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Autore: Writer96    08/09/2012    7 recensioni
"Lily Trauner era una ragazza strana.
Non è che si vestisse in maniera alternativa o che parlasse in un modo incomprensibile.
Semplicemente, amava passare le sue giornate al cimitero del paese."
Mini-Long da tre capitoli. Una storia particolare, diversa dalle altre.
Un grande dolore, una grande stranezza, un grandissimo affetto.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"I might just die inside"

When 

Lily Trauner era una ragazza strana.
Non è che si vestisse in maniera alternativa o che parlasse in un modo incomprensibile.
Semplicemente, amava passare le sue giornate al cimitero del paese.


Nessuno sapeva come mai lo facesse, ma del resto non gliel’avevano mai chiesto. Lily non era refrattaria alle chiacchiere, anzi, sapeva fare conversazioni piacevoli con persone di tutte le età e ceto sociale, ma riusciva sempre ad allontanare il discorso da se stessa e dal cimitero con un’abilità incredibile.
Un giorno il guardiano del cimitero se l’era ritrovata davanti nell’esatto momento in cui doveva aprire i cancelli e lei gli aveva chiesto di poter entrare, con un sorriso sulle labbra e le mani infilate nelle tasche dei jeans leggermente a vita bassa. Non aveva mai combinato disastri, né creato scompiglio ed ormai tutti gli abitanti della minuscola cittadina erano abituati a vederla passeggiare tra le tombe, sfiorando di tanto in tanto una pianta e portando un fiore fresco ogni volta che la negligenza dei parenti di un morto faceva sì che il mazzo di fiori si seccasse e imbruttisse. Stava lì, i pomeriggi, a studiare, a leggere e addirittura a parlare con le sue amiche, per quanto queste preferissero evitare quel luogo. A volte non ricompariva per un paio di giorni e al suo ritorno le vecchie vedove venute a trovare i mariti le sorridevano, contente di avere la sua compagnia, per quanto discreta e riservata che fosse.
Non era mai Lily ad attaccare discorso. Probabilmente, aveva solo paura di disturbare le persone nella loro intimità, quella che riguardava solo loro e la persona venuta a mancare al loro affetto, e così preferiva aspettare che fossero loro a cercarla, anche se solo per condividere con lei un ricordo felice legato ad una persona scomparsa.
A volte le capitava anche di prendersi cura di bambini che avevano perso la madre o il padre, che le venivano affidati giusto il tempo perché l’altro genitore potesse sfogare liberamente il proprio dolore oppure provare a ritrovare se stesso in una momentanea solitudine.
Era, insomma, madre, padre, nonna, nonno, fratello, sorella, moglie, marito o semplicemente custode di coloro che venivano lì e tutti sembravano amare quella ragazzina forse solitaria, forse no- chi può dire cosa facesse durante il giorno, quando non era al cimitero?- che non faceva domande ma che ascoltava pianti e ricordi con il sorriso di una bambina e l’attenzione di una donna.

Venne il giorno in cui venne al cimitero una nuova bara e in paese una nuova famiglia.
Gente irlandese, si vociferava, una famiglia distrutta da un grande dolore.
La lapide che accompagnava la nuova tomba era bianca, essenziale, con un semplice nome da donna scolpito sopra e al posto della data di nascita e di morte la scritta Troppo giovane per lasciarci, troppo pura per rimanere in questo mondo. Non c’era nessuna foto, ma in compenso un mazzo di fiori sempre freschi si trovava adagiato lì sopra ogni mattina, lasciato da una mano invisibile e delicata.
Nessuno ne sapeva niente, compresa Lily. Non c’era stato nessun funerale e chi sapeva non parlava con nessuno di ciò che sapeva, limitandosi a dire “Un grande dolore, un grande dolore” con un’immensa tristezza negli occhi ogni volta che gli veniva posta una domanda.
Lily non voleva impicciarsene-non l’aveva mai fatto in tutta la sua vita, non capiva perché dovesse iniziare proprio in quel momento- ma era frustrata per non essere mai riuscita a vedere chi portasse i fiori.
Decise che doveva essere un’operazione effettuata meticolosamente ogni mattina nell’arco di tempo in cui lei era a scuola e così un mercoledì decise di rimanere a casa.

Thom, il custode del cimitero, si stupì di trovarsela davanti così presto e per un attimo gli tornò in mente il primo giorno in cui l’aveva vista venire. Lei gli sorrise e lo salutò cordialmente, chiedendogli notizie a proposito della moglie e del figlio e standolo ad ascoltare quando lui si lamentò della famiglia che ogni volta che veniva a cambiare i fiori li lasciava nel canaletto di scolo a lato del cortile centrale, intasandolo fino a quando lui non correva a liberarlo. Scrollò le spalle, nonostante sapesse chi fosse a fare una cosa del genere, ma non disse niente, perché non era una spia e non lo sarebbe mai stata e si avviò verso la struttura nuova, quella realizzata appena dieci anni prima.
Fatta addirittura su tre piani, era dotata di un cortiletto centrale, nel quale due panchine poste in direzioni opposte permettevano di pregare rivolti o ad un crocifisso o ad una statua della Madonna. Scese all’ultimo piano, ascoltando il gorgogliare dell’acqua di una piccola cascatella che partiva dal piano al livello del terreno e scendeva in basso, fino ad arrivare al cuore del giardinetto interno.

