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Autore: forgivemyfins    08/09/2012    4 recensioni
A volte la vita ci costringe a prendere delle decisioni che giudichiamo impossibili. Ma, nostro malgrado e per quanto possa essere doloroso, siamo costretti a fare una scelta.
Era una scelta che come minimo era capitata a tre quarti della popolazione mondiale. Si poteva considerare parte della routine.
Ma non riuscivo proprio a decidere tra amore e carriera.

La musica era la sua vita, ma c'era anche lei.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: i personaggi di questa storia non mi appartengono. Questa one shot non allude a nessun scopo di lucro e i fatti raccontati sono frutto della mia fantasia e non vogliono arrecare offese a nessuno.

 

Then I might learn if you scar and leave me like a sunburn.

 

She was mine
I was hers
And all that's between
If she would cry
I would shelter her
And keep her from the darkness that will be.

 

La vita, prima o poi, ti pone sempre davanti ad una scelta.
Ero stato troppo ottimista nel sperare che quel momento per me non sarebbe mai arrivato. Certo, avevo cercato di evitarlo in ogni modo possibile, facendo finta di non accorgermi di nulla. Invece il dubbio aveva raggiunto anche me e mi aveva spiazzato, troppo prematuro, troppo doloroso, troppo... Impossibile. Era un pensiero che mi mozzava il fiato ogni volta che cercavo di analizzarlo, alla ricerca di una risposta che, lo sapevo, non sarebbe arrivata senza portare sofferenze a qualcuno.
Era una scelta che come minimo era capitata a tre quarti della popolazione mondiale. Si poteva considerare parte della routine.
Ma non riuscivo proprio a decidere tra amore e carriera. 

La musica era la mia vita.
Da bambino sognavo di guidare treni. Mi aveva sempre affascinato l'idea di manovrare quelle grosse macchine che sfrecciavano nella nebbia come il vento, lasciandosi appena scorgere.
Ma poi, quando sfiorai per la prima volta le corde di una chitarra, capii che ero destinato a qualche cosa di diverso. E la musica entrò così profondamente dentro di me tanto da rubarmi l'anima.
Iniziai anche a scrivere canzoni ma sentivo che in ogni testo mancava qualche cosa di fondamentale che potesse renderlo davvero completo e soddisfacente.
Ed era arrivata lei.
Ricordo che la prima volta che la vidi avevo il cappuccio tirato sopra la testa e indossavo gli occhiali da vista. Halifax non era mai stata una cittadina soleggiata e, infatti, il cielo minacciava pioggia anche quel giorno.
Lei sedeva su una panchina a leggere, i lunghi capelli biondi lasciati a librarsi nel vento.
Mi fece sorridere la sua maglietta viola con la faccia di Shrek.
« Il tuo libro si bagnerà. », le dissi senza rendermene nemmeno conto. Era stato più forte di me. Quella ragazza mi aveva attratto come una calamita, con tanta prepotenza da sconfiggere anche la mia timidezza.
Alzò lo sguardo e vidi il sorriso più bello del mondo. « In realtà mi piacerebbe che accadesse. Odio la filosofia. », disse. « Alice. », si presentò.
« Edward. », dissi prendendo posto accanto a lei, togliendomi il cappuccio. « Ma chiamami Ed. », aggiunsi togliendomi anche gli occhiali. Non mi piaceva portarli, per nulla.
« Bei capelli, Ed. », commentò con dolcezza indicando la mia chioma arancio.
Quel pomeriggio lo passammo a ridere e a chiacchierare mentre la pioggia ci inzuppava come biscotti nel latte caldo. Ma non avevamo la necessità di preoccuparcene.

