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Autore: Avion946    04/09/2012    0 recensioni
Un ragazzo durante un periodo particolarmente difficile della sua vita, incontra su un isola in capo al mondo un singolare personaggio che lo coinvolge in una grande, drammatica storia di mare del passato.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La (vera) fine della storia

 

"Ecco - pensò Angelo - è venuto il momento in cui mi chiede i soldi". In realtà se lo era già aspettato, solo sperava che il vecchio non pretendesse troppo. Quasi leggendogli nella mente, i marinaio disse: "No,no, non voglio soldi, stai tranquillo. Ti devi impegnare in qualcosa di ben diverso. Dovrai dire una preghiera per quei marinai, tutti. Una bella preghiera, di quelle importanti. E poi devi accendere una candela, bella grossa. Guarda, una di quelle lì". E indicò con il bastone una mensola dove stavano impilati in bell'ordine dei ceri di media grandezza.
Il ragazzo rimase un momento sconcertato, chiedendosi se aveva capito bene, ma poi, ritenendo la richiesta ragionevole, rispose: "Va bene, lo farò, lo prometto. Ma ora mi dica cosa è successo dei fuggiaschi". Il vecchio lo guardò, come a valutare se poteva fidarsi o meno. Poi, deciso che Angelo avrebbe adempiuto all'impegno, riprese il racconto.
"Christian, avendo stabilito di raggiungere l'isola di Pitcairn, si diresse alle coordinate indicate sulle carte, ma giunto a destinazione, dovette constatare che l'isola....non c'era. Controllo' più volte la posizione ma, o le carte erano sbagliate, o i suoi strumenti erano guasti.
Malgrado ciò non si arrese e continuò a cercare finchè il malcontento dei suoi compagni non arrivò al limite. Dopo circa 4 mesi, quando ormai si era giunti quasi ad un nuovo ammutinamento, come per magia, apparve l'isola, a circa 180 miglia dalla posizione indicata. Il capitano Carteret  aveva semplicemente sbagliato i calcoli della longitudine di 3 gradi e 2 primi.
Era perfetto, nessuno li avrebbe mai trovati. Fu impossibile, per le caratteristiche delle coste dell'isola, approdare con la nave. Così Christian, con due compagni, su una scialuppa  scese a terra per verificare che il luogo fosse in grado di ospitarli. Esso risultò disabitato, ricco di vegetazione e di frutti, con numerose sorgenti di acqua dolce e abbondante selvaggina. Era fatta. Avevano trovato la loro casa.
Con la scialuppa, in diversi viaggi, trasportarono sull'isola tutto ciò che era trasportabile. Per gli oggetti più grossi ed ingombranti, costruirono una grande zattera. Poi, di comune accordo, decisero di affondare il Bounty. Non potevano rischiare che qualche nave di passaggio lo vedesse e quindi tradisse la loro presenza. Con la morte nel cuore, dopo averlo spogliato di tutto, lo incendiarono e rimasero a guardarlo per tutta la notte, mentre il fuoco portava via la nave e con essa il loro collegamento con il mondo civile, un mondo che per loro, fuggitivi e reietti, era ormai precluso, pena la morte.
Il piccolo gruppo di 28 persone, i nuovi abitanti dell'isola, restò  finchè non scomparve anche la sommità dell'albero più alto. Ora, per loro iniziava una nuova vita,  nella speranza che avessero fatto la scelta giusta. Le cose all'inizio andarono abbastanza bene. Il lavoro per adattarsi alla nuova casa assorbiva un pò tutti.
La costruzione di abitazioni, la preparazione del terreno per le coltivazioni, l'allestimento dei recinti e alloggi per il bestiame, portò tutti a collaborare in modo abbastanza equo, tenendo la mente delle persone lontana da strani pensieri, attacchi di nostalgia, recriminazioni e ripensamenti.
Poi, superati i momenti di attività più intensi, la normalità della vita sull'isola fece riaffiorare antichi problemi. Pregiudizi, gelosie, ripicche. I rapporti fra i marinai e i Tahitiani tornarono a farsi tesi. La scintilla finale scoccò quando morì la moglie del marinaio John Williams.
