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Autore: saramichy    06/09/2012    1 recensioni
Questa storia è stata scritta per il contest di Violet Aquarius "Gary Stu, noi ti amiamo!" e narra le vicende di Andrew Percival Light, figlio di Penelope Light e di un suo passato amore. Il ragazzo è nato nel gennaio del 1998, quindi nello stesso anno di Teddy Remus Lupin,, lo troveremo ad Hogwarts, assieme alla sua migliore amica Phoebe Williams, della quale si innamorerà.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Weasley | Coppie: Audrey/Percy, Teddy/Victorie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Weasley o Light

Weasley o Light?:


Weasley o Light

Andrew e Phoebe erano appena entrati sull'Espresso, mentre Penelope li guardava fiera di come erano diventati quando, ad un certo punto, vide nella folla assiepata vicino al treno la sagoma familiare di Percy e il sangue le si gelò nelle vene. Continuava a sorridere verso il figlio che aveva appena trovato posto nello scompartimento ed aveva abbassato il finestrino per salutarla, ma vedendo avvicinarsi il padre del ragazzo si era spaventata; pensava che lui avesse saputo, ma si sbagliava di grosso. Arrivato vicino a lei, Percy aveva sorriso e l'aveva salutata.

«Penny, ciao! Quanto tempo! Pensavamo che ti fosse successo qualcosa, non ti sei più fatta sentire e persino i tuoi genitori non avevano tue notizie. Sono contento di vedere che stai bene.»

Penelope era rimasta basita, quindi lui aveva cercato sue notizie? Ma da quando era tornato ad essere così socievole ed espansivo? Sembrava di essere tornati ai tempi di Hogwarts, quando loro due avevano iniziato la loro relazione. L'idillio di quella riunione, però, fu interrotto da una donna con i capelli castani, lunghi e mossi. La donna si era stretta al braccio di Percy, quasi come se volesse marcare il suo territorio, proprio come facevano i cagnolini. Dietro di lei, erano poi spuntate due piccole testoline dai capelli rossi: due bambine che assomigliavano molto ad Andrew e Percy. In un attimo, Penelope capì: quella doveva essere la moglie di Percy e le loro bambine. Il colpo che sentì al cuore venne mascherato da un sorriso, sempre conscia di essere sotto gli occhi di suo figlio.

«Mi sono trasferita anni fa in Irlanda, quando hanno iniziato a sentirsi gli effetti della ricomparsa di Voldemort. Ora sono tornata ed ho accompagnato mio figlio al treno, deve frequentare Hogwarts quest'anno.»

Avrebbe tanto voluto dire nostro figlio, ma si rendeva conto che la situazione era cambiata. Percy aveva due bambine ed una moglie e lei non voleva turbare la serenità di nessuno, tanto meno di due piccole che non avevano colpa alcuna se non quella di avere lo stesso padre di Andrew.

«Percy, chi è la tua amica?»

Dopo quello che aveva detto Penelope, Percy era rimasto a guardarla e quando aveva sentito la parola figlio era rimasto assente e bloccato sul posto, così a parlare era stata Audrey, sua moglie.

«Scusatemi, sono proprio un maleducato, non vi ho ancora presentate. Dunque, questa è una mia ex compagna di scuola, Penelope Light e loro sono le mie due figlie: Lucy e Molly Junior. Mentre lei è la stella di casa: mia moglie Audrey.»

Percy era certo che se avesse detto la verità ad Audrey, e cioè che Penelope era la sua ex ragazza, lei sarebbe andata su tutte le furie ed aveva optato per un'ipotesi più tranquilla.

«Piacere di conoscerti, Audrey. Sono sicura che hai fatto un'ottima scelta sposando Percy, era un ragazzo brillante fin dai tempi di Hogwarts.»

Ma come le uscivano certe frasi, ancora non sapeva dirlo. Si era autoimposta di essere tranquilla e calma, ma forse lo era un po' troppo in quel momento.

«Ne sono convinta anche io. E' un piacere conoscere qualche amico di Percy, sai lui non è un tipo molto socievole e, quando gli ho chiesto di presentarmi qualche suo amico, ha sempre finito per farmi conoscere dei parenti alla lontana.»

Penelope era sicura che Percy non avesse amici. Era sempre stato un tipo schivo, senza troppe idee strane nella testa e ai tempi della scuola si dedicava solo allo studio e a lei, quindi niente amici.

«A proposito, come mai siete qui? Le vostre bambine sono ancora troppo piccole per poter andare ad Hogwarts e da quello che ricordo i tuoi fratelli sono tutti già grandi e vaccinati. Chi è il fortunato o la fortunata che accompagnate?»

