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Autore: Iria    11/09/2012    2 recensioni
[Cinquanta frasi sulla coppia Steve Rogers (Capitan America)/Tony Stark (Iron Man)]
26 – Apparizione.
Da quando Cap è morto, spesso Tony lo vede materealizzarsi nei suoi sogni -anche se sarebbe più corretto definirli incubi- e in tali apparizioni, Steve si limita a fissarlo con una luce severa negli occhi azzurri, mentre lui, smarrito, tenta disperatamente di ripulirsi le mani sporche di sangue in una bacinella ricolma di whisky, nella quale si ritrova ad anneggare attimi o secoli dopo, avvertendo chiaramente la mano di Rogers stretta contro la propria nuca; e allora non si agita, allora si lascia lentamente morire nel sogno, perché è di certo ciò che merita: Capitan America non sbaglia mai.
Attenzione! Sono contenuti dei riferimenti ad avvenimenti presenti nei fumetti!
Spero che queste frasi possano essere di vostro gradimento! Un enorme grazie a chi leggerà e mi auguro di ricevere delle opinioni!
Iria.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: ~ Iron Breaks, Soldiers Fall
Autore: Iria
Fandom: The Avengers
Personaggi/Claim/Coppia: Steve Rogers (Capitan America)/ Tony Stark (Iron Man)
Generi: Introspettivo, Malinconico, Slice of Life.
Avvertimenti: Missing Moments,  Slash, What if..?.
Rating: Giallo
Set: Delta
Note: Ecco la mia prima STony. Ammetto di non esserne particolarmente soddisfatta, avendola scritta a cavallo tra le ripetizioni per la Maturità e lo studio -non fatto XD- per i test d'ingresso all'università.
Ma almeno ci ho provato e sono giunta alla fine, quindi meglio non lamentarsi del tutto!
In alcune frasi ci sono diversi riferimenti agli avvenimenti della "Civil War" e, in generale, a quelli che sono i rapporti tra Steve e Tony o i problemi di alcolismo di Stark. Il titolo della raccolta si riferisce ad un arco narrativo della Marvel contenuto in "Fear Itself".
Il titolo completo di questo arco narrativo è "Iron Breaks, Soldiers Fall, Gods Die".
Bhé, spero che possiate gradire almeno un po' queste frasi! Grazie per l'attenzione, a chi leggerà e, ovviamente, a chi sarà disposto a darmi un'opinione!
Un bacio!
Iria.

(*) Una frase tratta dall'ultimo volume della Civil War: l'intera scena riprende un momento del fumetto. =)

*Partecipante all'iniziativa 1frase su lj*

 ~ Iron Breaks, Soldiers Fall

1 – Terra.

Stark -il dannato Stark- cade verso il suolo ed il Cap spera davvero che quel moccioso -che di Howard ha ereditato tutti i difetti perfettamente amplificati all'infinito- riesca a riprendere il volo evitando di sfracellarsi; eppure Iron Man continua a fendere il vuoto, come un pupazzo sfuggito alle mani di un bambino annoiato, ed è spaventoso avere anche solo il sospetto che sia semplicemente morto.

2 – Orgoglio.

"Orgoglio americano, orgoglio di soldato..."
Riflettendoci su, Stark ride a tale insulso sentimento e lo fa con gusto, perché non comprende come il cuore umano (il cuore di quel vecchio ghiacciolo) possa ancora essere incatenato a muffiti ideali in cui, ormai, sono ben pochi a rimporre fiducia; ma la risata di Tony scivola via assieme ad un bicchiere di whisky lungo la sua gola ed il miliardario sa di aver infranto in quel gesto una promessa -la sobrietà- e la propria fottuta superbia.

3 – Spirito.

Rogers non ha uno spirito di iniziativa particolarmente spiccato quando si tratta di sesso -evidentemente, il nonnino deve aver avuto i suoi traumi, o forse più semplicemente non c'è mai stata, per lui, l'opportunità di condividere la propria intimità con qualcuno troppo spesso-, sta di fatto che, comunque, dopo una forte riluttanza iniziale, è poi il caro Cap ad afferrare le redini di Tony con una facilità che tante volte innervosisce ed indispettisce il povero miliardario.

4 – Storia.