Questi era il fabbro e l'armaiolo e quindi svolgeva un lavoro essenziale per tutti gli isolani. Praticamente era sempre impegnato per risolvere i vari problemi che emergevano durante la vita quotidiana e si rendeva conto di essere importante per la comunità. Pretese perciò che gli venisse consegnata un'altra donna.
I suoi compagni non intendevano rinunciare alle loro mogli e alla fine decisero di togliere una donna ai tahitiani. Ne scaturì un conflitto che toccò il suo culmine il 20 settembre 1793. Quel giorno si passò alle armi e alla fine della giornata avevano trovato la morte tutti i tahitiani ma anche quattro inglesi, compreso Christian che vedeva così concludersi miseramente il suo sogno di una vita libera e semplice per la quale aveva rinunciato a tutto. Aveva appena 29 anni.
I superstiti, trovarono comunque il modo di andare avanti se non altro per sopravvivere. E le cose sembravano essersi abbastanza sistemate quando, nel 1796, il marinaio McCoy trovò il modo di distillare l'alcool dalla pianta locale del Ti. Purtroppo era un alcool pesante e tossico che portava quasi subito ad una grave forma di intossicazione.
McCoy ormai completamente intossicato, mezzo pazzo ed in preda ad un terribile delirium tremens si gettò a mare dopo poco tempo con una pietra al collo. L'anno successivo morì in un tragico incidente la moglie del marinaio Quintal. Questi, distrutto dal dolore, pur sapendo il rischio che correva, si dette all'alcool. Impazzì anche lui in breve tempo. Un giorno, aggredì i suoi compagni, armato di ascia, accusandoli di tutto quello che di brutto gli era successo. Furono costretti ad ucciderlo per difendersi.
Ormai sull'isola, a parte le donne ed i bambini, erano rimasti solo il marinaio John Adams, di carattere piuttosto mite, cosa questa che lo aveva tenuto sempre fuori dai guai, e il guardiamarina Edward Young che aveva stabilito un ottimo rapporto con le donne dell'isola. Adam aveva notato che dal Bounty era stata scaricata una grande quantità di libri.
Incuriosito da quanto potessero contenere, pregò il suo compagno che gli insegnasse a leggere. Divenuto piuttosto abile nella lettura, si gettò a capofitto nel nuovo impegno e, con grande meraviglia, si rese conto che quanto leggeva gli apriva l'accesso ad un nuovo mondo del quale non aveva mai nemmeno supposto l'esistenza.
Fu molto colpito dal contenuto dei libri a sfondo religioso ed in particolare dalla Bibbia che lesse più volte. Non poteva fare a meno di paragonare il messaggio che recava con quanto era successo in quel viaggio. Lui era un ignorante ma gli altri, gli eruditi, gli ufficiali, come avevano potuto restare indifferenti alla parola di Dio?
Ne discuteva continuamente con il suo compagno che però non aveva le risposte o più semplicemente non le cercava. E poi il 25 dicembre del 1790, anche Yuong morì per una grave malattia polmonare. Adams a quel punto, ritenne suo dovere prendere in mano la situazione delle 10 donne e dei 23 bambini presenti sull'isola ed organizzare una società conforme ai precetti della parola di Dio, basata su elementi di moralità, di onestà, di correttezza e nella quale, fra i principali precetti, fosse bandito l'alcool per sempre.
E ci riuscì. Nel 1814 le due navi inglesi Briton e Tagus 'riscoprirono' l'isola. La notizia del ritrovamento di quella particolare comunità, giunse rapidamente in patria. I risultati ottenuti da Adams nell'organizzare la colonia secondo un profondo senso religioso, gli fecero ottenere l'approvazione ed il perdono della società inglese.
I fatti avevano dimostrato come 'anche un fuorilegge, un delinquente che si era macchiato di gravi crimini' potesse convertirsi e, ispirato dalla parola di Dio, far del bene agli altri. Adams era ormai considerato un patriarca e potè finalmente vivere gli ultimi anni della sua vita veramente in pace.