Lo vide prima che lui si accorgesse di lei.
Era un ragazzo alto all’incirca come lei che doveva avere più o meno la sua età e che se ne stava davanti alla tomba bianca con un garofano rosso in mano, infagottato in una felpa grigia decisamente troppo grande per lui. Lily scese, silenziosa e si sedette su una delle due panchine , studiandolo solo con la coda dell’occhio. Il ragazzo stava lì, con il fiore in mano ed era rigido in maniera innaturale mentre un refolo d’aria arrivato dall’alto gli faceva cadere il cappuccio dalla testa rivelando una chioma bionda e irsuta.
Lily aveva sfilato un braccialetto e se lo rigirava tra le dita, quando all’improvviso questo le cadde per terra, spezzando il silenzio e l’immobilità del ragazzo.
Lui si girò di scatto e Lily colse un lampo azzurro che le si posava sopra e la studiava, immagazzinando in un secondo i capelli scuri, lunghi e leggermente mossi, la felpa azzurra e i jeans sbiaditi.
Per un attimo rimasero lì a fissarsi, incerti su cosa fare e su come muoversi.
Poi, all’improvviso, il ragazzo fece cadere il garofano sulla tomba e corse su per le scale.

-Aspetta!- risuonò la voce di Lily, una voce un po’ roca come se non fosse stata usata per molto tempo. Lui si voltò e si bloccò, un piede ancora a mezz’aria e il cappuccio che gli era di nuovo scivolato sulle spalle, scoprendo i capelli e anche la sua aria sorpresa.
-Non volevo mandarti via....- continuò lei e lui si fermò, posando una mano sul corrimano e guardandola, senza dire una parola. Lei gli sorrise e poi si chinò a raccogliere il braccialetto di prima, impiegandoci fin troppo tempo. Finalmente sentì dei passi che scendevano cauti per le scale e si riavvicinavano. Non alzò il volto ma era certa che il ragazzo la stesse guardando ancora e per un attimo desiderò di aver messo una felpa meno sfondata e un paio di jeans più carini- era una ragazza, dopotutto!
Il ragazzo biondo era tornato davanti alla tomba e si era rimesso il cappuccio sulla testa. Sembrava sempre in procinto di scappare e per un po’ l’aria tornò ad essere densa di tensione.

-Non ci vai a scuola, tu?- nella voce del ragazzo l’accento irlandese era particolarmente marcato e le conferiva una dolcezza e un dolore involontari. Lily trasalì e si accorse che lui era di nuovo voltato nella sua direzione.
-Sì che ci vado...- replicò Lily, con un sorriso che le spuntava sulle labbra e un piede che dondolava, mentre l’altro era raccolto sotto di lei.
-E allora perché sei qui?- chiese di nuovo lui, voltandosi di nuovo in direzione della lapide.
-Per lo stesso motivo per cui ci sei tu.- rispose, guardando la punta delle proprie scarpe e le pieghe dei jeans. Lo sbuffo del ragazzo arrivò forte e chiaro alle sue orecchie e lei alzò gli occhi, quasi in una muta risposta ad una muta domanda.
-E quale sarebbe, questo motivo?- le domandò, chinandosi a raccogliere il fiore di prima, che giaceva scomposto per terra e infilandolo nella fioriera con una delicatezza quasi inverosimile.
-Conoscerti.- fu lapidaria e sorrise, rialzandosi e stiracchiandosi leggermente.
-Io mi conosco già.- replicò lui, dopo qualche istante di silenzio.
-Se tu ti conoscessi davvero, non saresti qui a cercare di capire chi sei...- commentò Lily, alzando le spalle e avviandosi verso le scale. Su di sé percepiva di nuovo lo sguardo del ragazzo e sorrise, mentre passava al piano superiore e poi a quello superiore ancora. Iniziò a risistemare i fiori come faceva di solito e con la coda dell’occhio, dopo qualche minuto, vide il ragazzo della tomba uscire furtivo dal cancello secondario, quello che di solito Thom non controllava e che pochissimi usavano.











Writ's Corner

Buon Sabato pomeriggio a tutti, popolo di EFP.
Allora, partiamo dal presupposto che sono disperata perchè: 
-Mi sono persa "1D- My First Time" su MTv stamattina e su YouTube non trovo una versione decente (quindi se foste così carini a dirmi se voi ne avete trovata una, mi fareste un grandissimo favore)
-Questa sera, tanto perchè c'è la replica dei VMA's, i miei mi portano fuori a cena. Tanto per dire.
Ho deciso di pubblicare il primo capitolo di questa mini-long per tirarmi su.
E' composta in totale da tre capitoli (tutti già scritti, don't worry) che pubblicherò a seconda del numero di recensioni che riceverò... ovvero, se saranno poche, vi costringerò ad aspettare, se saranno tante, pubblicherò anche fra due giorni (su, amatemi).
E' una storia strana, già ve lo dico. Angst alla massima potenza, ma alla fin fine anche romantica. Non che mi soddisfi più di tanto, come al solito, ma avevo l'idea in testa che mi implorava di metterla per iscritto e l'ho fatto.
Un cimitero come quello del racconto esiste ed è a Bressanone (BZ). L'ho visto e, credetemi, è davvero bello. Ovviamente ho fatto le mie modifiche, a esiste.
Grazie a chi recensirà, leggerà o semplicemente considererà questa storia. 


Vi faccio un po' di pubblicità e vi mando:
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ovvero la mia ultima OS. (spero che si legga il link. DAAAMN)
   
 
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