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Autore: Anor    04/09/2012    1 recensioni
"Questo racconto narra di un amore clandestino all'interno di una corte feudale.
Lei è una nobildonna, costretta a prendere in sposo un giovane principe del suo stesso rango; lui è un umile giardiniere dal gran cuore, intelligente e sveglio, oltre che bellissimo.
L'amore riuscirà ad abbattere anche le barriere sociali più rigide? I giovani riusciranno a coronare i loro sogni?"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender
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Finalmente sono riuscita a completare anche questo capitoletto. Scusate per gli aggiornamenti a velocità lumaca, ma questa storia risulta più impegnativa di quanto pensassi. Spero veramente che questo nuovo capitolo vi soddisfi più del precedente! Beh, fatemi sapere! :P

III.

 


-Mi sposo.-

Gli uccellini smisero di cinguettare, la brezza che sfiorava le foglie facendole frusciare tra loro si placò, lasciando la radura muta nella sua perfezione. Persino l'acqua sembrava aver smesso di scorrere.

Un unico, profondo respiro ruppe il silenzio.

-Quando, mia signora?- chiese il ragazzo con la voce incrinata per il dolore.

-Entro il mio compleanno, questo inverno.- Rispose sospirando lei. -Ma domani giungeranno i tre pretendenti, e tra meno di una settimana si sfideranno per me. Da quel giorno il vincitore sarà il mio promesso, ed io sarò vincolata a lui per sempre.-

Fu pronunciando quell'ultima fatidica frase che ella si rese conto dell'ineluttabilità del proprio destino, e in quel momento una lacrima amara iniziò a scenderle lungo la gota.

Thomas le si avvicinò dolcemente, porgendole il proprio candido fazzoletto e accarezzandole dolcemente un braccio. -Non disperate, principessa- disse, -il vostro destino non è ancora segnato.-

Le asciugò il volto, soffermandosi ad accarezzarle delicatamente le labbra umide con un dito nel tentativo di placare i suoi singhiozzi.

-Andrà tutto bene- le disse, facendo scorrere le dita affusolate lungo il contorno del suo volto -sicuramente il principe sarà un nobile bello e di valore, un grande uomo degno della vostra perfezione.-

Berta sorrise amaramente, sentendo pronunciare quelle parole dall'uomo che sapeva essere perfetto per lei, dall'uomo più meritevole di sedere sul trono che avesse mai conosciuto. -Non è questo ciò che mi preoccupa, Thomas; è il fatto di essere privata del diritto di innamorarmi che mi spaventa enormemente.-

-Non lo siete, principessa Berta. Potrete innamorarvi del vostro principe.-

Il sorriso sulle labbra del giovane era teso e privo di qualunque allegria: il giardiniere stava male per lei, e questo la ragazza lo sapeva.

-Se state tentando di rasserenarmi, Thomas, vi dirò che non è questo il metodo adeguato. Avrei bisogno di…- senza avere il coraggio di concludere la frase abbassò lo sguardo, imbarazzata dai suoi stessi pensieri.

Il biondo si intrufolò tra le sue braccia, stringendole la vita e poggiandole la testa poco sopra al petto, quasi volesse sentire vicino il cuore della fanciulla, che ormai batteva per lui. Ella, inizialmente rigida, si sciolse nell'abbraccio affondando il volto nella chioma inspiegabilmente profumata del servo, trovando sfogo in un pianto silenzioso.

Era più piccolo di lei, più gracile, più umile, eppure tra le sue braccia si sentiva protetta da ogni pericolo. Si sentiva protetta dal futuro che già incombeva su di lei laggiù, fuori dal bosco.

Rimasero lì, cullati dal calore di quell'abbraccio, finché non sentirono il suono degli zoccoli dei cavalli che calpestavano il terreno.

-E' ora di andare- annunciò Ashley, tenendo le redini di Bessie e di un grande frisone nero privo di sella.

-Vi farò consegnare un messaggio, Thomas- disse la principessa asciugandosi gli occhi.

-Fatemi riferire i messaggi dalla vostra ancella, non mi è mai stato insegnato a leggere né tantomeno a scrivere.- rispose lui, avvicinandosi al cavallo nero.

-Vi insegnerò io, è una promessa.- Gli disse guardandolo negli splendidi occhi scuri.

Salirono a cavallo e dopo un'ultimo doloroso sguardo si separarono, perdendosi tra la verzura.

 

***

 

Il giorno seguente arrivò in fretta, e Donna Berta fu svegliata dallo squillo delle trombe che annunciavano la venuta di qualche ospite a corte.

Si preparò velocemente e si recò nella sala del trono dove solitamente venivano ricevuti gli ospiti più importanti. Il re e la regina già sedevano sui loro scranni, attendendo l'arrivo dei propri figli e dei tre pretendenti.

Il principe e la principessa si sedettero su due seggi a fianco dei genitori e dopo qualche minuto il portone principale si spalancò lasciando entrare un giovane paggio con in mano un rotolo di pergamena. Si inchinò di fronte ai sovrani ed iniziò a leggere:

-Di fronte alle loro maestà il re e la regina e ai nobili principi, sono lieto di annunciare la venuta di tre nobiluomini. Hanno varcato il confine questa mattina, hanno cavalcato giorno e notte per avere la possibilità di contendersi la mano della fanciulla più bella di questo reame e adesso sono pronti per presentarsi di fronte alla corte tutta.- Il ragazzo si scostò dalla navata principale in modo che la famiglia reale potesse vedere liberamente la porta.

