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Autore: Mayaserana    04/09/2012    1 recensioni
Quando Vanessa trova la foto di una ragazza identica a lei intenta a parlare con un Liam Gallagher decisamente più giovane di adesso, pensa che sia solo una coincidenza e non ci pensa più. Ma quella foto nasconde il mistero di un passato per lei ancora da verificarsi, e tutto prenderà una strana piega quando si risveglierà improvvisamente a bordo di un tourbus...
Storia che prende ispirazione da un sogno fatto un po' di tempo fa (probabilmente avevo mangiato pesante..)
nota: non è una storia d'amore!
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
 
Erano passati ormai dei mesi da quando gli Oasis avevano annunciato il loro scioglimento, ma Vanessa non era ancora riuscita a metabolizzare del tutto la faccenda: dopotutto, erano il suo gruppo preferito, e uno dei suoi primi ricordi legati a loro risaliva all’asilo, quando canticchiava Whatever senza sapere le parole né chi l’aveva composta, stregata dalla melodia.
La scuola oramai era ricominciata, e tutti i mad erano in attesa dell’album dei Beady Eye, la nuova band formata dal resto del gruppo poco dopo l’abbandono di Noel.
“Allora a domani Tommy!”, esclamò la ragazza dopo un venerdì particolarmente impegnativo, mentre si apprestava a scendere le scale che l’avrebbero portata sulla banchina della metropolitana.
“Sissi, basta che la smetti di intasarmi la bacheca di facebook, non ne possiamo più”, le rispose il suo vicino di banco ridendo.
“Siete voi che non apprezzate la buona musica”, sbuffò lei risentita, adocchiando i suoi amici e fingendosi offesa.
“Va bene, mi documenterò, promesso!”
Vanessa alzò il braccio per salutare gli amici e si incamminò nel tunnel della stazione di Loreto, sempre pieno di gente che correva travolgendo i passanti. Si infilò le cuffie, guardando seccata la donna che le aveva appena tirato accidentalmente un calcio alla borsa (forse non era del tutto colpa della sconosciuta, ma a lei piaceva portare la borsa con la cinghia molto lunga, fin quasi al ginocchio), e si abbandonò alla musica, straniandosi dalla folla di pendolari milanesi.
Arrivata a casa, dopo un pranzo leggero, accese il computer, e giusto per il piacere di fare un dispetto a Tommaso pubblicò Gas Panic! sulla sua bacheca. Quindi, con uno sbuffo, prese il suo fido vocabolario di greco e cominciò a studiare.

*

“Vane, ho un regalo per te!”, annunciò Tommaso il giorno dopo, entrando in classe con aria solenne e sventolando un foglio.
La ragazza inarcò un sopracciglio, divertita. “Devi di nuovo copiare la versione, vero?”
“Beh…” Il ragazzo si guardò intorno con finta aria colpevole.
“Scordatelo” Rise davanti alla faccia da cane bastonato del suo amico e gli passò il quaderno, mentre Claudia, davanti a loro, rideva per il solito teatrino.
“Ma questo regalo?”, chiese curiosa la ragazza, scrutando Tommaso da sotto la sua frangia rossa, mentre Vanessa apriva il libro di letteratura per dare un’occhiata alla lezione del giorno prima (in realtà, si autodefiniva una delle ragazze più pigre e svogliate della terra, ma il rischio di compiti a sorpresa nella loro classe era sempre alto).
“Un momento, mi mancano solo due righe!”, pregò lui, scrivendo freneticamente.
Claudia lo guardò male, impaziente di soddisfare la sua curiosità.
“Ecco fatto!”, esclamò soddisfatto, riponendo la penna e restituendo il quaderno a Vanessa, che chiuse il libro, già stufa. “E ora, madamigelle, ho l’onore di presentarvi… questa!”
Vanessa osservò la foto stampata su un foglio A4 che le veniva porta e sgranò gli occhi, sorpresa: ritraeva un Liam Gallagher piuttosto giovane, probabilmente aveva 21 o 22 anni, che camminava in una strada isolata ridendo insieme a una ragazza poco più bassa di lui. Niente di particolare, se non per il fatto che quella ragazza era identica in tutto e per tutto a Vanessa: aveva i suoi stessi capelli castani dai riflessi rossicci, lo stesso modo di ridere, la stessa forma ovale del viso, lo stesso taglio di occhi, persino il modo di truccarsi e vestirsi erano simili, e, se non fosse stato impossibile, avrebbe giurato che quel paio di Vans nere e quella felpa viola erano proprio i suoi.
“Somiglianza impressionante, non ti pare?”. Commentò Tommaso, orgoglioso.
“Già…”, mormorò lei, ancora intenta ad osservare la foto.
Mi documenterò, promesso, le aveva detto ieri, ma lei lo aveva ignorato: quante altre volte lo aveva già detto? Osservò ancora la ragazza misteriosa accanto a Liam. Più la guardava, più notava particolari in comune con lei: gli orecchini spaiati, uno pendente e uno no, la borsa coperta di spille portata con la cinghia allentata al massimo, che arrivava quasi alle ginocchia, i capelli raccolti dietro la nuca con una bacchetta, il modo in cui le sue mani erano state immortalate, alzate in modo buffo, come se stesse gesticolando animatamente…
“Dove l’hai trovata?”, domandò, mentre Claudia si sporgeva per guardarla meglio.
“Accidenti se ti somiglia!”, commentò lei, impressionata.
“Internet, ovvio! Stavo cercando qualche foto e sbam! Ecco qui la tua sosia in dolce compagnia di quello svitato.”, disse Tommaso, con aria di sufficienza, come sempre quando sapeva qualcosa che gli altri ignoravano. “Non si sa molto di lei, a parte il fatto che seguì il gruppo per un po’ e che era loro amica.”, aggiunse, aggrottando le sopracciglia.
“Aspetta, hai detto era?”, chiese Claudia, sgranando gli occhi.
“Era, è, non c’è differenza: nessuno sa dove sia!”, sbuffò il ragazzo punto sul vivo. Detestava quando qualcuno lo correggeva.
La campanella di inizio lezione suonò, impedendo a Claudia di portare avanti il loro solito teatrino, e i ragazzi si sedettero al loro posto, rassegnati a un’altra giornata di duro lavoro.