Percy si era riscosso a quella domanda ed aveva risposto, tralasciando il fatto che Penelope stesse accompagnando il figlio e che la cosa pareva averlo scosso più del dovuto.

«Abbiamo accompagnato un amico di famiglia. Il figlio di Remus e Ninfadora: Teddy Lupin. Eccolo, ha appena trovato posto in quello scompartimento.»

Mentre Percy le segnava il ragazzo, Penelope si girò e si accorse che Teddy era finito nello scompartimento di Andrew, il quale continuava a guardare fuori dal finestrino con aria decisamente alterata. La donna sapeva che aveva riconosciuto il padre, ma quello che la feriva veramente, era che il ragazzo sembrava sul piede di guerra ed alternava lo sguardo da lei a lui. Si riscosse da questi pensieri, quando vide una ragazzina bionda correre sotto il finestrino e salutare Teddy, così con sguardo interrogativo si voltò verso Percy che sorrideva alla sua nipote.

«Quella è mia nipote: Victoire. La prima figlia di Bill e Fleur, l'anno prossimo frequenterà anche lei Hogwarts, a meno che non decida di andare a Beauxbatons come la madre.»

Penelope sorrise, forse la ragazza aveva un piccolo debole per Teddy e stentava a credere che sarebbe andata in Francia, avendo la possibilità di frequentare la stessa scuola di Teddy.

«E' proprio una bella ragazza, siete stati fortunati. Avete dei figli stupendi, ma d'altronde anche Andrew non è male.»

Percy si era riscosso e l'aveva guardata per poi farle una domanda alquanto insidiosa.

«A proposito di tuo figlio, dov'è?»

Penelope aveva deciso di dire la verità, visto che ormai era arrivata a metà strada.

«E' nello stesso scompartimento di Teddy. Il ragazzo con i capelli rossi, quello è Andrew.»

Non sapeva se aveva fatto la scelta giusta, ma tanto valeva provare, anche se avesse effettivamente visto quanto gli assomigliava, non poteva chiederglielo davanti alla moglie. La risposta di Percy, però, la lasciò col fiato sospeso.

«Non si vede molto, si è appena ritirato dentro. Tutto sommato credo che sia un bel ragazzo se ha preso dalla madre.»

«Già.»

La risposta di Penelope sarebbe stata giusta se Andrew avesse ereditato qualche tratto somatico da lei, ma la verità era che assomigliava ogni giorno di più all'uomo che le stava di fronte e, nonostante la lontananza, lei aveva sempre percepito questa somiglianza.

*****

Andrew e Phoebe avevano cercato posto sul treno e, una volta trovato, si erano sistemati i bagagli. Poi, avevano abbassato il finestrino per salutare Penelope, ma Andrew aveva subito percepito che qualcosa nello sguardo della madre non andava. Loro avevano vissuto in simbiosi per parecchi anni e capiva all'istante se c'erano problemi. Quel giorno, era certo che ne fosse appena spuntato uno e, quando vide l'uomo che parlava con lei, capì che il suo peggiore incubo si era appena materializzato davanti a lui.

L'uomo dai capelli rossi doveva essere suo padre, ne era certo e il suo sguardo si indurì, passando da uno all'altro senza che se ne accorgesse. Odiava il padre, non tanto per il fatto che li avesse abbandonati, ma perché la madre soffriva ancora per lui. La sentiva spesso di notte piangere nel suo letto e, fin da quando era piccolo, lu si alzava ad andava a consolarla.

Ora era lì davanti a lui e l'unica cosa che passava per la testa di Andrew era che si assomigliavano e lui non voleva proprio saperne di essere come lui. Phoebe, in piedi accanto a lui, si era accorta che qualcosa non andava e aveva cercato di capire cosa stesse accadendo.

«Andrew, che cosa c'è? Sembra che tu abbia visto un fantasma, mi dici che ti prende?»

Il ragazzo si era riscosso ed aveva parlato.

«Quello che parla con mia madre deve essere quel grand'uomo di mio padre: Percy Weasley. Non ha nemmeno la decenza di starle lontano, anche se è quasi scontato che le tre donne vicino a lui siano la moglie e le due figlie. Vorrei poter scendere da qui e dirgli quello che penso di lui, ma credo che mi tratterrò. Non voglio fare scenate e soprattutto non voglio avere niente a che fare con lui e la sua nuova famiglia. Per me esiste solo mia madre, i Weasley non saranno mai parte di me.»

Le parole dure che Andrew aveva detto, avevano colpito Phoebe. Erano anni che si conoscevano e che lei sapeva la verità su suo padre, ma sentirlo dire dalla voce del ragazzo era una cosa ben diversa. In quel momento, a stemperare gli animi, ci fu un colpo alla porta dello scompartimento ed un ragazzo con i capelli blu elettrico fece la sua comparsa.

