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Autore: KairiXDD    06/09/2012    3 recensioni
"I nostri respiri affannati, le nostre mani che si stavano per unire, le lacrime che mi solcavano il viso al solo pensiero di cosa sarebbe potuto accadere, se ci avessero visti gli altri, se avessi detto di amarti...
Se solo io avessi potuto amarti, se solo tu avessi potuto amarmi."
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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La mia memoria, così buona quanto bastarda, in momenti come questi… Mi fa ricordare perfettamente tutto ciò che è accaduto.
La prima volta che ci siamo visti è stata quando eravamo ancora alle medie. Erano appena iniziate le presentazioni, ma nessuno voleva cominciare per primo.
Allora un ragazzino, abbastanza alto, ma con la faccia ancora da bamboccio, si è alzato dalla sedia e, con un tono di voce calmo e deciso, ha fatto la sua presentazione, cercando di rompere un po’ il ghiaccio.
L’ho detestato sin da subito.
Tutto curato, in ogni minimo dettaglio, con la sua camicetta ben abbottonata, i jeans firmati e l’aria da saccente; che per parlare, usava spesso termini ricercati, adeguatamente scelti dal suo vasto repertorio lessicale, e ben scanditi, ed accompagnati da una gesticolazione che sembrava altrettanto studiata –neanche stesse prendendo parola ad una importante conferenza.
Insomma, il classico figlio di papà, il classico perfettino del cazzo che si crede chissà chi e che, con quel suo discorso –che doveva essere una presentazione, ma lui l’ha trasformata in un discorso- , voleva dimostrare a tutto e a tutti quanto fosse figo ed intelligente.

Mentre continuava con la sua parlantina, mi scappò un mezzo sorriso.
Un sorriso da sfida.
Alzai lo sguardo verso di lui e lo fissai, divertito ed eccitato dall’idea di avere qualcuno con cui fare a gara.
Evidentemente, l’avversario riuscì a leggermi negli occhi, perché, quando si voltò verso di me, si fermò un attimo per riprendere il fiato, e mi rispose con un sorriso quasi beffardo.
Allora, la sfida era oramai iniziata.
-Questa sarà una lotta all’ultimo sangue- dissi, sottovoce.
Ho sempre odiato perdere, e, ancora di più, contro tipi del genere, che si credono all’in sopra di tutto e di tutti. Non gliel’avrei mai data vinta. Gli avrei fatto subito capire chi fosse il migliore, fra i due.

“Vincerò io.”

Sono sempre stato il più bravo in qualsiasi materia.
Matematica, Scienze, Italiano, Geografia, Storia, Tecnica, Educazione Fisica… Riuscivo sempre ad ottenere il massimo dei voti. Nessuno mi superava, ed in pochi riuscivano a pareggiarmi; e quei pochi che mi pareggiavano e cercavano di superarmi, si arrendevano subito dopo.

Lui però era diverso.

Sebbene non fosse al mio stesso livello, ed in educazione fisica fosse una vera schiappa, lui continuava a cercare di superarmi  in qualsiasi modo. Mentre gli altri, quando prendevo un voto alto, mi elogiavano ed ammiravano come cagnolini scodinzolanti, lui si complimentava con me, ma con un certo tono di rammarico –solitamente perché non riusciva a prendere il mio stesso voto per pochi punti-, e poi mi fissava negli occhi come per dire “mi hai superato questa volta, ma io non mi ritirerò dalla sfida che mi hai lanciato.”

Fabio era alto, bello ed intelligente…
Ma nonostante tutto, aveva scarso successo con le ragazze.
Forse perché, una volta che l’avevi conosciuto, scoprivi che era una persona completamente diversa da come te l’eri pitturata. Fabio è… una persona alquanto bizzarra. Ed imprevedibile.
Con lui non sai mai cosa ti possa accadere. Fa certe battute alle quali riesce a ridere solo lui, non si capisce mai quando voglia scherzare o fare il serio, è goffo e maldestro, non sempre capisce quando è il momento giusto per parlare, e non sempre riesce ad usare le parole adatte, ha poco tatto, e, comunque, in qualsiasi situazione, cerca sempre di atteggiarsi da grande figo e sapientone –quando di muscoli ce ne ha ben pochi ed usa certi termini che non si sentono più dall’era preistorica…
Ma con lui io mi sono sempre divertito. Lui è stato uno fra le poche persone con le quali sono riuscito ad avere dei dibattiti seri, delle belle argomentazioni.

Io, sebbene continuassi ad essere il migliore della classe e a superarlo in tutte le materie, non avevo vinto la sfida.
Nessuno dei due ha mai vinto la sfida.
Perché io avevo sì potere su di lui, ma in ambito scolastico.
Lui, pian piano, stava esercitando un potere sempre più enorme su di me e sulla mia vita.
Lui, il mio avversario, colui che avrei dovuto odiare per sempre…
Quell’essere insopportabile, insignificante, ed imbranato…
Stava iniziando a catturare la mia attenzione.
 

ed, in breve tempo, i miei sentimenti, la mia ragione, i miei ricordi, i miei sogni…

   
 
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