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Autore: cometa91    08/09/2012    2 recensioni
Lunghe ali candide, un petto piumato e arruffato dalla
mia inutile lotta con le lenzuola, zampe palmate. Provai ad articolare un suono, senza cercare di comporre le parole
come avevo fatto prima, ne uscì qualcosa di rauco e indefinito che mi ricordava un giornata in riva al mare.
Mare mare mare... non sono mai stata una esperta in uccelli acquatici ma avrei riconosciuto immediatamente un gabbiano.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti letto di EFP, sono stata per lunghi anni una assidua lettice di fanfiction senza mai aver il coraggio di pubblicare qualcosa di mio nonostante le idee per scrivere non mi mancassero. Oggi tuttavia ho deciso di tentare ed eccovi quindi un primo capitolo introduttivo della mia storia. 
Non voglio anticiparvi nulla, sappiate solo che questa storia è frutto di un sogno che mi ha dato molto da pensare, sono un'appassionata dell'interpretazione di sogni e questo mi è sempre sembrato molto significativo. Ma basta con le chiacchiere inutili, spero che questo capitolo vi incuriosisca almeno un pò ;)
Buona lettura! 
C.


Ali sull'acqua


Cap.1 RISVEGLIO

Aprii gli occhi con fatica. 
Chi sono? Provai a muovere la bocca per sussurrare il mio nome ma non riuscivo ad articolare le parole.
Non emettevo alcun suono. Osservai ciò che mi circondava: dal soffitto pendeva un lampadario bianco di carta,
come quelle lanterne che si vedono nei ristoranti cinesi.
Ero ovviamente nella mia stanza. Feci per allungare un piede ma non trovavo la strada per le gambe.
Decisi di tirarmi su con le braccia ma le dita non rispondevano ad i miei comandi.
In realtà NIENTE rispondeva più al mio volere. Così con un sforzo imponente tentai un colpo di reni per mettermi supina.
Ci riuscii con molta fatica. Lo specchio sulla testiera del letto però mi provocò quello che credetti fosse un infarto.
Nel mio letto, dove in teoria avrei dovuto esserci io, ero raggomitolato goffamente un grosso uccello dal becco giallo
e le ali biancastre. 
Ma quella non potevo essere io. Io sono una DONNA!
Mossi un braccio per sfiorare l'immagine riflessa, di rimando lo stranno uccello stese una lunga ala sferzando l'aria.
Ok ero proprio io. 
Mi sollevai arrancando e cominciai ad osservare il mio corpo. Lunghe ali candire, un petto piumato e arruffato dalla
mia inutile lotta con le lenzuola, zampe palmate. Provai ad articolare un suono, senza cercare di comporre le parole
come avevo fatto prima, ne uscì qualcosa di rauco e indefinito che mi ricordava un giornata in riva al mare.
Mare mare mare... non sono mai stata una esperta in uccelli acquatici ma avrei riconosciuto immediatamente un gabbiano.
  
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