Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Nana Kudo    08/09/2012    9 recensioni
Un sogno. È cominciato tutto così: come un sogno.
Ma poi qualcosa è cambiata, gli ingranaggi di quel orologio chiamato destino hanno deciso di andare avanti a muoversi lo stesso senza prendere minimamente in considerazione l'idea di ritornare indietro all'ora esatta. No. Hanno deciso di non farlo.
Ed ora l'unica cosa che posso fare io invece, per far sì che quel filo rosso che mi lega ancora a tutto ciò che non voglio assolutamente perdere, Ran, e ciò che ancora voglio ottenere, non si spezzi, è cercare in tutti i modi un raggio di luce in questo buio che vuole sembrare perenne, cercare in tutti i modi i Corvi e riuscire finalmente a liberare il cielo dalle loro piume scure e tetre.
-----------------------------------------------------------------------------------------
OAV 9. The stranger of ten years afters.
Abbiamo creduto tutti che fosse solo un sogno. Ma in realtà ci sbagliavamo.
Perché? Per saperlo non vi rimane altro che leggere.
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kogoro Mori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

--—Akai Ito—--


Capitolo uno
Scherzo del destino
----------------------------------------------------------

 
 






Guardava dalla finestra i petali di ciliegio che lievemente libravano e danzavano nel cielo, per poi adagiarsi delicatamente sul terreno e creare un’infinita distesa rosa confetto che in quel periodo dell’anno caratterizzava l’intera isola giapponese.
Erano passati dieci anni dall’episodio che cambiò la sua vita, dieci anni da quando aveva detto addio a Shinichi Kudo e alla fama di detective, diventando un bambino di appena sette anni, andando a vivere a casa della sua Ran, risolvendo casi sotto identità di Kogoro, dovendo frequentare nuovamente le elementari… dovendo vivere sotto le mentite spoglie di Conan Edogawa.
Ma mai avrebbe creduto che tutto sarebbe rimasto così.
Che quello che pensava fosse un sogno, si rivelasse invece come la crudele e triste realtà.
Che lentamente, avrebbe dovuto rinunciare a tutto.
Che non ci sarebbe stato più alcun antidoto che lo riportasse normale, neanche per qualche ora.
Che non sarebbe mai riuscito a vendicarsi di quei criminali che gli avevano rovinato la vita..
Ma soprattutto, che avrebbe dovuto rinunciare a Ran.
Ran, la stessa che ancora l’aspettava inconscia del fatto che lui non sarebbe più tornato.
Ran...

 
Aprì lentamente la porta della libreria di casa sua, e ritrovandosi dinanzi la figura della ragazza che per tutto il pomeriggio aveva cercato, incurvò le labbra in un sorriso.
“Ran” sussurrò, posando la propria mano sull’interruttore della luce.
“Non accendere le luci” disse lei, senza voltarsi e lasciando stupito il ragazzo. “Non voglio che tu veda le mie lacrime, Conan-kun” aggiunse poi, voltando leggermente il volto, tanto da far notare solo una lacrima solitaria che le rigava il viso.
A quella vista, il liceale non poté che spostare la mano da quel muro e riportarla lungo il corpo.
Ran si asciugò le lacrime, per poi girarsi e mostrare il proprio volto al fratellino
“Questo posto è pieno di ricordi fra me e Shinichi.” abbozzò un sorriso malinconico dicendolo, mentre gocce cristalline ancora le correvano sul viso.
“Stai per sposarti..” le chiese abbassando il capo. “Con Araide-sensei?”.
Rimase un attimo fermo, immobile davanti alla porta da cui poco prima aveva fatto irruzione nella stanza, per poi avvicinarsi a lei.
“Non farlo!” le urlò una volta sotto la luce lunare, l’unica che in quel momento illuminava la stanza e le regalava quell’atmosfera semplicemente speciale. “Non sposarti!”
“Perché no?” gli chiese la –ormai- ventisettenne, guardandolo negli occhi.
“Perché io…” abbassò lo sguardo mentre lo diceva, guardarla negli occhi sapendo che tutta quella sofferenza era causata dal medesimo sarebbe stato impossibile. “Ci rimarrei davvero male”.
“Eh?” 
“Perché..” Tremante e inondato d’emozioni, raggiunse gli occhiali che portava sul volto con la mano destra.
Ci pensò qualche istante per poi tirarli via, liberandosi di quella menzogna che regnava si di lui e che colorava la sua vita.
“Io sono Kudo Shinichi!” le urlò deciso. “Quindi ti prego, non sposarti!” 
La notizia sorprese la giovane donna, che poco dopo gli si avvicinò con un’aria dolce e malinconica dipinta sul volto.
“Adesso che vai al liceo, gli somigli davvero molto”
“Non è che gli somiglio, io sono Shinichi!” cercò di convincerla il detective, ma invano.
“Grazie.. per aver provato a fermare le mie lacrime” rispose, prendendo gli occhiali dalle mani del ragazzo.
“Io ne sono certa…” continuò lei, mentre glieli posava delicatamente sui suoi intensi occhi blu. “Ho aspettato dieci anni,sono certa che posso aspettarne ancora altri dieci”. 
*
 
