare il coltello nella sua carne, quando sentì la voce di Fran interrompere quel momento. “Bel-senpai, non cercare di ucciderti.” Disse, facendo un salto e atterrando a terra. “Dobbiamo tornare alla base.”  Continuò. Bel per tutta risposta gli lanciò una triade di coltelli sul gigantesco cappello a forma di rana. “Non interrompermi, rana! Stavo finendo la mia perfetta e regale opera!” sbuffò, mentre stava per affondare nuovamente la lama nella carne. Ma una stretta attorno al polso lo bloccò, e lentamente alzò lo sguardo: Fran gli stava tenendo il braccio, in modo da non fargli fare pazzie. “Bel-senpai, dobbiamo tornare alla base.” Ripeté, atono. Bel schioccò la lingua. “Tch, finirò l’opera la prossima volta... magari il mio sangue sarà ancora più scarlatto!” esclamò, mentre stava per essere travolto da un altro moto di pazzia omicida –e suicida. Belphegor amava il sangue. Sangue rosso scarlatto, liquida ambrosia che lo deliziava e lo ammaliava ogni volta che lo vedeva. Anche nei suoi occhi, non c’era altro che sangue: e quegli occhi ogni volta scorgevano inferni spietati, sadici e sanguinari, che Bel vedeva come un paradiso scarlatto. Quello era il posto adatto al Principe Squartatore, e ogni volta che ne aveva l’occasione cercava di far parte di quell’opera tanto sublime. “Ushishi, rana, se vuoi la prossima volta puoi fare anche tu parte del mio quadro... chissà com’è il sangue di un illusionista.” Si chiese mentalmente, avendo la seria intenzione di scagliare un coltello contro Fran per controllare. “Non ci tengo ad entrare nel suo piccolo, pazzo mondo, senpai.” Rispose l’altro, guidandolo avanti verso la base. Fran sapeva con certezza che Bel non era normale, e che andava fuori ogni schema del masochismo, essere coinvolto da lui equivale a diventare un pazzo. Preferiva piuttosto studiarlo, ma come spettatore, domandandosi cosa ci trovasse di così affascinante nel vedere sgorgare il proprio sangue, di ridere o eccitarsi quando potresti essere sull’orlo della morte da un momento all’altro. Così tornarono alla base, mentre Bel aspettava la prossima alzata di sipario per bearsi di nuovo di quella vista vivida e scarlatta. Che avrebbe potuto essere l’ultima, prima degli applausi e del buio sul palco.



Angolo Autrice
Yo! Eccomi con questa cosa un po' macabra xD
Belphegor è uno dei miei pg preferiti, ho voluto provare a scriverci qualcosa e ovviamente son finita nell'angst/quasi splatter. Beh, non mi dilungo molto con le mie chiacchiere, spero solo che vi sia piaciuta ^^
Alla prossima C:
   
 
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