"Ha avuto inizio."
 

Cinque dita.
Il mignolo s'inclina, inutile.
La mano si sposta, e con essa le note si arrangiano intrecciando melodie.
L'ombra dietro il pianoforte s'inclina a sua volta, in direzione opposta al suono che provoca...
e al ritmo della melodia, cinque fuochi ballano innanzi a lui.
 

"Prima io!"
 

Le luci calano, e il sipario dimentica per un attimo d'innalzarsi.
Le stanche menti degli spettatori vagano assenti, senz'anima, per il palco.
E' forse giunto il momento di dare fuoco ai loro cadaveri?
 

"Quello sarebbe un po' cattivo."
 

Indubbio, amica mia, indubbio.
Ma guarda! le ragazzine banchettano sul campo di battaglia.
(O forse è sempre stato un cimitero sin dall'inizio?
Passa forse del tempo dallo scontro delle armate alla loro resa finale?)

E intanto i familiari iniettano fluidi vitali nei fiori delle loro anime.
Le ragazzine si nutrono dei loro corpi, ed essi muoiono un'altra volta,
prima di ascendere al paese dove nulla esiste.
 

"Wonderland...?"
 

Il sipario, nelle profondità della sua mente, in fondo ricorda chi è.
Voi tutti ricordate chi siete realmente, giusto?

Il sangue cola sul mento della bambina a me vicina.
Giustamente lei non ricorda chi è, ma il proprietario di quel sangue...
Aah, brutte cose.
 

"Così non va bene."
"Dovrò intervenire personalmente."

Tutto ciò non rientra nel tuo ruolo, Alice.
Lascia fare a me...


In quell'esatto istante, il pianista iniziò a cantare.

Solo fresche. Le note di fresca brezza mattutina, rugiada che impregna le foglie.
Ripugnantemente unidimensionali. Prive di sinestesia.
Poetiche, ma fredde e mancanti di forza vitale. Simili al pulsare di un orologio meccanico.

Le acque, in quel momento, vennero spazzate via, rivelando ciò che si trovava sul fondale.


...Ma d'altronde, a chi importa?
Distogliamo pure lo sguardo da certe cose.
Nessuno ci impone di andare oltre.
 

"Cosa...?"

Piume bianche si fanno strada nella carne.
Gli sguardi atterriti di coloro che fino a poco fa stavano subendo uno sterminio di massa - centinaia di pupille riflettevano la nuova forma di colei che è da tempo entrata nella tana del Bianconiglio.
 

"Ah..."
"Dunque è questo ciò che intendevi..."
 

La nuova Alice li fissava dall'alto; lo sguardo fiero e altezzoso,
e allo stesso tempo infinitamente gentile,
quanto lo è il calare della tempesta sul mare infinito.

 

***
  

Un piccolo angolo di cielo, tra i grattacieli nel mezzo di un perverso rito di accoppiamento e procreazione.
Un essere dall'apparenza angelica si fa strada tra essi.
Milioni di pupille fissano il vuoto dietro di lei. Solo paio, tra essi, la vede.
  

Un piede, due piedi, sospesi nel vuoto.
Una grandiosa scala verso il paradiso.

"Wonderland...?"

Volgendo solo un po' il capo, i quattro occhi s'incontrano.
Lunghe distanze, e lunghi silenzi.
Cose come queste non hanno importanza.
Sopra le parole, il pensiero.
Sopra il pensiero, le strade al di sotto di noi...?

Non posso provare amore per cose che non esistono.
Questo è indubbio.
Però...

Dentro quelle strade, non vedo sguardo di alcuno,
che non sia anche il mio.

E se ciò può essere di una qualche indicazione,
negli interstizi delle tue dita - ne sono certo - si trova la chiave per muovere le stelle.