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Autore: CyanideLovers    05/09/2012    7 recensioni
Aveva dimenticato quanto fosse bello essere baciata da lui, quali
emozioni faceva nascere dentro di lei. E in quel bacio era riuscita a
vedere tutti gli aspetti che conosceva di Julian, come un cristallo che
brilla sotto il sole. Si stesero al sole, lasciando che ogni problema,
ogni incomprensione che era nata tra di loro si sciogliesse sotto il
calore della luce.
Piccola One short scritta a notte fonda e in un momento di ispirazione, vorrei sapere cosa ne pensate. Bacioni e buona lettura :)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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one short gp




La festa era caotica ed oprimente, non sarebbe voluta essere li. Jenny fece ondeggiare il suo calice di vino bianco osservando ogni increspatura, ogni movimento con attenzione. Era nel castello delle fate e il suo principe era quello sbagliato. Tom le si avvicinò, bello come sempre. Anche se ai suoi occhi gli mancava qualcosa, non solo esterirmente.... era qual'cosa che percepiva. Era cambiato o era lei ad essere cambiata?
-Jenny, tesoro. Va tutto bene?- le domandò preoccupato. Sapeva il perchè, non era stupida. Sapeva di comportarsi in modo diverso, sapeva che era cambiata in quei due anni, lo sapeva. Ci provava, cercava di vivere al massimo delle sue capacità, di sorridere e di aiutare gli altri, ma si sentiva sempre come se non fosse abbastanza, come se dentro di se avesse un vuoto che si riempiva solo quando sognava Julian.
Julian, l'uomo ombra, l'uomo nero. L'aveva terrorizzata, cacciata, aveva detto di amarla. Mille sfaccettature per descrivere quegli occhi nati nell'oscurità, per descrivere il ragazzo nato dalla pietra con il cuore duro come il marmo. Un cuore che aveva battuto solo per lei. La amava, Julian l'amava.
''Ma anche Tom ti ama, stupida.'' la sgridò la sua coscienza
''E io chi amo?'' si trovò a domandarsi. Si morse il labbro, perchè quei pensieri la coglievano proprio in quel momento?
''In ogni caso un morto ha poco da dire'' Si intromise la voce prepotente che aveva assunto l'aspetto di Julian, non che fosse li, certo. Ma avvolte si immaginava di sentire la sua voce cristallina come l'acqua di un ruscello che gorgheggia tra i ciottoli di un torrente, o di sentire il suo odore. Era una cosa che la rassicurava anche se sapeva che la sua immaginazione non poteva copiare esattamente le sue qualità.
-Jenny, ti senti male?- domandò Tom sempre più vicino, sempre più...
-Devo prendere aria- disse voltandosi di scatto e scappando.
Il vestito che indossava non era certo adatto per la corsa, era lungo e di raso, ma era morbido e blu notte, tanto da confondersi con il cielo, con una scollatura invitante. Lo raccolse fin sopra le ginocchia, un po' come quei vecchi film dove la donna deve scappare dal suo amante. Corse, corse come se stesse fuggendo dal suo passato.
Perchè ricordava così bene Julian? Il suo modo di parlare, la sua testa inclinata di lato, il suo sguardo divertito, preoccupato, testardo, capriccioso, arrogante, indagatore, selvaggio, antico e giovane allo stesso tempo. I suoi occhi di una sfumatura che aveva capito che non poteva scorgere da nessun'altra parte se non all'orizzonte nel momento esatto il cui il sole sta per sorgere. Calde lacrime iniziarono a cadere lungo le sue guancie, aveva voglia di urlare, voleva dimostrare che era ancora viva. Non voleva scivolare nel vuoto che si era formato nel suo cuore.
Correva, correva solo per sentire le gambe bruciare, il cuore pompare a ritmo accelerato. Correva, correva, correva....finché le sue gambe non incontrano il vuoto.

