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Autore: Dearly Beloved    06/09/2012    4 recensioni
Le ossa si aggiustano, alcune ferite si rimarginano. Altre no-
[Lady Centric]
Genere: Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Dante
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lady teme quello che si nasconde agli occhi, nell'ombra, più di quello che può vedere senza difficoltà, per quanto quest'ultimo possa essere disgustoso e ripugnante.
Lady tiene sempre una luce sul comodino, e a fianco del letto il Kalina Ann, perché così pensa di essere indistruttibile. E invece è già distrutta.

-Le ossa si aggiustano, alcune ferite si rimarginano. Altre no-
 

Non piangere, nulla è reale.
La tua mente, adesso, proietta sui muri le ombre che temi di più.
Non le hai mai sconfitte, non le hai mai veramente distrutte.
Tu lo sai, loro vivono dentro di te, ma ormai non esistono più.
Non esistono, ed è del contrario che vogliono convincerti, per tenerti ancora più in pugno di quanto non facciano già.
Spegni quella luce, affrontali nel loro territorio.
Tu hai solo paura del buio.


Stringeva con forza le lenzuola, la testa premuta sul guanciale e gli occhi aperti, sbarrati, terrorizzati, come quelli di un animale in gabbia.
La verranno a trovare anche stanotte, lo sente.
Verranno, (o forse sono già lì, ad aspettare, a guardarla da un angolino buio della stanza), e il Kalina Ann, distante poche decine di centimetri da lei, sembra improvvisamente lontanissimo. Non ha la forza di prenderlo, non ha la forza di muoversi di un solo millimetro.
Il Kalina Ann è inutile, non ha la facoltà di tenerli lontani.
Verranno da lei, la prenderanno in giro, le faranno i dispetti. Come ogni volta che spegne la luce.
Saranno orrendi, come sempre. A lei verrà da vomitare soltanto guardandoli.
Sobbalza ad ogni minimo scricchiolio.
Ha gli occhi aperti, sbarrati, terrorizzati, come quelli di un animale in gabbia, fissi sulla porta della stanza -della gabbia- che intravede a mala pena, immersa com'è nel nero più uniforme, compatto e profondo di cui lei abbia memoria. Le sembra quasi di vedere figure brulicare al suo interno, pronte a saltarle addosso da un momento all'altro.
Se aguzzasse la vista, strizzasse gli occhi, si accorgerebbe di come esse in realtà non sono altro che la sedia, il comò, l'armadio a muro foderato di stralci di giornali.
Lei non ci riesce, a guardare davvero all'interno del buio.
È tutto confuso e distorto dalla sua mente, non fa che ripetersi. O no?
Sente lo spostarsi dell'aria alle sue spalle, ma non vuole voltarsi: sa già cosa, o meglio, chi è venuto a farle visita.
Le sembra quasi di poterlo sentire respirare, o no, aspetta, sta forse trattenendo una risata?
Lady trema di paura e di rabbia. Lui non può ridere della sua paura, non deve. Si volta, e non vede niente. Soltanto il nero, ancora, ovunque.
Nella sua mente di forma un'immagine, un volto che vorrebbe dimenticare per sempre, ma che non riesce a cacciare via.
È pallido, e la guarda sorridendo.
Sorride perché gode nel confonderla, la farà impazzire, lo sa. Continuerà a tornare finché lei non diventerà polvere come lui, finché non lo raggiungerà all'Inferno.
Arkham ha le cavità oculari vuote, porta in testa un cappello da giullare, e ride, ride, ride, come un pazzo. Le porge un proiettile, senza smettere di ridere.
È intriso di sangue che si è seccato, che ormai è quasi nero. Non si distingue quasi più, in mezzo al nero.
È uno di quelli che gli aveva ficcato in testa.
Lasciami in pace! Vattene!
Preme la testa sul cuscino, affonda le unghie nella sua carne, le nocche sbiancano, e il rosso non è che una macchia un po' più scura in mezzo al nero.
Lady trema spasmodicamente.
D'un tratto c'è una donna pallida accanto a lei, i cui occhi sono puntati nella sua direzione. Quegli occhi non la vedono, però.
Ha il collo ferito, e sulla pelle bianchissima spiccano rivoli scarlatti.
La donna poggia la testa sul suo stesso cuscino, con i capelli scuri e lisci in disordine. Le due si vedono, ma non riescono a guardarsi.
Arkham ride.
Mary sussulta, lei è bella, è come guardarsi allo specchio. Sembra solo di qualche anno più vecchia, e ha gli occhi diversi dai suoi. Lei li ha ereditati dal padre.
La donna è morta.
E una voce -la coscienza- dice che è colpa sua. Sì, sua. È lei la vera carnefice.
Non parlare!
L'hai uccisa tu, che quella sera rincasasti tardi, ricordi? O hai già dimenticato?*
Stai mentendo, vai via!
Mary non riesce più a controllare il battito del cuore, e grida, e si lamenta, si passa le mani sporche di sangue sul bel viso, e si copre gli occhi.
Sua madre continua a dormire con lei, sul suo letto. Suo padre ride. Non ha smesso neppure per un attimo. Le lenzuola sono intrise di sudore, il cuscino è zuppo di lacrime -non si era neppure accorta di aver pianto-, il suo corpo trema violentemente, senza che lei possa controllarlo, ed i suoi occhi si sono abituati al buio.
 

Un uomo dai capelli bianchi la fissa in silenzio da un angolo della stanza, preoccupato e rassegnato.
È entrato dalla finestra, senza farsi sentire.
Nella stanza ci sono solo loro due, non c'è mai stato nessun altro.

 

 

 

Note dell'autrice schizzata.

Allors.
Per prima cosa, grazie a Rakelle che l'ha letta in anteprima, Gentile con la G maiuscola, lei♪
L'ho scritta esattamente 26 giorni fa, questa shot, quando sono stata svegliata nel cuore della notte da un giocattolo di quando ero piccola. Ecco, quelli che premi un tasto e parte la musichetta, della Chicco possibilmente. Viste le circostanze in cui l'ho scritta e senza contare che mi drogo, si capisce che è uno schifo totale.
Però la musichetta della Chicco mette terrore, no?
Quindi, abbiamo una Lady con le allucinazioni e un Dante che la guarda atterrito e che sta per chiamare un manicomio.
In pratica, un po' di tempo prima di scrivere questa roba, ho giocato ad un paio di missioni del 3, spolverato per l'occasione (♥), e ho notato che quel coglio-coffcoff di Jester era troppo inquietante, e ho detto "questo me lo sognerò la notte". Ecco tutto.
Ah ah ._.
Anyway, grazie a chi ha letto e a chi recensirà.♪

*ho letto nel secondo volume del manga (Code 2: Vergil, che è anche l'unico che abbia mai avuto in mano) che Kalina Ann fu uccisa dal marito proprio in un'occasione simile, quando Mary non era in casa. Dato che non so molto della storia di Lady prima dell'incontro con Dante, ho ipotizzato che Arkham stesse solo aspettando di avere la figlia lontana, per compiere l'omicidio. Pensavo di arricchire un po' la mia cultura con il terzo volume del manga, quello dedicato a Lady e alla sua storia, che che io sappia non è mai uscito. E se non lo so io, che l'ho cercato come una disperata!
Uhm, beh, è tutto.
Addio♪

   
 
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