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Autore: Seiht    11/09/2012    3 recensioni
Ho smesso perché ho pensato che anche se ci fosse una vita oltre la morte, un Paradiso, magari, tu non avresti comunque scelto me. E questo sarebbe peggio di mille e mille morti.
Un'errata conclusione, nel quale non è il nostro caro maghetto a trionfare, ma un tracotante Lord Voldemort, insieme ai suoi Mangiamorte.
Un'Hermione Granger ferita a morte, un Draco Malfoy totalmente stravolto dalla guerra, un Ronald Weasley mangiato e consumato dai dissennatori.
Un Harry Potter e una Ginny Weasley insieme anche nella morte.
Questo è cosa accade quando si tenta di distruggere la propria coppia preferita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Harry/Ginny, Harry/Hermione, Theodore/Tracey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
- Questa storia fa parte della serie 'What if she got it wrong'
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Sono tornata, e con una storia molto, molto particolare. Infatti ha partecipato al contest "Un amore dal mancato finale" indetto dalla cara Trick sul forum di EFP. E, lo scopo del contest era di distruggere la nostra coppia preferita. Ed ecco fatto, spero vi piaccia. I giudizi sono in fondo, un bacio!


And love is not a victory march
 
« Hermione, vai! Tu vai, e porta via Ginny, hai capito? »
« Harry, non posso lasciarti da solo! »
La ragazza dai capelli rossi sembra  ancora di più una bambina, mentre si aggrappa alle gambe di Harry con la poca forza che le rimane in corpo.
« Ginny » si piega lui, all’altezza del suo viso. « Devo andare a prendere Ron, capisci? Non posso lasciarlo ».
Vedendo che la ragazza non si stacca da lui, avvicina le labbra alle sue.
Non voglio guardarli.
Mi volto di nuovo verso di loro soltanto quando sento Harry aggiungere, per consolarla: « Ti ricordi quando, nell’estate del tuo primo anno, io ero imprigionato dai Dursley e lui è venuto a prendermi con Fred e George, ti ricordi, Ginny? Ecco, adesso tocca a me. Lui è il mio migliore amico ».
Io ci sono ma non ci sono.
Perché so per certo che li sto guardando, che ci sono Harry Potter e Ginny Weasley davanti a me, ma non capisco, non capisco.
« Non puoi andare da solo! » urla Ginny, ed io voglio dirle di non urlare, perché non serve a niente e ci scopriranno subito, se continua così.
Ma non riesco a parlare.
Harry si alza e si guarda intorno circospetto: « Ginny, Voldemort ha portato Ron ad Azkaban! Ron, tuo fratello! Devo andare a liberarlo prima che sia troppo tardi, non c’è abbastanza tempoper avvertire gli altri! »
Poi si volta verso di me.
Sta piangendo.
« Hermione, falla arrivare a Villa Conchiglia sana e salva ».
Ma io non rispondo, e lui se ne accorge.
« Hermione? »
Crollo a terra sulle ginocchia, e il pavimento della Stamberga Strillante, dove Voldemort si è portato via Ron pochi minuti fa e dove il corpo di Severus Piton perde ancora sangue, scricchiola.
« Hermione » ripete, e si inginocchia nuovamente, di fronte a me, stavolta.
« Ti prego. Lasciami venire con te » sussurro, in modo che Ginevra non possa sentire. « Non voglio perderti di nuovo ».
Harry non si fa domande riguardo a quel ‘di nuovo’, molto probabilmente ha già capito da tempo, anche prima di me.
« Non perderai nessuno, Hermione. Te lo prometto ».
Si alza e si allontana.
Ed è un attimo.
Harry sta già compiendo il mezzo giro della sua Smaterializzazione quando Ginny si aggrappa alla sua gamba.
E va via con lui.
Non rimango sola nemmeno il tempo per assimilare ciò che è successo.
« Sectumsempra! » sento soltanto.
Cado a terra, faccia in giù.
Poi il buio.
 