«Salve, mi chiedevo se potevo sedermi qui assieme a voi. Gli altri scompartimenti sono quasi tutti occupati e voi mi sembrate decisamente due bravi ragazzi.»

Andrew sorrise a quello che si prospettava essere un buon amico e gli disse che poteva sedersi.

«Ma certo, accomodati pure. Fa sempre piacere allargare le proprie amicizie, io sono Andrew Light e lei è la mia migliore amica, Phoebe Williams.»

Teddy aveva risposto al sorriso e si era presentato anche lui.

«Io sono Ted Remus Lupin, ma tutti mi chiamano Teddy.»

I ragazzi si erano stretti la mano e poi anche Ted si era unito al finestrino per salutare. Ad un tratto, tra la folla si era presentata una chioma bionda di una ragazza, la quale aveva corso fin sotto il loro finestrino e aveva salutato Teddy.

«Teddy, ciao. Sono riuscita ad arrivare in tempo, prima che partissi. Mamma e papà non la smettevano più di farmi raccomandazioni su raccomandazioni. Prometti che mi scriverai ogni giorno? Voglio sapere tutto di Hogwarts, devo avere una descrizione dettagliata di ogni cosa, così potrò decidere meglio dove andare a scuola l'anno prossimo.»

Ted scosse la testa, la giovane Victoire voleva avere assoluta certezza di scegliere sempre la migliore tra le ipotesi e quindi fu facile lasciarsi sfuggire un sì dalla bocca.

«Va bene, Victoire. Ti scriverò ogni giorno e sarò il più dettagliato possibile, okay? Scusate, questa è la mia migliore amica, Victoire Weasley e loro sono dei nuovi compagni di scuola: Andrew e Phoebe.»

Le ragazze si sorrisero, ma Andrew si gelò all'istante dopo aver sentito il cognome. Lei doveva essere una parente del padre e lui non voleva avere a che fare niente con quella famiglia, anche se col tempo avrebbe finito per cambiare idea. Proprio allora, il treno fischiò e, mentre loro salutavano dal finestrino, partì verso quello che sarebbe stato un nuovo anno scolastico.

*****

Il viaggio in treno continuò all'insegna del conoscersi, soprattutto per quanto riguardava i loro propositi e le loro aspettative. Teddy aveva iniziato la conversazione chiedendo in quale delle quattro Case avrebbero voluto essere smistati e gli altri due avevano risposto molto volentieri.

«Io spero di essere inserito a Tassorosso. Era la Casa di mia madre e la nonna ritiene che sia quella più adatta a me, anche se potrei finire a Grifondoro, visto che mio padre è stato smistato lì.»

Andrew era rimasto colpito, quindi anche il padre di Teddy era un Grifondoro.

«Anche mio padre era a Grifondoro, ma io spero di entrare a Corvonero, come mia madre.»

Ted annuì.

«Corvonero, interessante. E' la Casa degli intelligenti, ritieni di essere pronto per un compito così arduo?»

Andrew rise.

«Ero il primo della classe anche nella mia vecchia scuola, chiedilo a Phoebe, lei era sempre la seconda.»

Phoebe annuì e poi decise di dire la sua in merito ed esternare le proprie paure, che stavano mano mano scoprendosi.

«Voi siete fortunati, sapete in quale Casa finirete. Io non ho mai avuto genitori o parenti ad Hogwarts, quindi non so nemmeno dove potrei essere smistata. Sono un pochino in ansia, sapete?»

Andrew non aveva mai pensato che Phoebe potesse sentirsi tagliata fuori dalla discussione o che si sentisse inadeguata. Le prese la mano per rassicurarla, ma fu Teddy a dissipare ogni dubbio dalla mente della ragazza.

«Non ti devi preoccupare, di solito il Cappello fa delle scelte giuste e se, proprio tu non ne vorrai sapere della Casa alla quale vuole assegnarti, puoi sempre dirgli dove vorresti andare. Lo zio Harry dice che il Cappello ascolta le tue volontà e fa quello che gli chiedi.»

Andrew era molto grato di aver trovato un ragazzo come Teddy, nonostante fosse vicino alla famiglia Weasley, riteneva che fosse un bravo ragazzo e un ottimo amico. I consigli di suo zio potevano tornare utili e decise di provarli alla prima occasione possibile. Il loro arrivo alla stazione di Hogsmeade li fece sobbalzare, anche se si erano già preparati. Scesero dal treno e ad attenderli come sempre c'era Hagrid, il gigante buono che richiamava a gran voce i ragazzi del primo anno.

