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Autore: _L_Black_    10/09/2012    1 recensioni
Sono sette anni che Fred è morto.
Sono sette anni che Asteria sente la sua mancanza.
Sono sette anni che Fred e Asteria s'incontrano nei sogni di lei, ma lei deve andare avanti, deve vivere.
Dalla storia:
Asteria non disse nulla, avvicinò il proprio viso a quello del ragazzo e lo baciò dolcemente. Asteria sapeva che quel bacio era l'ultimo, eppure non riusciva a capacitarsene, non voleva lasciarlo ma lui lo stava facendo per il suo bene. Continuò a baciarlo mentre le lacrime continuavano a scenderle sul viso. Un bacio che sapeva di lacrime, un bacio che sapeva di passione, un bacio che sapeva di addio.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Astoria Greengrass, Fred Weasley, I Malandrini
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Lei sarà Amata


Leggeva sotto il ciliegio ormai in fiore nel giardino di Villa Greengrass, il silenzio mattutino era la cosa che più adorava di quel luogo pieno di verde e di colori che d'estate, risplendevano sotto il sole.

Quella mattina leggeva un libro d'amore, Asteria, ed era felice.

Non si era mai sentita così bene, così in pace con se stessa, così felicemente innamorata.

Ebbene sì, Asteria Greengrass era innamorata, un amore proibito, che nessuno della sua famiglia aveva accettato ma a lei non importava.

Era giovane e voleva godersi quell'amore così puro e bello.

Sorrise tra se chiudendo il libro proprio all'ultima pagina e si alzò, lasciando il volume li per terra, poi corse verso il cancello continuando a sorridere, felice.

Una chioma di capelli rossi era li, appoggiato al muro che recintava la maestosa villa, Asteria sorrise e si fermò a pochi centimetri da lui.

-Sei venuto- mormorò sorridendo.

Fred sorrise e le cinse la vita con le braccia, attirandola a se.

-Verrò sempre da te- mormorò per poi baciarla.

 

La sveglia suonò ripetutamente e Asteria fu costretta a tornare alla realtà, si mise a sedere sul letto velato da un lenzuolo di seta rosso e si guardò attorno.

Era solo un sogno.

L'ennesimo sogno.

Erano passati sette anni e Fred tornava ogni notte nei suoi sogni, ormai quei sogni per lei erano diventata una droga, la sera non usciva con le compagne di corso, andava a dormire presto per averlo più tempo possibile nei suoi sogni.

Dopo sette anni ancora non si rassegnava all'idea che il suo unico amore era morto in guerra.

Sospirò e si alzò dal letto, dirigendosi verso il bagno, si lavò in fretta e tornò in camera a vestirsi, non che avesse molta scelta, da quando aveva iniziato il corso per Medimaga, i suoi professori avevano costretto le studentesse a mettersi sempre le stesse cose, tailleur grigio, collant color carne e scarpe col tacco alto, avevano permesso a lei e alle altre ragazze di poter scegliere cosa mettere sotto la giacca, così la giovane Greengrass metteva sempre una maglietta semplice color bianco latte.

Non lo dava a vedere, ma quello stile le piaceva, classico e moderno allo stesso tempo. 

Si vestì accuratamente e, non appena si mise le scarpe, uscì di casa con la valigetta in mano, materializzandosi a Diagon Alley per la consueta colazione da Madame Boumer* con William Harper* l'unico compagno di corso con cui aveva stretto amicizia.

Il locale era stranamente tranquillo quella mattina, al tavolo accanto alla finestra, vi erano Daphne e la sua migliore amica Pansy, l'insopportabile carlino che lei aveva sempre evitato quando lacara sorella la invitava a casa, fece una piccola smorfia e si avviò al solito tavolo dove era seduto William che la guardava sorridendo.

-Buongiorno Stella- disse il ragazzo, sorridendo.

-Il mio nome è Asteria, Harper, non chiamarmi così, lo sai che lo odio- bofonchiò la ragazza, sedendosi proprio davanti all'amico, lanciò un'occhiata fuori e si voltò verso il ragazzo facendo un mezzo sorriso. -Buongiorno Harper-

-Sempre gentile tu eh- disse il ragazzo guardandola.

