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Autore: Miss Wixen    05/09/2012    3 recensioni
Che cosa succederebbe se Lea Michele e Cory Montheith non si fossero conosciuti durante le riprese di glee ma un po’ di tempo prima? Se si ritrovassero a dividere lo stesso appartamento?
Sarebbero nemici, amici o qualcosa di più?
Una convivenza forzata e divertente che forse si trasformerà in qualcosa di assolutamente imprevisto, uno scorcio su come potrebbe essere stata la vita dei due attori prima di approdare nel favoloso mondo di Glee!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Jonathan Groff, Lea Michele
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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UNO – L’appartamento

 
<< Salve la signorina Lea Michele Sarfati?>>
<< Lea Michele va benissimo. Mi dica>>
<< La contatto dall’agenzia immobiliare. Abbiamo un appartamento da proporle : Due stanze, ampio salone, cucina abitabile, arredato e riverniciato da poco, con un bellissimo terrazzo ben esposto. Se le interessa posso organizzare un incontro per vederlo>>
<< Sarebbe perfetto! E, mi scusi, quanto verrebbe?>>
<< 4000 dollari al mese, spese escluse>>
Breve silenzio.
<< Continui a cercare, grazie>>

 
 
<< John sono qui e aspetto che dovrei fare? Non ti perdonerò mai per avermi lasciata sola oggi!>>
Erano le dodici in punto ed era perfettamente in orario per l’appuntamento con Liam il suo nuovo agente immobiliare.
Erano ormai settimane che cercava un appartamento a New York con scarsi risultati.
Tutti gli appartamenti che rispondevano alle sue esigenze erano troppo cari e quelli che poteva permettersi si rivelavano squallidi buchi in posti dimenticati da Dio.
Non immaginava che fosse ancora più difficile di quei tempi trovare un appartamento a New York.
<< Si, va bene, questa volta cercherò di essere meno critica>> .
Si sistemò la sua gonna nera stretta lunga fino al ginocchio e rifece il nodino al colletto della camicetta bianca. Aveva optato per un look elegante ma allo stesso tempo non troppo impegnativo.
<< Ok John, ora devo lasciarti è arrivato Liam >> salutò il suo migliore amico e ripose il suo nuovo i-phone nella borsa e sorrise al signore vestito con un completo scuro che avanzava verso di lei.
<< Salve, sono Liam>> disse allungandole la mano.
<< Lea, molto piacere>>.
Fino a quel momento si erano sentiti solo telefonicamente, aveva cambiato agenzia immobiliare dopo che quella precedente aveva finito le offerte da farle.
Ma quel Liam le sembrava un tipo sveglio, le avrebbe trovato una casa. Ne era sicura.
Doveva avere una quarantina d’anni e sembrava un uomo distinto ed esperto, che sapeva il fatto suo insomma.
<< Allora la porto a vedere questo splendore>>
Lea sorrise e si fece guidare fino al nono piano dove doveva essere l’appartamento.
Liam prese le chiavi e aprì senza dare nessuna mandata.
<< Che strano, chi è stato qui prima non ha chiuso a chiave>> disse facendole spazio per entrare.
Appena Lea entrò si ritrovò in un salone con le pareti color nocciola arredato in maniera moderna, con un grande divano di pelle e un tavolino basso di cristallo, c’erano persino i tappeti e un televisore abbastanza grande.
Rimase a bocca aperta, di tutti gli appartamenti era il migliore che aveva mai visto.
<< L’appartamento è libero da subito e ha la vista sulla piazza, le faccio vedere>>
Liam la accompagnò sul terrazzo rettangolare decorato con diverse piante dai fiori molto belli e colorati, Lea si sentì come Alice nel paese delle meraviglie.
Quell’appartamento non era solo meraviglioso, aveva qualcosa in più le dava una sensazione di sicurezza e protezione, di casa.
Liam le fece vedere anche la deliziosa cucina tutta di marmo con le piastrelle bianche e rosse e alcune credenze di legno. 
Poi sentirono un rumore come di…. passi.
Liam sembrò sorpreso e entrambi si avvicinarono, passando nel lungo corridoio e attraversando di sfuggita il bagno, alla camera da dove provenivano anche delle voci. Sembravano risate.
Che fossero tornati i proprietari?