-Il primo dei pretendenti giunge dal reame dei Bell, che dista due giorni a cavallo. Il suo nome è Bradley, primogenito della famiglia reale nonché unico figlio maschio.- continuò il paggio.

Dopo tre squilli di tromba fece il suo ingresso un giovane minuto, dal volto affilato e dai lineamenti ben marcati. Portava i capelli castani corti ed un filo di barba, il fisico magro era valorizzato da abiti colorati di tessuti pregiati. Si avvicinò ai regnanti e s'inchinò: -Vedo che i racconti sulla vostra bellezza non sono solo leggende- disse rivolgendosi alla principessa -io sono Bradley, della famiglia Bell. Gareggerò per la vostra mano e riuscirò a vincere per voi, statene certa.-

-Siete disposto a creare una solida alleanza tra i due regni ed una famiglia che possa mandarli avanti entrambi?- chiese tonante il re.

-Lo sono, vostra altezza.- rispose.

-Siete disposto a mettere in gioco il vostro onore, partecipando al torneo contro gli altri due pretendenti?-

-Lo sono, vostra altezza.-

-E allora benvenuto a corte, che la Fortuna vi assista.- Concluse Eber congedando il giovane, che uscì scortato da una guardia alla volta della sua residenza.

Una volta che la sala fu nuovamente vuota il paggio annunciò il secondo cavaliere: -Questo nobiluomo proviene da una delle terre confinanti al vostro reame, appartiene alla casata degli Allen ed il suo nome è Christopher. E' un ereditiere ricco, e famoso in tutto il regno per la sua capacità oratoria.- I tre squilli di tromba annunciarono un ragazzo moro con grandi occhi scuri, abbigliato semplicemente con vesti sobrie ed eleganti.

Inchinandosi diede il suo saluto ai regnanti.

-Il mio nome è Christopher, e rappresento la nobile casata degli Allen.- Cominciò l'uomo -Sono disposto a rischiare la mia stessa vita per ottenere la vostra mano, mia principessa-

-Ostentate sicurezza, ragazzo.- disse Eber con un sorriso -Ma siete voi l'uomo giusto per regnare su un grande impero? Siete voi degno di essere padre dei miei nipoti?-

-Lo sono, mio signore, e lo dimostrerò durante i giochi.- Rispose sicuro di sé.

-Accettate quindi il rischio di gareggiare contro gli altri due pretendenti per dimostrare il vostro valore?-

-Accetto, mio signore.-

-Che siate quindi il benvenuto. La guardia vi accompagnerà alla vostra dimora.- Con un cenno il re chiamò un soldato della sua scorta che uscì dal castello insieme al giovane.

-L'ultimo pretendente che vi presenterò giunge da un paese ai confini del mondo conosciuto. Ha attraversato lande deserte e distese di ghiaccio per avere la possibilità di partecipare al torneo e di incontrare la principessa. Ecco a voi Saul, il maggiore dei figli maschi della famiglia Koskinen.-

Quel nome così strano evocò alla principessa l'immagine di paesi lontani e sconosciuti, avvolti da un affascinante alone di mistero. Squadrò curiosa il nuovo venuto: un ragazzo magro, biondo con gli occhi azzurri; i suoi abiti erano vistosi, esuberanti, quasi eccessivi, inadatti ad una cavalcata lunga come quella che aveva affrontato.

-Mi chiamo Saul, e provengo dalle lande del Nord.- Cominciò il giovane. -Ho affrontato giorni e notti di dura cavalcata solo per raggiungere la corte ed ammirare la nobile fanciulla che adesso siede di fronte a me.- Chinò la testa, in segno di rispetto -Chiedo di potermi battere per ottenere la mano della bellissima principessa.-

-Di certo lo farete, se accetterete l'onore e l'onere di crescere figli che saranno a capo di un enorme impero che unirà le terre del ghiaccio e quelle del fuoco.- Rispose il re.

-Per me sarà esclusivamente un onore, vostra maestà.-

-Metterete quindi a rischio la vostra stessa salute per questo torneo?-

-Lo farò, vostra maestà, e grazie alla mia scaltrezza supererò ogni prova.- Concluse fiero di sé.

-Bene. Sarete accompagnato ai vostri alloggi.-

Saul si congedò e voltò le spalle ai regnanti dirigendosi verso il portone da cui era entrato, quando una voce profonda lo raggiunse: -Ricordatevi sempre, ragazzo, l'umiltà.-

Il principe si voltò. -Lo farò, Sire- rispose rosso in volto, prima di proseguire.

 

Note dell'autrice

Capitolo di presentazione dei personaggi, più o meno.
Capitolo di dialogo, più o meno.
Sorpresi dai nuovi arrivi? Ve li aspettavate?
Non ho approfondito molto ogni pretendente, anche perché non sono loro i personaggi principali del racconto, ma ho comunque tentato di mantenere lo spirito fiabesco il più possibile affiancato alla realtà. Spero di esserci riuscita e di non essere scaduta nel banale. Grazie mille a tutti voi che avete letto e ancor di più a quelli che decideranno di lasciare un commentino.
Un bacione,

Anor

   
 
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