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Autore: Maya92    10/09/2012    11 recensioni
La guerra è finita, Voldemort ha vinto. I mezzosangue sono ormai ridotti in schiavitù.
E se Narcissa stesse cercando una Dama di Compagnia? e se questa fosse proprio Hermione? come la prenderà Draco?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La Dama di Malfoy Manor

La guerra era giunta a termine, ma non come molti speravano. Il male aveva trionfato e Voldemort, ed i suoi seguaci,regnavano in quel nuovo mondo dove non c’era più posto per la parola libertà…

Erano passati alcuni anni dalla fine della guerra e, il nome dei Malfoy ,regnava sovrano nella nuova gerarchia del mondo magico.

Lucius Malfoy era morto durante la battaglia, ma nonostante ciò, Draco riuscì a mantenere alto il nome della casata, talmente alto, da essere stato messo a capo dei Mangiamorte dal Signore Oscuro stesso. Ormai era il suo braccio destro.

Draco tornò al Manor quel pomeriggio d’ottobre. Il giardino del maniero, aveva lentamente iniziato a colorarsi con i toni tipici dell’autunno. Le foglie cadevano lente dagli alberi. Draco si diresse svelto verso l’entrata e, senza dover aspettare, quasi magicamente il portone si spalancò.

In realtà nessuna magia, era stato un piccolo elfo ad accogliere il padrone di casa.

-mia madre?- disse Draco, continuando a camminare verso il suo studio senza degnarlo di uno sguardo.

-sua madre è in salone signore, la stava aspettando signore, dice che deve parlarle …-

In effetti Draco sapeva benissimo dove fosse. Il pomeriggio era sempre solita prendere un the li.

  Il giovane Malfoy si tolse il lungo mantello nero, lanciandolo poi su di una poltrona. Si diresse verso il grande Salone. Sua madre era seduta su di una poltrona con in mano la  preziosa tazza di porcellana ancora fumante, lo sguardo rivolto verso la grande finestra che dava in giardino.

-ti ho visto arrivare-disse Narcissa voltandosi a guardarlo, sorrideva.

Lei sorrideva sempre. Dopo la morte di suo padre, Narcissa si ammalò, forse per il dolore, forse no. Dimostrava più anni di quelli che in realtà aveva. Draco provava per lei un enorme rispetto, più di quanto ne avesse mai provato per il padre. Quella donna era troppo buona per far parte di quel mondo marcio, eppure, aveva sempre sopportato tutto in silenzio per amore di Lucius. Lui non lo aveva mai meritato.

-L’elfo ha detto che volevate parlarmi madre.- disse sedendosi nella poltrona vicino la sua.

-Si … sai quella “dama di compagnia” che volevi a tutti i costi che assumessi? Beh, senza offesa caro, ma le tue erano veramente terribili – disse Narcissa ridendo.

-Questa mattina ero a passeggiare in carrozza e in piazza c’era una delle solite vendite di Mezzosangue. Sai che solitamente non mi interessano queste cose, anzi,ma c’era una ragazza che mi ha colpita.-

Draco iniziò a farsi serio. Sua madre odiava quelle cose, era estremamente contraria alla schiavitù a cui erano costretti i mezzosangue dopola  guerra, allora dove voleva arrivare?

-beh senza dilungarmi troppo l’ho comprata.-

-Cosa? – Anche Draco era contrario ma non per lo stesso motivo. Solitamente le mezzosangue finivano nei bordelli o come cameriere da quattro soldi in una topaia. La dama di compagnia era un ruolo molto prestigioso, poiché avrebbe accompagnato la sua signora in qualsiasi occasione, che fosse una semplice passeggiata o una importante cena. Sua madre NON poteva farsi vedere in giro con una sporca mezzosangue.

-Madre, io non credo che sia una buona idea.-

-beh Draco è con me che deve stare, non con te. Tutte le ragazze che mi avevi presentato erano ochette senza principi. –

-madre, non potete prendere una mezzosangue, cosa dirà la gente?-

-Draco …. Sai benissimo anche tu che non mi resta molto da vivere, non mi importa più niente ormai di ciò che la gente può pensare. Ascoltami Draco, ricorda sempre una cosa: Un uomo debole conosce il valore della forza. Un uomo debole conosce il valore della compassione.*  Un uomo potente, ha solo da perdere nella vita.  Stai attento Draco, ascolta il tuo cuore, pensa con la tua testa, non con quella di tuo padre …-

Draco non si era neanche accorto che sua madre aveva preso le sue mani nelle proprie. Draco sospirò.

