Crack, fanon o
canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I
♥ Shipping è un'idea del «
Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, «
since 01.06.08 »
Woodstock! Maratona dell'amore libero, sezione “fan art”, n. 3
Il fratello che io non posso essere
Non
c'è niente di difficile, nella sua missione. Il kyuubi è
racchiuso in un indifeso bambino. Un bambino così triste e
solo che è stato davvero semplice attirarlo a sé.
Itachi
porta un ginocchio al petto e osserva la propria ombra, con la luce
della luna addosso. Il bambino dorme, accanto a lui.
É
stato tanto facile fargli abbandonare tutto, è bastato
guardarlo e vederlo davvero. È bastato riconoscere la sua
esistenza, osservando il suo dolore con rispetto. Non aveva
pianificato di mostrargli il suo, ma quando ha cominciato a correre
di ramo in ramo, una manina si è infilata nella divisa e gli
ha trovato una foto, addosso.
Sono lui e Sasuke, in quella foto,
Sasuke è un fagotto fragile tra le sue mani, appena arrivato
al mondo. Lui entrerà a breve all'accademia, invece.
Naruto
non ha chiesto niente, se non di potersi tenere la foto fino a
destinazione; conosce quel bambino della foto e sa che è solo
come lo è lui.
Itachi lo guarda muoversi leggermente,
avvolto nel mantello che l'Akatsuki gli ha dato poco tempo prima. È
indeciso. I suoi piani non comprendono il rapimento di persone
innocenti, ma prevedono che lui conquisti abbastanza fiducia,
nell'organizzazione, da potervi rimanere.
Quel bambino è
piccolo, lo è talmente che Itachi crede di non esserlo mai
stato, così piccolo. Non così tanto. È il futuro
di Konoha, quello, esattamente come lo è Sasuke.
Per un
momento spera che Sasuke abbia più legami di lui, che non
basti così poco per convincerlo ad uscire dal villaggio, a
smettere di lottare, spera che Sasuke non si affidi a qualcuno solo
osservando il fondo dei suoi occhi. Solo cedendo alla lusinga della
comprensione.
La testa bionda di quel bambino si muove, sul legno
scuro di quel luogo abbandonato, mezzo bruciato. È come vedere
una resa serena: non c'è lotta, ma non c'è nemmeno
tristezza. Dorme, come se fosse nel suo letto.
È una
missione semplice, nessuno crederebbe mai che lui abbia fallito. Allo
stesso modo, nessuno verrà a prendere il bambino, nessuno che
non sia almeno interessato a mantenere il nove code a Konoha. Lo
uccideranno, piuttosto di lasciare il demone nelle mani di
altri.
Kisame scende dal tetto e entra dalla finestra.
“Guarda
che frugoletto,” mostra un sorriso che non sembrerebbe dolce
neanche senza tutti quei denti aguzzi.
Un rumore li distrae
entrambi e, quando Itachi lo attiva, a Kisame pare che lo sharingan
ci fosse già, per un istante.
Ha
lasciato il bambino nel suo letto. Ha resistito ad andare a vedere
come dorme suo fratello solo perché quel bambino biondo lo ha
ammaliato. La sua piccola mano è rimasta sulla guancia del suo
rapitore, prima di rendergli la foto. Gli occhi di un bambino non
dovrebbero essere così profondi, in quelli avrebbe potuto
annegare.
Itachi lo sa, quando torna in quel posto vuoto dove ha
lasciato Kisame a combattere con una sua illusione, quegli occhi gli
rimarranno dentro per sempre. Spera che avranno lo stesso effetto su
Sasuke.
(500 parole)
Non mi piace molto. Ma queste dannate cinquecento parole son tutto quello che son riuscita a tirare fuori da quella fan art.
I personaggi e i luoghi non mi appartengono e non c'è lucro.