***

Il sole filtrava attraverso le ciglia chiuse, raggi prepotenti di un sole che si era alzato sul suo cuore spezzato. Jenny aprì gli occhi incerta. Dov'era?  davanti a lei si apriva una piccola pianura verde e luminosa, un ruscello, dei fiori. Si guardava intorno, cercando il motivo per il quale era li. Alzò la testa, si accorse della spaventosa scarpata sopra di lei.
''Forse sono caduta e sono svenuta'' si disse ringraziando il cielo di non essersi rotta qualcosa. Si alzò con attenzione, spaventata dall'idea di poter provare dolore.
Era incredibile, ma non si era fatta nulla. Non un graffio o un livido.
Iniziò a camminare guardandosi intorno, il cielo era privo di nuvole e luccicava, di un azzurro incredibilmente vivo. L'erba brillava sotto il il calore del sole, Jenny la  guardava affascinata. Forse fu per questo che non si accorse subito della presenza alle sue spalle, a gli occhi che la osservavano.
-Jenny?- domandarono gli occhi emergendo dalla fiocca ombra degli alberi. Lei trattenne il respiro, era incredibile, non voleva crederci. Julian era davanti a lei, bello come un Dio greco o come un angelo...anche se lui non si poteva definire un angelo, anzi. Lui era un demone, un uomo ombra, l'uomo nero. Era cattivo, capriccioso, arrogante. E le era mancato da morire.
-Julian.- Disse iniziando, neanche lei sapeva il perchè, a piangere singhiozzando. Gli corse incontro ma le cedettero le gambe, e lui la raggiunse subito per evitare che cadesse. Jenny si accoccolò al suo busto, rimanendo in quell'equilibrio precario, in piedi. Il suo cuore, così simile al cuore di un umano, batteva ancora, era così vivo. I suoi capelli erano così morbidi, riscaldati dalla luce del sole.
-Julian- ripeté interrompendo quel nome scossa dai singhiozzi.
Lui la strinse a se, incredulo. Le toccò i capelli, le accarezzò la nuca, lei era li, bella come l'ultima volta in cui l'aveva vista.
-Julian- ripeté per la terza volta Jenny, alzandosi un po' per abbracciargli il collo, le spalle. Non voleva lasciarlo, per nessun motivo, il suo odore era così buono, era l'essenza di una foresta selvaggia, della roccia, del mare in tempesta. Un misto sconvolgente e pericoloso, incredibilmente eccitante.
-Perchè sei qui?- domandò Julian senza allontanarsi da lei.
-Sono caduta.- gli rispose, sciogliendo a malincuore l'abbraccio. -Forse ti sto sognando- aggiunse triste.
Lui si sedette per terra e lei lo imitò -Sognando?- la guardava stupito, studiandola in ogni dettaglio, accarezzandola con attenzione come se potesse sparire in qualsiasi momento. Poi fece scorrere le dita lungo i capelli, gialli come il sole, e intorno a gli occhi di un verde vivido e splendente. Anche Jenny gli accarezzava il viso, lasciandosi avvicinare da quel lupo dagli occhi di un blu indescrivibile, lasciando che il suo corpo navigasse il quei laghi profondi e cristallini.
-Sei davvero qui- sussurrò lui mentre si sdraiavano sull'erba morbida.
-Sono qui- ripeté lei, osservando bene quel viso. Sembrava stupito e anche un po' triste. Perchè sei così triste? voleva chiedergli, siamo insieme ora.
-Non saresti dovuta venire così presto- le disse come se leggesse i suoi pensieri. Il tono era neutro, con una sfumatura dolce che a Jenny fece girare la testa. Quello sguardo la confondeva.
