Best opportunity.

Takao aveva guardato dritto negli occhi Midorima, erano rimasti silenziosi e, come prevedibile, una scarica elettrica attraversò i loro corpi facendoli sussultare in contemporanea. Non era nuova questa sensazione a Takao, nossignore, già altre volte gli era capitato mentre, approfittando della pausa bagno durante l'allenamento giornaliero, guardava il compagno di squadra allenarsi per migliorarsi sempre di più nonostante fosse già ad un livello mostruoso.

Il suo modo di spingere le gambe, il suo modo di esultare – esultare era davvero una parola grossa, semplicemente si limitava ad accennare un piccolo sorriso compiaciuto -, il suo modo di muoversi perché nonostante Midorima potesse sembrare un ragazzo tutto muscoli di cui potevi ammirare solamente gli addominali ben scolpiti in realtà aveva anche un culo mozzafiato.
Il problema era che lui non se ne rendeva conto quando muoveva accidentalmente in modo sexy le gambe, probabilmente solo l'amico dei piani bassi di Kazunari se ne rendeva effettivamente conto dato che il rigonfiamento – che non tentava neppure di nascondere – dei suoi pantaloni parlava da sé.
Quel giorno Takao sentiva che se avesse compiuto ciò che avrebbe voluto fare da diversi mesi a quella parte proprio in quell'istante non se ne sarebbe pentito, nel peggiore dei casi si sarebbe trovato con qualche costola rotta o addirittura una trauma celebrale ma non importava.
Già altre volte si erano trovati così vicini, ma solitamente c'era sempre qualcuno ad interrompere.
A casa di Shin-chan nessuno potrà disturbarci era stato il suo primo pensiero quando Midorima gli aveva imposto di trascinarlo sino alla sua abitazione con il suo inseparabile carretto. Con qualche sotterfugio era riuscito a convincerlo a farlo entrare.
Tutto quel sudore doveva pur essere ripagato no?

E fu così che partì all'attacco, gli aveva riservato un ultimo ghigno prima di far coincidere le loro bocche. Inizialmente sembrò un bacio statico, il tiratore della generazione dei miracoli infatti era rimasto quasi impassibile a ciò che si era creato in quella stanza, o almeno era quello pensava Takao finché non venne sbattuto violentemente a terra percependo di nuovo le sue labbra sulle sue.
Poteva sentire finalmente quel corpo sopra il proprio, l'odore di cannella della sua pelle poi era una cosa irresistibile. Avrebbe voluto leccargliela, mordergliela fino a fargli uscire sangue peccato che un ostacolo di 80/90 chili gli impedisse ogni movimento.
Schiusero le labbra in modo che le lingue potessero incontrarsi dando vita ad una danza che sembrava non aver sosta, le mani di Takao scendevano lungo il torace bisognose di entrare in contatto con quella pelle che aveva così tanto bramato, maledisse mentalmente però la divisa scolastica che Midorima ancora non si era degnato di togliere da quando era entrato in casa, quei bottoni erano una cosa impossibile.
Superato il primo ostacolo entrambi tornarono alla carica, fu un susseguirsi di morsi, di leccate, e di ribaltamento posizioni. Takao poteva accettare tutto ma non fare il passivo, anche perché al contrario di Shin-chan lui aveva molta più esperienza e doveva dimostrargli chi comandava.
Se non nel basket almeno nel sesso.
« Non avrai mica intenzione di continuare, Takaa-... » per quanto avesse tentato di contenere ancora un briciolo di dignità un gemito – si, proprio un gemito che trasmise una forte scarica elettrica all'erezione di Kazunari - nel sentire le dita del compagno cominciare a giocare con i suoi capezzoli turgidi.
« Hai forse paura, Shintaro? »
« N-non prendermi per il culo! » sbottò ricorrendo a tutta la forza di volontà che aveva in corpo per toglierselo di dosso, era stato frustrante sentirsi così dannatamente impotenti, che cavolo gli era passato per la testa prima? Se solo lo avesse respinto con un calcio ben assestato in faccia niente di tutto quello sarebbe successo. Ma in realtà lui lo voleva. Questo era ciò che non quadrava.

Takao evitò in tutti i modi di mostrare quanto fosse rimasto deluso dal suo rifiuto, ci giocò sopra con uno dei suoi soliti sorrisini poco rassicuranti « Volevo solo farti un regalino, non sai che giorno è oggi? »
Regalino fino in fondo pensò subito dopo.
« Non mi dire che è il mio... » tipico di Midorima, arrivava alla soluzione anche in una situazione come quella.
« Happy Birthday! » trillò, non se la sarebbe mai scordata quella data, la stessa in cui due anni antecedenti lo aveva incontrato per la prima volta sul campo di gioco quando Midorima andava ancora alla Teiko « E indovina un po'? Io sono il regalo, e i regali non si rifiutano mai ».

Ed era la pura verità, d'altronde meglio di così non poteva giocarsela « Poi anche se... »
  « Che stai aspettando allora? Ti ricordo che tra un'ora abbiamo allenamento » ok, o lo stava facendo apposta...O lo stava facendo apposta, era stato lui il primo a dire – anche se non esplicitamente - no.

  « Ad ogni modo » si giustificò prima che un sorriso microscopico non si fece spazio sul suo volto « Sei un regalo deludente ».
E quella frase aveva un solo significato: Grazie.
Takao si concesse un ultimo cenno di arresa « Sei proprio un inguaribile tsundere, Shin-chan ».