«Primo anno! Primo anno, da questa parte!»

Ted accompagnò i suoi nuovi amici da Hagrid, il quale lo salutò con molto affetto.

«Ciao, Teddy. Pronto per il tuo primo anno?»

«Ma certo che sì. Come stai, Hagrid? E' un po' che non ti si vede, zio Harry dice che sei stato occupato.»

Hagrid annuì, chiamando ancora a sé i ragazzi del primo anno.

«Primo anno! Harry ha ragione, l'inizio dell'anno scolastico è sempre frenetico. A proposito, come stanno Ginny e i bambini?»

«Tutto bene, anche se James non vede l'ora di venire ad Hogwarts. Gli altri due sono più tranquilli, non sembrano nemmeno fratelli alle volte.»

Dopo i convenevoli, Hagrid fece salire i ragazzi del primo anno sulle barche che, attraversando il Lago Nero, sarebbero arrivate al castello. Phoebe era estasiata, per l'intera traversata il suo sguardo era catturato dall'imponente castello di Hogwarts ed una volta ai piedi delle scale si disse che questa era decisamente una nuova vita. Vennero condotti in Sala Grande dalla professoressa Sprite, che li lasciò al centro, davanti al tavolo dei professori. La professoressa di Erbologia prese una lista e ad uno ad uno chiamò i ragazzi per essere smistati. I primi ad essere chiamati erano due ragazzi che finirono a Grifondoro, facendo esplodere degli applausi dalla tavolata in fondo alla Sala, quello che, però, attrasse l'attenzione di Andrew era un ragazzo di nome Oliver Flitt, il quale squadrava senza alcun ritegno Phoebe.

«Oliver Flitt!»

La professoressa prese il Capello e lo mise in testa al ragazzo e subito dopo si sentì l'urlo del Cappello.

«Serpeverde!»

Teddy, accanto ad Andrew, gli disse in un orecchio che Serpeverde era la Casa in cui tutti i maghi oscuri erano stati smistati, ma che suo zio riteneva fosse la Casa di chi voleva assoluto prestigio e quindi non avrebbero dovuto combattere contro gli studenti verde-argento. Andrew ascoltò, ma la sua antipatia verso quel ragazzo non diminuì di una virgola, forse era geloso, ma di certo non lo avrebbe mai ammesso così apertamente. Gli altri ragazzi smistati non attirarono la sua attenzione, ma quando fu il suo turno, all'improvviso le gambe divennero molli e tutto il suo entusiasmo fu sotterratto sotto le scarpe.

«Andrew Percival Light!»

Odiava che lo si chiamasse con il suo nome completo, ma sapeva perfettamente che in un appello il suo secondo nome sarebbe uscito fuori prima o poi, ma nessuno poteva accostarlo a suo padre, tanto meno Teddy che lo guardava curioso di sapere dove sarebbe finito. Si diresse verso la sedia, che sembrava lontana anni luce da dove era fermo e si sedette. La donna gli mise il Cappello in testa e quello prese a parlare.

«Un altro Weasley, uhm! Vedo che sei esattamente come tuo padre, orgoglioso e volenteroso, credo che staresti molto bene a Grifondoro.»

Andrew scosse la testa, non voleva affatto entrare a Grifondoro. Poi le parole di Teddy gli vennero in mente e decise di provare, non costava niente in fondo.

«Ti prego, ti prego, niente Grifondoro. Tutto tranne Grifondoro.»

Il Cappello riprese a parlare nella sua testa.

«Niente Grifondoro, d'accordo. Anche se saresti stato molto bene in quella Casa, ma forse il tuo cervello potrebbe andare bene anche a Corvonero!»

Andrew si accorse solo allora che la conversazione era avvenuta nella sua testa e che solo l'ultima parola era stata gridata dal Cappello, perché il tavolo dei Corvonero si era messo ad applaudire. Quindi con grande sollievo si alzò e si diresse verso di loro. Dopo fu il turno di Teddy, il quale fu smistato a Tassorosso, proprio come la madre e solo all'ultimo venne il momento di Phoebe, la quale rimasta sola davanti a tutta la Sala si diresse barcollando verso la sedia. Andrew pregava con tutto sé stesso che la ragazza finisse a Corvonero assieme a lui e non a Serpeverde con quel Flitt, altrimenti sarebbe stato un duro colpo per lui. Pochi secondi dopo Phoebe lo raggiungeva al tavolo e si sedeva vicino a lui, in fondo non era andata tanto male: entrambi erano a Corvonero e sarebbero stati compagni di Casa per i prossimi sette anni. Tutto sarebbe andato per il verso giusto o almeno lui lo sperava fortemente.






  
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