Appena entrarono nella stanza le due persone si girarono sorprese: una ragazza sulla trentina e un ragazzo che doveva avere la sua età. La ragazza aveva dei bellissimi capelli biondi freschi di parrucchiere e un tailleur molto elegante. Attaccato alla giacca aveva un cartellino, lo stesso che aveva anche Liam.
<< Kelly? Ma che ci fai qui? >> chiese stupefatto Liam alla ragazza bionda.
Lea sorrise imbarazzata.
Il ragazzo accanto a lei non sembrò scomporsi più di tanto.
Lea lo osservò, era alto, molto ed era sicuramente meno elegante della ragazza, aveva dei jeans scoloriti e una camicia a quadri sulle tonalità del rosso.
<< Faccio vedere la casa ad un cliente >> rispose altrettanto sconcertata Kelly.
<< Ma non ti avevano detto che avevo già io una cliente interessata?>>
<< Anche il mio cliente è molto interessato all’appartamento!>> asserì lei come infastidita.
Sembrava una gara a chi avesse il figlio più bello.
<< Signorina Sarfati mi dispiace per l’inconveniente. Farò delle telefonate.>> disse Liam guardandola mortificato prendendo il cellulare.
<< Va bene >> disse Lea.
<< E Lea Michele va benissimo>>
<< Mi scusi di solito chiamiamo per cognome i nostri clienti>>
<< Gia, ma il mio è un nome … d’arte, ecco>>
Il ragazzo alto di fronte e lei scoppiò a ridere.
Lea si girò verso di lui leggermente stizzita.
<< Mi compiace il fatto che la faccia ridere >> disse esibendo un enorme sorriso infastidito.
<< Mi scusi mi fa ridere la situazione!>>
Erano le prime parole che gli sentiva dire e già avrebbe voluto prenderlo a schiaffi. La guardava con quell’aria di sfida da chi parla con i matti.
Intanto Liam si era allontanato conversando animatamente a telefono con qualcuno dell’agenzia immobiliare.
<< Meno male! Almeno la mia mattinata non andrà sprecata visto che sono riuscita a farla ridere!>> disse con aria ironica Lea.
Il ragazzo fece un altro sorriso beffardo e si appoggiò al muro visibilmente seccato.
Dopo qualche minuto Liam tornò.
<< Mi dispiace ma deve esserci stato un malinteso e questo appartamento è stato segnalato come ideale per entrambi! >>
<< Mi ricorda quanto costa?>> chiese Lea avvicinandosi al suo agente immobiliare.
<< 3000 al mese spese incluse>>
<< Lo prendo!>> affermò Lea decisa.
<< Eh no mi dispiace! C’ero prima io, e con Kelly si parlava già di contratto!>>  disse il ragazzo allontanandosi dal muro scaldandosi leggermente.
<< Senta non so chi lei sia, ma sto cercando questo appartamento da più di due mesi! E poi lei cosa se ne fa di una cabina armadio? Ci mette la sua collezione di camicie di flanella dei grandi magazzini? >> disse Lea sempre più irritata avanzando verso di lui.
Ora erano davvero vicini e lei sembrava una nocciolina dal basso del suo metro e cinquanta e dovette inclinare la testa per guardarlo negli occhi con il suo famoso sguardo minaccioso.
<< Come si permette di prendere in giro il mio abbigliamento! Questa casa spetta a me, sono arrivato prima, quindi perché non prende la sua borsa super griffata, la sua arroganza e il suo nome d’arte e non se ne va a cercare un altro appartamento? Ha cercato per due mesi può farlo per altri tre per quanto mi riguarda!>>
Lea aprì la bocca ma la richiuse ingoiando solo aria.
Ci fu un brevissimo secondo di silenzio in cui il ragazzo assunse un’espressione di soddisfatta vittoria mentre Lea cercava le parole da dire.
Gli avrebbe dato volentieri un cazzotto in faccia, ma avrebbe dovuto prendere una scala.
<< Lei deve lasciarmi questo appartamento!>> disse in fine con un tono che in seguito le sembrò al quanto patetico.
<< E di grazia, per quale motivo?>> chiese lui quasi divertito tenendo la testa abbassata per poterla guardare negli occhi, incrociando le mani al petto.
<< Perché… sono una donna!!>>
<< La cavalleria è morta tempo fa!>>  rispose lui con tono di sfida.
<< Bene, signor.. >>
<< Cory Monteith >> disse il ragazzo tranquillo.
< Bene signor Cory Monteith ora andrò in agenzia e vedremo a chi verrà assegnato questo appartamento!!>> disse lei prendendo per un braccio Liam che era sempre più mortificato e uscendo dalla porta.
<< Ma vada dove le pare! E ricordi questo nome perché è quello che leggerà sulla targhetta del citofono di questo appartamento!>> sentì Lea urlare prima di sbattere la porta alle sue spalle.
 
