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Autore: Mokochan    11/09/2012    4 recensioni
«Pensavo scegliessi lui, alla fine.»
«Davvero?»
«Già.»

[Amata/Mikono]
[Questa storia partecipa alla "The One Hundred Prompt Challenge" indetta da BlackIceCrystal sul Forum di EFP]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amata Sora, Mikono Suzushiro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Di Altair, Vega e Eve'
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Yesterday is gone, we can't go back again
L'uno verso l'altra







«Pensavo scegliessi lui, alla fine.»
«Davvero?»
«Già.»








Mikono si asciugò la fronte bagnata di sudore e abbassò il braccio, girandosi quel tanto che bastava per guardare attentamente Amata, sorpresa dalla sua improvvisa quanto curiosa ammissione.
Stavano riverniciando una delle pareti della mensa da un paio d'ore, decisi a finire quel compito per poter subito passare ad una delle altre mansioni che Donar Dantes aveva assegnato loro la sera prima, quando avevano deciso di contribuire come gli altri alle operazioni per il rinnovamente di Neo Deava - rinnovamento causato dai danni inferti dagli Aquarion mentre lottavano contro Mykage e l'Aquarion originale.
In realtà, si sentivano un po' in colpa per quello che era accaduto, sebbene fosse stata la vendetta covata a lungo dall'angelo delle tenebre a causare parecchi danni alla struttura, così come la perdita di molti element - in primis di Shrade Elan e, sebbene non fosse ufficialmente un pilota, di Jin Muso.  Nulla e nessuno avrebbe potuto dimenticare ogni perdita, ogni ferita o dolore inferti da un amore non corrisposto durato ben 24.000 anni, dai tradimenti, dalle delusioni, dai malintesi.
Nulla.
«Sai...» Amata smise d'imbiancare la sua parte di parete e le lanciò un'occhiata. «Da come ti comportavi con lui, da come l'avevi difeso... da tutto quell'insieme di cose, sono arrivato a pensare che, malgrado tutti i miei sforzi, alla fine l'avresti seguito. Eri troppo... comprensiva con Kagura.»
Con ogni probabilità, confessare di aver pensato una cosa simile lo metteva in netta difficoltà, ciò nonostante non lo dava a vedere, mantenendo difatti un'espressione piuttosto neutra.
«In un certo senso, era inevitabile che mi comportassi in quel modo» Mikono si spostò una ciocca violetta dietro l'orecchio, e nello stesso istante Shush si mosse irrequieto fra i suoi capelli. «Voglio dire... siete lui.»
Siete Apollo, pensarono entrambi, quasi nello stesso istante.
Due facce della stessa medaglia, Vega e Altair.
«Come pensi che stia, ora?» domandò Amata dopo un po', fissando la parete senza più guardare la propria compagna.
Mikono s'irrigidì: sapeva cosa intendeva.
A pensarci, il petto iniziava a farle male, segno che la scelta  - obbligata e causata da Mykage - era stata più dolorosa di quanto potesse immaginare. D'altronde, aveva dovuto scegliere fra due persone che rappresentavano Apollo, senza avere la possibilità di cambiar le cose. Kagura alla fine era rimasto solo con se stesso, e aveva permesso ad Amata di prenderla senza esitazioni - per questo gli era grata.
Purtroppo, però, nulla poteva cambiare il fatto che in quel momento lui soffrisse.
Persino Amata, benché con Kagura non ci fosse un buon rapporto, provava un po' di tristezza per lui. Anche se non l'avrebbe mai ammesso, certo.
In fondo, bene o male, erano fratelli.
«So cosa sta provando...» mormorò infine Mikono, sentendo un'altra fitta al petto al pensiero di quel ragazzo dai capelli rossi che ora vagava per la vegetazione della Deava in cerca di animali che lo sfamassero, un po' come faceva nella sua vita precedente. «Però ho scelto te. Non solo perché era destino che fosse così. Ti ho scelto perché sento, più di ogni altra cosa, di voler stare con te... lo so.»
«Mikono-san» Amata le puntò nuovamente gli occhi addosso. «In un certo senso, avresti dovuto scegliere lui. Sai, Kagura mi disse che era colpa mia. Io rappresento quella parte di Apollo che decise di sacrificarsi per il pianeta, abbandonando Silvia. Sono venuto al mondo per essere abbandonato e pagare per quello che ti ho fatto 12.000 anni fa. Avresti dovuto scegliere lui, non me.»
La Suzushiro abbassò lo sguardo. Davvero lo pensava?
«Beh... se Apollo avesse deciso di restare con Silvia, il mondo sarebbe andato distrutto. Sarebbero morti. E non si sarebbero potuti reincarnare. Noi non ci saremmo. Non ti avrei incontrato nel cinema nel quale lavoravi, non avremmo combattutto insieme sull'Aquarion. Non sarebbe successo nulla di tutto ciò. Quindi io credo che la scelta compiuta 12.000 anni fa sia stata giusta, sia per me che per te.»
«Non è così facile» borbottò Amata.
«Penso non lo sia mai» ribatté Mikono, inclinando la testa quel tanto che bastava ad allarmare Shush, che emise un lieve miagolio. «Però, ora che ci penso... Amata-kun, non eri forse tu che desideravi andare oltre il destino?»
Il ragazzo sussultò, colto alla sprovvista - dimentico, probabilmente, delle sue stesse parole. «Sì, lo so... lo so benissimo.»
«Allora non guardare al passato, ma solo al presente, come hai sempre fatto... come abbiamo sempre fatto, entrambi.»
Perché è stato questo a spingerci l'uno verso l'altra.
Amata chiuse gli occhi e sospirò, rintanandosi in se stesso per qualche secondo, dopodiché si mise a fissare la parete; Mikono, vedendolo ancora dubbioso, si avvicinò a lui e gli sfiorò la mano con la propria, arrossendo lievemente - non era ancora abituata al loro nuovo rapporto, se così lo si poteva definire.
«Hai ragione» ammise infine il ragazzo, abbozzando un sorriso. Essere dubbiosi non sarebbe servito. Ormai era andata, non sarebbero tornati indietro.
«Visto?» Mikono ricambiò il sorriso; successivamente, indicò il muro con la mano. «Mh. Beh... direi di continuare con la parete, adesso... se Cayenne ci trova a parlare, sono certa che se la prenderà con te, Amata-kun.»
Amata rabbrividì: non ne dubitava.
Da quando lui e Mikono stavano insieme, Cayenne non aveva potuto fare altro che accettare in silenzio, forse consapevole dei sentimenti della sorella. Però aveva come la sensazione che il Suzushiro preferisse vedere Mikono con lui piuttosto che con Kagura - con cui, nemmeno due giorni prima, aveva litigato fin quasi a farci a botte, e se Donar non fosse intervenuto per tenerli a bada, Amata non avrebbe osato immaginare la piega che avrebbe preso quella lite.
Trattenendo una risata, il ragazzo riprese a verniciare la parete, ma subito dopo si bloccò, colto da un pensiero improvviso: tornò a studiare Mikono,  ormai tutta presa dalla parete mezza bianca e mezza grigia su cui stava passando adagio il pennello e, osservandola bene in viso, scorse una piccola macchia di vernice poco sotto il suo occhio sinistro. Sicché, in un gesto del tutto istintivo, Amata si sporse verso di lei e la baciò in quel punto, provocandole un rossore che le tinse di rosso le gote. «Non me ne andrò più. Non ti abbandonerò più. Ti prometto che, qualunque cosa accada, starò sempre accanto a te.»
Anche se, con ogni probabilità, non c'era bisogno di promettere nulla.
