Asteria ridacchiò e scosse la testa, ogni mattina sempre la stessa storia, la stessa routine, solo nei sogni la storia cambiava, sempre.

-Mi sono permesso di ordinare anche per te- esclamò Harper, aprendo il giornale davanti a lui per leggere le notizie del giorno.

Asteria lo guardò, inarcando il sopracciglio. -E di grazia, cos'è che avrei preso?-

-Succo di zucca e una fetta di crostata al limone- rispose meccanicamente Harper, senza alzare lo sguardo dal giornale.

In quel momento arrivò le loro ordinazioni e la ragazza iniziò a sorseggiare il suo succo rimanendo zitta come ogni mattina.

Asteria Greengrass era estremamente silenziosa da sette anni, non parlava, non faceva nulla, se non rispondere cordialmente alle persone, non si sapeva neanche come William fosse diventato suo amico, era l'unico che riusciva a farla sorridere anche per poco.

Un vero amico.

Ma non era Fred.

Finirono la loro colazione e pagarono, per poi uscire e materializzarsi davanti al San Mungo, quella mattina avevano un'ora di teoria di Pozioni con il professor Belby e poi tre ore di pratica con la professoressa MacDonald, una giornata piuttosto tranquilla.

Entrarono in aula dove c'erano già Nathalie MacDonald e Laura Madley.

Dell'anno giusto c'era soltanto lei e Nigel Cadwallaber* gli altri erano stati rimandati all'anno dopo, alcuni come Lisa ed Eloise, si erano fermate al terzo anno da due anni, Asteria e William si sedettero al proprio banco, quando Belby entrò, il solito chiacchiericcio si spense subito e la lezione, iniziò.

 

***

Dopo tre estenuanti ore di pratica, dopo un pranzo in famiglia e dopo un pomeriggio all'insegna dello studio nella biblioteca del San Mungo*, Asteria era finalmente riuscita a tornare a casa, i piedi le facevano male, la testa le girava dalla stanchezza e il trucco leggero si era inesorabilmente sbavato.

Erano circa le nove di sera e la giovane Greengrass, non vedeva l'ora di buttarsi sul letto per sognarlo di nuovo. 

L'appuntamento notturno da sette anni con il suo Fred.

Finalmente sul suo volto si aprì un sorriso che andava da un orecchio all'altro, si fece una doccia rilassante e si mise la sua camicia da notte preferita per poi sorseggiare una tisana alla cannella seduta accanto alla finestra a guardare le stelle. 

Un po' di relax prima di rientrare nel suo paradiso personale, non riusciva a capire come mai lo sognasse ogni notte, le prime volte lo comprendeva, lui se n'era appena andato e la solitudine si faceva sempre sentire, con l'andare del tempo iniziava a chiedersi come fosse possibile, di certo non le dispiaceva, ovvio, ma non capiva come mai lui stesse ancora li, nei suoi sogni.

Quando bussarono alla porta sussultò, rimaneva sempre immersa nei suoi pensieri da non ricordarsi che abitava in una realtà. Si alzò e posò la tazza sul davanzale della finestra, mentre camminava verso la porta, rimaneva sempre affascinata dal suo piccolo appartamento, adorava vivere da sola, era stato il suo obiettivo dopo la morte del suo amato Fred, sospirò, ricordandolo e aprì la porta.

-Non posso crederci!- esclamò Harper, guardandola. -Possibile che tu stia già in pigiama? Un po' di vita, Stella- 

-CHIAMAMI ASTERIA, IDIOTA!- ribatté urlando, Asteria.

Harper ridacchiò, guardando la sua espressione corrucciata e si appoggiò allo stipite della porta, incrociando le braccia. 

-Adoro la tua gentilezza, te l'ho mai detto?- chiese Harper, sorridendo.

-Harper, che vuoi?- chiese Asteria, ignorando la domanda del ragazzo.

-Chiederti di uscire- rispose Harper sorridendole.

-Beh mi pare ovvio di no- ribatté Asteria irritata.

