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Autore: zacra    07/09/2012    4 recensioni
Eccomi qui con l'ennesimo esperimento, spero sia di vostro gusto!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Shannon doveva ancora capacitarsi di come la madre e il fratello lo avessero convinto ad andare con loro a Parigi per qualche giorno, probabilmente la voglia di stare con loro aveva vinto sulla scelta per lui poco felice della destinazione della vacanza. Stavano  passeggiando per il quartiere di Montmartre guardando di sfuggita gli artisti che disegnavano e chiaccheravano tra loro.
-          Che belle!- disse Costance indicando delle collane nel banchetto di una ragazza che sembrava uscita da un libro fantasy, capelli blu tenuti fermi su un lato da una rosa rosso scuro, abitino  nero con fiori enormi e un paio di stivaletti blu come i capelli che sembravano averne visti tanti di chilometri.
-          Quale vorresti provare mamma?- disse Jared mentre si avvicinavano al banchetto.
-          Salve- disse la ragazza sollevando lo sguardo dal suo lavoro e sorridendo a Costance.
-          Vorrei dare un’occhiata alle collane le posso provare?- chiese Costance.
-          Ma certo- rispose la ragazza.
Costance si mise ad osservarle una ad una facendosi aiutare dai figli a provarle, ma quella che l’aveva colpita sin dall’inizio era quella che indossava la ragazza.
-          Non è che ne avresti una come la tua?- le chiese infine.
-          Pronta no, ma se mi date una ventina di minuti posso farvela- disse lei sorridendole.
-          Sarebbe davvero molto gentile da parte tua- disse Jared.
-          C’è un bar dietro l’angolo se siete stanchi potete riposare li, se dite che vi manda Gin vi faranno assaggiare i migliori dolci di tutta Parigi- disse lei.
-          Bene allora grazie Gin, ci vediamo tra poco- disse Jared
-          A dopo- disse lei iniziando la collana per Costance.
Si diressero verso il bar che le aveva indicato lei.
Finirono di mangiare e tornarono dalla ragazza.
-          Perfetta coincidenza d’orario, ho appena finito- disse la ragazza alzandosi e aiutando Costance a indossare la collana che le aveva fatto.
-          È stupenda, quanto ti devo?- chiese la donna guardandosi nel piccolo specchio che Gin le aveva porto.
-          5 euro- disse lei.
-          Solo?- chiese stupita Costance.
-          Certo una qualsiasi persona che lavora in fabbrica prende si e no 7 euro l’ora chi sono io per pretendere il triplo solo per 20 min di lavoro?- rispose lei.
-          Sei una ragazza molto intelligente- le disse Costance allungandole i soldi che le aveva chiesto.
-          Grazie, ma in realtà sono solo razionale- rispose Gin.
Shannon era rimasto colpito da quello che lei aveva detto, era davvero una bella persona pochi di quelli che avevano banchetti avrebbero fatto il suo stesso ragionamento.
-          Sentite non so quanto vi fermate, ma stasera qui ci sarà  una sorta di festa di artisti di strada è molto bella e lasciano aperto anche il cimitero e i negozi in queste occasioni, di solito a voi americani piace molto, magari potreste passare- disse Gin.
-          Tu ci sarai?- le chiese Costance sorridendole.
-          Si ci sarò, e sarò esattamente dove sono adesso- disse lei.
-          Molto bene, sei stata gentilissima Gin, è il diminutivo di Ginevra?- chiese Costance.
-          No , io mi chiamo Virginia, Gin è il soprannome che hanno iniziato a darmi da quando vivo e lavoro qui a Montmartre- rispose Gin.
-          Ah capisco, io sono Costance, e loro sono i miei figli Jared e Shannon- disse indicandoglieli.
-          Piacere- disse Gin allungando la mano prima a Shannon e poi Jared che non gradì affatto essere stato considerato per ultimo.
-          Gin?- disse un uomo sulla settantina che era seduto davanti ad un cavalletto poco distante da loro.
-          Si Jaques ?-
-          Devo andare in casa un attimo, dai un’occhiata alle mie cose?-
-          Vai- disse lei sorridendo.
-          Siete una grande famiglia sembra- disse Costance.
-          Lo siamo, ognuno ha il suo passato, ma qui non importa chi eri prima, se siamo qui è perché amiamo l’arte e vogliamo vivere solo di quella- disse Gin.
-          Concetto perfettamente Bohemienne- disse Jared con un filo di sufficienza .
-          Che ti posso dire ho letto troppe volte Baudelaire da piccola credo- disse lei.
-          Bene ci vediamo più tardi allora – disse Costance .
-          Certo-
Gin li osservò allontanarsi per un poco poi si rimise al lavoro controllando di tanto in tanto le cose di Jaques fino a che non fu tornato.
-          Che ragazza particolare- disse Costance mentre scendevano i gradini per tornare ad immergersi nel caos della città lasciandosi alle spalle quel quartiere senza tempo che era Montmartre.
-          Già- disse Jared pensando agli occhi azzurri di Gin, che lo avevano guardato senza il minimo cenno di imbarazzo, non era abituato ad essere guardato senza vedere la sua interlocutrice arrossire dopo poco.
Passarono la giornata a passeggiare per le strade della città ogni tanto fermati dai fan, ma tutto sommato furono poche volte e infine tornarono in Hotel per cenare e prepararsi per uscire subito dopo.
  
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