E alla fine John Adams morì. Quanto dolore e quanta violenza aveva veduto! Coinvolto, suo malgrado, in atti tremendi. Forse, in certi momenti, avrebbe potuto ribellarsi ma non ne ebbe mai il coraggio. E questo indubbiamente fu il suo più grande peccato. Non era un eroe, era un uomo semplice che si trovò coinvolto in cose più grandi di lui. Ma nell'ultima parte della sua vita, fece di tutto per rimediare, pregò e pregò e insegnò agli altri a farlo e non si risparmiò mai davanti a nessuna fatica, a nessun impegno. Trasmise per quanto possibile i precetti per una vita retta, l'onestà, la lealtà, la correttezza e, per quel che potè, una accettabile moralità. 
C'era sempre, per tutti. E un giorno, io lo spero proprio, un giorno forse il Signore lo perdonerà". Queste ultime parole furono pronunciate con la voce rotta dall'emozione e Angelo vide distintamente delle lacrime negli occhi del vecchio, lacrime che questi si affrettò a cancellare con il dorso della mano. Era sceso un profondo silenzio che si protrasse per parecchi minuti. Angelo, ancora con la mente piena di quelle scene, che gli erano state presentate in modo così completo che talvolta gli era sembrato quasi di esserci. Il vecchio, con lo sguardo fisso sul pavimento e la mente persa chissà dove. 
Fuori il sole era completamente calato. Ora solo le fiammelle delle candele illuminavano la zone dove essi si trovavano, ormai in penombra. La particolare atmosfera di quel momento fu interrotta dal rumore di una porta che veniva aperta e richiusa e da alcuni passi che si avvicinavano. Riscosso all'istante da quei rumori, il vecchio ebbe un sobbalzo. "Per bacco, il pastore che viene a chiudere la chiesa!" - e rivolto al ragazzo- "Voi potete tranquillamente restare ma..... per quello che riguarda me, diciamo che il pastore non avrebbe tanto piacere a vedermi qui. Siete un bravo ragazzo e sono convinto che direte una preghiera per quei poveri sventurati e, mi raccomando, accendete una candela per loro, quella grossa! Promettetemi che lo farete". 
Angelo si volse nella direzione da cui provenivano i passi e poi di nuovo verso il vecchio, per salutarlo e rassicurarlo, magari per dargli un po' di soldi, come compenso per il suo formidabile racconto ma l'uomo non c'era più. "Ma come, un'altra volta? Come fa?". Si alzò e si diresse verso la teca che conteneva il libro. Ora non si vedeva più quello strano alone che aveva osservato di quando in quando durante alcune fasi del racconto. Il volume conservava comunque una particolare attrazione, infondendo un senso di rispetto e devozione a chi lo avvicinava. Certamente una suggestione, pensò Angelo. Poi si accostò alla parete dove, fra gli altri, era appeso un quadro raffigurante una scena serale. 
Degli uomini, di spalle, che in piedi, su una spiaggia, osservavano un vascello, che in mare, a breve distanza, era in preda alle fiamme. Certamente la rappresentazione dell'incendio del Bounty e del suo conseguente affondamento. Colui che aveva realizzato l'opera, era riuscito ad infondere a quella tavola scolpita i toni di una realtà e drammaticità che coinvolgeva in modo quasi angoscioso chi la osservava. A tratti, degli elementi sembravano prendere vita, le fiamme, le onde, gli abiti degli uomini mossi dal vento. Seguendo un impulso più forte di lui, prese il cero dalla mensola e lo accese disponendolo accanto agli altri. Recitò una accorata preghiera per quegli uomini che gli erano stati descritti così dettagliatamente, che gli sembrava quasi di conoscerli. Poi, segnatosi, gli sembrò di riprendere il contatto con una realtà da cui era stato separato all'inizio di quel fantastico racconto, trascinato e affascinato da quella particolare figura di vecchio, dotato della capacità di apparire e scomparire così all'improvviso. 
Si rese conto che dietro a lui, a pochi passi, era rimasto in silenzio, in rispettosa attesa, un uomo  di mezza età, robusto, con un viso simpatico, brizzolato con un  paio di piccoli occhiali poggiati sul naso, che lo guardava con bonomia. Angelo gli rivolse un cenno di saluto e l'altro a quel punto si presentò come il pastore della comunità. Gli chiese se andava tutto bene e se per caso era lì per parlare con lui. Angelo lo ringraziò e gli disse che grazie a Dio, aveva comunque trovato in quel luogo ciò di cui aveva avuto bisogno. Poi salutando uscì dalla chiesa per cercare il marinaio che lo riportasse a bordo della sua imbarcazione. Il pastore sorridendo, si accostò alle candele accese, notando subito quella appena aggiunta, poi scuotendo la testa si avvicinò al quadro ch
e raffigurava gli ammutinati mentre osservavano il vascello in fiamme. Guardando in particolare la figura di un uomo di spalle, che appariva nel dipinto a fianco di Christian, vestito con abiti di tela grezza ed un consunto gilet, disse: “Così ci hai rifatto di nuovo eh, vecchio brigante. Hai ripetuto il tuo numero, come al solito, con il turista di turno. Hai così bisogno di preghiere e di candele? Non ti bastano le mie, di preghiere, che tutti i giorni penso a voi ed in particolare a te? Ma...., dopo tutto non fai nulla di male e apparentemente sei piuttosto obiettivo, a parte il fatto che non dici mai chi sei e che parte hai avuto in questa storia, ma forse è meglio così”. 
Dopo un ultimo sguardo alla sala della chiesa, per valutare che tutto fosse in ordine, il pastore chiuse la porta e se ne tornò a casa. Per quella sera non sarebbe venuto più nessuno. Nel buio, le candele bruciavano e le loro fiammelle sembravano far muovere i personaggi intagliati nei quadri. Il fuoco che stava consumando il Bounty sembrava vivo, come se stesse divorando veramente il fasciame della nave mentre quegli uomini confusi, amareggiati e pieni di incertezze ma speranzosi in un futuro migliore, lo osservavano affascinati, ognuno con la mente persa nei propri dubbi e nei propri fantasmi.