Peccato però, che per quanto felice potesse essere del fatto che lei ancora l’aspettava, neanche questa volta sarebbe riuscito a soddisfare il suo desiderio.
Che per l’ennesima volta l’avrebbe vista piangere aspettando una sua telefonata.
E che per l’ennesima volta l’avrebbe sentita urlare che l’odiava, con la consapevolezza che ne aveva tutto il diritto però.
Che scherzo del destino.

Pensò, abbozzando un sorriso amaro e abbassando lo sguardo, per poi tornare a pensare mentre tutto intorno a lui continuava normalmente.
 
Liceo Teitan, secondo anno, sezione B.
La classe era la stessa che frequentava dieci anni prima, con l’unica differenza che gli alunni non erano gli stessi.
Di fronte a lui, tre ragazzi che ormai conosceva da una vita.
La prima, aveva gli occhi azzurri, carnagione chiara, capelli castani e corti: Ayumi Yoshida.
Il secondo era un ragazzo alto, con lentiggini sotto gli occhi e dall’aria intelligente: Mitsuhiko Tsuburaya.
L’ultimo, un ragazzo dalla carnagione olivastra, capelli corvini e rasi, corporatura robusta e che continuava a ripetere che amava le anguille: Genta Kojima.
Quant’erano cambiati dal giorno che li aveva conosciuti.
Quant’erano cresciuti e maturati, dimenticando la passione per Kamen Yaiba ma continuando a crescere quella dei detective, tanto da crearne un club.
Si, era passato tanto tempo d’allora.
“Edogawa-kun” lo destò dai suoi pensieri una ragazza dai capelli ramati e le iridi chiare. “Non vieni a pranzare con noi?”
A differenza di Shinichi, a lei non dispiaceva affatto dover vivere come Ai.
Anzi, sembrava quasi felice quando gli ha dato la notizia che non ci sarebbe stato alcun antidoto che li avrebbe riportati alle loro vere vite, che sarebbero rimasti per sempre Ai Haibara e Conan Edogawa.
Forse perché aveva finalmente trovato un modo per dimenticare il passato, o forse per altro..
“No grazie, Haibara” rispose l’altro alzandosi, e mettendo i libri dell’ultima ora nella cartella. “Non mi sento molto bene, preferisco andare a casa” detto ciò, senza neanche salutare, si avviò verso la porta, per poi sparire tra i corridoi del liceo.
“Dove va?” chiese Ayumi vedendolo uscire. La piccola scienziata si limitò a fare spallucce.
“Antipatico” sbuffò Mitsuhiko, cingendo le braccia al petto. “Mai una volta che pranza con noi”
“Mm, guardiamola nel lato positivo, potremo mangiare pure la sua porzione!” esclamò Genta, felice come una pasqua all’idea di una porzione più abbondante.
“Genta! Pensi sempre al mangiare!” gli urlarono contro gli amici, stufi di quell’atteggiamento. Cambiarono espressione notando anche la loro compagna avvicinarsi alla porta con passo spedito.
“Allora? Io ho fame, muovetevi.” disse la ragazza, con un espressione più che fredda disegnata sul volto
“D-D’accordo…” risposero all’unisono gli altri membri dei Detective Boys, per poi andare tutti insieme nel loro club a pranzare