Tony borbotta e si lamenta, perché avere un pezzo da museo che, accompagnato dal puzzo di storia e di vecchiume, gironzola per casa indossando delle mutande a stelle e strisce, non si adatta per niente all'arredamento dell'ambiente!

5 – Tempo.

Tony sa che spesso Steve, quasi con fare malinconico, si sofferma a contemplare un ricordo lontano ed impalpabile; ed allora il miliardario -con un calore che non crede possibile- spera di poter essere, seppur in minima parte, un buon sostituto per quel tempo che il Cap ha perduto senza mai aver avuto la possibilità di viverlo davvero.

6 – Guerra.

"Che stai aspettando, Steve? Finisci." (*)
Cap -rabbioso, disperato- osserva l'occhio di Stark che, gonfio e tumefatto -arrogante come sempre, in verità-, facendo capolino dai frantumi della maschera di Iron Man è fisso sui suoi, e Rogers vorrebbe davvero sentir gemere e gridare Tony, desidererebbe ferirlo ed urlargli contro, per poi stringerlo a sé e mordere quelle labbra livide con l'unico scopo di fargli ancora più male, perché ciò che hanno fatto è follia pura, una guerra fratricida, ed i feriti ed i morti sono inacettabili; allora, abbassa lo scudo, china il volto e le lacrime gli solcano il viso gridando all'unisono una sola verità: in battaglia il ferro si spezza,  riducendosi a lamiere informi... in battaglia i soldati cadono, divenendo cenere nel vento.

7 – Tradimento.

Cap, con la sua indole patriottica ed il suo senso di appartenenza totale agli Stati Uniti, non concepisce il tradimento, ritenendolo la più sudicia delle bassezze: ecco perché trema di rabbia nel vedere Tony schierato contro di lui, ecco perché ringhia come una bestia nell'osservarlo contrapporsi ad una parte degli uomini straordinari ai quali, volente o nolente, appartiene -e Rogers si tappa le orecchie, restio ad ascoltare ragioni o dichiarazioni...
"Whose side are you on..?"

8 – Sentore.

Steve si muove in maniera circospetta nell'officina di Stark, poiché ancora deve abituarsi a tutta quella tecnologia che gli è completamente aliena e sa, ha il vago sentore che Tony è lì disperso da qualche parte, probabilmente caduto addormentato dopo aver lavorato per giorni e giorni senza alcuna sosta ; però, ad un certo punto,  il Cap si rende conto che il suo problema principale più che recuperare il miliardario e farlo riemergere alla luce del sole, sia orientarsi fra quel dedalo di macchinari dall'aspetto grottesco e decisamente malvagio -ed allora sceglie di iniziare a pregare, perché teme davvero di non poter più tornare indietro..!

9 – Giovinezza.

Durante la giovinezza il piccolo Stark  ha collezionato decine e decine di action figures del suo adorato Capitan America, poi, deciso a lasciar marcire tali giochi in chissà quale angolo sperduto di casa, solo da qualche tempo ha rispolverato quei volti sorridenti o corrucciati, osservando, suo malgrado, che quegli occhi azzurri dipinti e sbiaditi non rendono giustizia al luminoso colore degli originali.

10 – Orme.

Steve ritiene che essere un eroe voglia anzi tutto dire prendersi la responsabilità di lasciare delle orme degne di venire calpestate, un giorno, da giovani combattenti; e da parte sua Tony si augura che, mai, nessuno decida di percorrere il cammino di un fottuto alcolizzato incastrato in una pseudo relazione -leggersi: conflitto-  platonico-sessuale alquanto surreale con un super-soldato in tutina di spandex azzurro.

11 – Preda.

Tony non lo ha mai ammesso, ma spesso è stato preda della paura e di un timore tale da paralizzarlo e lasciarlo lì, a fissare il vuoto nella luce artificiale della sua officina: l'irrazionale sensazione d'esser solo, senza più la possibilità di specchiarsi negli occhi azzurri di Steve.

12 – Stirpe.

Stark non ha mai avuto fiducia nella sciocca stirpe degli uomini e, d'altra parte, lui per primo si considera uno degli esempi più eclatanti della loro corruttibilità; però, poi, sollevando lo sguardo, nota di fronte a sé l'espressione interrogativa di Steve e le sue belle iridi che non smettono di fissarlo e, inaspettatamente, uno strano calore lo investe, tanto simile alla speranza di poter vivere senza preoccupazioni -fragile e falsa, certo, ma bellissima.