                                                  

I (veri) protagonisti della storia :

 Gli ufficiali:

Tenente di vascello, comandante William Bligh : abbandonato in una lancia al largo dell'isola Tonga, raggiunge l'isola di Timor e da li torna in patria. Uscito indenne dalla commissione di inchiesta, riprende la sua carriera militare.

Primo ufficiale Jonn Fryer : costretto a salire nella lancia insieme a Bligh. Tornato in patria, continua carriera militare.

Secondo ufficiale Fletcher Christian : ritenuto l'organizzatore dell'ammutinamento. Si rifugia a Pitcairn dove viene ucciso dai tahitiani.

Terzo ufficiale William Elphinston : sulla lancia con Bligh. Muore a Timor per privazioni sopportate durante il viaggio.

Medico di bordo Thomas Huggan : Muore a Tahiti prima dell'ammutinamento per grave coma etilico.

Nostromo William Cole : leale, costretto a salire sulla lancia con Bligh. Tornato in patria ha servito su altre navi.

Capo artigliere William Peckover : leale, costretto a salire sulla lancia con Bligh. Tornato in patria ha servito su altre navi.

Capo carpentiere William Purcell. Leale. Con Bligh sulla lancia. Tornato in patria, ha continuato a servire su altre navi.

I guardiamarina :

John Hallet : guardiamarina. Leale. Sulla lancia con Bligh. Tornato in patria ha continuato la carriera militare.

Thomas Hayward : guardiamarina. Leale. Sulla lancia con Bligh. Tornato in patria ha continuato la carriera militare.

Peter Heywood : aspirante guardiamarina. Leale ma trattenuto sul Bounty. Arrestato a Tahiti dall'equipaggio del Pandora, processato e graziato dal re.

George Stewart : aspirante guardiamarina. Leale ma trattenuto sul Bounty. Arrestato a Tahiti dall'equipaggio del Pandora, muore nel naufragio del medesimo.

Robert Tinkler : aspirante guardiamarina. Leale, costretto a salire sulla lancia con Bligh. Tornato in patria riprenderà la sua carriera militare.

Edward Young : aspirante guardiamarina. Astenuto, con Christian a Pitcairn, muore per una grave malattia polmonare.

I sottufficiali:

Peter Linkletter : furiere. Leale, costretto a salire sulla lancia con Bligh. Giunto a Timor, muore poco dopo per privazioni dovute alla traversata.

 John Norton : timoniere. Leale, costretto a salire sulla lancia con Bligh. Ucciso dagli indigeni di Tofoa, sacrificandosi per consentire ai compagni di fuggire dall'isola.

 George Simpson : aiuto nostromo. Leale, costretto a salire sulla lancia con Bligh. Tornato in patria servirà su altre navi.

James Morrison : aiuto nostromo. Leale, trattenuto sul Bounty. Arrestato a Tahiti dall'equipaggio del pandora, alla fine del processo viene graziato dal re. Servirà su altre navi.

John Mills : artigliere. Ammutinato, con Christian a Pitcairn, ucciso dai tahitiani.

 Charles Norman : carpentiere Leale, trattenuto sul Bounty. Arrestato a Tahiti dall'equipaggio del Pandora, al processo in patria viene riconosciuto innocente. Non salirà mai più su una nave.

 Thomas McIntosh : primo carpentiere. Leale, trattenuto sul Bounty. Arrestato a Tahiti dall'equipaggio del Pandora. In patria, processato e riconosciuto innocente. Servirà su altre navi.

 Lawrence Lebogue : velaio. Leale, costretto a salire sulla lancia con Bligh. Per tutta la traversata seppe ottenere dalle vele in massimo del rendimento. Tornato in patria, lascia la professione di marinaio.

 Charles Churchill : capo armiere. Ammutinato, lasciato a Tahiti, ucciso dal marinaio Thompson

 Josheph Coleman : armiere. Leale, trattenuto sul Bounty. Arrestato a Tahiti dall'equipaggio del Pandora. Alla fine del processo in patria viene riconosciuto innocente. Servirà su altre navi.