*** 


Passeggiava per il centro di Beika.
Non aveva voglia di tornare a casa.
Né tantomeno di vedere Oji-san intento a bere birre, piangere per la sua Yoko Okino, ormai ritirata e sposata, e per il fatto che la sua agenzia era tornata ad avere una quantità scarsa di clienti.
Purtroppo dopo aver ricompiuto i quattordici anni, si era accorto che risolvere un caso come Kogoro e nascondersi da qualche parte era diventato più che impossibile, ormai il suo corpo non era più quello piccolo e facile da infilarsi dappertutto come una volta, e così decise di diventare un detective a sé, il detective Conan Edogawa.
Nel camminare si fermò a guardare una piccola famiglia seduta in un parchetto lì vicino.
Lei con capelli lunghi fino alle spalle e gli occhi azzurri.
Lui con capelli castani e ribelli, occhi blu che faceva apparire un peluche dal nulla e lo dava al piccolo di fronte a sé.
Molto probabilmente, se non fosse stato per quella dannata Aptox4869, ora sarebbe stato lo stesso anche per lui.
Avrebbe passato le sue giornate con Ran e loro figlio, avrebbe vissuto come una persona normale, avrebbe provato il piacere di vivere…
Ma nuovamente si ritrovò a pensare che il destino aveva deciso di divertirsi con loro, facendoli sperare ed illudere, per poi fargli capire che tutte quelle occasioni come Londra, l’America o la sera al Central Building, erano solo scherzi, scherzi del destino.
Capendo che la vista di quella famiglia era troppo dolorosa per lui, voltò lo sguardo verso un piccolo vicolo che sboccava a pochi metri da dov’era lui.
Quando vide una macchina parcheggiare davanti ad esso però, spalancò gli occhi, spiazzato ed incredulo.
Quella macchina, era la sua macchina, l’avrebbe riconosciuta in qualunque situazione, non avrebbe mai potuto scordare quella sua vernice nera, quel suo stile antico né tantomeno il volto dell’uomo al volante di quell’ultima.
Spostò lo sguardo per avere la certezza che la macchina fosse quella, e il risultato, non poté che far incurvare le sue labbra in un sorriso, un sorriso pieno di speranze e che sapeva di rinascita e sfida.
Porshe 356A.





*OAV 9, "The Stranger of Ten Years After"

Blacky's Corner:
Konnichiwa!!^^
eccomi con questa mia nuova Long!
com'è?? con questo chap introduttivo vi ho incuriositi almeno un pochino??
cmq, a dire la verità era già pronto giovedì, ma poi ieri sono stata fuori tutto il giorno e quando sono tornata a casa mi sono accorda che era un po' tardi per postare, così oggi (dopo aver finalmente trovato un po' di tempo) ho deciso di postarla ^^
spero non sia banale, che i personaggi non siano OOC, che la trama faccia schifo e... e? 
va beh, a voi la parola!
ah! in quanto agli aggiornamenti, non so se posterò ogni giorno o uno si e uno no, dipende se mi viene l'ispirazione o meno :P
beh, spero davvero vi sia piaciuto il chap ^^
alla prossima!!!

XXX,
Blacky
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Nana Kudo