-Perchè dici cosi? Io sono stata così stupida, non me ne ero mai resa conto, tutto ciò che volevo eri tu.- si accorse che le lacrime avevano iniziato a scorrere lungo le guance. Era così bello, così lontano dall'oscurità, dalle tenebre che di solito lo avvolgevano. Aveva uno sguardo così cristallino, così sincero. Si accoccolò al suo petto, senza riuscire a fermare i singhiozzi che le attanagliavano il petto, lui la avvolse con il braccio come un lenzuolo di seta nera.
-Ormai è tardi Jenny, non possiamo fare più nulla- le disse sussurrando quelle parole taglienti all'orecchio per poi baciarle il collo.
-No, ti prego. Fammi rimanere qui con te.- lo supplicò stringendolo ancora.
-Stai rinunciando a tutto, io voglio che tu sia mia ma non posso permetterti di buttare la tua vita.-
-La mia vita!- sbottò lei -La mia vita non ha più senso senza di te, niente ha senso. Mi muovo e sorrido come un automa da due anni, piango la notte e di giorno nascondo le occhiaie con del trucco. Sai perchè? Perchè non posso vivere la mia vita senza di te, non posso... non voglio chiederti di perdonarmi, sarebbe troppo. Ma voglio restare con te, farti capire che ho sbagliato, che ti amo- urlò allontanandosi da lui.
Julian inclinò la testa, sembrava in conflitto con se stesso.
-Io ti voglio- disse con voce serie, guardandola come se potesse penetrarla con lo sguardo. -Sei come una droga... o come una cura, non ne sono mai abbastanza sicuro- continuò con quello sguardo magnetico che faceva impazzire Jenny, la guardava come un cacciatore osserva la sua preda.
-Tu sei mia- aggiunse.
Jenny alzò il viso, guardando finalmente i suoi occhi. Un momento prima era stato dolce, un attimo dopo era di nuovo il lupo che azzanna l'agnello. Ma c'era qualcosa di dolce nelle sue parole, e Julian non era mai dolce.
-Sono sempre stata tua. Ma non lo avevo mai capito, non avevo mai capito quanto fossi importante per me.-
-E non voglio che tu soffra, per questo non volevo che venissi qui.- le disse avvicinandosi e prendendo tra le dita lunghe ed affilate una ciocca dorata. La prese tra le braccia, cullandola.
-Devo solo sapere...- sussurrò -Lo hai fatto di proposito?- domandò sciogliendo per un secondo il loro abbraccio.
Lei guardò prima la scarpata, poi il suo corpo ricoperto di sangue ancora steso per terra, in modo disordinato e con gli occhi vitrei e vuoti. Iniziò a tremare e Julian la strinse a se.
-Ora possiamo stare insieme per sempre Jenny.- disse accarezzandole il collo, era terrorizzata. Le piaceva, le piaceva vedere quella luce di paura negli occhi che si estingueva subito e che lasciava spazio alla sua enorme determinazione.
-Per sempre- ripeté in un sussurro.
Le sue labbra furono catturate  in un dolce conturbante bacio. Aveva dimenticato quanto fosse bello essere baciata da lui, quali emozioni faceva nascere dentro di lei. E in quel bacio era riuscita a vedere tutti gli aspetti che conosceva di Julian, come un cristallo che brilla sotto il sole. Si stesero al sole, lasciando che ogni problema, ogni incomprensione che era nata tra di loro si sciogliesse sotto il calore della luce.
Essere caduta, per quanto spaventoso potessere essere stato, anche se aveva paura, cadere era stata la cosa migliore che le potesse essere capitata.
Cadendo aveva imparato a volare.
 




****
E bene si, ho scritto una OS.
Prima di essere fustigata per questa decisione (c'è qualcuno che ancora aspetta il mio 15 capitolo di stranger) giuro che sto scrivendo!
Ieri notte mi è venuta l'ispirazione e non riuscivo a dormire se non scrivevo, giuro ç___ç
e poi mi sembrava un'idea carina, e vorrei tanto tanto sapere che cosa ne pensate.
un bacione grande grande :3
Cyanidelovers! 
   
 
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