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Autore: vero15star    08/09/2012    5 recensioni
"A volte mi sento invisibile.
Come se tutto quello che faccio, i miei dubbi , le mie incertezze non importassero a nessuno, nemmeno a Scott, il mio migliore amico."
I pensieri confusi di uno Stiles confuso che inizia a mostrare i primi dubbi riguardo al suo coinvolgimento nel branco.
Piccolo accenno Sterek, che si intravede.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A volte mi sento invisibile.
Come se tutto quello che faccio, i miei dubbi , le mie incertezze non importassero a nessuno, nemmeno a Scott, il mio migliore amico.
Capisco che il problema degli Alpha ha bisogno di una soluzione al più presto e che è la nostra priorità ma almeno per una volta vorrei che lui fosse in grado di leggere quello che non dico, i miei rari vuoti di parole e realizzare che c'è qualcosa che non va.
Perché c'è realmente qualcosa che non va. A 16 anni l'unica tua preoccupazione dovrebbe essere la scuola, il non far arrabbiare i tuoi ( mio padre , nel mio caso) , non fare troppo tardi la sera , uscire con gli amici e trovarti una ragazza.
Se mai dovessi raccontare a qualcuno come sono stati i miei 16 anni lo farei con una sola parola : licantropia.
Non c'è stato un singolo giorno dal momento in cui Scott è stato trasformato da Peter in cui non abbiamo dovuto affrontare qualche problema legato ai lupi mannari, Jackson e Kanima incluso.
Per non parlare dell'immunità di Lydia, un'altra interessante scoperta dopo che quest'ultima è stata morsa da Peter , lo zio intelligente Hale.
Il branco degli Alpha è solo la ciliegina sulla torta, uno dei tanti ostacoli alla vita tranquilla e ordinaria che avevamo conosciuto prima.
Eppure a volte mi ritrovo a pensare che a quest'ora se niente fosse successo saremmo solo io e Scott , che lui non avrebbe mai avuto l'opportunità di conquistare Allison , che Lydia Martin ignorasse ancora il mio nome dopo anni e anni di corsi insieme.
L'altra faccia di questa medaglia è la luna piena ogni mese, i pericoli in cui incorriamo con i cacciatori, le continue bugie su bugie che dobbiamo raccontare per tenere le persone al sicuro.
Fin dall'inizio mi sono sempre dimostrato entusiasta riguardo alla faccenda dei lupi, ho preso il mio ruolo da Robin con la più grande serietà possibile richiesta ad un sedicenne iperattivo e mi sono buttato a capofitto in vicende più grandi di me in nome dell'amicizia e dell'avventura.
Solo ora, con dei lividi che piano piano stanno scomparendo ma che nella superficie ci sono ancora, un padre apprensivo che mi viene a controllare la notte, mi rendo conto che avrei dovuto pensarci, che avrei dovuto ponderare la mia scelta o almeno avercela.
E Scott, come al solito, non vede niente di questo. Non vede la mia indecisione, i miei lividi, le mie battaglie interiori perchè tutto è questo è più di quanto abbia mai voluto affrontare, non ascolta le parole che i miei occhi sembrano urlare.
Io non sono un licantropo, sono un semplice umano.
Io sono un umano che può farsi male e troppa gente è morta negli ultimi mesi per aggiungere anche il mio nome sulla lista.
Che cosa dovrei fare? Fingere che vada tutto bene, che io sia d'accordo? Che il più delle volte io ripensi al fatto che questo non è esattamente il mondo che vorrei?
Scott vede lo Stiles che fa ricerche, che mangia in continuazione, che controlla la salute del padre e che combina casini insieme a lui cercando poi di rimediarli ; non riesce a vedere mai sotto la pellicola trasparente in cui io nascondo tutto ciò che mi porterebbe a rivalutare le decisioni prese.
Sono invisibile.
La gente mi guarda e vede il figlio disastrato dello sceriffo, quello dalle amicizie discutibili e che si caccia sempre nei guai, dando del filo da torcere a quel povero buon' uomo.
Mi infilo nella mia Jeep che cade a pezzi, un po' come me, e mentre percorro i chilometri che mi distanziano da casa Hale cerco di convincermi che essere invisibile non è poi così male , che io devo fare il mio compito di buon amico e che tutto il resto si risolverà.
Tutto si risolverà perchè noi siamo i buoni ed i buoni non perdono mai.
Mi avvicino a piedi nella riserva degli Hale, tenendo le mani strette e serrate nelle tasche a mò di scudo per il freddo che sta tornando prepotente.
-Derek- dico non appena lo vedo con il suo sguardo corrucciato e i suoi muscoli in bella vista mentre mi fa segno di entrare in quella che una volta era casa sua.
Derek Hale ha un qualcosa di maestoso mentre con gli occhi verdi scruta la mia persona in cerca di qualcosa, un indizio di dove sia stato per essere in ritardo.
Mi incammino lentamente , in silenzio e penso che non se ne accorgeranno, che non noteranno nemmeno il mio stato d'umore e che se lo noteranno daranno la colpa a ciò che è successo con Gerard e che mi starà bene.
-Stiles, stai bene?- l'incertezza nella voce di Derek mi riporta indietro , ad un passo dall'uscio di casa sua.
Mi volto a guardarlo e non vedo più l'Alpha scontroso, arrogante e cupo che so riconoscere anche ad occhi chiusi ma vedo Derek, 23 anni e più responsabilità che gli pesano sulle spalle di quante ne avrebbe mai volute.
-Si,perchè?- cerco di non tentennare affinchè il suo lupo non noti che sto mentendo.
-Volevo solo saperlo- dice prima di raggiungermi di qualche passo e farmi entrare in casa sua.
Vedo gli altri parlare e discutere sul da farsi perchè il problema del branco degli Alpha è qualcosa di serio, che va organizzato.
Cerco di muovermi per raggiungerli ma sento i miei piedi ancorati nella superficie rovinata delle tele di legno e realizzo che qualcuno volontariamente mi sta trattenendo.
-So che hai mentito riguardo allo stare bene. È scritto ovunque sulla tua faccia che c'è qualcosa che non va. Se non vuoi parlarne, non ne parleremo ma non mi piace che mi si menta faccia a faccia.-
Io rimango in silenzio per qualche secondo prima di interiorizzare ciò che è successo in quel lasso di 3 secondi in cui Derek Hale ha dimostrato più umanità di quanto abbia fatto in un anno intero.
-Hey Stiles, vieni abbiamo bisogno di te e del tuo cervello- mi chiama Scott, i piedi su un tavolino sbilenco mentre è seduto vicino ad Isaac.
Cambio la mia modalità e lo Stiles dubbioso viene spodestato dallo Stiles allegro e determinato.
Nessuno se ne accorge, nessuno ci fa caso , sono tutti preoccupati per gli Alpha per notare quel minuscolo cambiamento. Tranne Derek perchè vedo dal modo in cui mi guarda che sa che sto fingendo.
Sono invisibile, invisibile per tutti tranne che per Derek Hale.

  
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