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Autore: Niniel Virgo    11/09/2012    4 recensioni
«Tremotino...» sussurrò la ragazza, e lo stregone pregò silenziosamente che ripetesse ancora il suo nome. Si sentiva così stupido, ad aver bisogno di sentirglielo dire.
Ambientata dopo che l'allontanamento di Belle da parte di Tremotino. Il mago, in uno strenuo tentativo di raggiungere suo figlio Bae, prova un incantesimo che gli si ritorce contro e lo riduce senza poteri. Chi mai potrebbe venire in suo soccorso contro i soldati di Regina, pronta ad ucciderlo, se non Belle?
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era stato uno stupido. Un enorme, immenso e gigante stupido, se credeva davvero che sarebbe bastato così poco per raggiungere Bae. 
Tremotino, il volto seppellito tra le mani, si malediceva in tutti i modi possibili e inimmaginabili. Dopo tutto quello che aveva passato, sembrava che una parte umana non fosse ancora sparita da lui. La speranza, quell'insulso sentimento umano che sembrava così poco incline a spegnersi, era ancora dentro a quel poco che restava del suo cuore.
Era tutto iniziato quando aveva trovato nella sua immensa e antica biblioteca un tomo dall'aria consunta e vecchia e si era messo a leggerlo incuriosito, dato che sembrava più antico di tutti gli altri libri. Aveva letto qualche pezzo, saltando diversi paragrafi quando aveva trovato quella pagina, la causa della sua rovina.
Essa spiegava come eseguire un rituale particolare e antico che poteva portarlo in un altro mondo, qualsiasi esso sia. Aveva preparato tutto ciò che serviva e aveva tracciato un cerchio a terra con il gesso come l'incantesimo richiedeva.
Eppure...eppure qualcosa era andato storto. Non sapeva cosa, forse aveva pronunciato male una parola, o aveva saltato un passaggio - Anche se era poco incline a crederlo, insomma, lui era Tremotino, non un mago da quattro soldi! 
E ora? E' nei guai fino al collo, perché a quanto pare non solo l'incantesimo non ha funzionato, ma ha anche perso i suoi poteri - temporaneamente, sperava. Perché se i suoi poteri non sarebbero mai più tornati, sapeva che Regina lo avrebbe scoperto in un batter d'occhio e sarebbe venuta a sventrarlo di persona. La sua vecchia amica chiamata Paura bussò di nuovo al suo cuore, al pensiero delle torture che la regina gli avrebbe riservato.
Un rumore al piano di sotto lo fece riscuotere dai suoi pensieri; erano arrivati.
Sapeva di non poterle tenere nascosto una cosa simile, ma aveva sperato che Regina si accorgesse di quello che gli era successo con un po' di ritardo, in modo che lui potesse organizzarsi per allontanarsi dal castello il tempo necessario per riottenere i propri poteri.
Si maledisse per l'ennesima volta, perché ancora quella maledetta speranza lo aveva tradito. 
«Tremotino! Siamo qui per prelevarti e portarti dalla Regina, vuole parlarti».
Come se fossi così idiota da crederci pensò, mentre si apprestava ad allontanarsi il più possibile dalle scale da cui i soldati stavano salendo. Il rumore di passi lo rendeva sempre più inquieto, la paura era di nuovo padrona di lui. Senza accorgersene, Tremotino si mise a correre.
Non sapeva dove potersi nascondere; prima o poi lo avrebbero trovato di sicuro, lo avrebbero portato via con la forza, ed era sicuro che non sarebbero stati per niente delicati con lui. Il rumore delle lame che cozzavano contro l'armatura dei soldati gli fece aumentare il passo, e Tremotino si rinchiuse nella stanza più lontana e, da bravo congilio qual era - no, non se ne vergognava, teneva più alla pelle che alla propria dignità al momento - si nascose sotto la scrivania che occupava il centro della sala, come un bambino che scappa dai genitori dopo aver combinato qualche disastro. 