13 – Passi.

Steve ha notato come i passi di Tony, decisamente pesanti quando indossa l'armatura,  diventano quasi impercettibili nel momento stesso in cui il miliardario sveste i panni dell'eroe ed indossa quelle sue banalissime Prada e quel suo solito abito di McQueen che né gli conferiscono chissà quale speciale abilità e né mascherano la stanchezza al di là del suo sguardo sempre più artificialmente tronfio.

14 – Rito.

Tony ha notato che prima di entrare in azione, quasi fosse un rito, il Cap rigira per  tre volte in senso orario il proprio scudo, per poi farlo altrettante volte in senso antiorario; ed il miliardario non può non sorridere a tale gesto, poiché anche lui, da bambino, col suo scudo di plastica da Capitan America faceva lo stesso identico gesto prima di assaltare il laboratorio di Stark Senior.

15 – Vittoria.

Per Steve e Tony vincere non deve essere una possibilità, ma un dato di fatto ed un risultato oggettivo e palpabile, perché solo trionfando possono continuare ad esistere l'uno in funzione dell'altro.

16 – Languore.

Tony alle volte stacca completamente col proprio mondo: abbandona l'officina, ordina a Jarvis di non disturbarlo, non fa risuonare alcun brano degli artisti che preferisce; semplicemente si stende sul pavimento del soggiorno e lì, in un cupo languore, passa le ore a fissare il soffitto fra la veglia ed il sonno e spesso nemmeno si accorge -o forse semplicemente lo ignora- che Cap si accomoda al suo fianco, sorridendo malinconico per quell'improvvisa e troppo frequente apatia.

17 – Mortale.

Tony ancora non comprende come Steve abbia potuto ingannarlo così crudelmente: il Cap era fottutamente vulnerabile, anche per il Cap tre colpi di pistola allo stomaco erano mortali e Stark ancora osserva la sua bara, mentre sente il corpo svuotarsi dai rimasugli della propria anima, mentre avverte la disperazione mordergli ogni lembo di pelle e strappare, leccare e stuprare quelle sue membra annegate nelle lacrime amare che non è in grado di fermare e nelle parole che non riesce a bloccare:
"No, non doveva andare così."

18 – Favorito.

Tony ha un grande, anzi, un enorme segreto: Capitan America è sempre stato il suo eroe preferito fin da bambino; ma il miliardario mai avrebbe sospettato o mentalmente concepito l'idea che un giorno si sarebbe risvegliato proprio al suo fianco nudo e dolorante come solo una lotta feroce e bestiale è in grado di ridurre due uomini.

19 – Giardino.

Avere una bella casa con un giardino dove lasciar giocare i suoi tre probabili figli è stato uno dei sogni di Steve prima della guerra, prima che tutto cambiasse e si ritrovasse proiettato in un futuro sconosciuto; ora l'unico desiderio del Cap è quello di riuscire ad arrivare a fine serata senza provare un acuto prurito alle mani nell'osservare il -detestabilmente bello- sorrisino sghembo di Tony.

20 – Eros.

Piove, ma Mr Stark e il Cap restano comunque avvinghiati l'uno all'altro su quel terrazzo bagnato: l'odore della pioggia si insinua prepotente nelle loro narici, le gocce d'acqua rendono più umidi i baci ed i tuoni coprono il suono delle grida e dei gemiti che ad ogni spinta si alzano con soddisfazione, appagandoli.

21 – Canto.

A Steve proprio non piace la musica che Tony tanto adora: la trova alquanto caotica e rumorosa, però ha imparato a tollerarla soprattutto quando è il compagno ad accompagnare quelle note con la propria voce.

22 – Tocco.

Tony allunga un braccio con la sola speranza di afferrare Steve e scrollarlo, stringerlo a sé; e il desiderio di tale tocco, di tale contatto non desiste neanche quando è lo stesso Rogers a scomparire, a farsi più evanescente tra le sue mani sporche di sangue e bagnate di lacrime come quelle di un moccioso, che si chiudono in un pugno sferrato nell'aria pungente degli incubi.

23 – Silenzi.

