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Autore: poison_pen    07/09/2012    3 recensioni
Ha smarrito memoria del tempo in cui, beato, Paperino sorseggiava una bibita spaparanzato sull'amata amaca. Ora ravvisa la sua esistenza tra Zio Paperone, i nipoti e Paperina.
Già, Paperina.
La sua Paperina.
Le ha promesso di andare al cinema nel pomeriggio. Un film su Paperinik, ha civettato entusiasta dall'altra parte della cornetta la sera precedente. Una ruffianata bella e buona, ma Paperino farebbe qualunque cosa per renderla felice, giusto? Anche sopportare un film mal assortito sulle gesta dell'eroe di Paperopoli, alias Paolino Paperino, il papero più sfortunato del mondo, disoccupato cronico e nipote di un plurimiliardario.

[Personaggi: Paperino/Paperinik; Paperina; Zio Paperone; Qui, Quo, Qua; Altri]
Sullo sfondo di una Paperopoli imbiancata e apparentemente tranquilla, una catastrofe sempre più imminente minaccia il vendicatore mascherato: il suo nome è Paperina.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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© 2012 (6 Settembre 2012)

Disclaimer: I personaggi qui descritti, ad eccezione di alcune brevi comparse, appartengono a “The Walt Disney Company”. Questa storia è stata sviluppata per semplice diletto personale e non ha fini lucrativi. Pertanto nessun copyright si ritiene leso. La trama è stata ideata dall'autrice poison_pen, la quale detiene il copyright. In caso di plagio o citazione totale o parziale pregasi di rivolgersi a questo utente.

 

 

 

L'estate è ormai finita e io cosa faccio, invece di studiare per l'ormai imminente università? Mi diletto a scrivere su fandom semideserti. Sono orgogliosa di me.

 

Inizio subito con le brutte notizie: io di Paperinik conosco solo l'essenziale. Ho i primi numeri di PK, classe 2002, e ho anche il videogioco, quindi sono consapevole della differenza che c'è tra il Paperinik nato a Villa Rosa e quello nato per mano di un computer (che poi, di grazia, cosa ci fa un computer super tecnologico come Uno confinato in una torre?! Dovrò informarmi...). Pertanto se dovessi fare degli strafalcioni clamorosi, mi farebbe piacere che qualcuno me lo scrivesse, sempre con la dovuta accortezza.

Altra cosa importante: non sono un tipo che definisce bene quello che fa. Preferisco farmi guidare dall'istinto quando comincio un lavoro, il che, lo riconosco, a volte ha costituito un male nella mia vita (che nel caso specifico si è tradotto in fan fiction iniziate e mai finite). Quindi non vi aspettate che gli aggiornamenti avvengano costantemente. Dipende da quanto sono ispirata.

 

Questa storia nasce da una domanda che mi affligge da tempo. Nasce dal mio amore per la Disney e in particolare per Paperino e Paperina.

È narrata al presente, in terza persona. Il punto di vista oscilla tra quello di Paperina e Paperino/Paperinik.

Il corsivo in terza persona lo userò per i ricordi, il corsivo in prima persona per i pensieri.

Purtroppo il prologo è corto, anzi cortissimo, ma i prossimi capitoli non lo saranno, promesso! Vi auguro buona lettura.

 

PS: I commenti sono sempre graditi! :)

 

poison_pen

 

✹✹✹

 

 

 

 

 

 

 

Fa freddo, in questa notte che conclude la prima decade di dicembre. La neve ha smesso di cadere da più di un'ora e su Paperopoli ottura un silenzio quasi conturbante.

Paperinik comincia a familiarizzare con l'idea di aver terminato il suo turno notturno, mentre osserva assorto l'imbiancata statua di Cornelius Paper dal tetto che affaccia sul parco.

Nessun criminale ha interrotto il suo flusso netto di pensieri. Così ha lasciato che la mera consapevolezza di dover lavorare la mattina successiva lo accompagnasse per tutto il suo giro. Bella consolazione. Mentre Paperinik deporrà mantello e mascherina, Paperino luciderà svogliatamente le monete di Paperon de Paperoni, lottando con tutte le sue forze per non soccombere al sonno.

“Solita storia.“

Ha smarrito memoria del tempo in cui, beato, Paperino sorseggiava una bibita spaparanzato sull'amata amaca. Ora ravvisa la sua esistenza tra Zio Paperone, i nipoti e Paperina.

Già, Paperina.

La sua Paperina.

Le ha promesso di andare al cinema nel pomeriggio. Un film su Paperinik, ha civettato entusiasta dall'altra parte della cornetta la sera precedente. Una ruffianata bella e buona, ma Paperino farebbe qualunque cosa per renderla felice, giusto? Anche sopportare un film mal assortito sulle gesta dell'eroe di Paperopoli, alias Paolino Paperino, il papero più sfortunato del mondo, disoccupato cronico e nipote di un plurimiliardario.

“Ma questi sono solo dettagli. Paperinik è Paperinik.”, conclude amaro nella sua testa il papero mascherato, mentre si prepara al ritiro nel suo covo.

“E Paperino è Paperino.” replica prepotente un certo papero in blusa, super assonnato e ben conscio della giornata straziante che lo aspetta.

Una spiegazione inconsistente, laconica, quasi sbagliata: Paperino e Paperinik non potranno mai e poi mai essere la stessa persona.

Anche se Paperino ha desiderato più volte di sradicare la sua misera realtà, per gettarsi a capofitto su un mondo di riconoscenza e generosità, Paperinik, al contrario, ha cercato per anni di mantenere segreta la sua identità, tra segreti e bugie.

Come possono coesistere due intenzioni così contrastanti?

Come possono essere conciliate due vite in un'unico papero?

Come possono due ego non offuscarsi l'uno con l'altro?

Paperino e Paperinik sanno che il giorno in cui sapranno rispondere a queste domande coinciderà col giorno in cui diventeranno un papero solo.

Per questo entrambi sperano che quel giorno non arrivi mai.

  
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