Ben presto la porta venne presa a calci dagli uomini della regina. La disfatta del grande stregone sarebbe ben presto arrivata. Sentiva già le lame dei soldati conficcarsi nel suo corpo una, due, tre volte. E poi si sarebbe trovato al cospetto di Regina, e-
Crash.
Non era il rumore di una porta che si apre, ma il rumore...di finestre che vengono infrante.
La curiosità ebbe per un attimo il sopravvento sulla paura e Tremotino si sporse per vedere che cosa stava succedendo; la scena che gli si presentò davanti non l'avremme mai, mai dimenticata.
I soldati erano riusciti finalmente ad aprire la porta, ma non erano riusciti a raggiungerlo, perché altre persone senza le insegne reali erano entrati dalle finestre e stavano combattendo contro le guardie. La differenza non era solo il modo di vestire, ma anche il fatto che tra gli altri c'erano anche donne a combattere.
E poi...c'era lei.
Tremotino non la vedeva da mesi ormai, e faticava a riconoscere Belle, la sua Belle, vestita come un uomo e con una spada tra le mani. Nonostante il suo viso non fosse cambiato per niente, negli occhi c'era qualcosa di nuovo.
Dolore.
Sofferenza.
Ma soprattutto forza.
Sembrava così cambiata in così poco tempo. Più matura di prima, Belle menava colpi come se non avesse fatto altro per tutta la vita, in una danza che non sembrava avere mai fine. Prima colpiva allo stomaco un soldato, poi con uno scatto repentino tirava l'elsa della spada contro uno che cercava di colpirla da dietro. Faticava a compararla alla Belle che aveva conosciuto, che maneggiava più che altro stoviglie. C'era da dire, però, che il suo passo leggiadro non era cambiato per niente.
La morsa allo stomaco si accentuò, quando il ricordo di come si erano detti addio ritornò chiaro nella sua mente, molto più del solito. Risentì le parole della ragazza forte e chiaro.
Voi pensate solamente che io non possa amarvi.
Oh, lui non lo pensava solamente, lui ne era sicuro. Come poteva una ragazza dolce e bella come lei, nel fiore degli anni, amare una bestia come lui? Un essere che non aveva fatto che nascondersi per tutta la vita, e che era riuscito a sfondare uccidendo e minacciando gente. Quando erano assieme, le prime volte quasi si era vergognato di quello che era diventato, perché la purezza e il coraggio di Belle erano talmente forti da riuscire a fare a credere anche a lui che era naturale essere coraggiosi. Poi, più il tempo passava, più sentiva di cambiare, come se un'improvvisa scintilla di luce si fosse installata nel suo cuore che ogni sorriso di Belle si ingrandiva a dismisura. 
E infine, il vuoto che aveva lasciato dopo che lui l'aveva cacciata. Belle non si era portata via solo la luce, no, anche quel poco che era rimasto del suo cuore. Da quel giorno si sentiva ancora più vuoto di quanto non si sentisse prima.
Perso com'era nelle sue riflessioni, non si era nemmeno accorto che la battaglia davanti a lui era finita. C'erano diversi corpi riversi a terra, soprattutto guardie reali, mentre altre stavano scappando da dove erano venuti. Codardi quanto lui.
I suoi protettori rimasero alcuni istanti fermi in posizione di attacco, nel caso qualcuno di loro decidesse di tornare indietro, poi si voltarono tutti verso Belle, come se fosse lei a guidare tutti loro.
«Riposo. Se ne sono andati, non preoccupatevi» li rassicurò lei, rimettendo la propria spada nella fodera che le pendeva dal fianco sinistro. Forse era davvero lei il loro capo, ma..com'era possibile.
«Vi devo un favore. Grazie a tutti» continuò con un inchino. Oh. Allora...allora aveva chiesto loro un favore. Per salvare lui?