«Bastardo! Si può sapere cosa stavi facendo?»
«Cayenne!»
«Io stavo soltanto... cercando di... pulire la guancia di Mikono-san, tutto qui.»
«Baciandola?!»
Forse Amata avrebbe dovuto imparare a inventare scuse migliori, invece di fare promesse di cui Mikono non avrebbe mai potuto dubitare.
Già, non c'era proprio bisogno di promettere nulla.















FINE




  95. Scelte


Partecipa alla  The One Hundred Prompt Challenge indetta da BlackIceCrystal sul Forum di EFP.

Note dell'Autrice:  un grazie enorme, immenso, giganterrimo a Jales (ex _BlackRose_) per avermi betato questa one-shot. E' quella, per inciso, che ho dovuto riscrivere dopo che il computer mi ha fatto ciao ciao con la manina, l'altro giorno *forever alone*.  Inutile dire che, se la prima storia aveva 700 parole, questa ne ha più di 1000. Vabbè, fa niente, abbiamo abbondato *rotola* Che dire? La mia prima (see) Amata/Mikono **  Tutta su questi due *coccola*. Nessuno l'avesse capito, sono il mio OTP. Non sono sicura di averli resi al meglio, ma amen, ci si adegua.  
Bon, credo di aver detto tutto!  :D   Un bacione!

Mokochan

Visto che ormai mi faccio pubblicità nei modi più schifosi del mondo, propongo la lettura di altre mie fanfiction su Aquarion EVOL, se siete interessati *rotola*
- Bittersweet blood  [Shrade/Crea - potete anche non vederci nulla, solo amicizia *lol*]
- Unattainable  [Pollon e i suoi sentimenti per Celiane]
- Specchi Opposti [Raccolta basata su Amata e Kagura]
- La luce trattenuta nella mia mano muore [Missing Moments basata sull'abbandono di Amata da parte di Alicia - Alicia Centric]




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