Quando mi sveglio Draco Malfoy è già nella mia stanza e si sta sfilando la cravatta con le dita sottili.
Cerco di capire se è giorno o notte, ma dalle finestre socchiuse non filtra nessuna luce. Deduco che sia piuttosto tardi.
Faccio per alzare il busto, ma una fitta al petto mi riporta a sdraiarmi accompagnando il tutto da un piccolo gemito.
L’unico che conosceva il rimedio per il Sectumsempra era Piton, ma lui è morto e si sono dovuti arrangiare. Per questo mi imbottiscono di litri e litri di Pozione Corroborante, Pozione Rimpolpante  e  Pozione Soporifera, per farmi dormire alle ore più impensate e alleviare il dolore.
In più sono sottoposta a continue trasfusioni di sangue, perché continuo ancora a perderne, e ho il petto costantemente fasciato con fasce impregnate di dittamo.
Per l’orecchio di Fred Waesley era stata sufficiente soltanto una fasciatura fatta bene e le cure amorevoli di Molly, ma la mia ferita, da quello che ho capito, è molto più grave.
E non pensano che la mia condizione migliorerà, sarò in balìa di Medimaghi e Pozioni per il resto della mia vita.
A quanto mi hanno detto, prima che arrivasse Draco Malfoy a prendere le mie difese, ero praticamente morta.
Non ricordo nulla, né di quando lui ha ucciso il Mangiamorte che mi aveva colpita per impedirgli di attaccarmi di nuovo, né di quando si è Smaterializzato portandomi con sé nella sua villa, né di quando ha convinto Voldemort a lasciare che io viva, perché ero, sono, in condizioni troppo penose per organizzare una rivolta e perché lui mi voleva per sé.
Da quando Lucius e Narcissa sono stati uccisi barbaramente durante i tre giorni devastanti della Seconda Guerra Magica, Draco Malfoy è stato ritenuto improvvisamente abbastanza grande per prendere decisioni di questo genere. E per prendere in mano le sorti della sua famiglia.
L’avrebbe fatto volentieri la cara Bellatrix, se non fosse troppo impegnata col Signore Oscuro e i suoi piani di continua distruzione.
Mi adagio di nuovo sul letto, e Draco Malfoy si gira a guardarmi.
« Stai male? Vuoi che chiami Madame Gaullier? »
Madame Gaullier è la Medimaga che si occupa di me da un anno e mezzo. Niente a che fare con la dolcezza e la professionalità di Poppy Chips, ma senza di lei non riuscirei a sopravvivere nemmeno uno stupido giorno.
« No, sto bene ».
Questa guerra ci ha cambiato tutti, sicuramente.
In un modo o nell’altro.
Ma Draco Malfoy, lui è stato completamente stravolto.
Non c’è più il ragazzino capriccioso e vigliacco di Hogwarts, quello che aveva convinto il padre a condannare a morte un ippogrifo per un graffietto, quello che veniva trasformato in un furetto da Barty Crouch Jr. sotto le spoglie di un eccentrico Alastor Moody, il leccapiedi della Umbridge.
Forse è cambiato quando ha visto i corpi straziati dei genitori, a quanto si sa uccisi da una cinquantina di acromantule a qualche centinaia di metri da Hogwarts.
Si dice che si siano spinti fin là per scovare gli ultimi ribelli della resistenza.
Ma, in fondo, tutti sappiamo che stavano cercando di scappare. Una volta che Voldemort sarebbe salito definitivamente al potere, i Malfoy non sarebbero stati molto benvisti. Infatti non avevano combattuto, avevano cercato di starne fuori finché Lord Voldemort non si era accorto della loro assenza.
Loro, dopotutto, non avevano mai voluto questa guerra.
Ma io stessa sono cambiata. Sono diventata una specie di bambola di porcellana fragilissima. Parlo poco, mi muovo ancora meno e sono completamente in balìa di qualcun altro. L’Hermione Granger di un tempo se n’è andata da un po’, lasciando posto ad una sostituta piuttosto scadente.
« Non perderai nessuno, Hermione. Te lo prometto ».
Non era una promessa che potevi mantenere, Harry. Questo io già lo sapevo. Eppure ho lasciato che la tua morte mi sconvolgesse.
Completamente.
Sapevamo tutti che il rapimento di Ron era un’imboscata, e tu e Ginny , l’uno spinto dall’affetto che provava per Ronald e l’altra spinta dall’amore che provava per te, siete andati comunque.