Un moto di rabbia ebbe il sopravvento dentro Tremotino. Lo credeva così debole da aver bisogno di essere salvato? Non era una principessina in pericolo. Se la sarebbe cavato - scappando come sempre.
«Sì, grazie davvero» si intromise, con il suo solito tono canzonatorio, come se nulla fosse successo. «Ora dovrò sbarazzarmi di altri corpi e pulire tutto».
Lo sguardo di Belle si posò su di lui, così gelido da farlo quasi rabbrividire. Desiderò rivedere per un istante gli stessi occhi azzurri accesi di gioia ed entusiasmo come quando la ragazza correva da lui per leggergli un passo di un libro che le era particolarmente piaciuto, o sorpresi come quando lui si divertiva a farle degli scherzi e le toglieva di mano gli oggetti con la magia, per farglieli volteggiare attorno. Odiava vederla così fredda nei suoi confronti, ma sapeva che era così che doveva andare. La ragazza doveva aver capito che tra loro non poteva funzionare, e che la sua era solo un'illusione, non vero amore. 
«Tremotino...» sussurrò la ragazza, e lo stregone pregò silenziosamente che ripetesse ancora il suo nome. Si sentiva così stupido, ad aver bisogno di sentirglielo dire.
Belle, ora più vicina di prima, stava cercando qualcosa in un sacchetto appeso ai pantaloni da uomo che indossava. Anche se la preferiva con il suo bel vestito azzurro, la sua bellezza non veniva di certo eclissata solo perché indossava abiti così sciatti anzi, esaltava ancora di più i suoi lineamenti, perché non c'erano fronzoli su cui concentrarsi.
La ragazza gli porse un foglietto che Tremotino afferrò, facendo ben attenzione a non sfiorarla - nonostante bramasse di toccarla più di ogni altra cosa - e lo aprì.
«Ho sentito che hai perso i tuoi poteri. L'ho trovato in un villaggio qui vicino. Spero che ti aiuti» spiegò lei, mentre lo stregone leggeva frenetico.
«Sembra che la notizia della mia disfatta abbia fatto il giro veloce del regno..sono passati solo due giorni da quando sono senza poteri» rifletté ad alta voce, incredibilmente tranquillo. Di solito si beffava di tutti, ma con lei adesso non ci riusciva. Forse era..odiava pensarlo..l'emozione di averla rivista.
Belle fece una mezza risata, ma non c'era gioia in essa. Sembrava come rassegnata. «Non capita tutti i giorni che l'Oscuro rimanga senza poteri».
Tremotino sentì il bisogno di dirle qualcosa. Qualsiasi cosa, che togliesse quella tristezza dai begli occhi di Belle, che non osavano guardarlo in volto, come se avessero paura di leggervi qualcosa che l'avrebbe fatta soffrire ancora.
«Belle..» iniziò, ma la ragazza lo zittì con un movimento brusco della mano.
«Non c'è bisogno che dici nulla. Ti sono venuta ad aiutare perché ho sentito che la regina voleva attaccarti, e ho pensato che avessi bisogno di una mano, tutto qua. Niente di più, niente di meno. Sparirò così come sono tornata. Non dovrai preoccuparti di niente».
Tremotino tacque, e strinse il foglio nella mano. A quanto pare, era davvero irrimediabile quello che aveva detto giorni prima, ma era meglio così. Si sarebbe evitato una seccatura in più.
«Questo non cambia ciò che è successo tra di noi» continuò lei, dura come la pietra. «Se ti stai chiedendo se ti chiederò di riprendermi con te, beh, tranquillo. Non è niente del genere. ti ho fatto solo un favore, perché mi sentivo in debito con te dopo tutto quel tempo passato assieme».
Belle fece cenno agli uomini e si avviò verso l'uscita dalla stanza. Si voltò solo quando fu all'inizio del corridoio e fece una mezza riverenza.
«Addio Tremotino. Divertiti con le tue magie» lo salutò, prima di riavviarsi.
Tremotino poté quasi giurare di averla vista fermarsi, alla vista della piccola tazza sbeccata appoggiata su uno dei mobili più pregiati dello stregone.
 