Lea , scortata da Liam, si precipitò immediatamente in agenzia chiedendo di poter parlare con la direttrice.
Una volta nel suo ufficiò si ritrovò di fronte ad una donna sulla cinquantina con i capelli neri corti e degli occhialetti da vista sistemati sul naso aquilino.
<< Salve >> le disse la Mrs Stewart facendole segno di accomodarsi.
<< Buongiorno, mi scusi l’invasione, ma sono davvero molto interessata ad un appartamento che a quanto pare è stato contemporaneamente promesso ad un altro vostro acquirente.>> disse cercando di sfoggiare il suo tono diplomatico e il suo miglior sorriso.
La direttrice ascoltò annuendo.
<< Mi dispiace per l’inconveniente. Ci capita raramente, visto che siamo soliti abbinare un solo acquirente ad ogni appartamento per evitare queste spiacevoli situazioni!>> disse lei con un tono di voce molto professionale ed armonioso, tanto che Lea fu costretta a calmarsi ed annuire.
<< Capisco, ma come ci si comporta in questi casi? Insomma io vorrei quell’appartamento>> disse sfoderando il suo sguardo implorante.
<< L’unica soluzione è fare un’offerta più alta>>
<< Ecco il problema è che per il momento non posso permettermi un appartamento che costi più di 3000 dollari, per questo motivo quell’appartamento  sarebbe davvero perfetto per me. >>
<< Immagino… >> disse la signora togliendo gli occhiali e cercando di riflettere.
<< Però a breve dovrò sostenere un provino per una serie televisiva, quindi magari potrei permettermi di rilanciare con un’offerta più alta >> disse Lea con un barlume di speranza nei suoi occhi.
<< Non potrei in tal caso sfrattare il suo acquirente dopo un paio di mesi?>>
<< Temo di no mia cara >> disse con un sorriso comprensivo.
<< Se il nostro acquirente firma il contratto dovrà aspettare lo scadere di quest’ultimo per prendere possesso della casa>>
Lea fece un sospiro sconsolato. Non c’era soluzione o quel perticone mollava l’osso o la casa dei suoi sogni poteva anche scordarsela.
<< Però potrebbe esserci un’altra opzione>> ammise cauta Mrs Stewart.
<< E sarebbe? >>
<< Potreste divedere l’appartamento, essere coinquilini, infondo l’appartamento ha due stanze abbastanza grandi, e due bagni.>> cominciò alzandosi guardando Lea dritta negli occhi.
<< Non mi sembra il caso… >> biascicò Lea.
<< Si tratterebbe di sei mesi, un anno al massimo. Lei vede come va con il suo lavoro e nel caso poi potrà fare un offerta più alta per avere l’esclusiva sull’appartamento.>>
Lea ci pensò qualche secondo.
Condividere la casa con uno sconosciuto alto, irritante e con uno dubbio gusto nella moda.
Come avrebbe potuto fare? Se lo conosceva appena e già avrebbe voluto prenderlo a schiaffi?
<< No, mi dispiace ma non se ne parla. Dividere l’appartamento con uno sconosciuto? Non fa per me, la ringrazio!>> disse alzandosi improvvisamente a disagio.
<< Ci pensi, è l’unica alternativa che ha>>
 
