Toronto.
Siamo a metà concerto, mantidi di sudore e con i respiri corti.
Maria è dietro le quinte a guardarci.
Incrocio il suo sguardo, le sorrido e arriva sul palco.
Una scimmietta di peluche arancione, un cappello e un microfono.
‘Non ho mai visto niente del genere ‘ dice gesticolando.
Ha le guance rosse e un sorriso ad illuminarle il viso.
Semplice, felice, lei.
-Iniziamo a cantare?-
Mi guarda come se stessi scherzando.
Poi guarda il pubblico.
Di nuovo me.
Le stringo la mano, ci sediamo e iniziamo a comporre la melodia.
Ripenso a quei momenti.
I nomignoli, le aggressioni , i pianti.
Ho detto no a questo, mi sono rialzata e ho dimostrato a tutti quanto valgo.
Non possono quantificarmi.
“Un giorno, quando non saremo più insieme, non potrai nemmeno ordinare una tazza di caffè in un cazzo
di bar senza sentirmi alla radio o vedermi in televisione.”
Pensavano che io non ce l’avrei mai potuta fare.
Invece mi ritrovo qui, con una ragazzina meravigliosa a cantare una mia canzone davanti a decine di migliaia di fan che urlano i nostri nomi.
Don't be a drag just be a queen.
Basta solo crederci.
Respira. Vivi. Sorridi. Canta.
Diventa indimenticabile.
-Paws up, Little Monsters!-