Tony detesta -con tutto ciò che può essere definito il suo cuore- avvertire il silenzio cadere tra lui e il Cap, per questo non perde mai tempo e prontamente stuzzica Rogers con le sue battutine più acide: ecco perché l'ombra di un sorriso, in simili occasioni, tinge sempre l'espressione, altrimenti sprezzante, del miliardario.

24 – Movenze.

Le movenze di Tony quando indossa l'armatura non sono particolarmente rigide o meccaniche, ma Steve non può comunque fare a meno di considerarne l'essenza inumana, che priva il caro Stark di quel suo vago charme di cui il miliardario stesso è tanto consapevolmente un estimatore -che tremendo narcisista.

25 – Calore.

Ogni volta che Steve sfiora il reattore Arc sul torace di Tony, resta piacevolmente sorpreso, in quanto dimentica sempre che quell'oggetto artificiale riesce a trasmettere contro le sue dita un calore rassicurante, vivo e, soprattutto, umano.

26 – Apparizione.

Da quando Cap è morto, spesso Tony lo vede materealizzarsi nei suoi sogni -anche se sarebbe più corretto definirli incubi- e in tali apparizioni, Steve si limita a fissarlo con una luce severa negli occhi azzurri, mentre lui, smarrito, tenta disperatamente di ripulirsi le mani sporche di sangue in una bacinella ricolma di whisky, nella quale si ritrova ad anneggare attimi o secoli dopo, avvertendo chiaramente la mano di Rogers stretta contro la propria nuca; e allora non si agita, allora si lascia lentamente morire nel sogno, perché è di certo ciò che merita: Capitan America non sbaglia mai.

27 – Inebriare.

Tony si rifiuta di bere e per un attimo comprende di star sbagliando; quindi getta via il bicchiere di cristallo dove si è appena versato della vodka: desidera inebriarsi, certo, ma vorrebbe che fossero la lingua e i tocchi e il corpo del Cap contro il proprio a donargli nuovamente l'ebrezza di un dionisiaco piacere senza conseguenze disgustose per sé o la sua igiene -svenire nel vomito non è piacevole, affatto-; poi, però, Stark scuote la testa in una smorfia e preferisce mandar giù l'intera bottiglia di quel suo liquore russo.

28 – Dita.

Tony prova ad ignorare lo sguardo incuriosito e al tempo stesso perplesso di Steve e preferisce  continuare ad osservare le dita del Cap: le sfiora ad una ad una, solo per assicurarsi che siano lì, vive, calde e reali sotto il suo tocco -ed è più facile così, piuttosto che tentare di affrontare quei suoi occhi da pesce lesso.

29 – Nostalgia.

Steve, passeggiando per le strade di New York, alle volte si ritrova proiettato in quella stessa via negli anni trenta, e riesce persino a riassaporare il profumo dell'aria o a sentire il ticchettio dei tacchi di donne impellicciate che fumano sigarette dai lunghi bocchini di giada; quindi sospira, quasi con la sensazione d'essere tornato a casa, consapevolezza che, però, va in frantumi nel momento stesso in cui la mano di Tony, poggiata sulla sua spalla, lo trascina nuovamente alla realtà, lasciandogli nello stomaco solo il vuoto di una sbiadita nostalgia.

30 – Legame.

Scava nella carne e brucia, è doloroso come carboni ardenti strusciati contro la pelle, come sale lanciato sulle membra martoriate dal fuoco: è triste, ma Tony non saprebbe come altrimenti descrivere il legame che, strigendolo a Steve, lo consuma lentamente.

31 – Erba.

Stark ricorda la delusione, il disgusto ed il rammarico impressi sul volto del padre quando il genitore lo scoprì a fumare erba sotto "il suo stesso tetto"; ed in quell'istante l'espressione incolore che tinge il viso di Steve mentre svuota le bottiglie di liquore nel water con lui accasciato contro la vasca -o meglio, la piscina- ad idromassaggio, gli provoca lo stesso acuto dolore al petto... e Tony si sente morire.

32 – Sembianze.

Steve ritiene che Tony sia abbastanza abile nell'assumere le sembianze dell'eroe sicuro di sé e delle proprie risorse -o quanto meno incurante di eventuali rischi-, però il Cap ha imparato a riconoscere un lato di Stark ben più oscuro che ha intravisto spesso in quei suoi occhi che, distanti, in diverse occasioni annegano in chissà quale segreto o tormento.