Era una cosa troppo difficile che non potevo affrontare.
Ma dovevo farlo. Dovevo essere egoista, per una volta.
Mi avvicinai a lei, Nigel stretta sulle spalle. Era come avere un sostegno morale e la mia chitarra era meglio di qualsiasi altro amico. Mi ascoltava, si lasciava accarezzare e poi cantava per me, infondendomi una carica che nemmeno l'alcool era stato capace di darmi.
I nostri sguardi si incrociarono e servirono molto più di mille parole.
« Hai deciso. », mi disse, il tono apparentemente calmo nonostante sapessimo entrambi quanto stesse soffrendo. Io provavo le stesse sensazioni.
Annuii. Per il momento non ero in grado di aggiungere altro.
« Lo sapevo, sai. Da quando hai iniziato a suonare per i bar ogni sera. Ci siamo visti sempre meno, anzi, quasi mai. Ho sentito chiaramente quanto tu ti stessi allontanando. », disse.
« Se volessi, potresti venire con me. »
« Per andare dove, Ed? Andiamo, non mentiamoci. Sapevamo fin dall'inizio che eravamo destinati a qualche cosa di diverso. Io non appartengo al tuo mondo. », indicò Nigel.
Stavo per ribattere ma mi appoggiò due dita sulle labbra.
« Ed, promettimi almeno che ci riuscirai. Devi realizzare il tuo sogno e diventare un cantante famoso. Fai in modo che la tua musica entri nel cuore della gente. »
« E tu? », chiesi con un filo di voce.
« Io andrò all'Università. L'ho sempre voluto e non rinuncerò ai miei sogni. Come farai tu. », disse.
Non l'avrei mai voluto ma era arrivato il momento di lasciarla, di dirle addio. Forse un giorno ci saremmo rivisti ma non sarebbe mai stato come prima, non ci saremmo più guardati come accadde in quel pomeriggio di pioggia. Avevamo scelto di separarci e di prendere due strade diverse. Dicevo che era per il nostro bene, ma lei mi mancava già.
Mi chiuse in un pugno il mattoncino di Lego che le avevo regalato anni prima, quando le avevo promesso che le avrei costruito una casa fatta di costruzioni.
« Ti amo. »
« Anch'io. »
« Mi mancherai. »
Fu il nostro ultimo bacio. E il cielo pianse ancora, allontanandoci come ci eravamo incontrati.
Quella notte comprai un biglietto per Los Angeles, non avendo idea di dove andare. L'amore per la musica mi avrebbe indicato la strada come ad un cieco.

Le urla di tutte le persone che mi aspettano giunge alle mie orecchie come un tuono assordante. L'adrenalina è a mille.
Ho realizzato il mio sogno. Sono diventato qualcuno. La mia musica è entrata nelle case della gente, è diventata fonte d'ispirazione e forza per altre persone. Mi chiamano poeta.
Salgo sul palco, il cuore mi batte forte mentre pizzico le corde di Nigel, che mi accompagnerà anche questa volta. Non mi ha mai permesso di conoscere la solitudine.
Vedo tutte quelle mani alzate verso il cielo e saluto la folla con calore, passandomi distrattamente una mano tra i capelli perennemente in disordine.
Mi avvicino al microfono ed inizio a cantare.
« You're not her, though I try to see you differently.
I tow the line. You see, I'm searching for what used to be mine.
I saw your eyes, and then I saw her starting back at me.
And I will try to find another one who suited me as well as her. »
Le mie canzoni parlavano di lei, di quello che eravamo stati.
Mi mancava come nessuna cosa al mondo, ma sapevo di aver preso la giusta decisione.
Se non avessi sacrificato l'amore per lei alla musica, non sarei su questo palco e non avrei mai potuto trovare le parole per completare quelle canzoni che mi erano sempre sembrate insoddisfacenti. Il ricordo di lei aveva impregnato la mia musica a fondo e mi aveva donato della capacità di riuscire a trasmettere qualche cosa a chi mi ascoltava. Io scrivevo, ma le parole mi erano dettate dal cuore.
Forse adesso potrei amarti in un modo migliore, ma credo che dovrei lasciarti andare.
Forse avevo perso l'amore della mia vita, ma l'affetto profondo che i fan riuscivano a trasmettermi accompagnando la mia voce con entusiasmo riusciva a sanare quelle ferite dolorose come scottature.

Angolo autrice.
Ispirandomi a Sunburn - che mi è sembrata la canzone più adatta, nonostante siano tutte una grande fonte d'ispirazione - ho scritto questa breve oneshot immaginando come possa essere andata a finire tra Ed e Alice. (lui la chiama così nei ringraziamenti del cd, quindi spero di non aver fatto una gaff hahaha) Comunque, credo che le esperienze più dure siano anche quelle che ci rafforzano di più e mi piace pensare che tutto questo abbia solo potuto migliorare Ed e la sua musica, rendendolo il poeta e la persona fantastica che è. (:
Mi farebbe piacere ricevere una vostra opinione, per sapere cosa ne pensate. :D
xoxo
p.s. Se vi va di leggere qualche mio altro lavoro, sto scrivendo un'originale, Temple of Spirits: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1226749&i=1. Se ne avete voglia, datemi una vostra opinione. (: Oppure potete seguirmi su twitter, sono @forgivemyfins :D



 

   
 
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