<< No John! Non andrò mai a vivere con quello! Neanche se fosse l’unico appartamento sulla terra! >>
<< Ma perché no?>>
<< Perché lo affogherei con il cuscino la prima notte, e un omicidio sulla fedina penale, per quanto possa fare notizia, non aiuterebbe molto la mia carriera!>>
Lea in quei due mesi era stata ospite di John, il suo migliore amico e come ogni mercoledì sera si mettevano sul divano a mangiare gelato di soia e guardare stupidi programmi trash alla tv e spettegolare.
<< Perfetto allora continua pure  a vivere qui! >> disse John spostando le gambe di Lea dalle sue per alzarsi e prendere le noccioline in cucina.
 << Ah, domani viene Jason per cui dovresti farti un giro a meno che non ti piaccia guardare!>> disse ridacchiando versando le noccioline nella ciotola.
<< Ma la smetti di ricordarmi in continuazione quanto sei gay!>> disse Lea lanciandogli un cuscino, mancandolo.
<< Hai una pessima mira!>> la prese in giro tornando alla sua postazione sul divano lasciando che la sua migliore amica risistemasse le gambe sulle sue sdraiandosi.
<< E comunque te l’ho detto il primo giorno che ci siamo incontrati che sono gay! >> la rimproverò ridendo.
Lei e John si erano conosciuti nove anni prima. Lea aveva solo quattordici anni quando le era stato assegnato il ruolo di Wendla Bergmann in Spring Awakening.
Fu in quell’occasione che conobbe Jonathan Groff che aveva quindici anni e interpretava Melchior Gabor, suo partener in scena.
Sebbene all’inizio rimase delusa nell’apprendere che John era palesemente e irrimediabilmente gay, lui e Lea erano diventati inseparabili da allora, quasi fratelli.
Del resto condividere un palcoscenico per tanti anni e tutte le battaglie per portare in scena uno spettacolo meraviglioso, ma dalle tinte forti come Spring Awakening aveva unito il cast tanto da farlo diventare una famiglia.
Il giorno della loro ultima replica, avvenuto l’anno prima, fu terribile. Nessuno dei due voleva andare via da quel progetto che aveva visto nascere e crescere con loro, ma dopo due anni di repliche ininterrotte dovevano anche favorire il ricambio degli attori, e quindi la produzione con le lacrime agli occhi fu costretta a cambiare l’intero cast.
John era riuscito ad accaparrarsi dei personaggi in diverse serie televisive, mentre Lea aveva fatto fatica a trovare un altro ingaggio. Ma non perdeva le speranze. Ce l’avrebbe fatta, avrebbe realizzato il suo sogno prima o poi.
<< Senti sai cosa penso?>> le disse all’improvviso John interrompendo il suo momento di riflessione.
Lei lo guardò perplessa aspettando che continuasse.
<< Che devi accettare la proposta per l’appartamento>>
<< Ancora John credevo  avessimo chiuso l’argomento>> disse lei sbuffando.
<< E invece no!  >> disse lui come se avesse avuto un’idea brillante alzandosi di scatto, buttando per aria le gambe di Lea e obbligandola a mettersi seduta.
<< Se tu accetti mia cara, stanne certa che l’altro ragazzo appena avrà sentito l’offerta la rifiuterà immediatamente sapendo che tu hai accettato!>>
<< E perché dovrebbe farlo?>>
<< Avanti Lilybù… >> cominciò pronunciando quel nomignolo che le aveva affidato a quindici anni e che Lea odiava.
<< Chi vuole vivere con una pazza esaurita come te!>>
Lea offesa gli lanciò un altro cuscino colpendolo in pancia questa volta.
<< Senza offesa!>> aggiunse John porgendole il cuscino.
Lea tirò un sospiro.
<< Forse hai ragione!>> ammise alla fine.
<< Infondo non vedo perché debba rinunciare a quell’appartamento!>>
<< Soprattutto perché sarà tuo completamente in un paio di giorni!>> disse John soddisfatto della sua idea.
<< Così finalmente non dovrò sentirti russare tutta la notte!>> disse entusiasta alzandosi in piedi sul letto.
<< Senza offesa>> aggiunse appena vide l’espressione offesa disegnarsi sul volto dell’amico.
<< Chiamo subito l’agenzia!>> disse saltando giù dal letto e correndo a prendere il suo telefonino.
<< E io non russo comunque!>> le urlò John leggermente stizzito.
Lea rise prendendo il telefono e compose il numero.
Si morse un labbro sperando che fossero ancora aperti. Dopo qualche squillo una voce familiare rispose.
<< Mrs Stewart? Sono Lea Michele. Accetto la proposta della convivenza. Avverta pure l’altro acquirente. >>
 
Angolo della scrittrice *__*
 
Ciao a tutte! Come va?
Mi è venuta questa idea guardando per la milionesima volta l’omonimo film Amici di letto( che adoro!) e non sono riuscita a non buttare giù questa storia!! Spero vi piaccia!!!
Cercherò di postare ogni mercoledì, parallelamente continuerò anche a scrivere l’altra storia, ovviamente, anzi se non l’avete ancora fatto e vi va di passare a leggerla si chiama Remember me  ed è nella sezione telefilm-Glee.
Vi mando un bacio e aspetto con ansia eventuali commenti, suggerimenti e critiche!!
XO XO
M.W.
  
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