Sempre in mezzo questo qui, pensò Asteria guardandolo.

-Dovresti uscire un po'- disse Harper, guardandola negli occhi. -Non esci mai, hai vent'anni cavolo!- 

-Della mia vita, decido io, non di certo tu, ci vediamo domani- esclamò Asteria sbattendogli la porta in faccia.

Sospirò e si avviò verso la sua camera da letto, possibile che nessuno capisse? Per lei la notte era sacra, nessuno si doveva intromettere nel suo sonno, solo li poteva essere davvero felice. Si buttò sul letto e, sarà stato per la stanchezza, o per la voglia di rivederlo, Asteria crollò in un sonno profondo.

 

Hogwarts in primavera era stupenda.

 Tutti erano felici e anche lei non faceva di certo eccezioni, camminava tra i corridoi salutando tutti, anche chi non conosceva solo perché era primavera e si sapeva che a primavera tutti dovevano sprizzare energia come i fiori sprizzavano profumo da ogni dove. Quando arrivò all'entrata della Sala Grande, sorrise e si avvicinò al ragazzo dai capelli rossi.

Il suo ragazzo.

Asteria sorrise e buttò le braccia attorno al collo del ragazzo per baciarlo.

-Sei qui- esclamò sorridendo dopo averlo baciato. 

Fred sorrise e la strinse a se come a cullarla. 

-Te l'ho detto che sarei tornato, no?- esclamò il ragazzo, baciandole la chioma nera. 

Asteria annuì alle parole del ragazzo e lo prese per mano, conducendolo verso il parco pieno di fiori. Il luogo più bello di Hogwarts a parere della ragazza.

-Meno male che sei qui- disse Asteria, stringendo il braccio del ragazzo. -La realtà è un inferno, meno male che almeno qui ci sia tu, non ce la faccio senza di te- continuò, alzando lo sguardo verso di lui.  -Ast- iniziò Fred, guardandola.

-è così dura, Daphne non mi calcola sai? Dice che sono una pazza squilibrata- esclamò Asteria, alzando gli occhi al cielo. -Capisci? Io? Pazza squilibrata? Ma per favore-

-Ast- ripeté, Fred, guardandola.

-E poi c'è Harper, s'intromette in qualsiasi cosa è una cosa assurda- continuò Asteria, abbassando lo sguardo.

-Asteria, non posso più tornare qui- disse Fred ad alta voce per farsi sentire.

Asteria si fermò di botto e lasciò il braccio del ragazzo per allontanarsi di un centimetro per guardarlo meglio.

-Cosa?- chiese Asteria, tremante.

-è arrivato il momento, Ast, che tu vada avanti, facendo così io ti tengo stretta nel nostro amore, e tu devi innamorarti di qualcuno vivo, che tenga a te, che ti protegga- esclamò Fred, guardandola per la prima volta, serio.

-A me va bene così, Fred, voglio te, voglio te sempre- ribatté Asteria, alzando la voce.

-E anche io voglio te, ma sono morto sette anni fa e non posso tenerti attaccata a me- rispose Fred guardandola negli occhi. 

-Fred...non credo che ce la farò ad innamorarmi di nuovo- sussurrò la ragazza, abbassando lo sguardo.

Una lacrima solcò il viso di Asteria e Fred fermò la sua strada con il pollice della mano per poi accarezzarle il viso.

-T'innamorerai di nuovo, Ast...fidati quando vorrai parlare, io ci sarò, Ast, basterà guardare le stelle e parlare...ed io sarò li, ad ascoltarti, ma devi andare avanti. Harper...- esclamò Fred mentre le accarezzava il viso.-Non nominare quel nome!- esclamò Asteria con occhi furenti.

-Harper ti ama, Ast, lui è vivo, lui potrebbe renderti felice, viva! Provaci, Asteria, torna ad essere felice- esclamò Fred, guardandola negli occhi.

D'un tratto, Asteria capì, Harper c'era sempre stato per lei, l'unico che la facesse sorridere in qualsiasi modo. In fondo doveva provarci, ma non voleva lasciare Fred, non voleva tornare nella realtà, sapendo che di notte lui non ci sarebbe stato. 