33 – Nettare.
Tony sa -o meglio, Steve non fa altro che ricordarglielo ogni santo giorno- di dover mantenere la propria lucidità e conosce anche le condizioni non particolarmente incoraggianti del suo fegato o del suo stato mentale, però davvero non riesce a smettere di bagnarsi le labbra col nettare a volte aspro, a volte dolce dell'alcool: rende accettabili, se non comprensibili persino quei baci amari che scambia col Cap.

34 – Rossore.

Tony geme senza risparmiarsi qualche imprecazione poco ortodossa, mentre poggia del ghiaccio sullo zigomo dove il rossore d'un pugno bene assestato -può perfettamente distinguere le nocche di Steve- non accenna a sparire: il dolore resta lì, pulsante, come se Rogers stia continuando nel suo intento di distruggergli la faccia e quella sua espressione strafottente; e Stark a tale constatazione ride, lo fa con gusto -ed isteria-, nascondendo il volto -e la frustrazione- contro lo specchio del bagno.

35 – Possesso.

La prima volta che si sono scambiati un bacio -in maniera piuttosto animalesca, in verità-, Tony lo ha morso a sangue, imprimendo il segno rosso vivo dei denti sul suo labbro inferiore; poi, finalmente soddisfatto del proprio lavoro, Stark si è semplicemente limitato a scrollare le spalle con un sorriso sghembo:
"È una mia proprietà, Rogie."

36 – Crepuscolo.

Tony, ogni giorno, desidererebbe sparire assieme alla nebbia del crepuscolo che precede il sorgere del sole, però, inevitabilmente, avverte sempre il respiro di Steve che lì, al suo fianco, lo riscalda e sa, comprende che è inutile sperare di dissolversi quando non si è altro che un'ombra dipendente dalla propria luce .

37 – Fautore.

Tony ancora non ha ben compreso cosa possa essere considerato il fautore del suo rapporto col Cap: insomma, hanno una personalità completamente agli antipodi, eppure continuano, anzi, riescono a sostenersi l'un l'altro e a proteggersi reciprocamente -in gran segreto per loro, in maniera decisamente evidente per gli altri eroi.

38 – Sfrontatezza.

Steve ritiene che la sfrontatezza di Tony sia troppe volte distruttiva ed infatti il miliardario pare non essere in grado di tenere a freno quella sua lingua di serpente; e proprio per questo motivo il Cap, quando ne ha l'occasione, la morde senza troppi rimorsi, sorbendosi con un pizzico di sana soddisfazione le lamentele di Stark.

39 – Fato.

Steve crede che il fato si diverti davvero tanto a dannare la vita degli uomini e d'altra parte la sua è la dimostrazione lampante di tale teoria, in quanto non è stato sufficiente avere avuto a che fare con uno Stark; no, affatto: ora gli tocca fronteggiare ogni giorno l'arroganza ed il sarcasmo del caro signor Anthony Stark e molto, troppo spesso, Rogers -esasperato- rimpiange il fatto che non gli abbiano concesso di continuare ad essere Capitan Ghiacciolo.

40 – Labbra.

Le labbra di Tony sono ruvide e sembrano perennemente imbevute di alcool, ma Steve le accarezza e le assaggia con delicatezza, ben sapendo di irritare il compagno -così desideroso ed impaziente di essere troppo impegnato a godere, per poter avere anche solo lucidità di baciare.

41 – Pensiero.

Il corpo di Tony non è perfetto, e per quanto Stark si alleni conosce i propri limiti che, nell'osservare la muscolatura di Steve, non gli vanno particolarmente a genio; così alle volte il miliardario si blinda in palestra, con l'unico e fisso pensiero di poter riuscire ad ottenere degli addominali anche solo lontanemente paragonabili a quelli dell'inopportuno -quando si tratta di avere un fisico migliore del suo- compagno.

42 – Ritorno.

Tony e Steve sono consapevoli che, un giorno, potrebbero non fare ritorno assieme, sanno che la Morte è sempre al loro fianco e che di tanto in tanto accarezza amorevolmente i loro colli, quindi alle volte abbandonano ogni diverbio o lasciano che una discussione galleggi fra di loro sospesa nell'immobile silenzio, perché comprendono che un abbraccio, l'aggrapparsi l'uno all'altro possa rappresentare un motivo in più per essere sempre decisi a tornare e, quindi, una giusta ragione per schiaffeggiare l'invadente Signora scheletrica che li accompagna.

