Sono un idiota, è così, è insindacabile. Mi sono fatto fregare come uno stupido da quel bastardo di Teach.
E dire che il Babbo, Marco, Odr e tutti gli altri mi avevano detto di non andare, di lasciare perdere e di non cercarlo, ma come avrei potuto non farlo? Teach ha ucciso Satch, un suo compagno e solo per potergli rubare un maledetto frutto del diavolo.
Quel frutto è pericoloso, riesce ad assorbire i poteri degli altri fruttati. Nemmeno io che sono un rogia del fuoco e il comandante della seconda divisione della flotta di Barbabianca sono riuscito a fare qualcosa. Mi ha praticamente ammazzato.
Sono ridotto così male che faccio fatica anche a respirare. Sento il sangue che gocciola sul pavimento.
Comincio ad avere freddo, ma d’altronde il sesto livello di Impel Down non è un albergo di lusso.
Ho paura, ma non per me. Come posso aver paura di morire visto che non ho mai nemmeno voluto vivere? No, ho paura che il Babbo e gli altri facciano qualche pazzia. Il vecchio me l’ha detto quando è venuto quaggiù che ci si aspetta che Barbabianca faccia irruzione qui o a Marineford per liberarmi.
Non fatelo! Non venite! Restate nella rotta maggiore, restate al sicuro. Non mi merito che rischiate la vita così. Sono stato uno stupido a cercare Teach, è stata una mia idea, una mia decisione, me la sono cercata. Ero così sicuro del mio rogia e della mia intangibilità che mi sono buttato al suo inseguimento senza pensare. Che razza di stupido sono stato.
E ora per colpa mia tutti i miei compagni potrebbero morire. Ma io non voglio e se non fosse per Rufy e Sabo non avrei nemmeno voluto vivere, non ne ho motivo. Sono solo il figlio di un demone, nessuno mi voleva e io ero solo.
Rufy e Sabo invece mi hanno accettato senza problemi, non mi hanno mai giudicato per le mie origini. Non li ho mai ringraziati per essermi stati vicino quando ero solo e ora non potrò farlo. Forse solo quando rivedrò Sabo, ma per Rufy è troppo tardi.
Ho paura che possa fare delle pazzie. Dalla mia vivre card ormai avrà intuito che qualcosa non va e basta che legga un giornale per rendersene conto.
La notizia della mia cattura avrà fatto scalpore, anche uno svampito come lui ne sarà a conoscenza.
Spero che i tuoi compagni ti facciano cambiare idea, che ti convincano a non immischiarti, a lasciare perdere. Quella che potrebbe iniziare sarebbe la battaglia più clamorosa di quest’epoca. Tu sei forte. L’ho notato ad Alabasta e ho sentito delle tue gesta ad Enies Lobby, ma non sei abbastanza forte per potere resistere a una guerra del genere, sei ancora troppo debole.
Io lo so che diventerà Barbabianca il prossimo re dei pirati, ma se dovesse fallire so che sarai tu a farcela. Realizzerai il tuo sogno, me lo sento. Non sei il mio fratellino mica per niente. Inoltre sei talmente testardo che niente ti farà desistere e diventerai il più forte. Ma non adesso, non è ancora giunto il momento. Quindi stai lontano dalla guerra, lontano da qui, lontano da Marinford, dalla guerra e dal pericolo.
Forse sul patibolo non ci arriverò nemmeno io, potrei morire qui. Mi sento debole, il sangue continua a sgorgare dalle ferite. Sento il dolore e non riesco nemmeno ad alzare la testa. Sto perdendo coscienza del mio corpo, ma me lo merito, me la sono cercata.
Non ho mai creduto di morire di vecchiaia, di riuscire a vivere per molti anni, ma non ho mai nemmeno pensato che sarebbe finito tutto così. Giustiziato in pubblico e probabilmente costretto a vedere la strage dei miei compagni.
La cosa peggiore è che se andasse così per colpa mia non potranno nemmeno raggiungere Raftel.
Morirebbero come topi in gabbia.
Il Babbo è forte, ma non sarebbe in grado di salvarli tutti. Non con tutte le forze militari del governo schierate. Jimbei ha detto che sarà persino la Flotta dei Sette al gran completo.
Perché sono così sicuro che non capiranno che non voglio che corrano dei rischi per me?
Io tanto morirò lo stesso, che mi uccidano in pubblico non mi importa, se non ci sarà una guerra tra la marina e la flotta di Barbabianca non cambierà nulla, il mondo resterà uguale, il Babbo troverà lo one piece e diventerà il re dei pirati. Ma se combattessero e il Babbo morisse?... ma cosa sto pensando? Barbabianca non morirà, ma ha pur sempre la sua età e non è più forte come lo era da giovane.
Non so se ci sarà davvero una guerra e non so nemmeno ci la vincerebbe, ma in ogni caso il mondo non sarebbe più quello di prima.
Continuo a sperare che Rufy stia bene, che sia al sicuro. Ha dei buoni compagni, anche se mi sembra ancora così strano che sia un capitano. È maturato molto da quando lo lascia a Foosha, non è più il debole ragazzino che non mi riusciva mai a battere. Mi scoccia ammetterlo, ma un giorno mi supererà.
Sento i passi delle guardie e la puzza del veleno di Magellan. Non credo sia ancora giunto il momento della mia esecuzione, manca ancora parecchio tempo, allora cosa ci fanno qui?
Accidenti, gli altri prigionieri iniziano a fare baccano. State zitti, maledizione!
Vorrei urlarglielo, ma non ne ho la forza. Che cosa ci sarà mai di tanto interessante da attirare l’attenzione degli altri prigionieri?
Ah, capito, è questa donna.
Ma… non è Boa Hancock, l’imperatrice pirata? Che cosa è venuta a fare in questo inferno?
Che cosa? Rufy? Rufy è qui? No! Sta mentendo! Non è possibile, non può aver fatto veramente una cosa del genere! È veramente impazzito! Nessuno è mai entrato qui volontariamente.
Rufy, stai attento.
………………………..
Ormai sono passate molte ore e in questo luogo non si ricevono molte notizie. Le guardie demoniache non sono un granché come conversatori.
Rufy, non morire, non anche tu!
Questo posto è peggio dell’inferno e Magellan ne è il diavolo. È veleno allo stato puro, tu non puoi sconfiggerlo e se ti avvelena non hai più speranze.
Maledizione! Non posso fare niente per aiutarti!
Sento di nuovo dei passi, probabilmente questa volta sono venuti a prendermi.
Infatti eccoli qua, la scorta al completo.
È finita. Salite le scale di tutti i sei piani arriverò all’entrata, finalmente vedrò il sole e poi partirò su una nave della marina diretta alla mia morte. Quindi addio, Rufy, spero che tu stia bene.
Buona fortuna, fratellino.