Harry Potter, ti avevo chiesto di non lasciarmi sola.
Mi sono richiusa in me stessa, esattamente come fa un riccio, ma senza una protezione di spine.
La mia corazza è, in realtà, una maschera di fragilità, dovuta più che altro alle mie condizioni fisiche.
Sai, Harry, ho provato a togliermi la vita diverse volte.
Ci ho provato e mi hanno sempre fermato, Draco Malfoy, una volta, mi ha addirittura Schiantato per impedirmi di tagliarmi la gola, ed ha quasi rischiato di uccidermi lui stesso.
Ho smesso perché ho pensato che anche se ci fosse una vita oltre la morte, un Paradiso, magari, tu non avresti comunque scelto me. E questo sarebbe stato peggio di mille e mille morti.
Osservo Draco Malfoy mentre si spoglia, con una grande meticolosità e una snervante lentezza.
« Sai, ho visto il tuo caro Weasley, oggi » dice.
Sì. Ron è vivo. È ad Azkaban e, per quanto mi riguarda, non voglio vederlo. Non avrei la forza di vedere cosa è diventato. Cosa ne hanno fatto i dissennatori.
Spesso fingo che sia morto anche lui insieme a Harry e Ginny, quel giorno.
È molto più semplice che immaginarmelo in una cella buia col viso scarno e ossuto a marcire, insieme agli altri prigionieri.
« E vorrei proprio capire perché tu non voglia vederlo » continua lui.
Non gli rispondo, lascio che si stenda, come tutte le notti, vicino a me.
Ha detto a Voldemort che mi voleva, non aveva specificato in che senso, ma sarebbe stato intuibile da chiunque. Eppure non mi aveva mai sfiorata. Nemmeno una volta.
Penso che mi abbia salvata dalle grinfie dei numerosi Mangiamorte che avrebbero voluto volentieri la mia morte perché sono, forse, l’unica cosa buona che gli è rimasta.
Sono, in un certo senso, la sua infanzia, i suoi ricordi felici. Insomma, non ne faccio esattamente parte, ma io ero lì quando gustava i prelibati banchetti ad Hogwarts, quando comprava un’infinità di cianfrusaglie all’Emporio degli Scherzi di Zonko o quando andava a schernire le numerose coppiette che prendevano il tè da Madama Piediburro.
Io sono una comparsa, nei suoi ricordi, ma quando gli attori principali sono tutti morti ci si accontenta dell’autografo anche degli attori minori.
Lui si è accontentato di me, e penso sia per questo se sono ancora viva.
Tuttavia Draco Malfoy, o per mantenere le apparenze, o non so per quale strano motivo, continua a passare la notte insieme a me.
Non posso opporre resistenza, ma, dopotutto, non penso lo farei. È quasi come dormire da soli, non ci parliamo e non ci tocchiamo.
Solo ultimamente ha cominciato a fare alcuni brevi commenti sulla giornata passata.
Io, come sempre, parlo il meno possibile.
Quando lui cita Ron la mia unica reazione è quella di sospirare.
« Ma, in fondo, penso di averlo capito da un pezzo il perché » conclude lui, e sappiamo entrambi a cosa allude.
Mi fa bere la mia dose di Pozione Soporifera e poi si sistema meglio sul suo lato del letto.
E mentre osservo il bagliore leggero della lampada accanto ripenso a Ginevra Weasley che mi diceva la stessa e identica frase, quando mi confessò di essere ancora innamorata di Harry.
« Nonostante Dean, nonostante tutto, non riesco a controllarmi quando si tratta di lui. Ma, in fondo, penso di averlo capito da un pezzo il perché ».
Harry è suo, adesso.
Per sempre.
Non avrò mai più un’occasione per farlo mio, se ne sono andati insieme. Insieme. E insieme rimarranno sempre.
Anche nella morte sono l’uno con l’altra. Sono l’uno con l’altra e hanno vinto di nuovo.
Anche nella morte, sono sicura, continuano ad amarsi.
Forse è giusto così.
Si sono sempre appartenuti, ma in un modo particolare.
Così particolare che non sarei mai stata in grado di interferire, tra loro.
Il mio amore per Harry non è mai stato pari a quello di Ginny.
Avrei voluto amare Ronald.
Avrei davvero voluto amare lui.
« Buonanotte, Granger » dice Draco, mentre spegne la lampada ad olio del suo comodino.
Mi giro dall’altro lato.
Chiudo gli occhi.
È giusto così, mi ripeto mentre, lentamente, comincio a prendere sonno.
È giusto così.

