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Autore: Prue786    11/09/2012    0 recensioni
Come tutti i mercoledì, da tre mesi a questa parte, lui è lì, appoggiato al bancone con la sua Corona Extra in mano a guardare tutti e nessuno. [...] Come tutti i mercoledì, da tre mesi a questa parte, lei si siede al mio tavolo e rimane a fissare il giovane con la collana di perline.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Diario di un mercoledì

 

Lui è lì.

Come tutti i mercoledì, da tre mesi a questa parte, lui è lì, appoggiato al bancone con la sua Corona Extra in mano a guardare tutti e nessuno.

In compagnia di due amici che parlottano tra loro non sembra far caso alle loro parole e continua a spostare lo sguardo all’interno del pub affollato.

Il suo abbigliamento è casual, come sempre: jeans scuri, maglietta di cotone e, onnipresente, la collana di perline bianche.

Passa con disinvoltura una mano fra i capelli mori e sospira, socchiudendo leggermente le labbra.

A rispondergli vi è un altro sospiro.

Come tutti i mercoledì, da tre mesi a questa  parte, lei si siede al mio tavolo e rimane a fissare il giovane con la collana di perline.

I suoi amici sono convinti che sia a casa e nessuno si sognerebbe di cercarla in un posto del genere in una serata infrasettimanale: è stata lei stessa a dirlo a mezza voce, qualche settimana fa.

Arriccia una ciocca bionda intorno al dito e poggia una guancia sulla mano, distogliendo lo sguardo solo quando il cameriere le si avvicina per prendere l’ordinazione.

“Un cocktail alla frutta!” Esclama come sempre, quasi fosse un rito; il ritrovarsi lì, in quel giorno preciso, a bere sempre la stessa cosa, fissando la stessa identica persona.

Non sa nulla di lui a parte dove trascorre i mercoledì sera e questo sembra bastarle; si limita a fissarlo senza accennare minimamente alla mossa successiva ed io rimango testimone dell’invariabile scena.

Il ragazzo continua a guardarsi intorno, come in attesa di qualcuno, e improvvisamente, questa sera, la sua ricerca sembra giunga al termine: viene raggiunto da un giovane dal fisico asciutto a cui riserva un sorriso luminoso prima di porgergli una mano. L’altro l’afferra con disinvoltura e gli sfiora le labbra in un bacio, prima di abbracciarlo.

La ragazza, di fronte a quella scena, sgrana gli occhi, sorpresa, e rimane qualche attimo immobile prima che un sospiro più pesante degli altri non fa agitare vorticosamente la mia piccola fiamma.

Finisce d’un sorso la sua bevanda e fissa le venature del tavolo con aria assente prima che il cameriere le si avvicini nuovamente per prendere il bicchiere vuoto e domandarle se vuol ordinare altro o meno.

 “Una Corona Extra, per favore!”

Sorride e allunga una mano verso di me, sfiorando i ghirigori che la cera sciolta ha creato per tutta la mia lunghezza. “Alla tua salute!” mormora mandando giù il contenuto del suo bicchiere.

   
 
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