-Fred- sussurrò Asteria per poi abbracciarlo e stringerlo a se. 

Fred si lasciò stringere e ricambiò la stretta, il ragazzo tratteneva a stento le lacrime mentre Asteria, aveva già iniziato a piangere e sembrava che non volesse più smettere. Fred la cullava dolcemente e le accarezzava i capelli, canticchiando.

-La mattina sta per arrivare- sussurrò Fred all'orecchio.

-è l'ultima volta che ti vedrò, vero?- chiese Asteria, alzando finalmente lo sguardo verso di lui.

Fred annuì mentre continuava a stringerla tra le sue braccia per l'ultima volta.

L'ultima volta.

Non riusciva neanche a pensare a quelle due parole assieme. 

-Prima di salutarti- disse Asteria, guardandolo. -Vorrei un'ultima cosa da te-

Fred annuì guardandola negli occhi. -Certo-

Asteria non disse nulla, avvicinò il proprio viso a quello del ragazzo e lo baciò dolcemente. Asteria sapeva che quel bacio era l'ultimo, eppure non riusciva a capacitarsene, non voleva lasciarlo ma lui lo stava facendo per il suo bene. Continuò a baciarlo mentre le lacrime continuavano a scenderle sul viso. Un bacio che sapeva di lacrime, un bacio che sapeva di passione, un bacio che sapeva di addio.

-Addio Asteria- esclamò Fred con gli occhi velati dalle lacrime.

Il sogno stava svanendo e quella era il loro ultimo incontro, e questo, Asteria non lo accettava.

-Addio Fred- esclamò Asteria, mentre le lacrime le rigavano il viso.

La sveglia suonò e Asteria si mise a sedere, aveva il volto rigato dalle lacrime e stranamente era più stanca di quanto non lo fosse prima di mettersi a letto la sera prima. Si alzò dal letto svogliatamente e andò in bagno, si lavò velocemente come ogni mattina e si vestì come ogni giorno nello stesso modo, prese la sua valigetta e uscì di casa. Si materializzò davanti a Madame Boumer, entrò nel locale e l'ondata di chiacchiericcio la pervase, Asteria fece una smorfia e si avvicinò al solito tavolo, dove vi era seduto Harper che stava leggendo il giornale, la ragazza appena lo vide, trattenne per un attimo il respiro prima di guardarlo e si schiarì la voce, come a fargli capire che lei era li davanti.

Harper alzò lo sguardo verso di lei e fece un mezzo sorriso, facendole segno di sedersi, lei obbidì e rimase in silenzio, a guardarlo, non si era mai accorta che aveva gli occhi verde smeraldo, non se n'era mai resa conto, eppure le piacevano.

-Ho ordinato anche per te- disse Harper, mentre leggeva il giornale.

Asteria annuì e attese la sua colazione come ogni mattina, lo guardava leggere il suo giornale e non poté fare a meno di accorgersi di alcuni particolari del suo viso di cui lei non si era mai accorta, aveva un piccolo neo accanto all'occhio destro, quasi invisibile, una piccola cicatrice appena sopra il sopracciglio sinistro.Si distolse dal suo studio del viso di William solo quando arrivò la loro colazione, sorseggiava il suo succo di zucca in silenzio e lo guardava mangiare il suo muffin di carote, due morsi al muffin e poi subito un sorso di caffè, ormai sapeva i suoi gusti e se ne rendeva conto solo in quel momento.

-Posso sapere come mai mi fissi, Greengrass?- chiese Harper, alzando finalmente lo sguardo verso di lei.

-Scusami, Will- disse Asteria, ignorando la domanda del ragazzo. -Per ieri sera, ero stanca-

-Fa niente- disse William, guardandola sorpreso.

-Ti...ti andrebbe di uscire, stasera?- chiese Asteria, guardandolo.

Il volto di William Harper si aprì in un sorriso che Asteria non aveva mai visto.

Un sorriso caldo.

-Passo stasera da te alle nove?- chiese William sorridendo.

