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Autore: fann1kaoriyuki    22/03/2007    6 recensioni
Draco Malfoy ha un piccolo problema: si rinchiude in un mondo tutto suo a sognare... E'un mondo fittizio e illusorio dove lui e Harry Potter sono amici...
Genere: Romantico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Draco Malfoy piaceva molto sognare

A Draco Malfoy piaceva molto sognare.

Spesso perdeva tempo a guardare il vuoto completamente perso nel suo mondo di magia immaginaria e personale, un mondo dove non esistevano Signori Oscuri, marchi o quant’altro. Un mondo dove la sua famiglia era un modello da seguire, dove lui era famoso e ricercato, dove fosse il migliore in tutto, e, soprattutto, dove Harry Potter non fosse la sua nemesi ma qualcosa di ancor peggio: suo amico.

Era a conoscenza che più fantasticava su questo più tornare alla realtà diveniva difficile, ma ormai per lui era una droga inconscia.

Dovunque: a Pozioni, Trasfigurazione e a Divinazione. Ogni posto era buono per fermarsi, respirare profondamente, e sognare.

Entrare in quel mondo così utopico diventava tanto facile quanto bello, eppure aveva il particolare dono di riuscire a distinguere le due realtà e accettarle entrambe.

Quel mondo idilliaco era suo, solo suo, ed era perfettamente conscio di non poterlo rendere reale.

Non era un illuso né un pazzo sognatore, era semplicemente un rifugio nell’immaginario in cui amava immergersi quando poteva per sfuggire alla realtà.

Nei suoi pensieri inizialmente vinceva su ogni cosa contro Harry Potter, la sua reale nemesi. Ogni volta, infatti, vinceva e lui si prostrava ai suoi piedi.

Più i giorni passavano, però, più le fantasticherie sul Grifondoro peggioravano, iniziava ad avere di lui una visione così strana quanta personale: un ragazzo che cercava la sua amicizia e lo vedeva come proprio idolo.

Si era reso conto lentamente di quanto, il Potter della sua immaginazione, non fosse altro che la sua segreta speranza di ottenere, un giorno, l’amicizia del bambino sopravvissuto e, da allora, iniziò a fantasticare su un’ipotetica amicizia tra loro.

Su questo però, ogni tanto la sua concretezza veniva meno. Sebbene nei caratteri generali comprendeva perfettamente la netta distinzione tra mondo vero e fantasia, se riguardava l’amicizia con il moretto a volte iniziava a pensare di poterla concretizzare. Spesso s’interrogava sul perché fossero arrivati a quel punto, sul perchè fossero dichiarate nemesi e si era dato sempre la stessa risposta: era colpa sua.

Ora, con il senno di poi, aveva capito l’entità del danno creato dalla sua cocciutaggine e dall’educazione sbagliata, ma era ormai troppo tardi. Troppe cose erano state fatte e dette per poter rimediare.

Eppure i suoi sogni rimanevano nel suo cuore come segrete speranze folli e  velate emozioni mai provate seppur immaginate.

Spesso sentiva un vero dolore al contrasto tra le due realtà. Era come vivere una doppia vita in parallelo, un’altra vita che, purtroppo, sapeva di non poter concretizzare.

E dunque sognava: immaginava ipotetiche conversazioni, ipotetiche battutine scherzose, ipotetici scherzi ideati assieme…

Quando era particolarmente depresso si creava addirittura delle conversazioni immaginarie con il Potter che era in lui che lo consolava e gli era vicino. Un amico vero, come non ne possedeva.

Di queste conversazioni e di queste idee ne scriveva in un diario che aveva iniziato a scribacchiare da un po’. Era più come un racconto, una storia, una fiaba.

Ogni quanto rileggeva le pagine e si rattristava leggermente e al contempo si rallegrava.

Aveva nostalgia di una cosa mai accaduta, di un sogno fatto, di un fantasia esistita solo nella sua testa. Anche quella sera rilesse alcune frasi, risfogliando le pagine alla rinfusa, per sognare ancora un po’. Solo un po’…

 

- Oggi a Pozione eri agitato. -

- Già. –

- Come mai? –

- Non mi piace come Piton ti tratta… -

- Il grande Draco Malfoy che mi prende a cuore…che onore. –

 

 

- Hay, Potter…perché non torni dai tuoi amici? -

- Non ne posso più di loro… -

- Come mai? –

- Perché…. –

-…?

- Preferisco stare con te. –

 

 

- Il coccodrillo come fa? -

- Che razza di domande sono Harry? –

- C’è una canzoncina babbana idiota che lo chiede. Quando ero piccolo me lo chiedevo spesso anche io.

- E io che ne so? Chiedimi come fa uno schiopodo sparacoda e te lo saprò dire. –

- Non lo trovi un paradosso? Siamo a conoscenza d’animali che i babbani nemmeno conoscono e non sappiamo il verso di un coccodrillo. –

- Prova a chiederglielo, magari mentre ti mangia lo senti! –

- Se mi mangiasse tu saresti triste? –

-… E me lo chiedi pure? –

- Non si sa mai… -

 

Draco sorrise leggermente, erano cose insensate, buttate giù tranquillamente, eppure costituivano il suo tesoro il suo più grande tesoro.

Si sentiva stupido, eppure, in qualche modo, felice di quelle pagine.

Tuttavia…

Tuttavia non poteva più sognare. Quel giorno lo aveva capito. Harry gli si era avvicinato e lui per un folle istante aveva confuso le due realtà e gli aveva sorriso. L’altro lo guardò interrogativo.

Non poteva permettersi ancora errori del genere. Non più.

Prese la penna e scrisse…

 

- Quindi..è un addio? -

- Si, Harry. –

- Perché? –

- Perché ormai per me sei una droga, un’ossessione che non posso permettermi… -

- Ti mancherò? –

- Terribilmente.-

- Anche tu mi mancherai..

- Non dire stupidaggini…tu non esisti ti ho creato io… -

- Mi hai creato bene. –

 

Draco sospirò cercando di non badare al bruciore agli occhi.

 

- Certo! Tutto quello che faccio è perfetto! -

- Adesso non montarti la testa! –

 

Una lacrima cadde sul foglio creando un alone.

 

- Mi dispiace…-

- Lo so. –

- Non doveva mai iniziare. –

- Non dire così… non è vero che non esisto sai? Sono esistito in te, dentro di te –

- Harry… -

- Stammi bene, Malfoy. –

- Addio… -

 

Alcune parole erano sbavate dalle lacrime. Perchè era così difficile dire addio ad un personaggio fittizio? Perché era così doloroso?

Ma doveva crescere, lo sapeva. Strano che una sciocchezza come un sorriso glielo aveva fatto capire…

Quella notte andò a letto con la morte nel cuore.

Si mise sotto le coperte e invocò il sonno.

Un sonno rigorosamente privo di sogni….

 

 

Note:

E’ la prima pagina di una cosuccia che mi è venuta in mente!! Spero vi piaccia, non aspettatevi una long fic però ^_-

   
 
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