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Autore: Superman is here_    11/09/2012    1 recensioni
'Non tutto va secondo i nostri piani: un viaggio, uno stupido viaggio basta cambiare una vita intera'
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché. I loro desideri hanno le forme delle nuvole”.

Così scriveva Charles Baudelaire e, così la pensavano quattro ragazzi inglesi ed uno irlandese (fiero di esserlo!) che stavano per intraprendere un viaggio insieme in America. Ah, l’America, quanti nostri nonni o antenati, affascinati dal “nuovo continente” si diressero lì per cercare fortuna? E dopo tutto questo tempo, la corsa verso questa terra ancora non si arresta, destando la curiosità di molti, tra cui, quella di questi cinque amici. Si erano stufati del clima mite e piovoso della Gran Bretagna e delle impetuose raffiche di vento che caratterizzavano l’Irlanda ed avevano scelto l’America perché la vedevano come la “Regina” di tutti gli stati del mondo, culla del divertimento e della fortuna, appunto. E cosa se ne fanno cinque ragazzi, in piena adolescenza, della fortuna? Questi non erano dei semplici ragazzi, o meglio, lo erano, ma agli occhi di tutte le ragazze del mondo erano i One Direction, una band inglese che da due anni ingrandiva sempre più il suo enorme successo. Si stavano recando in America per trovare più fama di quella che già possedevano, anzi, per loro questo viaggio faceva parte della loro routine da cantanti e la cosa li divertiva ed eccitava un sacco; ma, per i manager, il vero scopo era solo quello lucrativo, insomma, solo per ricavare soldi. Arrivarono tutti e cinque alle quattro in punto all’aeroporto di Heathrow per incontrarsi con i manager e con tutto il cast. Il loro aereo partiva alle sette e trenta, ma dovettero vedersela con le fans che scattavano foto a raffica peggio dei cinesi in vacanza e costringendoli ad indossare gli occhiali da sole. Sentivano urlare i loro nomi da tutte le direzioni, vari –Ti amo-, -Siete bellissimi-, -Portatemi con voi- ma, si erano abituati a tutto ciò, tutti tranne uno.
-Mi sta mancando l’aria- disse il biondino al manager.-Ti stai sentendo male?-
-Sì. Sono inferocite!- esclamò quasi in preda al panico guardando la folla di ragazze che piangevano ed urlavano come delle indemoniate.
-Almeno fatti scattare qualche foto per farle felici, salutale, dì qualche parola e poi raggiungici-
Il ragazzo guardò il manager con aria spaventata, fece un enorme respiro e a passi lenti raggiunse la folla e fece ciò che gli era stato detto di fare.
-Ragazzi, non vedo l’ora di arrivare in America, wohooo!- urlò il più alto del gruppo, mentre si dirigevano verso il velivolo.
-Spero che sull’aereo ci sia qualcosa di buono da mangiare- farfugliò l’amico mentre sgranocchiava delle patatine.
-Sei sempre il solito!- esclamarono tutti in coro.
Il cielo londinese quella sera era particolarmente limpido, si riuscivano a distinguere il grande ed il piccolo carro e si intravedeva anche la cintura di Orione, ma, i nostri protagonisti erano troppo entusiasti per badare all’astrologia. Il viaggio era davvero molto lungo, così che ognuno di loro, trovò un proprio hobby: chi ascoltava musica, chi dormiva, chi guardava il suo riflesso dall’oblò dell’aereo, chi vedeva un film e chi… mangiava! Il volo stava procedendo a gonfie vele anche se vi erano delle piccole turbolenze che facevano perdere quota all’aereo ma, –nulla di allarmante- almeno così aveva annunciato il comandante. Almeno, appunto. Purtroppo il tempo era totalmente diverso da quello londinese: erano trascorse solo cinque ore ed all’orizzonte si intravedevano diverse saette e dopo qualche secondo si rieccheggiava l’eco del tuono e, cominciò a piovere.
-Cosa sta succedendo?- chiese uno di loro spaventato.
-Temporale- rispose un ragazzo dell’equipe seduto al suo fianco. –Ma, tranquilli, non succederà nu…-
In quel momento si sentì un boato terribile e l’aereo cominciò a perdere quota vorticosamente, mentre la corrente saltava in continuazione e tutti i passeggeri cominciarono ad urlare dal panico. Le hostess raccomandarono di usare immediatamente i dispositivi di sicurezza e di mantenere la calma, perché tutto si sarebbe risolto: l’aereo era stato colpito da un fulmine, ma, senza provocare danni al motore. I passeggeri fecero ciò che gli era stato indicato, ma non si tranquillizzarono affatto. Dopo neppure cinque minuti, un altro boato, ancora più forte del precedente. L’aereo cominciò a perdere ancora quota ed uno degli oblò si ruppe e tutte le schegge finirono addosso al ragazzo riccio che perdeva sangue dalla fronte e dal braccio destro. Le luci si spensero definitivamente insieme ai motori del velivolo che precipitava sempre più in basso.

La loro fine era vicina.

*Spazio autrici*
Allora, buonasera a tutte :) Volevo precisare che questa
storia non è mia. Nel senso.. io @_xjawaadsmile e
@ucancallmethief stiamo scrivendo 
insieme. Spero vi piaccia :) 
Buonaserata e buon inzio scolastico c: xx

 
  
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