 Thomas Denman Ledward : infermiere. Leale, costretto a salire sulla lancia con Bligh. Tornando in patria da Timor muore nel naufragio della nave che lo trasporta.

 Samuel John Smith : cuoco maggiordomo del comandante. Leale, costretto a salire sulla lancia con Bligh. Tornato in patria continuerà a servire il suo comandante.

 

 

I marinai :

Henry Hillbrant : marinaio, bottaio. Ammutinato, lasciato a Tahiti. Imprigionato sul Pandora, muore nel naufragio del medesimo.

Thomas Hall : marinaio, cuoco. Leale, costretto a salire sulla lancia con Bligh. Giunto a Timor, muore poco dopo per le gravi privazioni patite durante la traversata.

Robert Lamb : marinaio, macellaio. Leale, costretto a salire sulla lancia con Bligh. Muore durante il viaggio di ritorno in patria per le gravi privazioni sofferte durante la traversata.

William Muspratt : marinaio sarto e aiuto cuoco. Ammutinato, catturato a Tahiti dall'equipaggio del Pandora. Processato in patria, viene graziato dal re. Cesserà di fare il marinaio.

Thomas Burkett : marinaio. Ammutinato, arrestato a Tahiti dall'equipaggio del Pandora. In patria, processato, riconosciuto colpevole e impiccato a un pennone della nave da guerra Brunswich.

Michael Byrn : violinista. Leale, trattenuto a bordo del Bounty. Arrestato a Tahiti dall'equipaggio del Pandora, processato in patria e riconosciuto innocente.

Thomas Ellison : marinaio apprendista. Ammutinato. Lasciato a Tahiti e arrestato dall'equipaggio del Pandora. Processato in patria viene riconosciuto colpevole e impiccato ad un pennone della nave da guerra Brunswich.

William McCoy : marinaio. Ammutinato, con Christian a Pitcairn. Intossicato dall'alcool, impazzito, muore suicida.

Isaac Martin : marinaio, falegname. Ammutinato, con Christian a Pitcairn. Ucciso dai tahitiani.

John Millward : marinaio. Ammutinato, lasciato da Christian a Tahiti ove viene arrestato dall'equipaggio del Pandora. In patria viene processato, riconosciuto colpevole e impiccato ad un pennone della nave da guerra Brunswich.

Matthew Quintal : marinaio. Ammutinato, con Christian a Pitcairn. Ha incendiato il Bounty. Alcolizzato e violento e' stato ucciso per difesa dai compagni Young e Adams.

Richard Skinner : marinaio. Ammutinato, lasciato a Tahiti da Christian, ove viene arrestato dall'equipaggio del Pandora. Muore nel naufragio del medesimo.

Alexander Smith : noto come John Adams. Marinaio. Astenuto, con Christian a Pitcairn. Organizza sull'isola una seria comunità con i superstiti e ne diventa il patriarca.

John Sumner : marinaio. Ammutinato, lasciato a Tahiti da Christian, ove viene arrestato dall'equipaggio del Pandora. Muore nel naufragio del medesimo.

Mathew Thompson : marinaio. Ammutinato, lasciato da Christian a Tahiti, ucciso dai nativi.

James Valentine : marinaio. Feritosi durante la traversata del Bounty verso Capo Horn, muore per le maldestre cure del medico di bordo.

John Williams : marinaio, fabbro. Ammutinato, con Christian a Pitcairn, ucciso dai tahitiani.

Giardiniere :

Davide Nelso : marinaio. Leale, costretto a salire sulla lancia con Bligh. Muore a Timor a causa delle privazioni sofferte lungo la traversata.

Aiuto giardiniere :

William Brown : botanico. Ammutinato, con Christian a Pitcairn, ucciso dai tahitiani.

 

Per concludere il viaggio:

Papeete (Tahiti) NTAA        to Rarotonga Avarua NCRG       705 Mn

Rarotonga Avarua NCRG    to Tonga Fua'Amotu NFTF         958 Mn

Tonga Fua'Amotu NFTF     to Nausori NFNA                        500 Mn

Nausori NFNA                    to Santo Pekoa NVSS                 740 Mn

Santo Pekoa NVSS             to Honiara Intl AGGH                 560 MN

Honiara Intl AGGH            to Jacksons AYPY                       900 Mn

Jacksons AYPY                  to Weipa YBWT                         440 Mn

Weipa YBWP                     to Mopah WAKK                       370 Mn

Mopah WAKK                   to Darwin YPDN                         660 Mn

Darwin YPDN                    to Timor Est WATT                    419 Mn

  
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