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Autore: Eynis96    06/09/2012    2 recensioni
Perché, spesso, un sorriso ci fa sentire meglio che tante parole.
One-shot dal sapore dolce e tenero :)
Se vi ho incuriosito....entrate e leggete! Si accettano critiche costruttive! :)
[Lucy/Peter come fratelli]
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucy Pevensie, Peter Pevensie
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era una tipica notte Britannica, ma più fredda del solito, la stagione estiva stava cedendo il passo a quella invernale.

Le due forze imperscrutabili si stavano dando battaglia senza esclusioni di colpi, ai tuoni si succedevano potenti scrosci d'acqua che assumevano un aspetto ancora più inquietante illuminati dai fulmini che si abbattevano implacabili al suolo.

Contemplando questo spettacolo naturale il giovane re Peter Pevensie pensava, mentre stava sdraiato nel suo letto caldo, incapace di dormire.

Era, quella, la prima notte da quando erano tornati da Narnia per la prima volta, e l'enorme casa del professor Kirke di cui erano ospiti a causa della guerra, rimbombava del rumore della pioggia e appariva tetra ed inospitale se confrontata con il grande palazzo di Cair Paravel.

Si chiese come mai si sentisse così triste, in fondo aveva sempre desiderato tornare a casa, riportare i suoi fratelli a casa sani e salvi...lo aveva promesso a sua madre....

Ma dentro di se sapeva qual'era la verità: Narnia gli mancava.

Gli mancava con tutti i suoi alberi così vivi, con le sue montagne, con le sue magiche creature.

Perché in fin dei conti era l'unico posto dove era riuscito a cambiare realmente la sua condizione, non come nel suo tempo, dove non poteva fare nulla per fermare la guerra e riportare a casa suo padre. Se ce lo aveva ancora un padre.

Mentre era assorto in questi lugubri pensieri udì dei piccoli passettini e qualcuno che ansimava come se avesse corso.

Si girò lentamente, e quello che vide non lo lasciò per nulla sorpreso.

La sua sorellina Lucy lo fissava con gli occhi lucidi, i capelli scarmigliati e tremante di freddo.

-Non riesco a dormire...- A quelle parole ricordò quante altre volte l'aveva accolta nel suo letto per rassicurarla da un brutto sogno o da un temporale particolarmente violento come in questo caso.

-Vieni forza!-le disse mentre spostava le coperte per farle spazio.

Lei gli sorrise e si accoccolò al suo fianco. Non gli avrebbe chiesto una storia, no, Lucy era una bambina con molta fantasia ma preferiva che le si raccontasse qualcosa di vero piuttosto che una fiaba: magari un aneddoto o un ricordo.

Sarebbe stata poi lei con la sua inesauribile creatività a rivisitare il racconto.

Quindi Peter di solito le raccontava qualcosa che a sua volta aveva appreso dal nonno, morto prima che lei lo conoscesse, ma questa sera sapeva che qualunque cosa le avesse raccontato, non sarebbe stato ciò che voleva sentire.

Perché quella notte, più del temporale, Peter aveva paura che Lucy pensasse di non poter più tornare a Narnia, e se era davvero così lui non sarebbe riuscito a consolarla in alcun modo, poiché era anche la sua paura più grande in quel momento.

Tuttavia appena ebbe trovato una posizione comoda la bambina rivolse lo sguardo verso il fratello e gli disse:-Il Signor Tumnus mi ha promesso che quando torno mi porterà a visitare le montagne più alte di tutto il regno...verrai con me Peter?-.

Al giovane ragazzo venne da sorridere, avrebbe dovuto saperlo che Lucy era certa che sarebbero tornati, e inspiegabilmente una piccola ragazzina riuscì a consolare un quasi-uomo più di chiunque altro al mondo.

-Certo che verrò!-rispose Peter con un sorriso:- Anzi faremo una gara a chi arriva prima...a proposito, sai cosa mi ha detto proprio ieri il Signor Castoro?-

A questo punto gli occhi di Lucy si illuminarono, però man mano che il fratello continuava la storia le sue palpebre si fecero pesanti e la coraggiosa ragazzina cedette al sonno con un'espressione beata sul volto.

Mentre Peter la osservava pensò a quanto tenesse alla sua sorellina.

Perché al di là di tutti i problemi che lui aveva e che si sarebbe trovato ad affrontare durante la sua vita, sapeva che quando sarebbe tornato a casa ci sarebbe sempre stata Lucy ad accoglierlo, a raccontargli entusiasticamente il mondo come lei lo vedeva, quel mondo che Peter percepiva come ingiusto e spietato, sapeva che ci sarebbe sempre stata lei a regalargli un sorriso quando ne aveva più bisogno.

Per questo sperava ardentemente che nessuno, tipo Edmund o Susan, distruggesse il suo piccolo mondo privato, sede delle sue certezze, già ben molto salde per una bambina di quell'età.

In quel momento sentì il bisogno di proteggerla, e mentre si addormentava promise a se stesso che ci sarebbe sempre stato per Lucy, ed era certo che, in qualche modo, anche lei lo sapesse.

  
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