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SESTA CLASSIFICATA 
And love is not a victory march di Seith 

Ho smesso perché ho pensato che anche se ci fosse una vita oltre la morte, un Paradiso, magari, tu non avresti comunque scelto me. E questo sarebbe peggio di mille e mille morti. 
(Harry/Ginny – Harry/Hermione) 

Accuratezza del lessico, dell'ortografia, della punteggiatura e della grammatica: 7/10 
Diretta e franca, la storia sempre davvero sfrecciare come un treno in corsa su binari di frasi concise e di parole prive di qualunque fronzolo: è uno stile azzeccato, dal quale pare proprio emergere l'implacabile abisso di follia e disperazione nel quale Hermione sta inesorabilmente scivolando. Il lessico è semplice e l'ortografia corretta (se non per qualche refuso di poco conto). 
Mi sento di stendere una parola in particolare sull'uso delle virgole, usate a volte in maniera un po' eccessiva: sono sicura che la sostituzione di alcune di esse con altri segni di punteggiatura renderebbe ancora più scorrevole e diretta la storia. 
IC e caratterizzazione dei personaggi: 7,5/10 
All'inizio la tua Hermione mi aveva fatto leggermente inarcare un sopracciglio, ma con il proseguire del testo l'ho trovata piacevolmente IC: è logica, è ferma e nonostante tutto ciò che le è accaduto e continua ad accaderle ha una piena consapevolezza di sé. Nel tuo personaggio c'è tutta la razionalità di Hermione Granger – e questo l'ho davvero apprezzato. Draco mi è sembrato intagliato in un angolino sul quale mi riservo ancora qualche dubbio (davvero sarebbe riuscito a sopravvivere nel contesto che hai immaginato? Difficile a credersi), ma ho preferito lasciarlo da parte. Dopotutto, il tuo è uno stralcio di What-If e io non voglio commettere l'errore di malgiudicare un nuovo aspetto di Draco che non conosco. Poi c'è Harry, e questo tuo Harry, così eroico e disperato, così deciso nella sua umana fragilità di ragazzino, è perfetto. È una comparsa perenne nei pensieri di Hermione, è un costante peso su ogni sua parola ed è davvero ben riuscito. 
Attinenza agli obblighi e credibilità della coppia Fanon: 7,5/10 
Gli obblighi sono stati perfettamente rispettati, sebbene la coppia Fanon appaia quasi come un sotto-contesto – profondo e palpabile, certo, e pure abbastanza caratterizzato da far sentire la propria costante presenza. 

Punteggio finale: 7,3 
  
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