Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Justanotherpsycho    04/09/2012    0 recensioni
Riflessione ispirata dalla vista di uno dei miei paesaggi preferiti in una giornata estiva.
Foto e nome del posto alla fine della storia ;)
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'aria è calda e pesante, tanto che passandovi una mano in mezzo si potrebbe dire di riuscire a sentirla, fluida, che scorre sopra, sotto e tutto intorno al braccio.
Il sole ha seccato l'erba trasformando la piana in un'immensa distesa dorata, macchiata qui e là da rocce eburnee accese dalla luce del giorno tanto da accecare lo sguardo di chi dovesse fissarle.
La calura ha fiaccato anche il vento che ora, stanco, soffia sulla distesa dorata, spostando dolcemente l'erba che ondeggia come fosse stata mossa da una carezza.
Anche le cicale sembrano impigrite dal clima di tranquillità obbligata del posto, tanto che il loro canto si fa meno impetuoso e più lento e lungo, mentre si leva da qualche bosco in lontananza.
Già, in lontananza perché non ci sono alberi qui, la distesa dorata abbraccia gran parte della costa dall'entroterra fino a gettarsi a capofitto dalle splendide scogliere rocciose.
E sembra un tributo al mare, come se la natura si inchinasse davanti alla sua titanica imponenza, come se anche a lei si mozzasse il respiro davanti all'infinità della sua congiunzione col cielo.
E spesso ho sognato di riposare in quei campi, accarezzato dal vento e cullato dalla calura, per sentire finalmente il rumore in lontananza delle onde che si infrangono possenti contro le scogliere e capire la maestosità che ha inspirato alla natura quel senso di riverenza, magari steso all'ombra di quel colosso di pietra che si erge sull'altura al limitare della terra e si staglia sopra allo spettacolare incontro di mare e cielo, e che anche se non è lì dallo stesso tempo della natura o del mare, si è guadagnato il suo posto dopo essere sopravvissuto agli intenti e alla carne di chi l'ha innalzato.
Scommetto che si sente in colpa per non poter esprimere il grande rispetto che prova per quella scena di cui è privilegiato spettatore e vorrebbe anche lui inchinarsi come la natura, anzi, forse è quello che sta cercando di fare e che gli uomini scambiano per "segni di cedimento", mentre cerca di piegarsi davanti a tanta maestosità, ma finendo per crollare a poco a poco, tra le sue lacrime invisibili, mortificato per la sua goffaggine invece che per i pezzi che perde.
E vorrei far parte di tutto questo spettacolo... e invece posso solo osservarne una piccola parte e immaginare il resto, mentre scorre via davanti a miei occhi, dietro il vetro di un finestrino.




Il Cantuccio:
il posto è vicino a Torre Sant'Emiliano, una vecchia torre sulla costa salentina, precisamente sul litorale di Otranto, in zona Porto Badisco. Foto:
Mi sento in colpa per la completa assenza di trama (Plot? What Plot? Ma in senso non porno...), infatti in pratica è una semplice descrizione di un paesaggio. Ma a me piace sia la "storia" che, soprattutto, il paesaggio... se il Salento fosse tutto così, non vorrei mai andarmene.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Justanotherpsycho