*

Erano passate diverse settimane da quella mattina, e l’autunno era ormai alle porte. Il tempo delle maglie a mezza manica e del rimpiangere le vacanze appena trascorse era passato, soppiantato dall’ansia per le continue interrogazioni. Un sabato pomeriggio di fine ottobre Vanessa ricevette un messaggio da parte dei suoi amici: la invitavano a fare una passeggiata in piazza Duomo con loro. La ragazza accolse l’idea con entusiasmo: lì vicino c’erano parecchi negozi di dischi molto forniti, magari avrebbe finalmente trovato “Help!”…
Sarò lì tra una mezz’oretta, devo solo prendere la metro , scrisse in risposta.
La ragazza si preparò velocemente, afferrò una borsa, piena di spille dei suoi gruppi musicali preferiti, e si fiondò all’ingresso. Con la coda dell’occhio vide il suo riflesso nello specchio vicino alla porta. Aveva un qualcosa di familiare… colta da un’ispirazione improvvisa tornò in camera, in cerca della foto che le aveva dato Tommaso più di un mese prima. Frugò tra le carte sparse sulla scrivania, ripromettendosi per l’ennesima volta di rimetterla a posto, e dopo qualche istante la trovò. Non c’erano dubbi, erano identiche, vestite nello stesso modo: persino le spille sulla borsa erano disposte nella stessa maniera.
Affascinata, sfiorò il viso della sua sosia con un dito, dopodiché accaddero varie cose contemporaneamente: i contorni della sua camera iniziarono a farsi più sfocati, mentre iniziava a sentire uno strano ronzio nelle orecchie; la testa cominciò a girarle vorticosamente, ed ebbe come la sensazione che il pavimento si staccasse da sotto i suoi piedi. Tutto questo avvenne in un solo istante, poi non ci fu altro che il buio.

*

Vanessa si rigirò svogliatamente nel letto, ancora assonnata e un po’ stranita, con la vaga sensazione di avere fatto uno strano sogno. Si sentiva scomoda, come se fosse andata a dormire vestita, e il materasso sembrava stranamente piccolo: aveva le gambe rannicchiate, ma i piedi toccavano ugualmente il muro. Perplessa, decise di aprire gli occhi. No, decisamente non si trovava in camera sua, ed era davvero vestita, con tanto di scarpe e borsa, distesa in una specie di cuccetta. Batté le palpebre, confusa, e girò la testa. Per poco non le venne un infarto. Davanti a lei, che la guardava preoccupato e incuriosito, c’era il viso inconfondibile di Liam Gallagher.


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Ok, è la mia seconda storia, e la prima a più capitoli...
Come ho scritto nell'introduzione l'idea mi è nata da un sogno balengo fatto tempo fa, nato probabilmente dal mio desiderio di incontrare i Gallagher (cosa abbastanza comune, immagino..). Dato però che non riesco a staccarmi dal fantasy, non poteva essere una storia del tutto normale, e quindi eccoci qua!
Spero che vi piaccia e che vogliate lasciare una recensione :)
Al prossimo capitolo,

Mayaserana
  
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