Asteria annuì sorridendo a sua volta per poi finire la sua colazione.
-Sai, sono felice che tu me l'abbia chiesto, Asteria- disse Will, sorridendole.
-Will?- lo chiamò la ragazza, ignorando la sua frase.
-Si?- chiese lui, guardandola.
-Chiamami Stella- disse Asteria sorridendogli
Will sorrise, guardandola negli occhi e Asteria fu felice di vederlo così contento.

I due si avviarono assieme verso il San Mungo senza smaterializzarsi, parlarono di Hogwarts, del corso per medimaghi, della vita.

Durante quella mattinata, Asteria capì che andare avanti non era poi così male come aveva pensato.

Era bello.

 

***

 

-Non capisco perché l'hai fatto, Fred- disse Sirius mentre guardava Asteria e Harper dalle acque del lago.

-Lei deve andare avanti- mormorò il ragazzo dai capelli rossi mentre guardava la sua amata innamorarsi di nuovo. -L'ho trattenuta nei sogni per troppo tempo, è arrivato il momento per lei di vivere- Sirius annuì alle parole del ragazzo senza dire altro

Dalle spalle dei due ragazzi, spuntò Tonks che, sospirando, si sedette accanto ai due. -Mi piacevano però quei sogni, eravate così carini e poi era l'unico modo per parlarle e per renderla felice-

-Lo so, Tonks, lo so- disse Fred, guardandola. 

-Oh suvvia, quanto siete melensi- esclamò Sirius, guardandoli. 

-Se tu ti fossi mai innamorato, Felpato, capiresti come si sente Fred- disse Lupin mentre usciva da dietro un albero. -Ma siccome in vita sei stato troppo stupido, non puoi capire, anch'io l'avrei fatto per Tonks- 

-Tu non centri nulla nel discorso Lunastorta, sei anche scappato- esclamò James, che era arrivato assieme a Lily. 

-James aveva paura, è normale avere paura- l'ammonì, Lily alzando gli occhi verso suo marito.

-Ecco gli altri piccioncini, sono circondato da femminucce- disse Sirius alzando gli occhi al cielo. 

-Scusami se noi siamo donne, Sirius- bofonchiò Tonks guardandolo male mentre i suoi capelli diventavano di un rosso acceso.

-Si, siamo donne, ma possiamo farti vedere le stelle solo con un calcio in un punto specifico- ammiccò Lily guardandolo.

I malandrini rabbrividirono e Fred ridacchiò, si voltò di nuovo verso il lago per vedere l'immagine della sua Asteria che sorrideva e rideva, felice.

-Ti amo, Ast- mormorò Fred per poi alzarsi e andare a fare una passeggiata.

 

***

 

Era appena rientrata a casa, aveva passato una serata stupenda in compagnia di Harper, l'aveva fatta ridere con semplici battute, non lo faceva da tanto, troppo tempo e di questo, ne era felice e triste allo stesso tempo. Aprì la finestra e si sporse fuori a guardare le stelle, una folata leggera di vento le scompigliò i capelli e lei sorrise, come se quel vento fosse stato il suo Fred che le augurava buona fortuna.

-Ti amo, Fred- mormorò prima di chiudere la finestra e mettersi a dormire.

 

Quella notte sognò ma non Fred, sognò una nuova vita, assieme ad un altro e lei sapeva, che Fred era felice per lei.


Angolo di _L_BLack_

Aaallora, eccomi qua spero che questa storia vi sia piaciuta. Amo la Asteria/Fred*-* 
Avete notato gli asterischi ebbene ecco a voi le risposte alle vostre possibili domande xD
Madame Boumer è una caffetteria situata a Diagon Alley che è stata aperta da moi v.v e da Madame Boumer...certo xD
Poi William Harper, è un personaggio effettivo della saga, è stato citato dalla Rowling...anche se il suo nome è frutto della mia mente.
Nigel Cadwallaber è anche lui un personaggio effettivo della saga ma il suo nome è...come Harper, frutto della mia mente.
Bien
Grazie per aver letto questa One Shot.
Baci
_L_Black_

  
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