Il crack della smaterializzazione rompe il silenzio teso che sembra soffocare i presenti. In quella frazione di secondo, però, Hermione Granger ricomincia a respirare. La sua vita torna a scorrere a velocità normale, e quasi non le importa delle perdite recenti. Quasi.
Mentre le parole "vigilanza costante" le risuonano nella mente, sente il proprio corpo muoversi da solo e correre, come attratto da una calamita, verso il ragazzo di fronte a lei. Poi le sue braccia lo stringono -o meglio- si aggrappano a quel corpo che sta tornando al suo aspetto normale, e che a lei piace tanto.
Lo guarda ritrasformarsi col fiato sospeso, come se temesse di non vedere ciò che spera.
E invece va tutto come previsto: i capelli tornano rossi, la cicatrice sparisce e le spalle si allargano. E lei si ritrova piccola nelle braccia di quello che, a confronto di Harry, sembra un gigante.
Ma avverte come una sensazione di inadeguatezza, e ci mette qualche attimo a capire perché. Gli occhiali.
Si affretta a toglierglieli, perché non riuscirebbe a provare quello che prova per Ron se lui somigliasse ad Harry, poi lo stringe forte e quasi non sente il racconto di Tonks.

"Davvero?" chiede Hermione, guardandolo come se fosse la cosa più bella al mondo. E forse è la cosa più bella al mondo. Per lei, almeno.
"Sempre questo tono sorpreso.." svicola imbarazzato il ragazzo mentre nel suo cuore, nella sua mente, in ogni centimetro del suo corpo, tanti piccoli Ron -che sono parte del suo Ego- ballano, festeggiano e cantano, urlando la sua felicità per quello che, per lui, è la cosa più bella del mondo, mentre agli occhi degli altri, è e rimarrà solo lo sguardo di una ragazza intelligente e coraggiosa, anche se carina.
E con una bella pelle.