***
 
E' per quella ragazza che ho incontrato per strada? Come si chiamava? Margie? Verna?
 
Belle.
 
Giusto. Beh..posso assicurarti di non avere niente a che fare con quella tragedia.
 
Quale tragedia?
 
Non lo sai? Dopo essere andata a casa, il suo fidanzato era scomparso. E dopo essere stata qui, e il suo.. 'sodalizio' con te, non la vuole più nessuno, naturalmente. Suo padre l'ha rinnegata, l'ha tagliata fuori, le ha chiuso la porta in faccia.
 
Quindi ha bisogno...di una casa?
 
E' stato crudele con lei. L'ha rinchiusa in una torre e le ha mandato dei chierici per purificarle l'anima con flagellate e scuoiature. Dopo un po' si è gettata dalla torre. E' morta.
 
Fu così che il poco di umanità che era rimasta in Tremotino scomparì per sempre.











L'angolo delle Meraviglie di Niniel.

WOAH! Sono arrivata alla fine, alleluja! Ci lavoro sopra da due giorni, ma sembrava proprio che non volesse uscire, ne! D:
E invece ce l'ho fatta, e solo per un motivo: volevo dedicarla a loro.
Quei pazzi del GDR su Once Upon A Time di cui faccio parte come Belle, che mi hanno fatta ridere sempre in questi mesi e che sono diventati come la mia famiglia. Ma lasciate che li ringrazi uno per uno!
-A Red in primis, la fondatrice del GdR: grazie per aver creato quella che ormai è come una seconda casa, grazie per esserti fidata di me e avermi presa come amministratrice subito, conoscendomi a malapena, e grazie ancora di più per la tua simpatia. Ti voglio bene. <3
-A Regina, per me Reggy, con cui la risata è assicurata. Grazie per tutti gli scleri di cui ti sei resa partecipe, ti adoro davvero tanto!
-A Peter, che apprezzo ogni giorno di più e che è sempre così entusiasta di tutto. Voglio bene anche a te, ma già lo sai :*
-A Claire/Rapunzel, con cui ho sclerato sull'identità del Dottor Whale, che per noi sarà sempre la Balena di Pinocchio. Grazie per essere sempre così dolce <3
-A Mary Margaret o MM, che mi ha lasciato la chat tra noi due per sclerare durante l'ultima puntata e ha sopportato tutto senza lamentarsi. Grazie splendore, sei un angelo come la vera Snow.
-A Emma, anche se abbiamo parlato poco, ma da quel che so sta affrontando un brutto periodo tra esami e balle varie. Continua così!
-A Jefferson, che in questi giorni mi ha stupita con la sua forza d'animo e pazienza, e che nonostante gli insulti che gli sono arrivati ha fatto finta di niente. Sei un mito!
-A Graham, che riesce sempre a farmi ridere quando fa il figo. Ehy bellone, vogliamo un altro spogliarello u_u
-A Ella, che è sempre dolcissima e che mi fa troppo ridere quando prende in giro Tremmy per la prostata. Sei una grande, dolcezza! (E la storia della prostata non è ancora finita, eh x°D)
-A James/David/Prince Charming (Non so mai come chiamarlo :°D) che è sempre di una dolcezza sconvolgente che mi lascia sempre senza parole!
E infine..
Le ho già dedicato la raccolta, ma è doveroso citarla anche qui. Perché anche lei fa parte di questa banda di sgangherati, anzi, diciamo che l'ho costretta ad entrare. 
-A Tremotino, alias Tremmy per noi. Con cui le ruolate sono sempre stupende e che mi fa scuoricinare un sacco sulla mia OTP, la Rumbelle, a cui ho dedicato questa shot solo perché tu hai sempre desiderato che io scrivessi su di loro. Ti amo da morire. <3

Niniel.
   
 
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