-e quando dovrebbe arrivare?-

-beh ecco… veramente è già … qui …-

-COSA? –

-oh suvvia Draco, doveva vedere la casa, sistemarsi, ambientarsi prima del tuo arrivo!-

-il MIO arrivo?-

-Beh tesoro, non sei certo la persona più ospitale del mondo …-

Draco dovette ricorrere a tutta la pazienza che aveva in corpo, che non era poi molta!

-potrei almeno vederla o la signorina ha anche bisogno che io vada a vivere da un'altra parte per “ambientarsi” meglio?-

Disse Draco ironico.

-beh effettivamente non sarebbe una cattiva idea.-

Draco la fulminò con lo sguardo.

-Draco stavo scherzando, dov’è finito il tuo senso dell’umorismo?! Comunque la faccio chiamare subito, Pam, fai scendere la ragazza per favore. Ti piacerà tesoro è una bellissima ragazza, anzi guai a te se provi a toccarla-

-tranquilla … non c’è pericolo …-

Draco si era “delicatamente” poggiato sullo schienale della poltrona, con le dita massaggiava gli occhi. Tutta quella storia lo aveva sfinito, certe volte le conversazioni con sua madre erano più estenuanti di quelle col Signore Oscuro.

Non si accorse neanche della nuova presenza in sala.

-Draco … ti presento la mia nuova dama … il suo nome è Hermione-

Hermione … quel nome …

Draco aprì immediatamente gli occhi e si girò verso la porta.

Hermione Jane Granger, la regina dei Grifondoro, era lì davanti a lui, lo sguardo stranamente basso, le guance leggermente rosse … che avesse finalmente perso quella fierezza che la contraddistingueva?

-Draco tutto bene? Hermione, cara, avvicinati, non stare li-

Doveva avere un espressione da scemo, pensò. Si ricompose immediatamente.

-Piacere di fare la sua conoscenza Signor Malfoy.-

Draco rimase un momento di sasso, perché faceva finta di non conoscerlo? Che si fosse sbagliato? No assolutamente, stesso nome ,stessi capelli ,stessi occhi …

Beh, se era quello il gioco a cui voleva giocare l’avrebbe accontentata.

-Bada bene mezzosangue, se sentirò anche una sola lamentela da parte di mia madre, te ne ritornerai in strada da dove sei venuta… e ti assicuro che sarebbe la fine migliore.-

-Draco!- disse Narcissa indignata.

Finalmente lo guardò negli occhi.

-Non si preoccupi signor Malfoy, se sua madre dovesse lamentarsi, sarò io stessa a lasciare questa casa. Adesso, con permesso, è ora del bagno di sua madre. A dopo signor Malfoy, prego signora mi segua.-

Dicendo così, prese Narcissa a braccetto, e si diressero verso il piano di sopra.

 

 

 

Non appena Hermione uscì dalla camera di Narcissa, sentì una mano stingerle il braccio e spingerla contro la parete.

-a che gioco stai giocando mezzosangue?-

-Non capisco cosa intendi furetto…. Ah …-la presa si fece più stretta.

-bada a come parli sangue sporco. Che significa la sceneggiata di poco fa in salotto?-

-cosa avrei dovuto dire? Oh Malfoy quanto tempo che non ci si vede, come stai? Fammi il favore, ho fatto un favore ad entrambi.-

Ci fu un minuto di silenzio, erano talmente vicini che potevano sentire il respiro dell’altro sulla pelle.

Draco la guardò negli occhi, non si era mai accorto di quanto fossero particolari. Lasciò la presa.

-sappi che non avrai vita facile, ti tengo d’occhio mezzosangue.-

-Perché? Quando mai ho avuto vita facile con te? Ora Signor Malfoy, sua madre mi aspetta. Buona serata.-

E , dicendo questo, fece un mezzo inchino e se ne andò.

Draco rise … la leonessa si era risvegliata …

“ci sarà da divertirsi ….”

 

allora è un idea che mi è venuta così, spero per questo di avere riscontri positivi e sopratutto fatemi sapere cosa ve ne pare :D a presto un bacio.

*frase di Captain America

  
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