43 – Ferita.

Tony ha imparato che è più facile nascondere una ferita fisica, che uno squarcio del cuore: le bende insaguinate possono essere bruciate, ma è ancora più complicato rattoppare un'anima e, quindi, passare inosservati sotto lo sguardo attento di chi, che tu lo voglia o meno, ti ama con tutto quel suo fottuto spirito a stelle e strisce.

44 – Confine.

Tony è in grado di oltrepassare il confine della pazienza del Cap senza che quest'ultimo se ne renda davvero conto: semplicemente, ad un certo punto Steve si ritrova con un sopracciglio inarcato fino all'inverosimile -tanto che inizia a fargli male- e Stark che tranquillamente continua a blaterare a pochi centimetri dal suo viso su quanto lo spirito di eroe senza macchia e senza paura sia fortunatamente passato di moda...  ed è ancora più irritante il fatto che, pur avendo le labbra di Rogers praticamente attaccate alle proprie, il miliardario sia comunque riuscito a mandare a segno la sua acida frecciata.

45 – Furore.

Il Cap sarebbe capace di ammazzarlo e Tony lo sa fin troppo bene -è ubriaco, ma tale consapevolezza si è ben piantata nella sua testa- ed in verità Stark desidera davvero che il furore, la delusione e l'amarezza che induriscono in quel momento i lineamenti di Steve si scatenino a suon di pugni e di calci sul suo corpo sino ad ucciderlo; però Rogers si limita a chinarsi al suo fianco e, zitto -odiosamente zitto-, aiuta quel rottame umano del compagno a sollevarsi:
"Perché non mi fai fuori, Rogie..?"

46 – Volto.

Steve ha osservato spesso il volto addormentato di Tony, memorizzandone ogni piccola imperfezione o ruga d'espressione, imparando -soprattutto- a riconoscere le reazioni di Stark agli incubi, quindi col tempo ha anche capito come calmare il terrore e l'angoscia che in quei momenti tingono i lineamenti del compagno; così, ogni notte, il Cap poggia una mano sul cuore del miliardario, in quanto persino in Tony Stark quell'organo umano necessita delle attenzioni e delle cure di un altro essere vivente.

47 – Candore.

Alle volte, quando i suoi occhi sono gonfi per il sonno e, soprattutto, appannati dall'alcool, Tony trova fastidioso persino il candore delle lenzuola del suo letto; allora con una certa irruenza prova a sfilarle via, perché proprio non può sopportare tutto quel bianco troppo bianco e, tremante, riesce a calmarsi solo quando avverte le mani del Cap aiutarlo in quell'insensato -ed ubriaco- intento.

48 – Vino.

Il vino è uno dei piaceri che Tony Stark si concede senza troppi ripensamenti: non bada alle annate, gli basta semplicemente perdersi in quella densa ebrezza, senza preoccuparsi troppo delle parole lontane ed indecifrabili che il Cap, lì davanti a lui, sembra rivolgergli con fare truce; ed infatti preferisce zittirlo con un bacio bagnato dall'alcool -ed il nostro caro Iron Man non è affatto toccato dal fatto che un'intera bottiglia di Romanée-Conti del 1939 si stia versando sul Persiano del soggiorno.

49 – Incisione.

Lo negherebbe fino alla morte: sotto tortura, urlante e sanguinante, eppure continuando a fare sfoggio dei suoi mezzi sorrisi canzonatori, Tony Stark non lascerebbe mai trapelare quanto profonda sia l'incisione che il colpo dello scudo del Cap gli ha lasciato nell'anima.

50 – Lanterna.


Quando ne ha bisogno, Tony non riesce a restare da solo per niente ed in risposta alle sue occhiate seccate, il Cap si limita a scrollare le spalle, accomodandosi al suo fianco:
"Con quel coso sei una lanterna, Stark."
"Oh, incredibile! Rogie ha imparato a fare dello spirito! Sono commosso, la mia magnifica influenza inizia a dare i suoi frutti!"

*Owari*

   
 
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